Il Marconista

Ne Il Marconista vi proponiamo alcuni contributi audio che alle nostre orecchie sono sembrati interessanti. Racconti di vicende più o meno distanti nel tempo e nello spazio, rapidi sguardi su piccoli pezzi della realtà che ci circonda e anche approfondimenti su questioni che non siamo soliti affrontare in questo blog. Interessanti, non necessariamente condivisibili in tutte le valutazioni che vengono proposte o nelle suggestioni che queste parole possono suscitare. A fianco di quelli realizzati da compagni o frutto di considerazioni critiche, troverete anche le voci di analisti, studiosi o giornalisti al soldo di qualche ente o azienda. Anche voci del nemico, insomma, che hanno tutto l'interesse a far funzionare questa società organizzata sullo sfruttamento e l'oppressione. Tutte insieme queste voci possono fornire spunti, punti di vista o anche semplici informazioni importanti per chi lotta. Buon ascolto.

Ascolta tutti i contributi radiofonici

Di un’associazione e dei suoi dintorni

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La lotta per la casa si è imposta come uno dei fronti sociali più caldi di questi ultimi anni concretizzandosi attraverso numerosi tentativi di occupazioni a scopo abitativo, molti dei quali andati a buon fine, decine e decine di picchetti davanti ai portoni per resistere agli sfratti, cortei e iniziative di disturbo un po’ in tutta Italia. A ergersi contro chi lotta e a difesa della proprietà e dell’ordine pubblico Questure e Procure che non smettono mai di elaborare ed affinare strategie per fiaccare e affossare le lotte. E da Padova arriva l’ennesimo tentativo in questo senso. Un’accusa di associazione a delinquere che distribuisce 11 misure cautelari ad altrettanti compagni e mette sotto sequestro i locali e l’attrezzatura di RadiAzione, colpevole di dare voce alla lotta. A essere contestati sono i numerosi picchetti a cui i compagni hanno partecipato e alcune occupazioni. Pratiche di cui una lotta come questa non può privarsi, a meno di non accontentarsi di sterili lamentele. […]

Per il pane e per il lavoro

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A cinque anni dalla rivoluzione dei gelsomini torna a infiammarsi la Tunisia. La scintilla della rivolta di gennaio che ha interessato la città di Kasserine ma che presto si è estesa ad altre città, è stata come nel 2011 la morte di un giovane rimasto folgorato da un traliccio sul quale si era arrampicato per protesta. Ma ciò che cova sotto sembra essere ancora una volta la povertà, la disoccupazione dilagante tra i giovani, la mancanza di prospettive e futuro in un paese dove la corruzione imperversa e dove la primavera del 2011 ha solo cambiato i protagonisti in campo lasciando sostanzialmente inalterati i meccanismi di sfruttamento che li muovono. Se prima si invocava democrazia e libertà, ora quello che rimane è sconforto e rabbia sopratutto tra i giovani e i giovanissimi. Sullo sfondo l’ombra del Califfato che rischia di diventare un appiglio tra tanta disillusione. […]

Economia della condivisione e lavoro agile

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Le ristrutturazioni del capitalismo conducono a trasformazioni importanti del mondo del lavoro. Smart work, sharing economy, coworking, dietro gli inglesismi si sperimenta ormai una nuova realtà lavorativa, subita per lo più dalle fasce giovanili. Con il ddl sul lavoro autonomo approvato qualche settimana fa si cercano di porre le basi normative di questi nuovi modi di lavorare già in uso in quasi il 50% delle grosse aziende.
Qualche approfondimento dunque per capire come cambia il mondo del lavoro e come e dove scorgerne le contraddizioni. […]

Emergenza di Stato

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Un breve ritratto di una città in “stato d’emergenza”. Bruxelles dopo gli attentati di Parigi nelle parole di due compagni che vivono nella capitale belga. […]

Gegen gentrifizierung

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Berlino 5 febbraio 2016. In un quartiere bene della città una cinquantina d’incappucciati infrangono le vetrine di alcuni palazzi e danno fuoco ad alcune macchine di lusso parcheggiate lungo la strada. Un’azione in risposta alla pressione che le forze dell’ordine stanno esercitando contro alcuni spazi di movimento all’interno del più generale processo di gentrificazione della città. […]

Telecamere intelligenti

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“Di per sé le nostre città sono già piene di telecamere”, così il giornalista de Il Sole 24 Ore dà il via alla presentazione di un progetto del CNR pisano sullo sviluppo di una nuova tecnologia di controllo. Ma se le città che abitiamo sono già monitorate in lungo e in largo, cosa s’aggiunge? Le telecamere smart in questione, pensate a un primo livello per il numero di posti in un parcheggio, saranno presto in grado di riconoscere cosa avviene in un determinato campo visivo, riconoscernerne di fatto la semantica. Se l’immagine dovesse essere ritenuta algoritmicamente rientrante in una categoria di pericolosità, solo in quel caso l’informazione passerebbe agli agenti preposti al controllo con un risparmio economico e di mole informativa. […]

La miglior difesa

Se la miglior difesa è l'attacco, allora la migliore solidarietà a chi viene arrestato o indagato è continuare a portare avanti la lotta che le operazioni repressive vorrebbero ostacolare. E dopo gli arresti di Chiara, Mattia, Niccolò e Claudio, e, successivamente, quelli di Francesco, Lucio e Graziano, in tanti stanno praticando questa idea in modi diversi, dimostrando anche come le occasioni di opporsi al Tav, e a chi lo sostiene, si trovino ovunque.

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Fiamme e sabbia

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17 gennaio. Borzoli (Ge). Nella notte vengono sabotate due ruspe all’interno del cantiere del Terzo Valico. Una viene incendiata, alla seconda viene invece danneggiato il motore con la sabbia.

