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cosenza / repressione - lunedì 02 giugno 2008 - 03:19
Sit-in di solidarietà 11 giugno a Cosenza Salvatore, un ragazzo di Cosenza che non si è mai fermato innanzi alle apparenze e alle barriere sociali che tarpano le ali in una città come quella bruzia, spesso incapace di guardar al di là dei vestiti firmati e delle auto di grossa cilindrata, è stato nuovamente arrestato.
Da anni conosciuto nella curva ultrà del Cosenza calcio, impegnato nel sociale, sempre presente nelle strade e nei quartieri fin troppe volte ha subito l'azione "disciplinante" delle carceri perché lui è il diverso, è la persona da piegare alle regole della società.
internazionale / repressione - sabato 24 maggio 2008 - 21:13
La questione rifiuti a Napoli e in Campania sta assumendo dinamiche drammatiche e incontrollabili. La volontà di dissenso della popolazione locale viene repressa nella violenza delle cariche e con arresti da parte delle forze dell'ordine.
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italia / antifascismo - mercoledì 21 maggio 2008 - 19:12
Pestati da teste rasate e ignorati dalle "forze dell'ordine" I casi di aggressione e violenza fascista, a sfondo politico e/o razzista, aumentano giorno dopo giorno. La sola assurda e paradossale ragione pare possa essere quella di parlare un dialetto meridionale, per finire in ospedale a seguito di aggressioni semplicemente immotivate. In un mondo in cui tutte le cose hanno un prezzo, ed anche alto, le coltellate te le danno gratis, anche a Bolzano. Ci siamo arrabbiati e commossi per l'assurdità della morte di Nicola, ma Verona ci appare da qui così lontana, che prestiamo forse non tutta l'attenzione che potremmo. Quando leggiamo però che anche due nostri conterranei son finiti sotto le "angherie" di stampo neofascista, allora ci rendiamo conto di quanto la questione ci tocchi da vicino, e di quanto sia necessaria una lotta culturale, prima ancora che politica, per impedire che episodi di questa tragica portata diventino abitudine. La reazione dei poliziotti del posto, come testimoniato da una delle vittime, suggerisce, d'altro canto, la grave e pericolosa adattabilità sociale rispetto a tali fenomeni.
italia / antifascismo - venerdì 09 maggio 2008 - 22:23
Nicola Tommasoli 29 anni è morto il 5 maggio dopo essere stato selvaggiamente picchiato la notte del primo maggio. A scatenare tutto è la richiesta di una sigaretta alla quale Nicola risponde negativamente. I tre amici proseguono andando via, ma alle loro spalle parte l'aggressione. Tutto ciò sembrerebbe abbastanza assurdo e surreale se non fosse per il fatto che è accaduto a Verona, italica città perbene, tristemente nota per l'acceso spirito nazifascista che anima innumerevoli aggressioni ai diversi e che convive tollerante con i bonehead nazisti del Veneto Fronte Skinhead. E se non fosse che il ragazzo fermato era già noto alle forze dell'ordine come ultras del Verona, per violenza negli stadi nello scorso febbraio. Nel 2007 era stato indagato dalla Digos insieme ad altre 16 persone, in prevalenza bonehead, per associazione a delinquere finalizzata a discriminazione razziale per alcune aggressioni avvenute a Verona. I componenti della gang erano apparentemente degli insospettabili: figli di professionisti e operai. Molti erano ultras dell'Hellas Verona. Sarà questo felice contesto a portare ad argute dichiarazioni sia il questore di Verona, Vincenzo Stingone, che dichiara: "Il pestaggio non è avvenuto per motivi politici ma per motivi futiliè, che il P.M., il quale ha confermato che il pestaggio è scattato per colpa di quella sigaretta chiesta e negata. Oppure sarà la volontà di sminuire quei noti metodi squadristi, connaturati ai fascisti, quella che porta gli odierni neofascisti in doppio petto e dall'alto delle poltrone, a far fare penose figure al Sindaco Tosi che si è sempre distinto per le sue posizioni a dir poco al limite dell'anti-costituzionale e che partecipa alle mobilitazione dei suoi amici bonehead che viene condannato in secondo grado, assieme ad altri suoi amici, ad alcuni mesi di reclusione e al pagamento di 50.000 nei confronti di alcuni Rom di un campo del veronese, per aver violato la legge Mancino contro il razzismo e per aver espresso un'innegabile idea di superiorità e sentimenti di odio, come da motivazione del tribunale, che in un primo momento ha richiesto pene esemplari, per poi invece minimizzare quando è risultata inconfutabile l'appartenenza politica degli aggressori. Uno dei picchiatori infatti risulta essere legato agli ambienti di Forza Nuova, che per salvarsi la faccia si è limitata a condannare la "grave stupidità e cattivera" di tale "atto", e a esternare, in modo