Ne Il Marconista vi proponiamo alcuni contributi audio che alle nostre orecchie sono sembrati interessanti. Racconti di vicende più o meno distanti nel tempo e nello spazio, rapidi sguardi su piccoli pezzi della realtà che ci circonda e anche approfondimenti su questioni che non siamo soliti affrontare in questo blog. Interessanti, non necessariamente condivisibili in tutte le valutazioni che vengono proposte o nelle suggestioni che queste parole possono suscitare. A fianco di quelli realizzati da compagni o frutto di considerazioni critiche, troverete anche le voci di analisti, studiosi o giornalisti al soldo di qualche ente o azienda. Anche voci del nemico, insomma, che hanno tutto l'interesse a far funzionare questa società organizzata sullo sfruttamento e l'oppressione. Tutte insieme queste voci possono fornire spunti, punti di vista o anche semplici informazioni importanti per chi lotta. Buon ascolto.
Fuoco a Bari, il Cie chiude
Dopo Torino brucia anche il Cie di Bari; a qualche giorno dagli ultimi incendi appiccati dai reclusi all’interno della struttura pugliese vi proponiamo un testo pubblicato sul blog Hurriya che dà alcuni aggiornamenti su ciò che è successo nel Centro prima e dopo le proteste e i materassi in fiamme. Ultima tra le novità, ma non certo per importanza, quella che attraverso la voce di un recluso ci dice che il Cie di Bari ha chiuso a causa degli ultimi danneggiamenti e buona parte dei reclusi è stata liberata con un decreto di espulsione, mentre circa una decina di persone sarebbero state trasferite a Brindisi Restinco. La notizia è fresca fresca e quindi risulta difficile capire se la chiusura sarà di breve durata, giusto il tempo di riparare i danni e dare una mano di vernice ai muri anneriti, oppure se si prospetta un periodo più lungo.
CIE Brindisi-Restinco : qualche aggiornamento dopo il presidio del 20 febbraio.
A cinque mesi dalla sua attività, anche il CIE di Brindisi-Restinco continua a confermarsi come luogo di rabbia e protesta, oltre che di detenzione e umiliazione. Il caloroso presidio davanti alla struttura è stato un momento di rottura dell’isolamento, tra urla, musica, battiture, messaggi di lotta e solidarietà. Tuttavia è importante conoscere alcuni fatti avvenuti in seguito, qui spiegati in ordine di tempo.
macerie @ Marzo 5, 2016
Presidio
Domenica 6 marzo ci troviamo per un presidio sotto le mura del Cie di corso Brunelleschi alle ore 16 per portare solidarietà ai reclusi.
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macerie @ Marzo 1, 2016
Il Marconista
Uno strumento comunicativo tende a semplificare la realtà con l’intento di comprenderla e creare dei discorso specifici, un procedimento per nulla neutrale.
Questo blog, in particolare, è sì uno strumento informativo ma vuole soprattutto raccontare alcuni percorsi di lotta che attraversano Torino e così facendo mettere a fuoco la progettualità pratica che sottendono, ossia la direzione e il modo in cui puntano a sovvertire i pezzi di realtà in cui s’inseriscono. Proprio per questo le narrazioni che trovate, spesso, partono dalle esigenze immediate della lotta ma non si esauriscono lì e puntano ad andare oltre. Infatti lo spazio qui dedicato negli anni alla lotta contro i Cie o a quella per la casa, per esempio, non è solo l’occasione di raccontare come si cerca di abbattere gli intrecciati meccanismi di sfruttamento della contemporaneità, ma è anche quello che permette di buttare l’occhio ben oltre la contingenza di questi tentativi per provare a descriverne i corrispondenti obiettivi, metodi e contesti sociali.
