Calabria

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jump to navigation Jump to search
Nota disambigua.svg Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Calabria (disambigua).
Calabria
regione a statuto ordinario
(IT) Regione Calabria
(EL) Περιφέρεια Καλαβρίας
(AAE) Rajon Kalabrì
Calabria – Stemma Calabria – Bandiera
(dettagli) (dettagli)
Calabria – Veduta
La Calabria vista dal satellite
Localizzazione
StatoItalia Italia
Amministrazione
CapoluogoCapoluogo e sede della Giunta:
Catanzaro
Sede del Consiglio:
Reggio Calabria
PresidenteRoberto Occhiuto (FI) dal 29-10-2021
Data di istituzione1948 (operativa dal 1970)
Territorio
Coordinate
del capoluogo
38°53′30.48″N 16°35′58.2″E / 38.8918°N 16.5995°E38.8918; 16.5995 (Calabria)
Altitudinemassima: 2 267 m
minima: 0 m s.l.m.
Superficie15 221,90 km²
Abitanti1 842 615[1] (31-01-2022)
Densità121,05 ab./km²
ProvinceCatanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria (città metropolitana)
Comuni404
Regioni confinantiBasilicata
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-78
Codice ISTAT18
Nome abitanticalabresi
Patronosan Francesco da Paola e san Bruno di Colonia (compatrono)
PIL(nominale) 33.965 mln [2]
PIL procapite(nominale) 17.200 [2](2017)
(PPA) 17.400 [2](2017)
Rappresentanza parlamentare20 deputati
10 senatori
Parte diMezzogiorno
Cartografia
Calabria – Localizzazione
Calabria – Mappa
Mappa della Calabria con le sue province
Sito istituzionale

La Calabria (AFI: /kaˈlabrja/[3]; Calabbria in calabrese, Kalavrìa in grecanico, Kalabbrì in arbërisht[4], Calabria in occitano) è una regione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale di 1 842 615 abitanti[1], con capoluogo Catanzaro. Confina a nord con la Basilicata, a sud-ovest lo stretto di Messina la separa dalla Sicilia ed è bagnata a est dal mar Ionio e ad ovest dal mar Tirreno.[5]

Grazie alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo, ha visto il fiorire di numerose civiltà e un continuo avvicendarsi di popoli, fra cui enotri, greci, romani, bizantini, normanni, angioini e aragonesi. In particolare quello greco rappresenta per la Calabria un periodo di grandissimo splendore, con la fondazione a partire dall'VIII secolo a.C. di importanti città che saranno per secoli fra le più ricche e culturalmente avanzate del loro tempo, costituendo il fulcro del territorio successivamente ribattezzato Magna Grecia dai conquistatori romani. Nella magnogreca Kroton, Pitagora si stabilisce e fonda la celebre scuola pitagorica, Thurii vede fra i suoi cittadini Erodoto, mentre a Locri Epizefiri nasce Zaleuco, primo legislatore del mondo occidentale. Sono i greci ad utilizzare per la prima volta nella storia il termine "Italia", in riferimento alla regione dell'istmo di Catanzaro che, al loro arrivo, era sotto il domino di Italo, re degli enotri.

Nei secoli successivi la Calabria costituisce parte della Regio III Lucania et Bruttii, una regione dell'Italia augustea, e diviene poi il bizantino Thema di Calabria, in cui fiorisce il cenobitismo grazie all'arrivo dall'oriente di numerosi monaci basiliani. Nell'XI secolo si ha l'avvento dei normanni e l'avvio di un processo di latinizzazione del territorio. Sono proprio i normanni a catturare tessitori bizantini in Grecia e ad importare, grazie ad essi, l'arte della seta in Calabria. La seta fece la fortuna della città di Catanzaro, a quel tempo principale centro serico d'Europa, celebre per la qualità dei suoi velluti, damaschi e broccati che rifornirono per secoli le corti di tutto il continente.

Nell'area della Bovesìa esistono ancora oggi delle antichissime comunità di lingua grecanica, variante locale della lingua greca che affonda le sue origini nei periodi magnogreco e bizantino. Nella parte centro-settentrionale della penisola sono invece numerosi i comuni di lingua arbëreshë, fondati fra XV e XVIII secolo da quegli albanesi che si rifugiarono in Italia per sfuggire all'invasione ottomana dei balcani. Vi è inoltre a Guardia Piemontese una minoranza di lingua occitana.

Sul territorio calabrese insistono tre parchi nazionali, quelli del Pollino, della Sila e dell'Aspromonte, e un parco regionale, le Serre. Proprio in Sila, secondo uno studio finanziato dall'Unione Europea, si respira l'aria più pulita d'Europa.[6]

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Calabria.

La regione costituisce la punta dello stivale. È bagnata a ovest dal mar Tirreno, a est dal mar Ionio, a nord-est dal golfo di Taranto e a sud-ovest è separata dalla Sicilia dallo Stretto di Messina, la cui distanza minima tra Capo Peloro in Sicilia e Punta Pezzo in Calabria è di soli 3,2 km, dovuta al legame geologico presente in profondità tra il massiccio dell'Aspromonte e i monti Peloritani.

Orografia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Appennino calabro.
Superficie della Calabria per zone altimetriche

La Calabria ha una superficie prevalentemente collinare, che si estende per il 49,2% del suo territorio, presenta ampie zone montuose che coprono il 41,8% del suo territorio, mentre il restante 9% è pianeggiante:

CALABRIA
Rilievo Cima più alta Altezza (m)
Massiccio del Pollino Serra Dolcedorme 2.267
Monti di Orsomarso Cozzo del Pellegrino 1.987
Aspromonte Montalto 1.956
Sila Monte Botte Donato 1.928
Catena Costiera Monte Cocuzzo 1.541
Serre calabresi Monte Pecoraro 1.423

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

I fiumi della Calabria generalmente non presentano uno sviluppo significativo, in primis per la forma stretta e allungata della penisola calabrese, in secondo luogo per la particolare disposizione dei rilievi montuosi; pertanto, la maggior parte dei fiumi calabresi sono a carattere torrentizio, fanno eccezione il Crati e il Neto - i fiumi più lunghi - che sfociano nel mar Ionio. Tributano anch'essi allo Ionio, ma con un corso di gran lunga più breve, il Trionto, il Tacina e il Corace; questi ultimi fiumi, come peraltro il Neto, nascono dalla Sila. Dall'altopiano della Sila hanno origine anche l'Amato e il Savuto, che insieme al Lao che scende dal Massiccio del Pollino, sono i maggiori fiumi del versante tirrenico. Gli altri corsi d'acqua sono ancora più brevi e hanno le caratteristiche tipiche delle fiumare in quanto hanno regime torrentizio, scorrono incassati in stretti versanti a monte per poi riversarsi nelle pianure alluvionali in ampi alvei ciottolosi, asciutti per gran parte dell'anno, ma che possono riempirsi repentinamente in occasione di temporali o piogge violente. Inoltre esistono numerosi laghi che sono artificiali, soprattutto sull'altopiano della Sila, i principali sono l'Ampollino, l'Arvo, il Cecita, l'Angitola e il Passante.

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Geologia della Calabria.

Quando si parla della geologia della Calabria si riferisce generalmente all'Arco calabro, detto anche "Arco Calabro-Peloritano". Si tratta di una catena montuosa semi-circolare che comincia a sud della Basilicata e comprende il settore nordorientale della Sicilia, con i Monti Peloritani. Il basamento della Calabria è costituito principalmente da rocce cristalline e metamorfiche di età Paleozoica, coperte dai successivi sedimenti principalmente Neogenici. Le rocce del substrato sono costituite da diverse unità tettoniche ("falde") sovrapposte le une alle altre e sulle unità degli Appennini meridionali e delle Maghrebide siciliane.[7]

L'evoluzione Neogenica del Mediterraneo è quella tipica dei sistemi Arco-Fossa di subduzione, caratterizzata da uno slittamento dell'Arco Calabro verso Sud-Est in concomitanza con l'apertura del bacino Tirrenico. Il cosiddetto avampaese di questo sistema è costituita dalla piattaforma Apula e dalla piattaforma Ibleo o "Ragusana". Il Tirreno rappresenta il bacino di retro-arco di questo sistema di subduzione, dove le parti con affinità africana subducono al di sotto degli elementi di affinità Europea (Arco calabro).