Capodanno

31 dicembre. Giaglione. Dopo la cena al presidio di Venaus, alcune decine di no tav  si dirige al cantiere di Chiomonte per salutare l’anno nuovo con slogan e una battitura alle recinzioni. Le forze dell’ordine rispondono con i gas lacrimogeni.

Striscione

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22 dicembre. Valpolcevera. Il giorno dopo la sentenza d’Appello per Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò viene appeso uno striscione sui muri della centrale del latte da tempo inutilizzata, poco distante dai cantieri del Terzo Valico dell’Alta Velocità.

Pol.G.A.I.

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18 dicembre. Brescia. Una pentola a pressione contenente 8 kg di polvere nera esplode davanti all’ingresso della sede della Scuola Pol.G.A.I., la scuola di Polizia Giudiziaria, Amministrativa e Investigativa, danneggiando la porta. L’esplosione viene dedicata, tra gli altri, anche a Nicco e Chiara.


Diritto e Rovescio

Senza soldi senza fondo

2 marzo. A Settimo l’avviso di sfratto arriva nelle buche delle lettere di parecchi abitanti delle case Atc. L’8% degli inquilini non paga e si sono così accumulati un milione di euro di debito verso l’agenzia che gestisce le case popolari. Da una parte il comitato spontaneo degli abitanti richiama l’attenzione delle istituzioni richiedendo controlli più serrati contro chi occupa gli alloggi senza averne più diritto. Dall’altra, chi ha ricevuto l’avviso di sfratto lamenta l’impossibilità di fruire del fondo sociale perché non può pagare 480 euro, requisito minimo che permette di accedere al servizio.

Carretti e bastioni

29 febbraio. Lo sgombero dello spazio coperto sotto i bastioni che si affacciano su Corso Regina, a fianco delle Porte Palatine, è stato rinviato dopo una trattativa concitata con le istituzioni. All’oggi è l’unico posto dove gratuitamente parecchi commercianti del mercato di Piazza della Repubblica sistemano i loro carretti. Il Comune vorrebbe riprendere possesso dei bastioni poiché è interessato a lanciare un bando per l’utilizzo del posto. Si tratterebbe dell’apertura di locali ristorativi e commerciali.

Buste esplosive

23 Febbraio. La prima busta con polvere pirica e un innesco è stata rinvenuta venerdì pomeriggio dalla segretaria di una agenzia assicurativa negli uffici di via Bogino, in centro città. Nello stesso giorno, in Puglia, sono arrivate altre due buste; i destinatari sono ditte che si occupano di trasporto via mare, Asco di Bari e Morfini di Molfetta. Ieri è stata bloccata una missiva simile a Bologna, presso il centro meccanografico postale. Anche questa era indirizzata verso un’azienda pugliese. Il filo rosso teso tra le ditte destinatarie delle lettere è che parte dei loro introiti derivano da lavori e collaborazioni legati alla gestione dei Centri per senza-documenti.

Cataratta

22 Febbraio. Dopo mesi e mesi di attesa, visite al pronto soccorso ed errori di protocollo, ieri il signor G. è stato convocato all’ospedale Oftalmico per essere operato e risolvere il problema della cataratta. All’appuntamento programmato per l’operazione ha dovuto ancora aspettare fino a ricevere la notizia dell’annullamento del suo intervento poiché un paziente con una patologia più grave aveva preso la precedenza. Accompagnato dalla moglie, ha così deciso di occupare l’entrata dell’ospedale lamentandosi della situazione estenuante: la malattia agli occhi sta compromettendo il suo lavoro di magazziniere. Alle 19 i signori hanno lasciato l’ospedale e concluso la protesta ma per l’operazione dovranno aspettare la fine di febbraio.

Accordi

22 febbraio. Studenti e professori protestano di fronte alla Rai contro il modello di alternanza scuola-lavoro attuato con la riforma “Buona Scuola” che rende obbligatori i tirocini per tutti gli studenti degli ultimi tre anni di superiori per almeno 200 ore all’anno. A scatenare la protesta il congresso organizzato dall’Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte e dall’Unione Industriale al quale partecipano dirigenti di Confindustria e di imprese che operano sul territorio con lo scopo di sottoscrivere un protocollo di intesa con presidi e professori delle scuole piemontesi.

Per l’aereoporto

17 febbraio. A fine mattinata un ragazzo si è avvicinato all’ingresso della questura in via Grattoni e ha chiesto informazioni a un agente su come arrivare all’areoporto di Milano. Mentre il poliziotto gli rispondeva, il ragazzo, di origini pakistane e con dei precedenti, ha cercato di estrargli l’arma d’ordinanza dalla fondina ma è stato subito immobilizzato dai vari agenti presenti. È già arrivata la condanna a sei mesi con la condizionale alla quale si aggiungono 120 euro di multa.

Sgombero in via Mantova

16 febbraio. A poche settimane dallo sgombero della palazzina occupata di via Modane, le camionette della polizia, di buona mattina e con lo stesso scopo, si sono presentate anche in Barriera di Milano. Lo sgombero ha riguardato l’occupazione di via Mantova, in piedi da tre anni. Tutte le persone che ci abitavano hanno rifiutato le provvisorie soluzioni abitative offerte dal Comune.

In onda

14 febbraio. Nasce TgROM Piemonte, una web tv che si propone di fare informazione intorno alla comunità rom. Finanziato dalla Compagnia di San Paolo, che a questo proposito ha stanziato circa 21 mila euro, il progetto è stato pensato dall’associazione torinese IdeaRom e sarà in collaborazione con NuovaSocietà sotto la direzione del giornalista Andrea Doi. La Compagnia di San Paolo finanzierà altri 15 progetti scelti tra i 155 presentati attraverso il Bando Giovani. Luca Remmert presidente della Compagnia afferma: «Da molti anni sosteniamo iniziative per contrastare le diverse forme di disagio giovanile e per stimolare la partecipazione attiva dei giovani nella vita delle loro comunità».