Tuttavia non basta cercare di avere uno sguardo quanto più ampio possibile lungo le direttrici di determinati percorsi di lotta, ma è anche necessario tenere sempre all’erta altri strumenti a disposizione, l’orecchio in primis. Per questo ci è venuta in mente l’idea de Il Marconista, una colonnina in cui vi proporremo alcuni contributi audio che ci sono sembrati interessanti ma che non sempre seguiranno il filo dei discorsi di queste pagine virtuali. L’intento è quello di uscire dalla specificità dei discorsi scritti nero su bianco per provare a offrire un maggior respiro attraverso un diverso strumento di partenza. Approfondimenti da ascoltare, non solo sulle nostre questioni usuali ma anche su quelle che non siamo soliti affrontare, racconti di vicende più o meno distanti nel tempo e nello spazio e rapidi sguardi su piccoli pezzi della realtà che ci circonda.
Come la figura dell’addetto alle comunicazioni radio suggerisce, vorremmo non solo condividere dei contenuti audio alla cui elaborazione abbiamo contribuito direttamente o che sentiamo come strettamente affini, ma anche “trasmetterne” altri che non riteniamo necessariamente condivisibili in tutte le valutazioni che propongono o nelle suggestioni che possono suscitare. A fianco di questi realizzati da compagni e frutto di visioni critiche, troverete anche le voci di analisti, studiosi o giornalisti al soldo di qualche ente o azienda. Anche voci del nemico, insomma, che hanno tutto l’interesse a far funzionare questa società organizzata sullo sfruttamento e l’oppressione.
Questa scelta deriva dalla considerazione che dal mare magnum informativo che inonda la nostra quotidianità, Il Marconista possa selezionare delle voci che possono fornire spunti, punti di vista o anche semplici informazioni importanti per chi lotta.
macerie @ Febbraio 28, 2016
Dentro e fuori (AGGIORNAMENTO)
Aggiornamento: il presidio davanti al Cie di corso Brunelleschi previsto per domenica 28 febbraio è spostato causa maltempo a domenica prossima 6 marzo alle ore 16.
Ancora qualche informazione dal Centro detentivo di corso Brunelleschi dopo gli incendi del 12 febbraio.
Vi avevamo anticipato che con molta probabilità dopo quella sera due ragazzi tunisini erano stati portati alle Vallette. La notizia è confermata e i due, dopo un processo per direttissima e una conseguente condanna a un anno e qualche mese, sono stati riportati entrambi al Cie. Del resto anche per altri dieci detenuti, tutti di origine nordafricana, tira un’aria peggiore del solito: da circa una settimana sono in isolamento e a uno di loro è stato sottratto persino il telefono. Accusati di aver partecipato alla piccola rivolta, fino a sabato non potevano neppure uscire al campetto per un po’ d’aria. È stato questo il motivo per il quale alcuni compagni di detenzione, dalle stanze, hanno inscenato diversi episodi di protesta con urla e lancio di cibo.
macerie @ Febbraio 26, 2016
Obbligo di dimora per Lucio, Francesco e Graziano
Ieri sono stati revocati gli arresti domiciliari anche a Lucio, Francesco e Graziano, come già nei giorni passati era accaduto a Mattia, Claudio e Niccolò. Se questi ultimi però non hanno altre misure cautelari che ne limitano la libertà, ai primi tre i giudici della Corte d’Appello hanno deciso di comminare degli obblighi di dimora nei Comuni in cui si trovavano ai domiciliari. I tre compagni possono quindi finalmente uscire di casa, dopo più di diciannove mesi passati tra carcere e domiciliari, ma non dai Comuni in cui vivono.
macerie @ Febbraio 24, 2016
Niccolò e Claudio liberi!
Dopo Mattia, libero da alcuni giorni, anche a Claudio e Niccolò sono stati revocati da alcune ore gli arresti domiciliari e sono liberi senza altre restrizioni.
Resta ancora ai domiciliari Chiara che si trova in una situazione un po’ diversa dai suoi tre compagni. Alcuni mesi fa è infatti stata colpita dalla misura della Sorveglianza Speciale con obbligo di dimora, che è ancora in stand-by e diventerebbe attiva solo qualora Chiara uscisse dagli arresti domiciliari. Contro questa misura di prevenzione è stato fatto ricorso e si è da poco svolta l’udienza d’appello che nei prossimi giorni stabilirà se revocare, modificare o confermare la “sua” Sorveglianza Speciale.