Per la letteratura scientifica precedente al 1973 si riferisce a Ogniben (1973). La letteratura storica è rappresentata dalle pubblicazioni di: Ippolito (1959), Cortese (1895), Limanowski (1913), Quitzow (1935), Caire et al. (1960), Caire (1961), Grandjacquet et al. (1961); Ogniben (1969, 1973), Caire (1970, 1975, 1978), Burton (1971), Amodio-Morelli et al. (1976), Dubois (1976), Grandjacquet and Mascle (1978). Seguono i lavori di Tortorici, 1981; Rossi e Sartori, 1981; Ghisetti e Vezzani, 1981; Moussat, 1983; Patacca et al., 1990; Knott e Turco, 1991; Monaco e Tortorici, 2000; van Dijk, 1992; van Dijk et al., 2000.

La Calabria è una regione ad elevata pericolosità sismica.[8]

Carta geotettonica del Mediterraneo centrale e l'Arco Calabro. La traccia blu indica la posizione della sezione geotettonica qui in basso. Da van Dijk (1992)[7]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima calabrese è generalmente di tipo mediterraneo. Il litorale ionico è più secco e arido di quello tirrenico che si presenta con un clima più mite. Le temperature in genere lungo le coste non scendono mai sotto i 10 °C e non salgono mai sopra i 40 °C, con punte di 42-44 °C nei mesi estivi. Lungo gli Appennini e nelle zone interne, dal Pollino, alla Sila fino all'Aspromonte, il clima è montano appenninico (continentale freddo) con inverni freddi e nevosi, l'estate è tiepida e non mancano temporali. Da segnalare l'interessante escursione termica giornaliera, in inverno, nella valle del Crati, dove anche a quote di pianura possono verificarsi abbondanti nevicate.

Le stazioni meteorologiche ufficialmente riconosciute dall'Organizzazione meteorologica mondiale presenti nel territorio regionale sono:

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Le differenti condizioni climatiche della regione favoriscono anche una diversa vegetazione da zona a zona. Dal livello del mare fino ai 600 metri (piano mediterraneo) predomina la macchia mediterranea con ulivi, lecci e altre piante tipiche del clima mediterraneo. Dai 700 metri fino ai 1000 metri (piano della bassa montagna appenninica), invece, cresce una vegetazione di transizione: castagni e altre querce hanno la loro dominanza. Dai 1000 metri in su (piano montano) dominano le specie tipiche del clima di montagna, composte da faggio, abete bianco e pino laricio. Sulle Serre calabresi il piano montano inizia, in alcuni punti, anche a 800 metri. Da citare il "pino loricato" (Pinus heldreichii), simbolo indiscusso del Parco nazionale del Pollino: questa antica reliquia vive solo sul Pollino, mentre fuori dal territorio italiano lo si trova sui Balcani.

Flora

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Storia della Calabria, Fatti di Reggio e Storia amministrativa della Calabria.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Nell'era augustea dell'Impero Romano l'attuale regione era conosciuta come Bruttium, dalla popolazione che l'abitava. Ancora prima, attorno al XV secolo a.C., queste terre erano conosciute con il nome di Italia, dalla popolazione degli Itali, discendenti degli enotri. I Greci indicarono l'origine del nome in Ouitoulía dal vocabolo "Italòi" (plurale di Italós), termine con il quale i coloni achei che giunsero nelle terre dell'attuale Calabria ambiguamente designavano sia i Vituli, una popolazione che abitava le terre a sud dell'istmo di Catanzaro, il cui etnonimo era etimologicamente relato al vocabolo indicante il toro, animale sacro ai Vituli e da loro divinizzato, che i tori stessi: il greco italós infatti è di derivazione italica, specificamente deriva dalla osco-umbra uitlu, toro appunto (vedasi il latino uitellus, forma con suffisso diminutivo che significa vitello). Ouitoulía venne così a significare "terra dei Vituli" o "terra dei tori". A supporto di questa ipotesi, nella parte meridionale della penisola calabrese, laddove si sviluppò la più grande civiltà italica, prima dell'avvento di Roma, esistono toponimi di origine magnogreca (alcuni tradotti in latino dai Normanni) probabilmente facenti capo alla più antica etimologia di terra dei tori (dei bovini): Bova, Bovalino, Taurianova, Gioia Tauro, ecc.

Il nome Calabria designava in origine la penisola salentina, che era compresa nella regione augustea Regio II Apulia et Calabria, mentre l'odierna Calabria insieme all'attuale Basilicata formava la Regio III Lucania et Bruttii. Ma quando le due penisole dell'Italia meridionale furono unificate dai Bizantini, il nome di Calabria fu usato per identificare anche la regione del Bruzio; successivamente, con la perdita dei possessi bizantini nel Salento in favore dei Longobardi, il nome fu utilizzato per designare soltanto l'attuale penisola calabrese, che mantiene tuttora il nome. Durante il basso Medioevo e l'età moderna il termine Calabria venne trasformato in Calabrie, con lo sdoppiamento del territorio nelle due province napoletane di Calabria Ulteriore e Calabria Citeriore.

Il nome Calabria viene da Calabrī, da confrontare con i Γαλάβριοι (Galábrioi) della Penisola balcanica (dalla quale forse deriva anche l'etnico Calabrī).[9] L'origine sembra essere una radice preromana *cal-/cala-[10] o *calabra-/galabra-, che compare anche in calaverna e calabrosa, nonché in Calabria, nome comune della pernice di monte (Lagopus muta),[11] che significherebbe "roccia", "concrezione calcarea o ghiacciata". A sostegno di questa tesi Latham (1859)[12] riporta tribù di Galabri o Calabri nelle regioni orientali dell'odierno Kossovo, ricche di giacimenti minerari di oro e di argento e afferma che Iapigi e Iapodi erano contigui ai Galabri e, “for all pratical purposes”, erano la stessa popolazione e che “word for word” Galabri è lo stesso che Calabri. Latham afferma inoltre che in Italia ci sono Iapigi chiamati Calabri, nei Balcani ci sono Iapodi anche detti Calabri. Con il nome di Iapigi venivano indicati anche i Messapi e i Calabri[13]. È dunque probabile che migranti abili nelle tecniche minerarie abbiano popolato le zone dell’Italia meridionale prossime a giacimenti per loro interessanti. Quelli delle Serre (Pazzano) e quelli ricchissimi del monte Mula (anche qui oro e argento) furono coltivati anche in tempi remoti. "Mula" è uno dei molti toponimi calabresi derivati da antiche lingue del vicino oriente[14].

Un'altra ipotesi vuole che il termine Calabria derivi invece dal greco antico kalón-bryōn ([terra] che fa sorgere il bene/il bello), ad indicare la fertilità del suo territorio. Ne fa riferimento, ad esempio, il poeta e storico cinquecentesco Francesco Grano da Cropani nel suo poemetto De situ laudibusque Calabriae[15], in cui, nell'elogiare le bellezze della Calabria, accenna anche alla presunta esistenza della suddetta origine etimologica ("[...] se è vero che nella lingua greca il termine kalon significa bello, e brio indica lo zampillare [...]"[16]).

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]

L'Italia secondo i greci, corrispondente all'attuale Calabria

Le prime tracce della presenza dell'uomo in Calabria risalgono al Paleolitico come testimoniano i ritrovamenti nelle grotte di Praia a Mare e il graffito del Bos primigenius della Grotta del Romito a Papasidero, una figura di bovide incisa nella roccia 12.000 anni fa. Durante l'era dei metalli giunsero nuove popolazioni, uno degli insediamenti più importanti risalente a quel periodo è il complesso di Torre Galli nei pressi di Vibo Valentia, inoltre, nei pressi di Roccella Ionica, sul finire degli anni sessanta, furono condotti degli scavi che riportarono alla luce una necropoli risalente all'età del ferro, così come, negli anni cinquanta, in Contrada Ronzo a Calanna a poca distanza dall'abitato si scoprì la necropoli di un villaggio protostorico databile ai secoli XI- X a.c, importanti reperti ritrovati sono conservati a Reggio Calabria nel Museo nazionale della Magna Grecia. Nei pressi di Girifalco, in contrada Carìa, fu rinvenuta una necropoli del Neolitico superiore durante gli ultimi anni del XIX secolo dallo storico e archeologo Armando Lucifero nella quale reperì il cranio di Carìa.[17][18]

Mitologia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il mito, Aschenez, pronipote di Noè, mercante semita ed inventore della barca a remi, giunse tre generazioni dopo il diluvio universale sulle sponde dove fu fondata Reggio.

Più tardi, secondo il mito greco, circa 850 anni prima della guerra di Troia, vi sarebbero dunque giunti Enotrio e Peucezio (riportato anche come Paucezio), di stirpe enotria e pelasgica, originari del Peloponneso, in Ausonia, abitata già dagli Ausoni.