Dessert flambé

13 febbraio. Intorno alle 22, una pattuglia di vigili urbani stava cenando in un ristorante nei pressi di corso Grosseto. Alcuni ignoti vedendo il Fiat Doblò d’ordinanza parcheggiato là fuori, tentano invano di aprire il portellone posteriore e poi danno fuoco alla vettura.

Fughe

11 febbraio. Un automobilista, nei pressi di corso Giulio Cesare, non si ferma ai controlli stradali della polizia municipale. Effettuato un controllo sulla targa del trasgressore e appurato il fatto che gli fosse scaduta l’assicurazione, i civich lanciano la segnalazione alla centrale e provano a fermarlo di nuovo in via Bologna. Tuttavia, ancora una volta, l’autista non in regola ignora l’alt delle forze dell’ordine e tira dritto. Nella fuga investe persino un agente in moto intento a raggiungerlo. Per ora non risulta siano riusciti a fermarlo.

Tre su tre

10 febbraio. Un uomo sale sul pullman 49 e si posiziona sul fondo del mezzo pubblico. Due controllori GTT gli si avvicinano per chiedere il biglietto di cui l’uomo, di origini egiziane,  è sprovvisto; così i due lo fanno scendere dal pullman e si apprestano a fargli la multa. L’uomo consegna il permesso di soggiorno e 25 euro per pagare subito la sanzione ma mentre uno dei due controllori sta compilando la ricevuta di pagamento l’uomo lo colpisce con un pugno per riprendersi i soldi e poi cerca di strappare dalle mani dall’altro anche il proprio permesso di soggiorno, ma inutilmente. Dopo poco arriva una pattuglia della polizia che porta l’uomo in Commissariato mentre i due controllori vengono accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale Maria Vittoria.

Si tratta della terza aggressione ai danni di controllori GTT in tre giorni.

Reazioni e scioperi sui generis

8 febbraio. In tarda serata, all’altezza di piazza Rivoli, un borghese GTT chiede il biglietto a una donna che pur possedendolo non lo aveva timbrato. Quando il controllore la conduce fuori dal mezzo per l’accertamento dei documenti e la stesura del verbale, la donna prima si rifiuta di dargli le carte e poi lo aggredisce strattonandolo e graffiandolo. L’arrivo della polizia la costringe alla calma e a una denuncia. Rispetto alle ripetute vicende simili, tuona Damiano de Padova dell’Ugl: “È ora di dire basta, l’opinione pubblica certamente comprenderà la necessità dei prossimi scioperi di categoria, con la speranza che le prossime votazioni comunali portino un radicale cambiamento all’interno delle partecipate”.

Shopping da Eataly

8 febbraio. Un signore attempato entra nel prestigioso supermercato di Farinetti e sotto al giaccone nasconde vari prodotti alimentari per poi avviarsi verso l’uscita. Quando l’addetto alla sicurezza insospettito dall’incedere impacciato lo ferma e trova la merce, l’uomo inventa che la moglie lo starebbe aspettando fuori con lo scontrino che lo scagionerebbe. Una volta usciti fuori non c’è nessuna donna ad attendere e alla chiamata del vigilante al 113, il ladro risponde colpendolo con una testata. Non riesce però scappare e viene arrestato per rapina dalla sopraggiunta polizia.

Sassaiola

6 febbraio. In via Germagnano un’auto della polizia municipale viene raggiunta da una pioggia di sassi mentre effettua dei controlli stradali. La sassaiola ferisce una vigilessa e raggiungendo anche il cristallo anteriore dell’autovettura fermata per un controllo procura lesioni alla donna dentro al mezzo. Gli autori del fatto risultano ignoti.

Avvisi di garanzia

5 febbraio. In mattinata la Guardia di Finanza perquisisce diversi appartamenti tra Torino, Cuneo e Roma e le sedi dell’associazione Terra del Fuoco e della cooperativa Valdocco. Ai rispettivi presidenti Oliviero Alotto e Paolo Petruccio vengono notificati degli avvisi di garanzia per turbativa d’asta mentre al noto palazzinaro Giorgio Molino vengono contestati diversi abusi edilizi relativi allo stato in cui si trovano gli appartamenti di sua proprietà in corso Vigevano, dove sono state messe alcune tra le famiglie rom sgomberate dal campo di lungo Stura Lazio. Terra del fuoco e Valdocco fanno parte di quel raggruppamento temporaneo di imprese che ha vinto il bando del Comune da 5 milioni di euro per l’attuazione del progetto “la città possibile” che ha portato allo sgombero del campo lungo lo Stura . Gli alloggi scelti per il progetto, di proprietà di un’agenzia facente capo a Molino, erano fatiscenti e spesso senza i requisiti di abitabilità.

Tagli

4 febbraio. Una numerosa fila di dipendenti della Camera di Commercio, delle aziende speciali Torino Incontra e Laboratorio chimico e di Unioncamere Piemonte ha occupato i marciapiedi da piazzale Valdo Fusi fino a piazza Castello, dove i lavoratori hanno incontrato il Prefetto. Protestano contro un decreto legislativo in discussione al Consiglio dei Ministri a Roma che prevede, se approvato, tagli al personale dell’ente camerale e l’accorpamento delle aziende speciali.

Fuori dalle mura

3 febbraio. In serata alcuni solidali con i reclusi improvvisano un saluto sotto le mura del Cie di corso Brunelleschi. Per qualche minuto grida di libertà  e cori danno un po’ di forza a chi è costretto dietro le sbarre.

