Ecco perché le preoccupazioni di Carlo Azeglio Ciampi non posso e non devono essere sottovalutate. Ecco perché le trame di Verdini e Carboni possono essere una cosa seria. Ecco perché non c'è assolutamente nulla di nuovo nella costituzione Boschi-Renzi-Verdini. Ecco perché deve essere respinta.
Se parlano i numeri, ci capisce che sono state fatte analisi spesso fasulle non basate sugli effettivi risultati delle elezioni americane. È improprio parlare di valanga e di ceti che si sono massicciamente spostati. La divisione a metà tra i due candidati è stata trasversale. Soprattutto c'è stata una fuga dalla Clinton verso i "terzi candidati", cosa del tutto prevedibili a saper leggere i sondaggi.
La vittoria di Trump, è inutile girarci intorno, è un colpo all'Europa. Sui principali dossier il nuovo presidente americano la pensa all'opposto della Ue. Sugli immigrati, lo stato sociale, le regole finanziarie, i diritti di cittadinanza, le tasse, la politica estera e commerciale. Potrei continuare. Fatto sta che da noi hanno gioito i populisti, e pianto i democratici.
Ha ragione Barbara Stefanelli quando scrive sul Corriere della Sera dell'11 novembre che la parte migliore della campagna di Hillary Clinton è stato il discorso di commiato all'elettorato in cui ha dedicato un pensiero affettuoso alle donne e alle bambine, incoraggiandole a continuare nella lotta, consapevoli della propria forza.
Un'ottima notizia per l'Italia: qualche giorno fa la corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale l'automatica attribuzione del cognome paterno prevista dall'attuale sistema normativo quando i genitori intendono fare una scelta diversa. Riconoscere il cognome della madre è un'ulteriore sfaccettatura dell'impegno che stiamo portando avanti in questa legislatura: dare valore alla maternità come libera scelta.
Trumpismo e Brexit sono dunque le parole del 2016. E stanno riscaldando i cuori di molti in Europa, da Marine Le Pen che domenica alla BBC ha indicato il trionfo repubblicano come un ulteriore passo verso la rivoluzione globale auspicando la sua di vittoria, a Matteo Salvini e Beppe Grillo che già si vedono (in coalizione?) a guidare l'Italia in una crociata anti-Europa, anti-immigrazione, anti-establishment; in definitiva anti-tutto.
Mai nessuna elezione presidenziale in passato aveva determinato in così poco tempo la fine della credibilità (e in molti casi della carriera) di sondaggisti, psefologi e analisti totalmente incapaci di prevedere l'ondata travolgente di Donald Trump che ha spazzato via in un colpo solo la Clinton e quel partito democratico che non ha saputo dare continuità all'esperienza di Obama con un candidato ugualmente carismatico.
Nella campagna elettorale che dovrebbe essere condotta al livello più alto, portando al voto più solenne, quello sulla Costituzione, sembra che invece valga tutto. E da parte dei sostenitori della riforma costituzionale non si risparmiano anche gli argomenti più imprevedibili, come il prezzo delle bollette, l'orario dei treni, i prezzi delle siringhe.
130 morti, 413 feriti gravi e mutilati, 4.000 sopravvissuti definiti dalla commissione d'inchiesta parlamentare "vittime ferite psicologicamente e fisicamente". Giovani, anziani, cristiani, ebrei, musulmani di 16 nazionalità diverse otre alla francese. La terza strage di civili dalla fine della seconda guerra mondiale, dopo la bomba sull'aereo della Pan-Am in Scozia (270 morti nel 1988) e alle stazioni di Madrid (191 vittime nel 2004).
L'arrivo di Mauricio Macri alla presidenza dell'Argentina, nel novembre del 2015, dopo un periodo transitorio turbolento, ha generato grandi aspettative di apertura e di liberalizzazione nei principali attori economici, sia argentini che stranieri. Il Presidente Macri si trova adesso impegnato in un roadshow globale, nel quale elogia le virtù dell'economia argentina e delle sue riforme.
Ancora c'è la barriera tra le persone che vivono nello stesso paese, e condividono la stessa terra, affrontano ugualmente il presente che il futuro. Non sono in grado di superare quello sguardo negativo verso l'altro, non sono ancora consapevoli del valore della convivenza umana con tutti i colori della diversità per raggiungere la sicurezza dentro ogni comunità, e con tale situazione come possiamo essere uniti di fronte alla paura!