Secondo la leggenda Enotrio avrebbe regnato per 71 anni e alla sua morte gli sarebbe succeduto il figlio Italo ("uomo forte e savio" secondo quanto narra Dionigi di Alicarnasso) che regnò su una popolazione "Italòi"[19] che occupavano la penisola nella zona situata a sud dell'Istmo di Catanzaro, che oggi sono la province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, dalla quale l'Ausonia avrebbe preso il nuovo nome di "Italia", come riportano Tucidide ("quella regione fu chiamata Italia da Italo, re arcade") e Virgilio (Eneide, III). Sappiamo comunque da Dionigi di Alicarnasso (1 11,2-4; 12,1) e Diodoro Siculo che gli "Ausoni" (abitanti dell'Ausonia) erano stanziati nella zona di Reggio già intorno al XVI secolo a.C..

Periodo italico[modifica | modifica wikitesto]

Tali popolazioni dunque (Ausoni-Enotri-Itali, di origine indoeuropea, Italici appartenenti al gruppo latino-falisco), avrebbero abitato prevalentemente le zone costiere. I Lucani (Italici indoeuropei, appartenenti al gruppo osco-umbro), abitavano nella regione che da essi prese il nome di "Lucania", a nord della Calabria. L'entroterra della Calabria (chiamato in seguito dai Romani "Bruttium"), fu abitato principalmente dai Bruzi (di temperamento bellicoso, chiamati Brutti o Bretti, strettamente imparentati coi Lucani) oltre che da genti di origine iberica. Il centro nevralgico di questo popolo era Consentia, l'attuale Cosenza, la quale venne eletta dalle tribù dei Bruzi, dopo essersi coalizzate in una lega, "capitale" della regione. Fu occupata dai Romani assieme al resto della Magna Grecia nel 265 a.C., ma durante la seconda guerra punica si ribellò a Roma per allearsi con Annibale, per poi ritornare sotto il saldo controllo della repubblica romana dopo la sconfitta del condottiero cartaginese.

Periodo greco antico[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Magna Grecia e Bruzi.
Mura greche al lungomare di Reggio Calabria

Di fondamentale importanza è lo sbarco dei Greci sulle coste calabresi, i quali strapparono le terre ai Lucani (costretti a rifugiarsi nell'entroterra e nella parte settentrionale della Calabria), e si mescolarono con gli altri popoli autoctoni, dando vita ad una cultura meticcia, greco-italica, estremamente florida nei secoli successivi. I Greci fondarono fiorenti colonie, così magnificenti da guadagnarsi l'appellativo di Magna Grecia (Grande Grecia), così importanti da superare, in alcuni casi, la stessa madrepatria.

Tra l'VIII ed il IV secolo a.C. infatti fiorivano su tutta la costa numerose ed importanti città della Magna Grecia, come Rhegion, Kroton, Locri Epizefiri, Metauros e Sybaris, e numerose sub-colonie fondate dalle colonie stesse quali: Kaulon, Hipponion, Medma, Terina e Scolacium.

La storia delle poleis magnogreche vide primeggiare politicamente ed economicamente le città di Reggio come padrona dello Stretto di Messina e della Calabria meridionale, di Locri Epizefiri nella parte centrale della regione, e di Crotone in quella settentrionale, in una storia fatta di alterne alleanze e conflitti interni tra le tre potenze della regione.

Successivamente, con la pressione delle popolazioni italiche dei Bruzi e dei Lucani (che conquistarono anche la gran parte delle poleis greche), e con l'avvento di Roma, la Magna Grecia iniziò il suo declino, dovuto anche ad una continua lotta per il predominio tra le poleis.

Periodo romano[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Regio III Lucania et Bruttii.
L'antica strada principale di Locri Epizefiri
Gioiosa Jonica Naniglio

Dopo la conquista da parte dei Romani, nel III secolo a.C., i territori assunsero la denominazione di "Brutium" ma, a parte alcune città alleate, dunque non sottomesse all'autorità di Roma, gran parte della regione non fu in grado di ritrovare la prosperità di un tempo. Le poleis magnogreche erano quindi destinate a perdere il proprio potere in favore di un'alleanza (come nel caso di Reggio) o di una colonizzazione romana (nel caso di Locri Epizefiri, Crotone e delle altre città minori). Colonie a diritto Latino furono Copia nel 194 a.C. e Vibo Valentia dedotta nel 192 a.C. Quest'ultima fu particolarmente importante durante il I secolo a.C. e nel secolo successivo, ospitò anche l'esercito e la flotta di Cesare e poi di Ottaviano, Appiano la ricorda come una delle città più importanti d'Italia. Unica roccaforte della lingua e cultura greca rimaneva infatti Reggio (tra l'altro sede del Corrector, governatore della provincia Lucania et Bruttii), che attraverso la Via Popilia collegava il suo porto con Roma; città abitate dai Bruttii erano le colonie di Cosenza, Vibo Valentia, Locri, Crotone e Sibari. Tra le città più importanti troviamo Scolacium (nei presi dell'attuale Catanzaro) che nel 507 d.C. fu sede del Corrector (governatore) della provincia Lucania et Bruttii.

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Il ducato bizantino[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Ducato di Calabria.
Il thema o ducato di Calabria

Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la Calabria fu devastata dalle guerre gotiche, tra goti e bizantini, i quali ebbero la meglio. Successivamente a causa dell'invasione longobarda i Bizantini persero gran parte dell'Italia compresa anche parte della Calabria settentrionale, i territori rimasti del Bruzio furono aggregati con le terre possedute nel Salento, formando il ducato di Calabria compreso nel thema di Sicilia. Successivamente il dominio bizantino in Italia meridionale fu diviso in: thema di Langobardia, con capitale Bari, e, una volta caduta la Sicilia in mano agli arabi, in thema di Calabria, con capitale Reggio. Quest'ultimo territorio aveva dunque ereditato il nome Calabria, precedentemente usato per designare la penisola salentina; con l'estendersi delle conquiste bizantine fu organizzato anche il thema di Lucania che comprendeva parte dell'odierna Calabria settentrionale.

Durante l'Alto Medioevo gli abitanti furono spinti verso l'interno della regione sia dalle pestilenze che dalle incursioni piratesche, una vera minaccia per gli insediamenti costieri, continuata fino alla fine del XVIII secolo. Numerose furono infatti le fortificazioni collinari e montuose nell'entroterra calabrese, costituita da villaggi arroccati in posizione sufficientemente arretrata e inaccessibile da poter avvistare in tempo le navi nemiche e sbarrare prontamente le vie d'accesso ai centri abitati.

Nel IX e X secolo, la Calabria fu terra di confine tra i Bizantini e gli Arabi insediatisi in Sicilia, che si contesero a lungo la penisola, soggetta a razzie e schermaglie, spopolata e demoralizzata, ma con gli importanti monasteri bizantini, vere e proprie roccaforti della cultura del tempo, e patria di numerosissimi santi monaci (san Nilo da Rossano, san Gregorio da Cerchiara ecc.).

Sotto il dominio bizantino, tra la fine del IX e l'inizio del X secolo, la Calabria fu una delle prime regioni d'Italia a introdurre la produzione di seta in Europa[20]. Secondo André Guillou[21], i gelsi per la produzione di seta grezza furono introdotti nell'Italia meridionale dai bizantini alla fine del IX secolo. Intorno al 1050, il tema della Calabria contava 24.000 gelsi coltivati per le loro foglie e il loro numero tendeva ad espandersi[22].

Mentre la coltivazione del gelso muoveva i primi passi nel resto d'Italia, la seta prodotta in Calabria raggiunse il picco del 50% dell'intera produzione italo-europea. Poiché la coltivazione del gelso era difficile nell'Europa settentrionale e continentale, i commercianti acquistavano in Calabria materie prime per finire i prodotti e rivenderli a un prezzo migliore. Gli artigiani della seta genovese usavano la seta calabrese per la produzione di velluti[23].

Le corti normanne ed il Regno di Sicilia[modifica | modifica wikitesto]

Alla lunga contesa arabo-bizantina mette fine però la famiglia normanna degli Altavilla. L'anno 1061 sancisce infatti che la Calabria è dei Normanni, suddivisa tra Roberto il Guiscardo, Duca di Calabria, e Ruggero, Conte di Calabria. Il governo così organizzato fu messo in atto dai locali magnati bizantini. Il dominio viene esteso alle Puglie e da questo momento ha termine ogni pertinenza bizantina.

  • Roberto conferma in Reggio la capitale del Ducato di Puglia e di Calabria e sede del giustizierato di Calabria, nominandosi egli stesso Duca;
  • In questo periodo Cosenza divenne capitale e sede del giustizierato Val di Crati e Terra Giordana e residenza di Ruggero II, Duca di Calabria che iniziò la costruzione del Castello.
  • Ruggero è invece Conte di Calabria, vassallo del fratello Roberto, con sede a Mileto.