Sgombero in via Modane

2 febbraio. Intorno alle 8 del mattino l’occupazione di via Modane 5 viene circondata da camionette della polizia per eseguire lo sgombero. I vigili del fuoco hanno fatto da apripista, buttando giù le barricate e consentendo alle forze dell’ordine l’ingresso nello stabile. La piccola palazzina era stata occupata nello scorso dicembre in seguito a un altro sgombero, quello di un edificio in via Collegno. Un presidio di solidali si è ritrovato là vicino per sostenere gli occupanti durante le procedure di identificazione mentre per prevenire qualsiasi atto di protesta gli agenti in antisommossa hanno presidiato anche la sede della Circoscrizione 3 di San Paolo.

Fiaccolata

29 gennaio. Una fiaccolata di quasi duecento persone parte dall’incrocio di corso Grosseto con via Chiesa della Salute per ricordare Ciro, un uomo investito lì vicino, il 29 dicembre scorso, da una macchina di agenti in borghese. In coda al corteo, che dopo corso Grosseto attraversa diversi isolati in via Lulli e via Lanzo fino ad arrivare in un parchetto nelle vicinanze di casa di Ciro, ci sono una decina di carrattrezzi con i lampeggianti accesi guidati da alcuni dei suoi colleghi.

Alternative

28 gennaio. Nella notte ignoti tentano una spaccata in una concessionaria di corso Giambone. Un abitante della zona riprende tutta la scena con il cellulare poi carica in rete il video nel quale si vedono i ladri che, dopo aver divelto una delle vetrate, si allontanano con un’auto. Il furto viene scoperto dalla polizia solo la mattina seguente.

Controlli e chiusure

28 gennaio. Due bar tra Porta Palazzo e Aurora vengono chiusi dalla polizia perché ritenuti luogo frequente di spaccio. I controlli si inseriscono nell’operazione capillare che la polizia sta facendo in questi giorni e in queste zone impiegando un gran numero di volanti e agenti.

La toilette della boutique

22 gennaio. Nell’elegante negozio Gucci di via Roma entra una donna che, senza intenzione di fare esosi acquisti, chiede di poter usare i servizi. Al rifiuto delle commesse inizia ad adirarsi e a urlare contro di loro, contro i vigilanti e contro una poliziotta che, passando là davanti, è entrata a controllare la situazione. Arrivata anche la volante della polizia la donna non si calma e morde la mano a uno degli agenti accorsi. Subito dopo viene arrestata per resistenza, lesioni e violenza a pubblico ufficiale.

Misure cautelari

21 gennaio. Di buon mattino la polizia si presenta alle porte di alcuni militanti dello sportello PrendoCasa per notificare delle misure cautelari; tre obblighi di firma giornaliera e tre divieti di dimora dalla città di Torino. Il reato contestato è resistenza aggravata a pubblico ufficiale e il contesto in cui si inserisce è un picchetto davanti a un portone a difesa di una casa sotto sfratto.

Senza fare la coda

15 gennaio. Nella notte alle filiali postali di via Susa, via Porpora, via Saluzzo e via Petrarca, i postamat vengono messi fuori uso. Le facciate degli uffici vengono inoltre vergate con scritte in vernice: alcune in solidarietà con chi lotta contro i Cie, altre contro la Mistral Air, compagnia aerea del Gruppo Poste Italiane che effettua le espulsioni dei senza-documenti.

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A volte ritornano

9 gennaio. Nelle vie di Borgo Dora, con i banchi ancora in allestimento, fa capolino Mario Borghezio. Non è solo, ma accompagnato da due guardie del corpo che gli coprono le spalle viste tutte le volte in cui in questo quartiere è stato insultato, deriso e persin malmenato. Anche stavolta, non passando inosservato tra gli avventori soliti e gli ammennicoli del Balon, è costretto in un primo momento ad allontanarsi perché diversi gruppetti di persone lo scherniscono più volte, provocando il suo fastidio e attirando l’attenzione dei passanti su di lui. Solo un po’ più tardi e ben protetto da agenti in borghese può finire la passeggiata. Tuttavia piuttosto velocemente.

Spaccata in Corso Dante

8 gennaio. Intorno alle 2 del mattino, a San Salvario, una Lancia Ypsilon sradica la serranda di un negozio Tim, spaccandone successivamente la vetrina. I ladri riescono a fare man bassa di iPhone e iPad, prima di darsi alla fuga e a seminare la gazzella dei Carabinieri che si lancia al loro inseguimento. Ai Carabinieri rimarrà solo l’utilitaria, abbandonata in Vanchiglietta.

Ennesima aggressione

7 gennaio. Intorno alle 8 del mattino, due controllori Gtt salgono sul tram 3, all’altezza di Porta Palazzo. Una signora, sprovvista di biglietto, alla vista dei due uomini, comincia a dare in escandescenze, tentando di scendere dal mezzo. Quando cominciano a compilare il verbale, la donna li aggredisce — secondo il racconto dei due — con calci e pugni, per poi allontanarsi. Una pattuglia però la intercetta, bloccandone la fuga, mentre i controllori se la cavano con qualche giorno di prognosi.

Punti di vista

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4 gennaio. Nella notte sulle vetrine del Tartifla Bistrot, locale appena aperto in via borgo Dora, compare vergata in rosso la scritta: “Ma che c’hai gli Swarovski nel puré? La riqualificazione ha un prezzo”, prontamente cancellata dalle proprietarie che sui social network lamentano: “Non tutti amano il nostro borgo come lo amiamo noi, che ci viviamo da quarant’anni”.

