Abdul Aziz

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Abdul Aziz
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Fotografia ufficiale del sultano
Sultano dell'Impero ottomano
In carica 25 giugno 1861 –
30 maggio 1876
Predecessore Abdülmecid I
Successore Murad V
Trattamento Padiscià
Altri titoli Califfo dell’Islam
Amir al-Mu'minin
Custode delle due Sacre Moschee
Qaysar-ı Rum (Cesare dei Romei)
Nascita Istanbul, 8 febbraio 1830
Morte Palazzi Feriye, Beşiktaş, 4 giugno 1876
Sepoltura Mausoleo di Mahmud II
Luogo di sepoltura Fatih, Istanbul
Dinastia Ottomana
Padre Mahmud II
Madre Pertevniyal Sultan
Consorte Hayranıdil Kadınefendi
Neşerek Kadın Efendi
Figli Abdülmecid II
Yusuf İzzeddin Efendi
Mehmed Seyfeddin Efendi
Mehmed Şevket Efendi
Esma Sultan
Religione Islam sunnita
Firma Tughra of Abdülaziz.svg

Abdul Aziz, detto lo Sfortunato (in turco ottomano: عبد العزيز, Abdülaziz; Istanbul, 9 febbraio 1830Istanbul, 4 giugno 1876), è stato il trentaduesimo sultano dell'Impero ottomano.

Regnò dal 25 giugno 1861 al 30 maggio 1876[1]. Era figlio del sultano Mahmud II e succedette al fratello Abdul Mejid I nel 1861[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque nel Palazzo Eyüp, il 9 o il 18 febbraio[1].

L'istruzione occidentale e l'ammirazione per l'Europa[modifica | modifica wikitesto]

Abdul Aziz - pur avendo ricevuto un'educazione ottomana - era un fervido ammiratore dei progressi scientifici e tecnici europei. Si interessava di letteratura ed era un compositore di musica classica: alcune delle sue composizioni sono state raccolte nell'album "Musica europea alla corte ottomana" dell'Accademia di musica della corte ottomana di Londra. Rimase impressionato dai musei di Londra[3], Parigi[3] e Vienna[3], tanto che provò ad istituire un museo archeologico anche a Costantinopoli[3].

Le riforme durante il regno[modifica | modifica wikitesto]

Abdul Aziz improntò la sua attività nel tentativo di modernizzare in chiave europea il suo paese: oltre alle riforme in campo amministrativo e dell'istruzione molto importante risultò l'ammodernamento della Marina ottomana: nel 1875 la flotta dell'impero aveva ventuno corazzate ed altri centosettantatré tipi di navi da guerra, divenendo così la terza marina da guerra dopo quelle britannica e francese.

Durante il suo regno si costruì inoltre la prima rete ferroviaria dell'Impero ottomano, e la stazione di Sirkeci a Istanbul, termine dell'Orient Express.

Le opere di ammodernamento del paese furono rese possibili grazie al supporto economico di molte nazioni europee, che investirono notevoli quantità di denaro in progetti di lunga scadenza e infrastrutture. Questo fatto ebbe però una ripercussione non indifferente, in quanto rese l'Impero ottomano di fatto dipendente economicamente e politicamente da molte nazioni europee.

Il declino e la morte[modifica | modifica wikitesto]

Fu proprio durante il regno di Abdul Aziz che si sviluppò il movimento dei Giovani ottomani da cui in seguito si formerà il movimento ben più noto dei Giovani Turchi: intellettuali, ufficiali dell'esercito e politici, tutti di stampo progressista, fecero pressione per modernizzare ulteriormente il paese, riducendo la burocrazia, riformando la struttura dell'esercito e proponendo un governo democratico. Inizialmente il sultano lasciò un certo spazio a tali correnti, con cui condivideva le idee di modernizzazione e occidentalizzazione del paese.