Roberto il Guiscardo fu investito Duca di Puglia, Calabria e Sicilia il 23 agosto 1059 da papa Niccolò II con la formula: per Grazia di Dio e di San Pietro duca di Puglia e Calabria e, se ancora mi assisteranno, futuro Signore della Sicilia.

Nel 1098, Papa Urbano II investì Ruggero del ruolo di nunzio apostolico e gli Altavilla con la loro dinastia divennero precursori del Regno di Napoli o Regno delle Due Sicilie che dominò la Calabria fino all'unità d'Italia.

Dal 1130 fino al 1194 la Calabria fece parte del Regno di Sicilia sotto la Dinastia Altavilla. L'imperatore del sacro romano impero, Enrico VI, conquistò il Regno iniziando la Dinastia Sveva (1194-1266), il cui massimo esponente fu Federico II.

Nel 1147, durante la Seconda Crociata, Ruggero II attaccò Corinto e Tebe, due importanti centri di produzione della seta bizantina, catturando i tessitori e la loro attrezzatura e fondando i propri setifici in Calabria[24].

Periodo angioino e aragonese[modifica | modifica wikitesto]

Cartina di Monteleone di Calabria (attuale Vibo Valentia) disegnata nel 1710, in alto a destra è visibile lo stemma dei Pignatelli duchi di Monteleone, sotto lo stemma della città e a destra di questo gli stemmi delle famiglie nobili di Monteleone.
Gioiosa Jonica Castello e Teatro

Con la conquista del Regno di Sicilia nel 1266 da parte Carlo I d'Angiò, inizio la dominazione angioina, con il trasferimento della capitale del regno da Palermo a Napoli. È di questo periodo la più ampia diffusione del sistema feudale. A causa della rivolta dei Vespri Siciliani (1282) il Regno di Sicilia si ritrova diviso in due parti: l'isola siciliana, in mano agli aragonesi, e la parte continentale, tenuta dagli angioini. L'inizio effettivo di tale suddivisione è con la pace di Caltabellotta del 1302, quando la Calabria entra a far parte del Regnum Siciliae citra Pharum (o Regno di Napoli).

La Dinastia dei d'Angiò, poi articolatasi negli Angiò-Durazzo e Angiò-Valois, costituendo la cosiddetta Dinastia dei Capetingi, resistette fino al 1442.

Nel frattempo, a Catanzaro, la tessitura assunse un’importanza considerevole. I progressi dell’arte della seta sono testimoniati dal dono di uno stupendo parato in velluto verde stellato in oro, che la città fece a Ladislao di Durazzo nel 1397, per gratitudine dell’esenzione da alcune gravezze sulla tintoria. Questo parato era di tanto merito che il re lo adoperò per far tappezzare la sala del trono in Castel Capuano. Da quel momento l’arte progredì sempre di più, al punto da meritare privilegi e pergamene da parte dei sovrani[25].

Alla Dinastia dei Capetingi fece seguito la Dinastia Trastámara d'Aragona di Napoli. Nel 1442 Alfonso V d'Aragona, conquistando i territori degli Angioini, assegnò il territorio di Reggio a Catanzaro, poiché Reggio aveva appoggiato il suo avversario Renato d'Angiò, ma una ventina di anni dopo nel 1465 Ferdinando I d'Aragona (Ferrante) riassegnò il titolo di capoluogo a Reggio. Il periodo aragonese consacrò Cosenza come la più importante città del reame nel campo del diritto (1494-1557). Dopo Napoli diventa la seconda città ad avere una cartografia e nel 1511 nasce l'Accademia Cosentina fondata da Aulo Giano Parrasio e portata al suo massimo splendore da Bernardino Telesio, il più grande dei cosentini illustri, definito da Francesco Bacone il primo degli uomini nuovi.

Nel XV secolo, l'industria serica di Catanzaro riforniva quasi tutta l'Europa ed era venduta in grandi fiere a mercanti spagnoli, veneziani, genovesi, fiorentini e olandesi. Catanzaro divenne la capitale europea della seta con un grande allevamento di bachi da seta che produceva tutti i pizzi e merletti utilizzati in Vaticano. La città era famosa per la sua raffinata fabbricazione di sete, velluti, damaschi e broccati[26]. Nel 1519, l'Imperatore Carlo V riconobbe formalmente la crescita dell'industria della seta catanzarese, consentendo alla città di istituire un consolato dell'artigianato della seta, incaricato di regolamentare e controllare le varie fasi di una produzione che fiorì per tutto il Cinquecento[27].

Nel XVI secolo, la Calabria fu caratterizzata da un forte sviluppo demografico ed economico, dovuto principalmente alla crescente domanda di prodotti serici e alla contemporanea crescita dei prezzi, e divenne uno dei più importanti mercati mediterranei per la seta[28].

In questo periodo in Calabria fu confermata la divisione nelle due province di Calabria Citeriore (o Citra) e Calabria Ulteriore (o Ultra) governate inizialmente da un solo magistrato, poi dal 1582 le due province furono amministrate da due distinti governatori:

  • uno a Cosenza per la Calabria Citeriore: il capoluogo nel XVI secolo attraversò un'impressionante fioritura umanistica e segnò una rinascita intellettuale, tanto che venne definita Atene della Calabria[29];
  • uno a Reggio per 11 anni dal 1582 al 1592, poi a Catanzaro per oltre 220 anni dal 1593 al 1816 per la Calabria Ulteriore[30]. Per un breve periodo fu capoluogo della provincia anche Monteleone.

Era moderna[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso Regno di Napoli subì diverse dominazioni: le dinastie degli Asburgo, di Spagna e d'Austria, Borbone, e per un breve periodo un fratello e un generale di Napoleone, rispettivamente Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat, quest'ultimo giustiziato nella cittadina di Pizzo.

Nel 1806, regnante Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, Calabria e Basilicata insorsero contro il regime napoleonico, appoggiati dalla flotta e dalle truppe inglesi, dando luogo alla cosiddetta Insurrezione calabrese. Questa, nata contro i francesi e in sostegno ai borbonici, durò due anni e vide fra i vari capitani degli insorti filoborbonici sia militari di professione che banditi comuni. La repressione del moto antifrancese fu affidata, principalmente, ai generali Andrea Massena e Jean Maximilien Lamarque, i quali riuscirono a frenare la ribellione, anche se con espedienti estremamente crudeli, come accadde ad esempio nel cosiddetto massacro di Lauria, perpetrato dai soldati di Massena.

Ultimi secoli[modifica | modifica wikitesto]

Le province del Regno delle Due Sicilie
Il compartimento statistico della Calabria all'interno del Regno d'Italia

Garibaldi ferito in Aspromonte

L'Aspromonte, regione montana nel sud della Calabria, in provincia di Reggio, fu scenario di una famosa battaglia del Risorgimento, in cui Giuseppe Garibaldi rimase ferito. È tuttora possibile ammirare l'albero cavo in cui secondo la tradizione Garibaldi si sedette per essere curato, nei pressi di Gambarie, vicino a Reggio. In questo periodo anche a Cosenza si manifestarono movimenti liberali e patriottici, il più noto è quello del 15 marzo 1844 che si concluse con uno scontro a fuoco nel Largo dell'Intendenza tra i soldati borbonici e 21 patrioti poi condannati a morte, e dei quali ne furono giustiziati soltanto sei[31]. Da questa rivolta presero spunto i Fratelli Bandiera, veneziani che vennero in soccorso ai fratelli calabresi e vennero fucilati presso il Vallone di Rovito insieme ad altri 7 ufficiali il 25 luglio 1844[32]. In seguito i cosentini parteciparono a molte vicende del Risorgimento, dalle guerre d'indipendenza fino alla spedizione dei Mille. Garibaldi fu a Cosenza il 31 agosto del 1860; due mesi dopo, un plebiscito stabilì l'annessione al Regno d'Italia.

Con il Regno d'Italia costituito nel 1861, la Calabria fu divisa amministrativamente nelle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio, rimarcando esattamente le preesistenti province del Regno delle Due Sicilie. Nel 1947 la Calabria è una delle 19 regioni (divenute 20 nel 1963 a seguito dell'autonomia del Molise dall'Abruzzo) previste dall'art.131 della Costituzione della Repubblica Italiana. Nel 1970 venne infine definitivamente istituita la Regione Calabria con Catanzaro capoluogo di Regione.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Vedute panoramiche dei comuni con più di 20 000 abitanti

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito si riportano gli elenchi della popolazione[33] residente negli enti intermedi e nei 30 comuni più grandi.