Luis Sepúlveda ritorna in Cile, il Cile della violenza e degli orrori di Pinochet e del dopo: quando, nel buio, come prima e come sempre, qualcuno cercò, con una nuova repressione, di "garantire la pace sociale", coinvolgendo ex rivoluzionari; di mettere un velo sul passato, su quelle lunghe stagioni del terrore. "La fine della storia" ci prende la pelle, il cuore e la mente.
Da qualche giorno si dibatte che potrebbe sembrare insidiosa la formazione del nuovo Senato e le incompatibilità - tra mandato parlamentare nazionale e mandato di consigliere o deputato regionale - previste da tutti gli Statuti speciali. Questi, proprio per la loro specificità, anche in ordine al loro procedimento di revisione, sono stati lasciati fuori dalla riforma, rinviando a dopo il loro adeguamento con il nuovo assetto costituzionale.
In verità, in questo paese, la cattiveria dovrebbe essere il primo attributo, per governare e, l'antipatia, il ginseng naturale per fare le scelte, antipopolari, che servono. Il punto è che tutti coloro che hanno trovato il volante di palazzo Chigi hanno cercato di fare i "piacioni", che lisciano il pelo, attenti a non scontentare. Il Cavaliere insegna.
Trump è stato democraticamente eletto. L'hanno scelto e la democrazia non si discute. Il giorno dopo il voto su Brexit, i britannici hanno detto "ci siamo sbagliati, non avevamo capito". In questi giorni negli Usa ci sono manifestazioni contro l'elezione di Trump alla Casa Bianca. Spero che gli italiani facciano più attenzione. Non vorrei che il 5 dicembre dicano "abbiamo sbagliato, volevamo punire Renzi, abbiamo punito l'Italia".
La crisi di Roma è sotto gli occhi di tutti. Io quotidianamente la vedo nelle sembianze di chi lavora. Perché per lavoro difendo, e ancora prima incontro, lavoratori. Raccontare il lavoro a Roma restituisce tanto della nostra situazione, ed è uno spunto per trarre soluzioni.
I risultati delle elezioni dello scorso 8 novembre hanno visto trionfare (inaspettatamente) Donald Trump. Secondo i sondaggi, le maggiori testate nazionali e la stessa opinione pubblica, il candidato repubblicano era considerato spacciato.
In Corea del Sud, dove la quasi totalità della popolazione mangia carne, scegliere di essere vegetariani non è certo facile, anzi, è fondamentalmente un problema. La giovane donna al centro de "La vegetariana", il libro con cui la scrittrice coreana Han Kang ha vinto quest'anno il Man Booker International Prize, è una donna che cerca la sua dignità e che rifiuta la brutalità del mondo.
Papà era nato prima. Guarda che due, tre giorni, fanno la differenza. Papà era nato prima e a questo punto ho una sensazione strana: mi sembra nato per una coperta. Ha vinto il Movimento grazie a noi di queste parti. Ha vinto Trump grazie sempre a noi di queste parti.
Sappiamo benissimo che non si può essere felici senza possedere nulla. Lo dice chi ci guarda, chi vive con noi e lo diciamo noi quando ci guardiamo allo specchio e sappiamo che non abbiamo "abbastanza". Lo dicono, soprattutto, i nostri figli con i loro compagni di classe che, dipendenti dal possesso oggetti, si misurano già con dipendenza e astinenza.
Un noir divertente, dissacrante, che induce a riflettere e punta il dito verso alcune questioni, prima tra tutte la difficoltà di avere figli oggi (e di crescerli dignitosamente). Non solo: le tematiche si allargano fino a investire alcuni aspetti contraddittori del nostro paese - immigrazione, opportunismi, ragion di stato, precarietà sul lavoro, intolleranze, ipocrisie varie.
L'epopea di Martino ci parla ancora al di là dell'aneddotica del mantello tagliato e donato al povero, parla ad un'Europa politicamente divisa ed in cui il rispetto verso ogni alterità cede più sovente la strada al pregiudizio e alla contrapposizione reciproca.