Dopo il 1871 Abdul Aziz impresse però al paese una svolta reazionaria e autocratica, rifiutando fermamente la concessione di una costituzione; questa linea fu largamente contestata dai Giovani ottomani, e indebolì la posizione del sovrano. Nello stesso periodo, gli anni settanta del XIX secolo, l'economia dell'Impero ottomano conobbe una profonda crisi, dovuta anche alla fortissima penetrazione economica delle potenze europee, e la caduta del sultano si fece sempre più probabile. Il 29 maggio 1876 Abdul Aziz fu deposto da un gruppo di ufficiali e pochi giorni dopo fu trovato morto, ufficialmente per suicidio[4].

Matrimoni e figli[modifica | modifica wikitesto]

Stanza da letto del sultano Abdul Aziz al Palazzo Dolmabahçe
Sarcofago del sultano Abdülaziz nel mausoleo del sultano Mahmud II. Gran parte dei discendenti di quest'ultimo vennero qui sepolti.
  • In quinte nozze sposò al Palazzo Dolmabahçe, nel 1868, la georgiana Nesherek (Nesrin) Haseki Kadın Efendi (Tbilisi, 1848 – Palazzo Ortaköy, Istanbul, 11 giugno 1876), dalla quale ebbe tre figli.
  • In seste nozze sposò Yıldız (Gözde), sorella di Safinaz Kadın Efendi, una delle mogli del sultano Abdul Hamid II, dalla quale ebbe due figli.

Dieci figli gli sopravvissero:

  1. Principe Yusuf Izzeddin (1857 - 1916)
  2. Principessa Saliha, moglie di Kürt Isma'il Pascià (1862 - 1941)
  3. Principe Shehzade Mahmud Celaleddin Efendi (1862-1888)
  4. Principessa Nazime, moglie di Halit Pascià (1866-1947)
  5. Principe Abdul Mejid II (1868 - 1944)
  6. Principe Şevket (1872–1899)
  7. Principessa Esma Sultana (1873-1899)
  8. Principe Seyfeddin (1874-1927)
  9. Principessa Emine, moglie di Mehmet Bey (1874-1920)
  10. Principessa Munire Sultana (1877-1877)

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze ottomane[modifica | modifica wikitesto]

Gran Maestro dell'Ordine del Crescente - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine del Crescente
Gran Maestro dell'Ordine di Nişan-i Imtiyaz - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di Nişan-i Imtiyaz
Gran Maestro dell'Ordine dell'Eccelso Ritratto - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine dell'Eccelso Ritratto
Gran Maestro dell'Ordine della Gloria - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine della Gloria
Gran Maestro dell'Ordine di Nichan Iftikar - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di Nichan Iftikar
Gran Maestro dell'Ordine di Medjidiyye - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di Medjidiyye
Gran Maestro dell'Ordine di Osmanie - nastrino per uniforme ordinaria Gran Maestro dell'Ordine di Osmanie

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro
Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera (Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera (Regno Unito)
Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata (Regno d'Italia)
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Regno del Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Torre e della Spada (Regno del Portogallo)
Cavaliere di Gran Croce con gemme dell'Ordine della Corona Wendica - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di Gran Croce con gemme dell'Ordine della Corona Wendica
— 18 luglio 1871

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Dale H. Hoiberg (a cura di), "Abdülaziz", in Encyclopædia Britannica (A-ak Bayes), vol. 1, Chicago, Encyclopædia Britannica Incorporated, 2010, p. 21, ISBN 1-59339-837-9.
  2. ^ (EN) J. O. Thorne e T. C. Collocott (a cura di), "Abdülaziz", in Chambers Biographical Dictionary, Edimburgo, Chambers Harrap, 1984, p. 2, ISBN 0-550-18022-2.
  3. ^ a b c d (TR) Viaggio del Sultano Abdul Aziz in Europa (21 giugno 1867 – 7 agosto 1867)
  4. ^ Il suicidio d'Abdul-Aziz, in Corriere della Sera, 5-6 giugno 1876.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Sultano ottomano Successore Ottoman flag.svg
Abdul Mejid I 1861-1876 Murad V
Predecessore Califfo dell'Islam Successore Fictitious Ottoman flag 9.svg
Abdul Mejid I 1861-1876 Murad V
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