Si attendono poi novità anche per Lucio, Francesco e Graziano che hanno da pochi giorni chiesto di essere scarcerati.
macerie @ Febbraio 18, 2016
Aggiornamenti dal Tribunale
Oggi si è tenuta al Tribunale di Torino l’udienza del processo contro Erika, Luigi, Marco, Toshi e Paolo accusati di resistenza a pubblico ufficiale per essersi opposti a una retata nel febbraio dello scorso anno. In mattinata si sono susseguite la requisitoria del Pubblico Ministero e l’arringa della difesa, le richieste di condanna sono rispettivamente di: 7 mesi, 9 mesi, 11 mesi, 3 anni e 2 mesi, 3 anni e 3 mesi. Le differenze di richieste non si riferiscono tanto alle diverse responsabilità nei fatti contestati, quanto piuttosto alle differenti valutazioni di pericolosità che il P.M. ha voluto sottolineare.
La prossima udienza è fissata per l’8 marzo, per le eventuali repliche e la sentenza.
macerie @ Febbraio 17, 2016
Un pezzo dopo l’altro
Il Cie di Torino torna a bruciare, anche se a essere interessata dall’incendio è solamente l’area bianca. Domenica notte infatti i reclusi lì rinchiusi hanno dato fuoco a tre delle cinque stanze che compongono l’area, lasciandola mezza bruciacchiata. I motivi della protesta sono da ricercare ancora una volta nell’insofferenza alla reclusione e nelle condizioni di vita nel Centro misere e degradanti.
macerie @ Febbraio 16, 2016
Mattia libero!
È appena arrivata la notizia che a Mattia sono stati revocati gli arresti domiciliari. Dopo ventisei mesi tra carcere e domiciliari è finalmente libero senza alcuna restrizione. Restano agli arresti domiciliari Chiara, Claudio e Niccolò che al momento non hanno ancora fatto istanza per essere liberati.
macerie @ Febbraio 10, 2016
La terra da sotto i piedi
Nel 2004 il secondo governo Berlusconi istituì il “Giorno del ricordo” per commemorare le vittime italiane delle foibe sul finire della seconda guerra mondiale nelle terre sul confine orientale. L’istituzione di questa solennità civile ha contribuito a cristalizzare uno scontro annuale tra gruppi destrorsi e gruppi antagonisti: i primi intenti a utilizzare strumentalmente la storia dell’esodo d’Istria e Dalmazia in chiave identitaria; i secondi mossi dalla semplice morale antifascista quando non anche delle maggiori crudeltà subìte dalle genti jugoslave. Non c’è qui l’intento né la necessità di approfondire uno snodo storico che necessiterebbe di un’attenzione certosina in grado di trascendere le polarizzazioni ideologiche per addentrarsi nei meandri della sociologia bellica e della costruzione nazionalistica della storia del ‘900. In generale ci interessano le maniere in cui sono distribuiti i poteri in un dato periodo storico, rivolgendoci con una prospettiva di classe a coloro a cui in questo mondo non viene richiesto un ruolo gestionale. Balza subito agli occhi, infatti, come la realtà sociale sia sempre complessa, contradditoria e frammentata. Per questo siamo sempre diffidenti davanti al concetto unitario e fittizio di popolo, sia che a utilizzarlo sia un navigato politico sciovinista o chi in buona fede guarda il mondo attraverso una lente basata sul codice binario dei buoni e dei cattivi. Proprio per questo interesse prospettico quando arriva febbraio, mese della ricorrenza e delle inerenti iniziative neofasciste di commemorazione, ci interroghiamo sull’impegno che alcuni militanti riservano nell’organizzare contro-iniziative sotto l’egida forfettaria dell’antifascismo.
macerie @ Febbraio 10, 2016
Nuove dal Tribunale
Nel Palazzo di Giustizia di Torino, quest’oggi si sono svolte diverse udienze in cui sono coinvolti dei compagni.