Enti intermedi[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Provincia/Città metropolitana Abitanti Superficie (km²)
1   Cosenza 671.171 6.709,75
2   Reggio Calabria 518.978 3.183,20
3   Catanzaro 341.991 2.415,45
4   Crotone 161.744 1.735,68
5   Vibo Valentia 150.702 1.150,64

Comuni[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Comuni della Calabria.
Pos. Comune Provincia/Città metropolitana Abitanti Superficie (km²)
1 Stemma Reggio Calabria   Reggio Calabria 171 800 239,04
2 Stemma Catanzaro   Catanzaro 85 544 112,72
3 No-Stemma.png Corigliano-Rossano   Cosenza 73 920 346,56
4 Stemma Lamezia Terme   Catanzaro 67 110 162,43
5 Stemma Cosenza   Cosenza 63 713 37,86
6 Stemma Crotone   Crotone 58 478 179,83
7 Rende-Stemma.png Rende   Cosenza 36 051 55,28
8 Vibo Valentia-Stemma.png Vibo Valentia   Vibo Valentia 31 407 46,57
9 Castrovillari-Stemma.png Castrovillari   Cosenza 20 864 130,64
10 Montalto Uffugo-Stemma.png Montalto Uffugo   Cosenza 20 045 76,67
11 Acri-Stemma.svg Acri   Cosenza 19 125 200,63
12 Gioia Tauro-Stemma.gif Gioia Tauro   Reggio Calabria 19 089 39,87
13 Palmi-Stemma.png Palmi   Reggio Calabria 17 808 32,12
14 Siderno-Stemma.png Siderno   Reggio Calabria 17 527 31,86
15 Isola di Capo Rizzuto-Stemma.png Isola di Capo Rizzuto   Crotone 17 189 126,65
16 Cassano all'Ionio-Stemma.png Cassano all'Ionio   Cosenza 16 540 159,07
17 San Giovanni in Fiore-Stemma.png San Giovanni in Fiore   Cosenza 16 060 282,53
18 Taurianova-Stemma.png Taurianova   Reggio Calabria 14 837 48,55
19 Paola (Italia)-Stemma.png Paola   Cosenza 14 751 42,88
20 Rosarno-Stemma.png Rosarno   Reggio Calabria 14 533 39,56
21 Amantea-Stemma.png Amantea   Cosenza 13 873 29,46
22 Cirò Marina-Stemma.png Cirò Marina   Crotone 13 840 41,68
23 Villa San Giovanni-Stemma.png Villa San Giovanni   Reggio Calabria 12 852 12,17
24 Locri-Stemma.png Locri   Reggio Calabria 11 810 25,75
25 Scalea-Stemma.png Scalea   Cosenza 11 069 22,56
26 Melito di Porto Salvo-Stemma.png Melito di Porto Salvo   Reggio Calabria 10 553 35,41
27 Polistena-Stemma.png Polistena   Reggio Calabria 9 924 11,77
28 Cittanova (Italia)-Stemma.png Cittanova   Reggio Calabria 9 782 61,98
29 Bisignano-Stemma.png Crosia   Cosenza 9 643 86,20
30 Cutro-Stemma.png Bisignano   Cosenza 9 494 133,69

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Arbëreshë e Minoranza linguistica greca d'Italia.

I cittadini stranieri residenti in regione sono 108 494[34], circa il 5,5% della popolazione, così suddivisi per nazionalità (sono indicati solo i dati superiori alle 2 000 unità):

Pos. Nazionalità Residenti
1 Romania Romania 35 295
2 Marocco Marocco 14 777
3 Bulgaria Bulgaria 6 747
4 Ucraina Ucraina 6 449
5 India India 4 579
6 Polonia Polonia 3 467
7 Cina Cina 3 149
8 Albania Albania 2 903
9 Pakistan Pakistan 2 882
10 Filippine Filippine 2 770
11 Nigeria Nigeria 2 431

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Dialetti calabresi, Dialetto catanzarese, Dialetto cosentino, Dialetto reggino, Lingua arbëreshe, Dialetto greco-calabro e Guardiolo.

«A voi fieri Calabresi
che accoglieste ospitali me straniero
nelle ricerche e indagini
infaticabilmente cooperando
alla raccolta di questi materiali
dedico questo libro che chiude nelle pagine
il tesoro di vita del vostro nobile linguaggio.»

(Gerhard Rohlfs, Dizionario dialettale della Calabria)

La popolazione calabrese presenta ancora oggi un'identità abbastanza variegata, per questo l'insieme dei dialetti parlati nella regione rispecchia tali caratteristiche. Come la maggior parte dei dialetti italiani, il calabrese meridionale come quello settentrionale non hanno alcuna ufficialità.

A causa delle molteplici radici storiche della regione, esistono zone della Calabria in cui si parlano ancora lingue e dialetti di diretta derivazione da altre lingue. Nel nord della regione si parla un dialetto derivante dalla lingua napoletana, mentre nel sud della regione si riscontrano numerose somiglianze del dialetto locale con la lingua siciliana, ma complessivamente il vernacolo parlato in tutta la regione è spesso identificato come "calabrese".

Le minoranze linguistiche riconosciute e tutelate dallo Stato italiano nella regione Calabria sono: il guardiolo, il dialetto greco-calabro e l'albanese (arbërishtja). In alcune di queste aree, specialmente quella albanofona dove la lingua è ancora molto viva, le vie dei vari paesi hanno una diffusa toponomastica bilingue.

Il guardiolo è una varietà dell'occitano, parlato nell'isola linguistica di Guardia Piemontese.

La lingua greca di Calabria è parlata nel triangolo grecanico della città metropolitana di Reggio Calabria, nei comuni di Amendolea (Amygdalia/Amiddalia), Bova (Vua), Bova Marina (Fundaca, Jalò to Vua), Condofuri, Roccaforte del Greco (Vunì), Roghudi, e in alcuni quartieri della città di Reggio Calabria come San Giorgio Extra.

La lingua albanese in Calabria è una varietà linguistica dell'albanese parlato nell'Albania meridionale. La comunità albanese (arbëreshë) è la minoranza più diffusa della regione (33 comuni linguisticamente attivi tra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro). Degna di nota la produzione letteraria moderna e contemporanea, nota e studiata nella stessa Albania e negli stati balcanici di lingua albanese.

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Carta delle diocesi della Calabria

Il cristianesimo è la religione più diffusa nella regione. La quasi totalità dei cristiani in Calabria appartiene al cattolicesimo di rito romano ed il territorio corrisponde alla Regione ecclesiastica Calabria, suddivisa in 11 diocesi ed un'eparchia così ripartite:

La comunità italo-albanese appartiene alla chiesa cattolica ma professa secondo il rito bizantino (Chiesa cattolica italo-albanese).

Le piccole minoranze cristiane di recente presenza comprendono ortodossi (soprattutto tra gli immigrati dell'est Europa) e protestanti (valdesi, pentecostali).

Esistono anche sparute famiglie di mormoni e testimoni di Geova. Altre religioni praticate, quasi esclusivamente da immigrati, sono l'Islam e l'Induismo.

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Sanità[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Servizio sanitario della Calabria.
Carta delle Aziende Sanitarie Provinciali e dei relativi Distretti Sanitari
Carta degli ospedali al 2011

Il servizio sanitario della Calabria è organizzato in cinque "aziende sanitarie provinciali" e quattro "aziende ospedaliere". Ciascuna delle cinque ASP è a sua volta suddivisa in zone-distretto. Tale organizzazione territoriale fu creata a seguito della Legge regionale n. 9 dell'11 maggio 2007[35], che accorpò le 11 "Aziende Sanitarie Locali" in cinque Aziende Sanitarie Provinciali. Questo è l'elenco delle ASP:

Le quattro aziende ospedaliere sono invece le seguenti:

Inoltre in tutto il territorio regionale sono presenti 30 ospedali pubblici così ripartiti:

  • ASP Catanzaro: P.O. di Lamezia Terme, P.O. di Soveria Mannelli, P.O. di Soverato e "San Biagio" di Chiaravalle Centrale;
  • ASP Cosenza: P.O. di Castrovillari, P.O. di Lungro, P.O. di Mormanno, P.O. di San Marco Argentano, "Nicola Giannettasio" di Rossano, "Guido Campagna" di Corigliano Calabro, P.O. di Cariati, "Guido Chidichimo" di Trebisacce, "San Francesco" di Paola, P.O. di Praia a Mare, P.O. di Cetraro, P.O. di San Giovanni in Fiore, "Beato Angelo" di Acri;
  • ASP Crotone: "San Giovanni di Dio" di Crotone;
  • ASP Vibo Valentia: P.O. di Vibo Valentia, P.O. di Serra San Bruno, P.O. di Soriano Calabro, P.O. di Tropea;
  • ASP Reggio Calabria: "Francesco Pentimalli" di Palmi, "Santa Maria degli Ungheresi" di Polistena, "Giovanni XXIII" di Gioia Tauro, P.O. di Locri, "Tiberio Evoli" di Melito Porto Salvo, "Maria Pia di Savoia" di Oppido Mamertina, "Scillesi d'America" di Scilla e "Principessa di Piemonte" di Taurianova.