Rogo alle popolari

03 gennaio. Grave incendio in alcuni appartamenti Atc in via Sospello, Borgo Vittoria: tre piani sono andati a fuoco probabilmente a causa di un cortocircuito. Il palazzo è stato sfollato, alcune famiglie ospitate a spese dell’ente in un hotel e gli intossicati ricoverati in ospedale

San Silvestro

31 dicembre. Verso le 18 una quarantina di solidali con i reclusi si trova in corso Brunelleschi per un augurio di libertà da accompagnare all’arrivo dell’anno nuovo. Fuori dalle mura un quarto d’ora di botti, slogan e fuochi d’artificio che illuminano la mesta atmosfera vicino alle recinzioni del Cie. Da dentro si sente la risposta calorosa dei ragazzi. Verso mezzanotte un salto alla galera cittadina, presidiata da qualche borghese e due camionette di celere, per portar anche a Le Vallette luci pirotecniche e grida che per l’anno nuovo reclamano ancora la libertà di tutti e tutte.

Corso Grosseto

29 dicembre. Dei residenti del corso a nord di Torino scendono in strada infuriati contro un giovane agente in borghese che, a bordo di una punto grigia civetta, ha investito e ucciso un ragazzo della zona. A sentir le ricostruzioni della polizia la vittima avrebbe attraversato improvvisamente le corsie. Tuttavia per riportare la calma tra le persone scese di casa è stato necessario chiamare il rinforzo di più volanti.

Pugni

23 dicembre. In piazza Sabotino, dopo un diverbio per la pedanteria di alcuni vigili che facevano multe per sosta vietata e controllavano le assicurazioni delle auto, un ragazzo viene tratto in arresto e processato per direttissima. Per lui l’accusa di aver aggredito un agente spintoni e alcuni pugni in testa.

Il sacro e il profano

21 dicembre. Sulla recinzione della chiesa Maria Ausiliatrice compare una considerazione vergata con spray rosso: “Le porte sante vengono aperte ma le vostre case restano sfitte. Basta sfratti”. La scritta si riferirebbe all’arcivescovo Nosiglia che domenica ha celebrato in occasione del giubileo romano l’apertura della porta santa del Cottolengo ma non di quelle delle tante case di proprietà della curia torinese.

Difficile trattenersi

21 dicembre. Un signore sulla quarantina, alla vista dei militari che presidiano giorno e notte la Sinagoga di San Salvario, in Piazzetta Primo Levi, comincia a insultarli. Gli Alpini contattano la Polizia, che arriva sul posto e porta l’uomo, che a quanto pare aveva alzato un po’ il gomito, in Questura. Lì l’uomo continua a inveire contro le forze dell’ordine e viene arrestato per resistenza, minacce, oltraggio a pubblico ufficiale e Minacciati i militari della Sinagoga da un ubriaco
interruzione di pubblico servizio.

Escandescenze

15 dicembre. Un viaggiatore senza biglietto viene arrestato sulla banchina dei tram in via XX settembre, in pieno centro, da diversi agenti di polizia e civich. A quanto pare, fatto scendere dal mezzo dai controllori Gtt, ha dato in escandescenze alla vista delle divise occorse per l’identificazione.

Fuoco a Bari, il Cie chiude

Diario

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Dopo Torino brucia anche il Cie di Bari; a qualche giorno dagli ultimi incendi appiccati dai reclusi all’interno della struttura pugliese vi proponiamo un testo pubblicato sul blog Hurriya che dà alcuni aggiornamenti su ciò che è successo nel Centro prima e dopo le proteste e i materassi in fiamme. Ultima tra le novità, ma non certo per importanza, quella che attraverso la voce di un recluso ci dice che il Cie di Bari ha chiuso a causa degli ultimi danneggiamenti e buona parte dei reclusi è stata liberata con un decreto di espulsione, mentre circa una decina di persone sarebbero state trasferite a Brindisi Restinco. La notizia è fresca fresca e quindi risulta difficile capire se la chiusura sarà di breve durata, giusto il tempo di riparare i danni e dare una mano di vernice ai muri anneriti, oppure se si prospetta un periodo più lungo.

CIE Brindisi-Restinco : qualche aggiornamento dopo il presidio del 20 febbraio.

A cinque mesi dalla sua attività, anche il CIE di Brindisi-Restinco continua a confermarsi come luogo di rabbia e protesta, oltre che di detenzione e umiliazione. Il caloroso presidio davanti alla struttura è stato un momento di rottura dell’isolamento, tra urla, musica, battiture, messaggi di lotta e solidarietà. Tuttavia è importante conoscere alcuni fatti avvenuti in seguito, qui spiegati in ordine di tempo.

Continua a pag. 31926

macerie @ Marzo 5, 2016

Presidio

Diario

manifestonuovo.JPG Domenica 6 marzo ci troviamo per un presidio sotto le mura del Cie di corso Brunelleschi alle ore 16 per portare solidarietà ai reclusi.

Scarica e diffondi il manifesto

macerie @ Marzo 1, 2016

Il Marconista

Diario

 

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Uno strumento comunicativo tende a semplificare la realtà con l’intento di comprenderla e creare dei discorso specifici, un procedimento per nulla neutrale.


Questo blog, in particolare, è sì uno strumento informativo ma vuole soprattutto raccontare alcuni percorsi di lotta che attraversano Torino e così facendo mettere a fuoco la progettualità pratica che sottendono, ossia la direzione e il modo in cui puntano a sovvertire i pezzi di realtà in cui s’inseriscono. Proprio per questo le narrazioni che trovate, spesso, partono dalle esigenze immediate della lotta ma non si esauriscono lì e puntano ad andare oltre. Infatti lo spazio qui dedicato negli anni alla lotta contro i Cie o a quella per la casa, per esempio, non è solo l’occasione di raccontare come si cerca di abbattere gli intrecciati meccanismi di sfruttamento della contemporaneità, ma è anche quello che permette di buttare l’occhio ben oltre la contingenza di questi tentativi per provare a descriverne i corrispondenti obiettivi, metodi e contesti sociali.