Cominciamo dal processo contro Lucio, Francesco e Graziano di cui abbiamo più volte avuto modo di parlare in questi mesi. Mentre all’esterno del tribunale si svolgeva un presidio di alcune decine di solidali, all’interno l’udienza è iniziata con il rifiuto dei giudici di esaudire la richiesta dei tre di aprire le porte dell’aula al pubblico, per la paura che questo avrebbe fatto perdere tempo prezioso visto il gran numero di processi d’appello in programma per la mattinata. E in effetti non si può negare che il procedimento sia stato veramente rapido: dopo la richiesta della Procura di confermare le pene del primo grado e l’arringa della difesa di ridurre le condanne per Lucio e Francesco e di assolvere Graziano, la corte si è ritirata una mezz’oretta per poi rientrare in aula e leggere la sentenza. Lucio e Francesco sono stati condananti a 2 anni e 2 mesi, a Graziano invece è stata confermata la condanna di primo grado a 2 anni e 10 mesi. Bisognerà attendere i canonici 90 giorni a disposizione dei giudici per produrre le motivazioni per capire il perché di questo differente trattamento. Tenendo conto che queste condanne risultano scontate di un terzo della pena visto il rito abbreviato scelto dagli imputati, formalmente Lucio e Francesco sono stati condannati a 3 anni e 3 mesi, mentre Graziano a oltre 4 anni.
In un’aula vicina si è svolta poi una delle ultime udienze del processo contro Erika, Paolo, Toshi, Luigi e Marco per il tentativo di opporsi a una retata nel febbraio dell’anno scorso. Anche di quest’inchiesta abbiamo parlato più volte negli ultimi tempi in relazione alle detenzioni in carcere e poi ai domiciliari che hanno colpito i cinque compagni. Sentiti i testimoni di accusa e difesa, i giudici hanno rinviato al prossimo 17 febbraio per la requisitoria, l’arringa e probabilmente la lettura della sentenza.
macerie @ Febbraio 9, 2016
Cosa succederebbe se…?
A qualche giorno di distanza dalla decisione del Tribunale di Torino di sottoporre quattro compagni alla misura della Sorveglianza speciale, proviamo a fornire qualche spunto di riflessione a riguardo, alla luce delle quasi 300 pagine di motivazioni elaborate dai giudici.
Nell’intervista che vi proponiamo, realizzata da Radio BlackOut a uno dei neosorvegliati, si riassumono rapidamente le tappe di questo lungo iter iniziato nel dicembre del 2014 e si prova a chiarire cosa abbia spinto i giudici da una parte a mettere sotto sorveglianza quattro compagni, dall’altra ad ammonire gli altri quattro cui non è stata comminata la misura.
macerie @ Gennaio 27, 2016
In Borgo Dora dicono i muri
Chi stamane ha sgranchito le gambe al consueto Balon, avrà potuto notare la comparsa sui muri del borgo di alcuni cartelloni fatti di parole e di immagini che raccontano una storia. Ci teniamo a riproporvela e se voleste tenerla potete scaricarla qui. Il testo che trovate sotto era poi accompagnato da alcune foto che ritraggono Borgo Dora all’inizio del Novecento, alla fine degli anni ‘60 / inizio anni ‘70, fino ad arrivare ai giorni nostri, prima e dopo la cacciata del mercato spontaneo della domenica da piazza della Repubblica.
L’AMORE CHE FA MALE
C’era una volta, tanto tempo fa, il Borg ëd jë strass per tutti ironicamente noto come Stras-burgo perché là le persone non solo lavoravano la pelle alla conceria ma provavano anche a vender in strada i propri stracci e ferrivecchi per tirar su la giornata.
L’umidità dei canali utilizzati per l’energia dell’industria delle pelli permeava i muri delle case e il fetore delle lavorazioni era l’atmosfera quotidiana in cui erano immersi gli abitanti del borgo. Era uno dei luoghi in cui era concesso abitare a una fascia di popolazione della città che doveva costituire la mano d’opera dei nascenti quartieri-fabbrica a nord del centro sabaudo.