Criminalità organizzata[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: 'Ndrangheta.

L'organizzazione criminale 'Ndrangheta controlla vaste parti del territorio e dell'economia e rappresenta almeno il tre per cento del PIL italiano attraverso il traffico di droga, le estorsioni e l'usura. Il suo fatturato annuo globale è attorno ai 60 miliardi di euro o circa il doppio del PIL regionale e in Europa gestisce quasi in esclusiva il narcotraffico, grazie anche a rapporti privilegiati con le mafie sudamericane, soprattutto attraverso il porto di Gioia Tauro.[36][37]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1º gennaio 1948, ex art. 131 della nostra vigente Costituzione, la Calabria è una regione ad autonomia ordinaria della Repubblica Italiana, ma solo con la legge n. 281 del 1970 furono attuate le sue funzioni.

Stemma Provincia Numero Comuni Abitanti Superficie (km²) Mappa Panorama Sito istituzionale
Coat of Arms of the Province of Catanzaro.svg Catanzaro 80 341.991 2415,45 Map of province of Catanzaro (region Calabria, Italy).svg Provincia di Catanzaro - Palazzo di Vetro01.jpg http://www.provincia.catanzaro.it
Provincia di Cosenza-Stemma.png Cosenza 150 671.171 6709,75 Map of province of Cosenza (region Calabria, Italy).svg Palazzo del governo - Cosenza.jpg http://www.provincia.cosenza.it Archiviato il 6 febbraio 2005 in Internet Archive.
Provincia di Crotone-Stemma.png Crotone 27 161.744 1735,68 Map of province of Crotone (region Calabria, Italy).svg Palazzo della Provincia, Crotone (1).jpg http://www.provincia.crotone.it
Coat of Arms of the Province of Reggio-Calabria.svg Reggio Calabria 97 518.978 3210,37 Map of province of Reggio Calabria (region Calabria, Italy).svg Reggio Calabria-Palazzo Foti.jpg https://www.cittametropolitana.rc.it
Provincia di Vibo Valentia-Stemma.png Vibo Valentia 50 150.702 1150,64 Map of province of Vibo Valentia (region Calabria, Italy).svg Vibo panorama.JPG http://www.provincia.vibovalentia.it/
Flag of Calabria.svg Calabria 404 1.844.586 15221,90 Map of region of Calabria, Italy, with provinces-it.svg Calabria.jpg http://www.regione.calabria.it

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Simboli della Calabria.

Lo stemma della Regione Calabria (approvato ed adottato in versione definitiva con Legge regionale 15 giugno 1992, n. 6) racchiude in cornice ovale quattro dei simboli che rappresentano la Calabria:

  1. il pino laricio (Pinus nigra laricio)
  2. il capitello dorico
  3. la croce greca
  4. la croce potenziata.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile - nastrino per uniforme ordinaria Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.»
— D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi dell'art.5, comma 5, del D.P.C.M. 19 dicembre 2008.

Giunta e consiglio regionale[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Giunta regionale della Calabria, Consiglio regionale della Calabria e Presidenti della Calabria.

Sin dall'istituzione del regionalismo, avvenuta nel 1970, la Calabria è stata amministrata da governi costruiti sull'accordo predominante tra la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista Italiano, con una prima fase a prevalente guida democristiana e una seconda a prevalente guida socialista.

Il primo presidente della Giunta regionale è stato Antonio Guarasci, seguito, nell'ultimo anno di legislatura, da Aldo Ferrara, che ritornerà presidente anche nella legislatura seguente, seppure con un distacco di circa un anno guidato da Pasquale Perugini.

Nella terza e nella quarta legislatura, ossia dal 1980 al 1990, la presidenza è assunta dal PSI dapprima con Bruno Dominijanni, poi con Francesco Principe e, infine, con Rosario Olivo.

Nella quinta legislatura, che va dal 1990 al 1995, nella fase di passaggio, a livello nazionale, tra la Prima e la cosiddetta Seconda Repubblica, il governo torna ad avere una guida democristiana con Guido Rhodio e Donato Veraldi, esponenti della transizione verso il Partito Popolare Italiano.

Nel 1995, quando la situazione politica ed elettorale è ormai improntata al bipolarismo, a vincere le elezioni è la coalizione di centrodestra, che indica come presidente Giuseppe Nisticò (1995-1998) e poi Giovambattista Caligiuri (1998-1999), esponenti di Forza Italia. Sul finire della legislatura, tuttavia, per un ribaltone cambia la maggioranza in Consiglio regionale e la giunta passa in mano al centrosinistra, che esprime la presidenza di Luigi Meduri, esponente del Partito Popolare.

Nel 2000, con l'istituzione del nuovo sistema elettorale che prevede l'elezione diretta del Presidente della Regione e la presentazione di coalizioni già costituite all'appuntamento elettorale, a prevalere è il Polo di centro destra guidato da Giuseppe Chiaravalloti, magistrato, indicato da Forza Italia, che governa la regione per l'intero quinquennio.

Nel 2005 la carica di presidente è assunta da Agazio Loiero, originariamente esponente della Margherita che guida la coalizione di centro sinistra. Loiero è stato indicato candidato presidente dal suo schieramento per mezzo di una consultazione fra gli iscritti dei partiti della coalizione.

Nel 2010 Loiero viene sconfitto dal sindaco di Reggio Giuseppe Scopelliti, del Popolo della Libertà, che guida una Giunta regionale di centrodestra fino alle dimissioni del 2014, quando le elezioni anticipate sono vinte da Mario Oliverio del centrosinistra.

Nel 2020 le elezioni regionali sono vinte dalla candidata del centrodestra Jole Santelli, esponente di Forza Italia, che diventa la prima donna presidente della regione, nonché la seconda presidente donna di una regione dell'Italia meridionale.

Il 15 ottobre 2020 Jole Santelli viene improvvisamente a mancare, pertanto le funzioni presidenziali vengono assunte dal vicepresidente, il leghista Antonino Spirlì, fino alle elezioni del 3 e del 4 ottobre 2021, che vedono la vittoria del forzista Roberto Occhiuto.

La sede della Giunta regionale è Palazzo degli Itali, nella Cittadella regionale Jole Santelli [38] in viale Europa a Catanzaro (area direzionale), mentre la sede del Consiglio regionale è Palazzo Campanella, in via Cardinale Portanova a Reggio Calabria.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Sfruttamento del territorio calabrese ed insediamenti urbani

La Calabria è una delle regioni italiane più povere, nonostante l'alto tasso di economia nascosta renda inquantificabile l'effettiva ricchezza della Regione. La presenza di una delle principali organizzazioni criminali, la lontananza dei mercati e la carenza cronica di infrastrutture infatti rende il tessuto economico calabrese notevolmente fragile e troppo legato alle variazioni economiche congiunturali.

Varie zone della regione basano gran parte della loro economia sul turismo estivo soprattutto lungo la costa Ionica catanzarese, nell'area tirrenica reggina e nell'area tirrenica cosentina e reggina, su tutto il versante costiero della provincia di Vibo Valentia. Discretamente sviluppato, nonostante le potenzialità, il turismo invernale in Sila.

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

Nel settore primario, l'agricoltura è sviluppata soprattutto nella coltivazione di ulivi (la regione è al secondo posto in Italia per la produzione di olio, dopo la Puglia), di viti e di agrumi.

La Calabria produce circa un quarto della produzione nazionale di agrumi;[39] in particolare, nella regione si concentra circa il 62% della produzione totale di clementine[40], e la quasi totalità delle produzioni di bergamotto[41] e cedro (98% del totale).[42] Quest'ultimo è coltivato nel tratto di costa tirrenica cosentina, tra i comuni di Tortora, Santa Maria del Cedro e Diamante, che per questo motivo è nota come Riviera dei Cedri; il bergamotto si produce quasi esclusivamente nella fascia costiera della provincia di Reggio[43]. Le clementine di Calabria sono, invece, coltivate nelle zone di pianura esistenti nella regione: la Piana di Sibari e Corigliano nel cosentino, la Piana di Lamezia nel catanzarese, la Piana di Gioia Tauro-Rosarno e la Locride nel reggino[44] e sono ormai diventate un prodotto ortofrutticolo italiano a indicazione geografica protetta[45]. Nella zona di Rocca Imperiale viene prodotto il Limone IGP[46].

Con il 29% delle aree sul totale della superficie agricola, la Calabria si piazza al terzo posto tra le regioni UE che hanno più terreni coltivati con metodo biologico[47].