Tuttavia non basta cercare di avere uno sguardo quanto più ampio possibile lungo le direttrici di determinati percorsi di lotta,  ma è anche necessario tenere sempre all’erta altri strumenti a disposizione, l’orecchio in primis. Per questo ci è venuta in mente l’idea de Il Marconista, una colonnina in cui vi proporremo alcuni contributi audio che ci sono sembrati interessanti ma che non sempre seguiranno il filo dei discorsi di queste pagine virtuali. L’intento è quello di uscire dalla specificità dei discorsi scritti nero su bianco per provare a offrire un maggior respiro attraverso un diverso strumento di partenza. Approfondimenti da ascoltare, non solo sulle nostre questioni usuali ma anche su quelle che non siamo soliti affrontare, racconti di vicende più o meno distanti nel tempo e nello spazio e rapidi sguardi su piccoli pezzi della realtà che ci circonda.

Come la figura dell’addetto alle comunicazioni radio suggerisce, vorremmo non solo condividere dei contenuti audio alla cui elaborazione abbiamo contribuito direttamente o che sentiamo come strettamente affini, ma anche “trasmetterne” altri che non riteniamo necessariamente condivisibili in tutte le valutazioni che propongono o nelle suggestioni che possono suscitare. A fianco di questi realizzati da compagni e frutto di visioni critiche, troverete anche le voci di analisti, studiosi o giornalisti al soldo di qualche ente o azienda. Anche voci del nemico, insomma, che hanno tutto l’interesse a far funzionare questa società organizzata sullo sfruttamento e l’oppressione.

Questa scelta deriva dalla considerazione che dal mare magnum informativo che inonda la nostra quotidianità, Il Marconista possa selezionare delle voci che possono fornire spunti, punti di vista o anche semplici informazioni importanti per chi lotta.



						

macerie @ Febbraio 28, 2016

Dentro e fuori (AGGIORNAMENTO)

Diario

Aggiornamento: il presidio davanti al Cie di corso Brunelleschi previsto per domenica 28 febbraio è spostato causa maltempo a domenica prossima 6 marzo alle ore 16.


Ancora qualche informazione dal Centro detentivo di corso Brunelleschi dopo gli incendi del 12 febbraio.

Vi avevamo anticipato che con molta probabilità dopo quella sera due ragazzi tunisini erano stati portati alle Vallette. La notizia è confermata e i due, dopo un processo per direttissima e una conseguente condanna a un anno e qualche mese, sono stati riportati entrambi al Cie. Del resto anche per altri dieci detenuti, tutti di origine nordafricana, tira un’aria peggiore del solito: da circa una settimana sono in isolamento e a uno di loro è stato sottratto persino il telefono. Accusati di aver partecipato alla piccola rivolta, fino a sabato non potevano neppure uscire al campetto per un po’ d’aria.  È stato questo il motivo per il quale alcuni compagni di detenzione, dalle stanze, hanno inscenato diversi episodi di protesta con urla e lancio di cibo.

Continua a pag. 31898

macerie @ Febbraio 26, 2016

Obbligo di dimora per Lucio, Francesco e Graziano

Diario

Ieri sono stati revocati gli arresti domiciliari anche a Lucio, Francesco e Graziano, come già nei giorni passati era accaduto a Mattia, Claudio e Niccolò. Se questi ultimi però non hanno altre misure cautelari che ne limitano la libertà, ai primi tre i giudici della Corte d’Appello hanno deciso di comminare degli obblighi di dimora nei Comuni in cui si trovavano ai domiciliari. I tre compagni possono quindi finalmente uscire di casa, dopo più di diciannove mesi passati tra carcere e domiciliari,  ma non dai Comuni in cui vivono.

macerie @ Febbraio 24, 2016

Niccolò e Claudio liberi!

Diario

Dopo Mattia, libero da alcuni giorni, anche a Claudio e Niccolò sono stati revocati da alcune ore gli arresti domiciliari e sono liberi senza altre restrizioni.

Resta ancora ai domiciliari Chiara che si trova in una situazione un po’ diversa dai suoi tre compagni. Alcuni mesi fa è infatti stata colpita dalla misura della Sorveglianza Speciale con obbligo di dimora, che è ancora in stand-by e diventerebbe attiva solo qualora Chiara uscisse dagli arresti domiciliari. Contro questa misura di prevenzione è stato fatto ricorso e si è da poco svolta l’udienza d’appello che nei prossimi giorni stabilirà se revocare, modificare o confermare la “sua” Sorveglianza Speciale.

Si attendono poi novità anche per Lucio, Francesco e Graziano che hanno da pochi giorni chiesto di essere scarcerati.

macerie @ Febbraio 18, 2016

Aggiornamenti dal Tribunale

Diario

Oggi si è tenuta al Tribunale di Torino l’udienza del processo contro Erika, Luigi, Marco, Toshi e Paolo accusati di resistenza a pubblico ufficiale per essersi opposti a una retata nel febbraio dello scorso anno. In mattinata  si sono susseguite la requisitoria del Pubblico Ministero e l’arringa della difesa, le richieste di condanna sono rispettivamente di:   7 mesi, 9 mesi, 11 mesi, 3 anni e 2 mesi, 3 anni e 3 mesi. Le differenze di richieste non si riferiscono tanto alle diverse responsabilità nei fatti contestati, quanto piuttosto alle differenti valutazioni di pericolosità che il P.M. ha voluto sottolineare.