La città è sempre stata per molti un posto difficile in cui vivere anche se spesso è l’unico in cui provare a farlo. Proprio coloro che non riuscivano a sopravvivere con il magro salario da operaio o non volevano sbarcare il lunario seguendo i ritmi incalzanti della catena di produzione in fabbrica, hanno imparato ad arrangiarsi. Il buttar giù i teli dando vita a quello che poi avrebbe preso il nome di Balon, provare a tenersi la casa quando non c’erano i soldi per pagare l’affitto al padrone, inventarsi modi di fare due spicci sono manifestazioni di un spirito di sopravvivenza e di un’esigenza materiale data dall’indigenza nella città dello sfruttamento industriale.
macerie @ Gennaio 23, 2016
La buonanotte e il buongiorno
Se un noto modo di dire proferisce che le cattive notizie non vengon mai sole, in base a quelle arrivate nelle ultime dodici ore possiamo affermare di trovarci d’accordo. Dopo settimane d’attesa, infatti, è di ieri sera la conferma di quattro sorveglianze speciali, per ora notificate solo all’avvocato: un anno e due mesi per Paolo e Andrea, un anno per Fabio e Toshi. Ricordiamo che la procura aveva fatto la stessa richiesta anche per altri quattro compagni che — almeno quello — non saranno sottoposti a questa meschina misura. Non avendo ancora ricevuto le carte, non si sa nel dettaglio quali siano le prescrizioni imposte ai sorvegliati ma, appena sapremo qualcosa in più, lo metteremo nero su bianco.
Come anticipato sopra, alla cattiva novella del crepuscolo è seguita subito dopo quella dell’alba. Stamattina, intorno alle 7, Digos e agenti di polizia hanno fatto irruzione nelle case private e bussato minacciosamente alla porta di alcune occupazioni in Aurora per “accompagnare” alla questura di via Grattoni dieci persone. E così dieci compagni, di cui uno quasi sorvegliato, saranno costretti alla firma quotidiana benché l’industrioso Pm Padalino avesse chiesto nientemeno che gli arresti domiciliari per tutti.
macerie @ Gennaio 19, 2016
In agenda
I Centri di identificazione ed espulsione di Torino e Roma sono tuttora fortemente compromessi nel loro funzionamento grazie alle rivolte dei detenuti: i danni strutturali hanno portato una notevole diminuzione dei posti in corso Brunelleschi e la chiusura di tutta la sezione maschile a Ponte Galeria. I lavori di ristrutturazione delle aree danneggiate, come già vi abbiamo detto, sono iniziati ma l’insofferenza verso la reclusione non è terminata, è il pane quotidiano di tutti coloro che ancora si trovano costretti dentro.
Non facciamo mancare loro la nostra calorosa solidarietà con due presidi in contemporanea davanti al Cie torinese e a quello romano.
Per Torino l’appuntamento è sabato 23 gennaio dalle 15 in corso Brunelleschi all’angolo con via Monginevro.
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macerie @ Gennaio 19, 2016
«Mani sporche e guanti bianchi»
Qualche giorno fa, abbiamo pubblicato alcune «note su una comunità impossibile», un testo sui blocchi del 9 dicembre a Torino, che conteneva anche delle critiche a un “brulotto” e a un “intempestivo” di Finimondo. Com’era prevedibile, i redattori di Finimondo hanno risposto con un altro brulotto, e noi pubblichiamo dunque anche questa risposta. Se c’è qualcosa di interessante da cavar fuori da questa discussione, chi vuole contribuisca: finirà tutto tra i panni sporchi.
macerie @ Febbraio 5, 2014
Dicembre a Torino
Ripubblichiamo qui sotto un contributo alla riflessione sulle giornate torinesi del 9, 10 e 11 dicembre passati. A parte qualche scarna cronaca di quei giorni, si tratta di uno dei pochissimi contributi di parte anarchica uscito sull’argomento che tenti di comprender cosa sia successo a Torino in quei giorni senza ricondurre tutto in facili schemi precostituiti. Uno scritto personale ma non individuale, come precisa l’autore, frutto anche e soprattutto delle discussioni che si sono svolte tra i compagni di qua da quell’inizio di dicembre fino ad oggi.
macerie @ Gennaio 27, 2014