Lungo la fascia tirrenica, tra le provincie di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza, è coltivata la famosa Cipolla rossa di Tropea, che nel 2008 ha ottenuto la certificazione IGP[48].

In Calabria sono coltivate diverse varietà di fichi, tra i quali il fico dottato di Cosenza che ha ottenuto il riconoscimento DOP[49]. Il Dottato viene coltivato per l’essiccazione e utilizzato per i dolci tipici della tradizione locale. Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del DDG 19253 del 30/04/19 (Modifiche del Registro nazionale delle varietà delle piante da frutto: elenco nuove accessioni idonee per il Servizio Nazionale di Certificazione Volontaria) il Fico Dottato Bianco di Cosenza è stato iscritto come prodotto di eccellenza[50].

Le pesche e le nettarine calabresi sono notevolmente migliorate in termini di sapore, qualità, sicurezza e servizio. Una parte della produzione viene venduta sul mercato interno, principalmente ai rivenditori al dettaglio. Il restante viene esportato in Nord Europa, principalmente Scandinavia e Germania[51]. In Calabria, viene coltivata una varietà pregiata di pesca nettarina, nota come merendella[52]. La superficie stimata di merendelle si aggira intorno ai 60 ettari, di cui oltre cinquanta si trovano nell’area della piana di Lamezia, e la restante parte sulla fascia ionica catanzarese[53].

Ad Acconia, ogni anno vengono prodotte oltre 20.000 tonnellate di fragole. Il 70% della produzione locale viene esportato nei mercati del nord dove il prodotto è molto richiesto e apprezzato, mentre un quinto circa varca anche i confini esteri[54].

Longobardi è nota per le coltivazioni di una varietà particolare di melanzana originaria del territorio, la Melanzana Violetta, che ha ottenuto il marchio De.C.O.[55][56].

Essendo una regione piuttosto montuosa e con un'ampia superficie boschiva, la Calabria è la prima regione esportatrice di funghi porcini[57].

Sull'altopiano silano è coltivata la patata della Sila IGP[58], che ha origini antiche e ha da sempre svolto un ruolo importante nell'economia locale. Nei boschi delle montagne calabresi è molto diffusa anche la produzione di castagne[59].

Tra i comuni di Cardinale, Simbario e Torre di Ruggiero è ampiamente diffusa la coltivazione di nocciole[60]. La cultivar prevalente sul territorio regionale è la Tonda Calabrese, ma non mancano piccole superfici coltivate con Tonda Romana e Tonda di Giffoni.

La Calabria vanta una centenaria tradizione nella produzione di liquirizia e ne è la maggior produttrice in Italia. La liquirizia di Calabria dal 2011 è protetta dal marchio DOP[61].

Nella provincia di Cosenza e in quella di Reggio Calabria viene coltivato lo zafferano[62].

Nella provincia di Catanzaro, fra i comuni di San Floro e Cortale[63], è ancora praticata l'antica tradizione della gelsibachicoltura, l'allevamento del baco da seta abbinato alla coltivazione del gelso.

Il principale mercato agricolo è Catanzaro, sede del COMALCA, il principale mercato agro-alimentare della Calabria. Molto praticato anche l'allevamento, soprattutto di ovini e caprini nelle aree dell'entroterra. Numerosi sono gli allevamenti di bovini tra cui spicca la razza podolica. Troviamo forme di allevamento semi-intensivo, brado e semibrado. Nell'allevamento brado, i bovini pascolano per tutto l'anno all'aperto e nei periodi estivi avviene il fenomeno della transumanza delle mandrie verso i monti di Sila e Pollino ricchi di pascoli freschi. Nel periodo di ottobre inizia la demonticazione verso i pascoli collinari marini. Anche la pesca è discretamente sviluppata.

Artigianato[modifica | modifica wikitesto]

L'arte della tessitura, in Calabria, è tra le più antiche e radicate nel territorio e, nonostante il notevole ridimensionamento economico e geografico del suo ambito, rimangono attivi alcuni centri d’eccellenza in cui si riproducono pregiati manufatti in seta, lana, cotone, lino, ginestra e canapa, secondo i più antichi dettami della tradizione[64][65]. Diffusa ancora oggi su tutto il territorio regionale, con caratterizzazioni che variano da zona a zona, è forse la produzione artigianale che meglio di altre rappresenta le diverse "anime" culturali della regione. San Giovanni in Fiore e Longobucco, antiche cittadine silane, sono rinomate per i loro tappeti, coperte e arazzi artistici, realizzati con tecniche e attrezzature simili a quelli usati dai fabbricanti orientali[66][67]. L'"ozaturu" è il copriletto tipico, variopinto, presente in tutti i corredi da sposa e derivante dalla tradizione dei telai diffusi in ogni casa del paese.

La provincia di Catanzaro vanta una grande tradizione nel campo della lavorazione di tessuti e ricami, soprattutto di seta. Recentemente, diversi giovani hanno dato nuova linfa a quest'attività, sviluppando progetti di economia sostenibile e solidale[68][69]. Tiriolo e Badolato sono note soprattutto per la lavorazione del “vancale”[66], il tipico scialle calabrese, realizzato in lana o in seta, indossato anticamente sui costumi tradizionali dalla donne per ballare la tarantella, o come decoro ornamentale delle abitazioni. Tipica a Tiriolo è anche la lavorazione dei pizzi lavorati finemente al tombolo.

A Bisignano viene tramandata dal XVII secolo una tradizionale industria locale di produzioni di liuti[70], e nei centri di Seminara, Squillace e Gerace la tradizionale produzione di ceramiche artistiche risale al periodo della Magna Grecia[71].

A Crotone si conserva un’arte antica legata alla lavorazione dell’oro. Numerosi sono i maestri orafi, come Gerardo Sacco e Michele Affidato, che realizzano preziosi manufatti in oro e argento. Le origini dell'arte orafa crotonese sono anch'esse legate alla colonizzazione greca, che ha lasciato un’enorme eredità culturale. L’arte orafa artigiana è rimasta ancorata alle tradizioni come dimostra la tipica lavorazione della filigrana che, tutt'oggi, ricalca lo stile e le forme dei monili del passato, cari alle popolazioni che nei secoli popolarono l'area[72].

A Brognaturo le botteghe artigiane si distinguono per l'arte dell'intaglio del legno, finalizzata alla realizzazione di pregevoli pipe[73].

Stilo è conosciuta sul territorio per la presenza di diverse tipologie di artigiani, tra cui i tessitori, i ricamatori artistici e i lavoratori di metallo. Ancora oggi si lavorano al telaio tovaglie e "pezzare" che vengono acquistate nelle fiere estive dell'artigianato. I giacimenti minerari del luogo, invece, sono stati largamente sfruttati dai Borboni. Negli anni Trenta e Quaranta, nel periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale, a Bivongi, un comune reggino, il rame veniva ancora estratto per uso bellico. Di questa attività rimangono notevoli testimonianze di cui si interessa l'Ecomuseo della Vallata dello Stilaro[74].

Industria[modifica | modifica wikitesto]

A Maierato ha sede lo stabilimento della storica impresa Callipo, rinomata produttrice di tonno in scatola e in contenitori di vetro, esportato in diversi Paesi. Significativa nello stesso comparto è la presenza della Intertonno Sardanelli a Pizzo Calabro.

A Rossano produce lo stabilimento della storica azienda Liquirizia Amarelli, esistente sin dal 1731, uno dei maggiori produttori al mondo di liquirizia.

A Soveria Mannelli ha sede il Lanificio Leo, la più antica fabbrica tessile calabrese, fondata nel 1873, che conserva attivo un monumentale parco macchine di fine Ottocento con cui ancora oggi si realizza la produzione[75].

A Limbadi si trova la Distilleria Caffo che dal 1915 si occupa della produzione e distribuzione di bevande alcoliche, tra cui il famoso Vecchio Amaro del Capo.

Di rilievo è la presenza anche di altre industrie agroalimentari, fra le quali emergono Mangiatorella e Fontenoce, entrambe produttrici di acque minerali[76].

Nel territorio di Pianopoli, si trova la Fornace Dipodi, fondata nel 1929, i cui prodotti comprendono tutti i tipi di laterizi tradizionali, blocchi portanti per zone sismiche, blocchi termici alveolati e blocchi per solaio.

A Caraffa ha sede il grande stabilimento per produzioni grafiche e servizi di logistica del Gruppo Abramo, attivo anche nel comparto dei call center con circa 3.000 addetti complessivi.

A Girifalco ha sede un grande centro di imbottigliamento di acque oligominerali Acqua Calabria per la grande rilevanza delle sorgenti di acque minerali che sgorgano sul monte Covello e dove viene prodotta la bibita al caffè Brasilena.[77][78][79]

A Rogliano opera la IOM, industria ottica multiservice leader nella produzione di lenti oftalmiche.