La prossima udienza è fissata per l’8 marzo, per le eventuali repliche e la sentenza.

macerie @ Febbraio 17, 2016

Un pezzo dopo l’altro

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Il Cie di Torino torna a bruciare, anche se a essere interessata dall’incendio è solamente l’area bianca. Domenica notte infatti i reclusi lì rinchiusi hanno dato fuoco a tre delle cinque stanze che compongono l’area, lasciandola mezza bruciacchiata. I motivi della protesta sono da ricercare ancora una volta nell’insofferenza alla reclusione e nelle condizioni di vita nel Centro misere e degradanti.

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macerie @ Febbraio 16, 2016

Mattia libero!

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È appena arrivata la notizia che a Mattia sono stati revocati gli arresti domiciliari. Dopo ventisei mesi tra carcere e domiciliari è finalmente libero senza alcuna restrizione. Restano agli arresti domiciliari Chiara, Claudio e Niccolò che al momento non hanno ancora fatto istanza per essere liberati.

macerie @ Febbraio 10, 2016

La terra da sotto i piedi

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Nel 2004 il secondo governo Berlusconi istituì il “Giorno del ricordo” per commemorare le vittime italiane delle foibe sul finire della seconda guerra mondiale nelle terre sul confine orientale. L’istituzione di questa solennità civile ha contribuito a cristalizzare uno scontro annuale tra gruppi destrorsi e gruppi antagonisti: i primi intenti a utilizzare strumentalmente la storia dell’esodo d’Istria e Dalmazia in chiave identitaria; i secondi mossi dalla semplice morale antifascista quando non anche delle maggiori crudeltà subìte dalle genti jugoslave.  Non c’è qui l’intento né la necessità di approfondire uno snodo storico che necessiterebbe di un’attenzione certosina in grado di trascendere le polarizzazioni ideologiche per addentrarsi nei meandri della sociologia bellica e della costruzione nazionalistica della storia del ‘900. In generale ci interessano le maniere in cui sono distribuiti i poteri in un dato periodo storico, rivolgendoci con una prospettiva di classe a coloro a cui in questo mondo non viene richiesto un ruolo gestionale. Balza subito agli occhi, infatti, come la realtà sociale sia sempre complessa, contradditoria e frammentata. Per questo siamo sempre diffidenti davanti al concetto unitario e fittizio di popolo, sia che a utilizzarlo sia un navigato politico sciovinista o chi in buona fede guarda il mondo attraverso una lente basata sul codice binario dei buoni e dei cattivi. Proprio per questo interesse prospettico quando arriva febbraio, mese della ricorrenza e delle inerenti iniziative neofasciste di commemorazione, ci interroghiamo sull’impegno che alcuni militanti riservano nell’organizzare contro-iniziative sotto l’egida forfettaria dell’antifascismo.

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macerie @ Febbraio 10, 2016

Nuove dal Tribunale

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Nel Palazzo di Giustizia di Torino, quest’oggi si sono svolte diverse udienze in cui sono coinvolti dei compagni.

Cominciamo dal processo contro Lucio, Francesco e Graziano di cui abbiamo più volte avuto modo di parlare in questi mesi. Mentre all’esterno del tribunale si svolgeva un presidio di alcune decine di solidali, all’interno l’udienza è iniziata con il rifiuto dei giudici di esaudire la richiesta dei tre di aprire le porte dell’aula al pubblico, per la paura che questo avrebbe fatto perdere tempo prezioso visto il gran numero di processi d’appello in programma per la mattinata. E in effetti non si può negare che il procedimento sia stato veramente rapido: dopo la richiesta della Procura di confermare le pene del primo grado e l’arringa della difesa di ridurre le condanne per Lucio e Francesco e di assolvere Graziano, la corte si è ritirata una mezz’oretta per poi rientrare in aula e leggere la sentenza. Lucio e Francesco sono stati condananti a 2 anni e 2 mesi, a Graziano invece è stata confermata la condanna di primo grado a 2 anni e 10 mesi. Bisognerà attendere i canonici 90 giorni a disposizione dei giudici per produrre le motivazioni per capire il perché di questo differente trattamento. Tenendo conto che queste condanne risultano scontate di un terzo della pena visto il rito abbreviato scelto dagli imputati, formalmente Lucio e Francesco sono stati condannati a 3 anni e 3 mesi, mentre Graziano a oltre 4 anni.

In  un’aula vicina si è svolta poi una delle ultime udienze del processo contro Erika, Paolo, Toshi, Luigi e Marco per il tentativo di opporsi a una retata nel febbraio dell’anno scorso. Anche di quest’inchiesta abbiamo parlato più volte negli ultimi tempi in relazione alle detenzioni in carcere e poi ai domiciliari che hanno colpito i cinque compagni. Sentiti i testimoni di accusa e difesa, i giudici hanno rinviato al prossimo 17 febbraio per la requisitoria, l’arringa e probabilmente la lettura della sentenza.

macerie @ Febbraio 9, 2016

Udienza di appello per Lucio, Francesco e Graziano

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macerie @ Febbraio 2, 2016

Cosa succederebbe se…?

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A qualche giorno di distanza dalla decisione del Tribunale di Torino di sottoporre quattro compagni alla misura della Sorveglianza speciale, proviamo a fornire qualche spunto di riflessione a riguardo, alla luce delle quasi 300 pagine di motivazioni elaborate dai giudici.

Nell’intervista che vi proponiamo, realizzata da Radio BlackOut a uno dei neosorvegliati, si riassumono rapidamente le tappe di questo lungo iter iniziato nel dicembre del 2014 e si prova a chiarire cosa abbia spinto i giudici da una parte a mettere sotto sorveglianza quattro compagni, dall’altra ad ammonire gli altri quattro cui non è stata comminata la misura.