informe e contraddittorio, una parziale affinità, precisando che "se poi il ragazzo frequenta ambienti ultras o piazze dove si ritrovano neofascisti, questo è un altro discorso, non collegabile a Forza Nuova". Infatti il legale dell'aggressore Roberto Bussinello è statp candidato sindaco per Forza Nuova alle scorse elezioni, nonchè rappresentante legale nazionale di FN. Ma non poteva mancare un'altra "brillante" analisi della situazione come quella elaborata da Gianfranco Fini che, sempre per depistare i fragili intelletti, cerca di ridimensionare la gravità della perdita di una vita umana per mano della follia nazifascista, spostando l'attenzione verso l'azione dimostrativa praticata da militanti antifascisti durante la Fiera del Libro per protestare contro la presenza di una rappresentanza dello stato di israele, in ragione della condotta pesantemente oppressiva del suo governo contro il popolo palestinese. Comunicati:
italia / repressione - mercoledì 23 aprile 2008 - 00:37
La notizia più bella, quella che tutte le persone libere attendevano, è finalmente giunta: dopo quattro anni di udienze tutti i tredici imputati del processo alla rete del sud ribelle di Cosenza, nella sera del 24 aprile sono stati prosciolti, dalla corte di assise di Cosenza, da tutti i capi di accusa, perch´ il fatto non sussiste. Decadono tutte le accuse portate avanti, in questi lunghi anni, dal PM Fiordalisi (che aveva richiesto in complesso 50 anni di carcere e 26 di liberà vigilata) Il diritto alla parola è stato salvaguardato, ma il prezzo pagato non è stato certamente irrisorio. Chi ha sbagliato, o per la sua estrema incompetenza, o quale esecutore di oscuri piani dovrebbe rispondere delle sue azioni. L’accusa per i 13 attivisti era quella di "Cospirazione politica mediante associazione, al fine di impedire l’esercizio delle funzioni del Governo italiano durante il G8 a Genova nel luglio 2001 e di creare una più vasta associazione composta da migliaia di persone volta a sovvertire violentemente l’ordinamento economico costituito nello Stato. Per ripercorrere le tappe fondamentali del processo Sud Ribelle, svoltosi per tutta la sua durata nelle aule del tribunale di Cosenza, rimandiamo all'archivio IMC Calabria e di Supportolegale. ((( i ))) - ULTIMI AGGIORNAMENTI - Dichiarazione di uno degli ex-imputati: Francesco Cirillo - Dal newswire: Cosenza: tutti assolti. In ballo c'era la libertà di tutt* - Audio della sentenza (+cori) - Dopo la sentenza, il PM Fiordalisi trasferito in un piccolo centro in provincia di Cagliari COMUNICATI INIZIATIVE CALENDARIO DELLE PROSSIME UDIENZE MANIFESTAZIONE DEL 2 FEBBRAIO La notte tra il 24 ed il 25 dicembre un incendio di natura accidentale ha distrutto "EuroConfezioni", cooperativa tessile con sede a Gallico (Reggio Calabria). Questa cooperativa, da sempre vicina ai movimenti, si spende in tutta Italia in attività del terzo settore e del mercato equo e solidale. Ha realizzato magliette, bandiere e gadget per i comitati No Ponte, La Cartiera della Vallata del Gallico, etc. Per 17 anni ha garantito formazione, lavoro e reddito per molte donne. È una tra le poche realtà produttive della provincia di Reggio Calabria che è riuscita ad assicurare un'attività dignitosa, in controtendenza rispetto all'ipersfruttamento e al lavoro in nero. Ha attivato "Khorakhané", uno dei pochissimi progetti in italia cha ha coinvolto donne Rom in produzioni tessili. La Euroconfezioni ha sempre offerto piena disponibilità a sostenere le iniziative di movimento mediante la realizzazione di magliette, felpe, striscioni, gadget ed altro. Questo episodio ha messo in ginocchio le 36 famiglie di queste lavoratrici. A sostegno della Cooperativa Tessile Euroconfezioni, così duramente colpita da questo gravissimo incidente che ne ha minato le capacità produttive, è stato lanciato un appello a tutte le anime del movimento da parte delle seguenti realtà: il C.S.O.A. “Angelina Cartella”, l'Associazione “Aspromonte Liberamente”, il movimento popolare la “Cartiera” della Vallata del Gallico, il Movimento per la Difesa del Territorio, il Coordinamento “No Ponte”, Equo Sud, il Gruppo di Acquisto Solidale “Felce e Mirtillo”, le Autoproduzioni Appese, il “Coordinamento reggino per il diritto all’acqua”. - L'appello Per contatti e solidarietà a favore della cooperativa Euroconfezioni: E' stato istituito un fondo di solidarietà per euroconfezioni. Per donazioni, effettuare un versamento sul conto: Banca Popolare di LodiCod. IBAN: it 92 h 05164 16300 000000000044 Intestato a Euroconfezioni Società Cooperativa
calabria / ecosistemi - domenica 16 dicembre 2007 - 00:42
