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«Aqui estamos»: occupato palazzo a Cosenza

Domenica pomeriggio il Comitato di lotta per la casa ha occupato un palazzo nel cuore del centro storico di Cosenza. C’erano diverse famiglie, attivisti di molte realtà cittadine, la gente del quartiere. Gli occupanti hanno citato il caso delle requisizioni di Roma come precendende di buon governo e democrazia reale.
«La mancanza da anni di politiche abitative efficaci ha prodotto, anche a Cosenza , una vera e propria emergenza– scrivono nel volantino diffuso durante l’occupazione–E’ da oltre 15 anni che la gente si sente ripetere il ritornello ‘stiamo aggiornando le liste’ oppure ‘stiamo rifacendo le graduatorie’ e bla, bla, bla… Chiacchiere che ci si è stancati di sentire ripetere ed abbiamo deciso di agire e rivendicare un nostro diritto: la casa. Il diritto alla casa diventa ancora più vitale quando si lavora a nero o si è precari a 600 euro al mese con gli affitti che hanno raggiunto i livelli di Roma o Bologna. Oppure ancora, anziani che, dopo aver lavorato una vita, devono barcamenarsi con la miseria che uno Stato sempre più a difesa dei poteri forti e dei privilegiati gli passa. Avere la certezza di una casa, vuol dire maggiore serenità, vuol dire avere la possibilità concreta di poter anche sopravvivere con gli spiccioli di cui sopra. Non pretendiamo una casa con i rivestimenti dei “Maestri vetrai di Murano” (come se ne trovano nella case delle varie caste…) ma untetto dignitoso si. E oggi questo diritto il Comitato di Lotta per la Casa se lo prende. Se chi ha amministrato questa città avesse avuto un maggiore riguardo verso le classi più deboli che la abitano, non ci ritroveremmo con la città città soffocata dal cemento di qualche amico palazzinaro e nessun intervento in materia di edelizia pubblica. Viste le grandi concessioni edilizie che si fanno si sarebbe potuto seguire l’esempio del IX, X e XI municipio di Roma che, attraverso un’ordinanza, hanno disposto la requisizione di 250 alloggi (privati) al fine di destinarli a famiglie indigenti. Della loro azione amministrativa hanno informato il Prefetto, il Sindaco, il Presidente del tribunale civile ed i proprietari degli immobili. Nelle settimane scorse la Corte di Cassazione ha emenato una sentenza che costituisce un primo passo verso unoStato di Diritto che, ad oggi è ben lungi dall’essere. Il Comitato rivendica un ruolo primario nelle scelte che lo riguardano e non essere destinatario passivo come invece succede da oltre due lustri. Resteremo qui fino a che non si renderanno pubbliche le graduatorie aggiornate e il censimento degli alloggi popolari vuoti, subaffittati o in comodato d’usa a non aventi diritto. Essere presente in ogni tavolo tecnico che gli enti preposti attueranno per dare una risposta concreta a che nel 2007, nella città europea “fortemente voluta” da tutti i sindaci e assessori avvicendatisi alla gestione delle risorse pubbliche a noi destinate, vive ancora con i topi e i tetti retti da un armadio mentre si spendono centinaia di migliaia di euro per ristrutturare palazzi storici da abbandonare all’incuria e al degrado oppure a contratti di quartiere mai realizzati o, ancora, a fantomatici “poli tecnologici” che hanno ingrassato solo i soliti noti. Aquì estamos».





15/10/07, laboratorio*diana » Archivio News

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