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macerie @ Gennaio 27, 2016

In Borgo Dora dicono i muri

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Chi stamane ha sgranchito le gambe al consueto Balon, avrà potuto notare la comparsa sui muri del borgo di alcuni cartelloni fatti di parole e di immagini che raccontano una storia. Ci teniamo a riproporvela e se voleste tenerla potete scaricarla qui. Il testo che trovate sotto era poi accompagnato da alcune foto che ritraggono Borgo Dora all’inizio del Novecento, alla fine degli anni ‘60 / inizio anni ‘70, fino ad arrivare ai giorni nostri, prima e dopo la cacciata del mercato spontaneo della domenica da piazza della Repubblica.

L’AMORE CHE FA MALE

C’era una volta, tanto tempo fa, il Borg ëd jë strass per tutti ironicamente noto come Stras-burgo perché là le persone non solo lavoravano la pelle alla conceria ma provavano anche a vender in strada i propri stracci e ferrivecchi per tirar su la giornata.
L’umidità dei canali utilizzati per l’energia dell’industria delle pelli permeava i muri delle case e il fetore delle lavorazioni era l’atmosfera quotidiana in cui erano immersi gli abitanti del borgo. Era uno dei luoghi in cui era concesso abitare a una fascia di popolazione della città che doveva costituire la mano d’opera dei nascenti quartieri-fabbrica a nord del centro sabaudo.
La città è sempre stata per molti un posto difficile in cui vivere anche se spesso è l’unico in cui provare a farlo. Proprio coloro che non riuscivano a sopravvivere con il magro salario da operaio o non volevano sbarcare il lunario seguendo i ritmi incalzanti della catena di produzione in fabbrica, hanno imparato ad arrangiarsi. Il buttar giù i teli dando vita a quello che poi avrebbe preso il nome di Balon, provare a tenersi la casa quando non c’erano i soldi per pagare l’affitto al padrone, inventarsi modi di fare due spicci sono manifestazioni di un spirito di sopravvivenza e di un’esigenza materiale data dall’indigenza nella città dello sfruttamento industriale.

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macerie @ Gennaio 23, 2016

La buonanotte e il buongiorno

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Se un noto modo di dire proferisce che le cattive notizie non vengon mai sole, in base a quelle arrivate nelle ultime dodici ore possiamo affermare di trovarci d’accordo. Dopo settimane d’attesa, infatti, è di ieri sera la conferma di quattro sorveglianze speciali, per ora notificate solo all’avvocato: un anno e due mesi per Paolo e Andrea, un anno per Fabio e Toshi. Ricordiamo che la procura aveva fatto la stessa richiesta anche per altri quattro compagni che — almeno quello — non saranno sottoposti a questa meschina misura. Non avendo ancora ricevuto le carte, non si sa nel dettaglio quali siano le prescrizioni imposte ai sorvegliati ma, appena sapremo qualcosa in più, lo metteremo nero su bianco. 

Come anticipato sopra,  alla cattiva novella del crepuscolo è seguita subito dopo quella dell’alba. Stamattina, intorno alle 7, Digos e agenti di polizia hanno fatto irruzione nelle case private e bussato minacciosamente alla porta di alcune occupazioni in Aurora per “accompagnare” alla questura di via Grattoni dieci persone. E così dieci compagni, di cui uno quasi sorvegliato, saranno costretti alla firma quotidiana benché l’industrioso Pm Padalino avesse chiesto nientemeno che gli arresti domiciliari per tutti.

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macerie @ Gennaio 19, 2016

In agenda

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I Centri di identificazione ed espulsione di Torino e Roma sono tuttora fortemente compromessi nel loro funzionamento grazie alle rivolte dei detenuti: i danni strutturali hanno portato una notevole diminuzione dei posti in corso Brunelleschi e la chiusura di tutta la sezione maschile a Ponte Galeria. I lavori di ristrutturazione delle aree danneggiate, come già vi abbiamo detto, sono iniziati ma l’insofferenza verso la reclusione non è terminata, è il pane quotidiano di tutti coloro che ancora si trovano costretti dentro.

Non facciamo mancare loro la nostra calorosa solidarietà con due presidi in contemporanea davanti al Cie torinese e a quello romano.

Per Torino l’appuntamento è sabato 23 gennaio dalle 15 in corso Brunelleschi all’angolo con via Monginevro.

Scarica e diffondi il manifesto

macerie @ Gennaio 19, 2016

Panni Sporchi

«Mani sporche e guanti bianchi»

Panni sporchi

Qualche giorno fa, abbiamo pubblicato alcune «note su una comunità impossibile», un testo sui blocchi del 9 dicembre a Torino, che conteneva anche delle critiche a un “brulotto” e a un “intempestivo” di Finimondo. Com’era prevedibile, i redattori di Finimondo hanno risposto con un altro brulotto, e noi pubblichiamo dunque anche questa risposta. Se c’è qualcosa di interessante da cavar fuori da questa discussione, chi vuole contribuisca: finirà tutto tra i panni sporchi.

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macerie @ Febbraio 5, 2014

Dicembre a Torino

Panni sporchi, Torino domani

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Ripubblichiamo qui sotto un contributo alla riflessione sulle giornate torinesi del 9, 10 e 11 dicembre passati. A parte qualche scarna cronaca di quei giorni, si tratta di uno dei pochissimi contributi di parte anarchica uscito sull’argomento che tenti di comprender cosa sia successo a Torino in quei giorni senza ricondurre tutto in facili schemi precostituiti. Uno scritto personale ma non individuale, come precisa l’autore, frutto anche e soprattutto delle discussioni che si sono svolte tra i compagni di qua da quell’inizio di dicembre fino ad oggi.   

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macerie @ Gennaio 27, 2014