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Vetrina

Il sistema difensivo di Verona è un imponente complesso militare, logistico e infrastrutturale costituito da cinte murarie, bastioni, forti, campi trincerati, magazzini e caserme, realizzato tra il 1814 e il 1866 durante la dominazione asburgica, che fece della città veneta, perno del cosiddetto "Quadrilatero", uno dei punti di forza del sistema strategico dell'Impero. La Verona austriaca divenne così piazzaforte d'armata, ovvero un centro che poteva rifornire l'intera guarnigione imperiale presente nel Regno Lombardo-Veneto, composta all'incirca da 100000 soldati.

Nello spazio urbano sono visibili ancora oggi opere monumentali che formano un repertorio di quasi 2000 anni di storia dell'arte fortificatoria, motivo per cui la città è stata decretata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO; tuttora restano imponenti gli avanzi della città fortificata romana, il perimetro della città murata scaligera con i suoi castelli, la struttura della fortezza veneta, oltre che la finale disposizione della piazzaforte asburgica. La cinta magistrale, nel suo assetto definitivo, ha uno sviluppo di oltre km e occupa quasi 100 ha di superficie con le sue opere: cortine, torri, rondelle, bastioni, fossati, terrapieni e spalti. Infine nel territorio circostante, situati nella campagna pianeggiante o sulle colline delle Torricelle, 31 forti (19 dei quali ancora esistenti) formavano l'ultimo e più moderno sistema cittadino, l'imponente difesa avanzata della piazzaforte asburgica.

Il rafforzamento delle difese fu graduale, attuato per fasi. Dal 1832 al 1842 fu ristrutturata la cinta magistrale, in risposta alla destabilizzazione del quadro politico europeo, che ebbe il suo apice nel 1830 con i moti liberali e la rivoluzione di luglio a Parigi. Dal 1837 al 1843 furono costruite le fortificazioni collinari e i forti avanzati di pianura, i primi per impedire manovre di aggiramento a settentrione, i secondi per risolvere alcune carenze tattiche e difensive della cortina muraria. Nel 1848, evidenziata con la battaglia di Santa Lucia l'importanza tattica di dominare il lungo terrazzamento naturale che si dipana a ovest di Verona, iniziò la costruzione di una prima linea di forti militari distaccati, che furono poi completati con opere permanenti in muratura entro il 1856. Tra il 1859 e 1861 furono costruiti i forti del secondo campo trincerato, a maggiore distanza dalla città in modo da togliere efficacia alle nuove artiglierie, dotate di più ampia gittata; e infine, nel 1866, questo secondo campo trincerato fu completato con due ulteriori forti in stile semipermanente, a causa dell'imminenza della terza guerra d'indipendenza italiana.

Le costruzioni militari austriache rappresentano «l'episodio saliente dell'arte a Verona del XIX secolo. Nessun'altra opera di pittura, scultura o architettura regge al confronto dell'importanza della mole e della vastità dei riferimenti con il paesaggio e con la storia». L'Imperiale Regio Ufficio delle Fortificazioni di Verona, infatti, si dimostrò rispettoso delle preesistenti mura comunali, scaligere e veneziane, integrandole nel nuovo sistema fortificatorio e aggiornandole in base alle nuove scoperte e necessità di ambito militare. Quando dovette realizzare nuove fabbriche, invece, si confrontò con l'architettura romanica veronese, adeguando in questo modo i materiali da costruzione, il loro uso e le scelte di carattere formale e decorativo al contesto cittadino.

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Voci di qualità

La colangite acuta o colangite ascendente (o, talvolta, semplicemente colangite, dal greco chol-, «bile» + -ang, «conca» + -itis, «infiammazione») è un'infezione del dotto biliare causata solitamente da batteri che provengono dalla sua confluenza nel duodeno (la prima parte dell'intestino tenue); ciò tende a verificarsi se il dotto biliare è già parzialmente ostruito da calcoli biliari. La colangite può essere pericolosa per la vita ed è considerata un'emergenza medica. I sintomi caratteristici comprendono ittero, febbre, dolori addominali e, nei casi più gravi, bassa pressione sanguigna e stato confusionale. Il trattamento iniziale è costituito dalla somministrazione di fluidi per via endovenosa e di antibiotici, ma vi è spesso un problema di fondo (come la presenza di calcoli biliari o il restringimento del dotto biliare) che rende necessario eseguire ulteriori esami e trattamenti, solitamente tramite procedura endoscopica.

Si ritiene che Jean-Martin Charcot, medico presso l'Ospedale Salpêtrière di Parigi, sia stato uno dei primi ad aver descritto la colangite, così come la triade omonima. Egli fece riferimento a una condizione di «febbre epatica» («fièvre hépatique», in lingua francese). Il dottor Benedict Reynolds, un chirurgo statunitense, riaccese l'interesse verso tale patologia con una pubblicazione redatta nel 1959 insieme al collega Everett Dargan, in cui formulò la pentade che porta il suo nome. Sino all'introduzione della colangio-pancreatografia endoscopica retrograda (ERCP), avvenuta nel 1968, tale condizione è rimasta generalmente di competenza chirurgica a seguito di esplorazione del dotto biliare ed escissione dei calcoli. L'ERCP è, invece, generalmente eseguita da specialisti di medicina interna o gastroenterologia. Nel 1992 è stato dimostrato come l'ERCP fosse generalmente più sicura di un intervento chirurgico nei casi di colangite ascendente.

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Lo sapevi che...

Il Dito di Caprivi (anche Striscia di Von Caprivi; in tedesco Caprivizipfel; in inglese Caprivi Strip; in afrikaans Kaprivistrook; in portoghese Faixa de Caprivi) è un territorio della Namibia con una superficie di circa 18000 km², in gran parte compreso nella Regione dello Zambesi; questo saliente si protende dal territorio namibiano verso nordest per 450 km di lunghezza e soli 30 km di larghezza fino a raggiungere le rive del fiume Zambesi, allargandosi fino a oltre 100 km e rimanendo circondato da ben quattro paesi confinanti (Angola, Zambia, Botswana, Zimbabwe).

Il Dito di Caprivi, data la sua forma estremamente innaturale, non costituisce una regione geografica vera e propria: i suoi confini furono infatti stabiliti a tavolino per ragioni di opportunità politica dalle potenze coloniali europee.

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Ricorrenze

Rosario Livatino

Nati il 21 settembre...

... e morti

In questo giorno accadde...

Ricorre oggi: la Giornata internazionale della pace. La Chiesa cattolica celebra la memoria di san Matteo apostolo ed evangelista.

 

Nelle altre lingue

Di seguito sono elencate le 10 versioni maggiori di Wikipedia (per numero di voci, non necessariamente per qualità o dimensioni totali) e una selezione casuale di altre edizioni con un numero minore di voci:

Le 10 maggiori (al 21 settembre 2023): English (inglese) (6 717 222) · Binisaya (cebuano) (6 122 022) · Deutsch (tedesco) (2 837 154) · Svenska (svedese) (2 571 970) · Français (francese) (2 554 311) · Nederlands (olandese) (2 132 719) · Русский (russo) (1 938 459) · Español (spagnolo) (1 893 590) · Italiano (1 827 479) · مصرى (Maṣrī, arabo d'Egitto) (1 619 442)

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Dagli altri progetti

Questa settimana la voce da tradurre è:

(versione in italiano: Genocidio del Putumayo)

Meglio accendere una candela che maledire l'oscurità.
proverbio cinese

Nel deserto
Grazia Deledda, Milano, 1911.

Funes (Italia)

In un maestoso paesaggio alpino tra i più belli delle Dolomiti.