Un inceneritore da 120 mila tonnellate di rifiuti l'anno e un mega-depuratore che rendono l'aria tossica e irrespirabile, un elettrodotto da 320 kV già al centro di numerose polemiche e una mega-discarica stanno mettendo costantemente in pericolo l'ambiente e la salute degli abitanti della Piana di Gioia Tauro già da anni. Ma non è finita, perché nella stessa area sono in fase di realizzazione la nuova linea dell’inceneritore (che porterà la quantità annua di rifiuti "trattati" a 240 mila tonnellate, più 30 mila di rifiuti speciali) e una centrale a turbogas da 840 MW, che entrerà in funzione tra pochi mesi; inoltre si vogliono aprire i cantieri per costruire altre due centrali elettriche e un rigassificatore (il più grande tra quelli in via di realizzazione nel nostro paese). Si tratta di un disegno che vuole - di fatto - trasformare la Piana in una vera e propria pattumiera d'Italia e in un ricettacolo di mega-opere impiantate ad esclusivo vantaggio di multinazionali dell'energia, delle ecomafie e dei loro referenti istituzionali. Il futuro della Piana sembra purtroppo essere in questo illogico quadro dalle tinte fosche e che vede, tra le altre cose:
Nel frattempo il dato certo è che già oggi l'aria della Piana è insalubre: lo hanno accertato le centraline dell’Arpacal, installate presso i comuni di Polistena e Laureana di Borrello, che hanno rilevato diversi “sforamenti” delle soglie stabilite dalla legge per le PM10. Per questo molti cittadini si sono organizzati spontaneamente per protestare contro questo scempio e si sono costituiti nel Movimento per la Difesa del Territorio. Per questi ed altri motivi è stato indetto uno sciopero generale ed una manifestazione nazionale a Gioia Tauro il prossimo 22 dicembre 2007. Questa data è stata scelta simbolicamente, per ricordare il 22 dicembre 1985, quando, dopo anni di lotte e mobilitazioni, il 97 per cento dei cittadini della Piana, consultati attraverso un referendum popolare autogestito, esprimeva il suo netto e radicale NO alla costruzione di una centrale a carbone. Manifestazione: Appello - Programma e orari
italia / repressione - sabato 15 dicembre 2007 - 17:05
Il 14 dicembre la Procura di Genova, presieduta dai giudici Devoto, Gatti e Realini, ha condannato 24 dei 25 imputati accusati di devastazione e saccheggio per i fatti del luglio 2001. Le pene sono pesanti, vanno dai 6 agli 11 anni per i 10 condannati per devastazione e saccheggio; per i restanti 14 imputati pene dai 5 mesi ai 2 anni e mezzo, dato che i loro reati sono stati derubricati a danneggiamento e lesioni a pubblico ufficiale. Ad uno degli imputati, considerata la posizione in piazza Alimonda, sono stati dati 5 anni, senza tener conto della particolare situazione di Via Tolemaide. Una assoluzione. Tutti i condannati dovranno rispondere delle spese processuali (circa 20.000 euro) e dei danni patrimoniali e non patrimoniali delle varie Parti Civili (come Ministero della Difesa, Banca Carige ecc) in un processo civile. Per quattro dei condannati per devastazione e saccheggio, il tribunale ha anche disposto tre anni di misura di sicurezza, tradotta in libertà vigilata. La sentenza effettua una vera e propria discriminante tra coloro che sono stati ritenuti colpevoli di avere attaccato preordinatamente banche, negozi e forze dell'ordine e coloro che si sono scontrati con esse dopo le cariche in via Tolemaide. Si continua a sostenere e perpetrare il gioco portato avanti da anni sulle televisioni e nelle aule di tribunale dei manifestanti "buoni" e di quelli "cattivi", ovvero di una modalità legittima di essere in piazza e di una che invece legittima non lo è.
Dopo la sua chiusura nel novembre 2006, Indymedia riapre i battenti in Italia, e lo fa partendo dalla ricostruzione dei suoi nodi locali, in un'ottica di ancora maggiore decentramento e autonomia rispetto alle passate esperienze. Come molti altri nodi in Italia, anche Indymedia Calabria, divenuto un nodo autonomo del network Indymedia, riapre con un nuovo sito. Il nuovo indirizzo di questo sito è http://calabria.indymedia.org. Ti invitiamo a aggiornare i segnalibri del browser e gli eventuali link su siti e blog. Questo sito è in fase di migrazione dal vecchio spazio web di test. Ci scusiamo in anticipo per dei piccoli malfunzionamenti che potrete notare occasionalmente nei prossimi giorni.
cosenza / diritti e libertà - lunedì 22 ottobre 2007 - 17:53
Dopo mesi di indifferenza totale da parte delle istituzioni preposte, domenica 14 ottobre, venticinque famiglie aderenti al Comitato Lotta per la Casa, spontaneamente costituitosi a maggio 2007 nell'intenzione di far fronte al disagio abitativo a Cosenza, hanno occupato un antico e appena ristrutturato palazzo in via Gaeta, di proprietà Aterp, nel centro storico della città. |
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