Nelle zone di Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria sono sorte industrie petrolchimiche, metalmeccaniche e chimiche, farmaceutiche, boschive, conserviere, dolciarie, termoelettriche e energetica.

Servizi[modifica | modifica wikitesto]

Il settore terziario è molto sviluppato a Catanzaro, mentre sono importanti centri commerciali Lamezia Terme e Cosenza.

La Calabria è la regione italiana con maggior concentrazione di avvocati, con una media regionale di 6,8 avvocati ogni mille abitanti.[80]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Un angolo di Tropea
Caratteristico antico borgo di Scilla

La principale risorsa turistica calabrese è il mare, con una costa di 780 chilometri affacciata sui mari Tirreno, Ionio e Stretto di Messina. Lo scarso sviluppo industriale e l'assenza di grandi città sulla gran parte del territorio hanno permesso di preservare in molti casi l'ambiente marittimo. Le presenze turistiche nel 2007, composte dall'arrivo di 1.325.825 italiani e 242.694 stranieri[81], sono collegate anche alla presenza sul territorio di numerosi resti archeologici, come nei casi di Reggio Calabria, Locri, Palmi, Crotone, Sibari e Roccelletta di Borgia.

Tra le città dell'entroterra regionale, Cosenza conserva un considerevole patrimonio storico e artistico[82].

Il turismo montano si sviluppa soprattutto nei rilievi e nei parchi nazionali della Sila, dell'Aspromonte e del Pollino, dove sono presenti le stazioni sciistiche di Camigliatello, Lorica, Gambarie e Zomaro.

La provincia di Cosenza secondo il XV rapporto sul turismo in Calabria è il territorio calabrese che occupa la posizione maggioritaria della domanda turistica regionale con il 38,3% degli arrivi e il 37% delle presenze registrate nel 2017[83]. Nel Report su andamento turistico del 2019 promosso dalla regione Calabria sono 8.820.489 le presenze, 1.646,671 gli arrivi, il cui 42,6% hanno soggiornato nella provincia di Cosenza. Il 22% delle presenze sono straniere; il primo paese di provenienza si conferma la Germania, seguito dalla Francia e dalla Russia. Un dato rilevante, quello del 2019, soprattutto in un’ottica di analisi storica che ha messo a confronto questa annualità con il 2014. Rispetto a cinque anni fa, infatti, si sono registrati 400.000 arrivi in più.[84].

PIL[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito la tabella che riporta il PIL[85] e il PIL pro capite nelle città capoluogo[86] prodotto in Calabria dal 2000 al 2006 e 2017:

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 ... 2017 2018
Prodotto Interno Lordo
(Milioni di Euro)
26.344,4 27.680,0 28.574,7 29.685,4 31.073,3 31.616,7 32.507,7 ... 33.435 33.197
PIL ai prezzi di mercato per abitante
(Euro)
13.019,9 13.742,4 14.226,9 14.773,2 15.457,0 15.754,8 16.244,1 ... N.D. N.D.

Di seguito la tabella che riporta il PIL[86], prodotto in Calabria ai prezzi correnti di mercato nel 2006, espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:

Macro-attività economica PIL prodotto % settore su PIL regionale % settore su PIL italiano
Agricoltura, silvicoltura, pesca € 1.341,2 4,13% 1,84%
Industria in senso stretto € 2.851,8 8,77% 18,30%
Costruzioni € 2.013,3 6,19% 5,41%
Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni € 6.301,6 19,39% 20,54%
Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali € 6.856,6 21,09% 24,17%
Altre attività di servizi € 9.408,7 28,94% 18,97%
Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni € 3.734,5 11,49% 10,76%
PIL Calabria ai prezzi di mercato € 32.507,7

È Catanzaro la prima città calabrese per quanto riguarda il reddito pro capite denunciato al fisco. Il dato emerge dalla classifica stilata dal Dipartimento delle finanze del Ministero dell'Economia sulla base delle dichiarazioni fiscali del 2019[87]. A Catanzaro la media pro capite di reddito è di 19.423 euro, seguono Cosenza, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Crotone. La regione presenta un alto tasso di evasione fiscale e di lavoro nero, sempre secondo i dati del Ministero dell'economia e delle finanze le città di Catanzaro e Reggio guidano la classifica regionale con tassi che sfiorano il 50%.

Di seguito la tabella con i relativi redditi medi delle città capoluogo:

Stemma Capoluogo Provincia/Città metropolitana Reddito annuo pro-capite in Euro[88]
Cosenza-Stemma.png Cosenza Provincia di Cosenza 19.423
Catanzaro-Stemma.png Catanzaro Provincia di Catanzaro 19.494
Vibo Valentia-Stemma.png Vibo Valentia Provincia di Vibo Valentia 18.479
Reggio Calabria Stemma.png Reggio Calabria Città metropolitana di Reggio Calabria 18.648
Crotone-Stemma.png Crotone Provincia di Crotone 16.373

Disoccupazione[modifica | modifica wikitesto]

La Calabria è la regione italiana con il più alto tasso di disoccupazione, pari al 21.6% nel 2018.[89][90] Di seguito la tabella con i dati dal 2006 al 2018.

Anno 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
Disoccupazione
(in %)
12.8% 11.1% 12.0% 11.3% 11.9% 12.7% 19.4% 22.3% 23.4% 22.9% 23.2% 21.6% 21.6%

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Trasporti in Calabria.
L'autostrada A2 e le principali strade statali della Calabria con legenda
Rete ferroviaria della Calabria

La Calabria è collegata al resto dell'Italia tramite ferrovie, autostrade e aeroporti.

Strade e Autostrade[modifica | modifica wikitesto]

La regione è poi attraversata da due strade statali che collegano le principali città e i centri minori:

Il territorio calabrese è collegato con strade trasversali che collegano facilmente la fascia jonica con l'Autostrada SA-RC e la fascia tirrenica:

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie dello Stato Italiane:

Ferrovie della Calabria:

Porti[modifica | modifica wikitesto]

  • Porto di Gioia Tauro (I classe): infrastruttura commerciale;
  • Porto di Reggio Calabria (II classe): sede della direzione marittima della regione è un'infrastruttura a carattere commerciale/industriale con una parte dedicata alla nautica da diporto, è collegato prevalentemente con Messina, con le Isole Eolie e con Malta. Con oltre 10 milioni di passeggeri trasportati all'anno, è il primo della regione e il secondo in Italia nel settore[91];
  • Porto di Villa San Giovanni (II classe): è una struttura orientata esclusivamente ai trasporti, collega infatti il traffico ferroviario ed il grande traffico stradale tra Calabria e Sicilia;
  • Porto di Vibo Marina (II classe): a funzione turistica, commerciale e industriale;
  • Porto di Crotone (II classe): con un bacino mercantile e uno per la pesca e il diporto;
  • Porto di Corigliano Calabro (II classe): grande scalo, commerciale-peschereccio;
  • Porto di Palmi (II classe): scalo turistico peschereccio e porto rifugio della Costa Viola, sorge nel litorale della Tonnara;
  • Porto di Catanzaro (IV classe): a funzione prevalentemente turistica;
  • Porto di Cirò Marina (IV classe): scalo turistico peschereccio, è destinato alla pesca locale e al diporto;
  • Porto di Tropea (IV classe): a funzione prevalentemente turistica;
  • Porto di Cariati: Turistico e peschereccio;
  • Porto di Roccella Ionica, Porto di Scilla, Porto di Isola Capo Rizzuto, Porto di Cetraro: a funzione turistica.

Aeroporti[modifica | modifica wikitesto]

La regione è dotata di tre aeroporti civili, un aeroporto militare, e sei aviosuperfici.

Aeroporti civili

Di seguito si riporta la tabella con i dati complessivi del traffico passeggeri dei tre aeroporti negli ultimi dieci anni:

Anno Passeggeri
2017 2.926.645
2016 3.226.593
2015 2.835.064
2014 2.933.519
2013 2.772.029
2012 2.934.326
2011 2.985.389
2010 2.568.663
2009 2.208.460
Aeroporti militari
Aviosuperfici

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Università statali:

Università non statali:

Università telematiche:

Istituti artistici di livello universitario:

Istituti di alta formazione artistica riconosciuti ex lege 508/99:

Istituti di formazione religiosa di livello universitario:

Ricerca[modifica | modifica wikitesto]

  • Centro di Ricerca Agroalimentare della Calabria, a Lamezia Terme;
  • Istituto di ricerca regionale educativa, di Catanzaro;
  • Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), "Unità Organizzativa di Supporto", U.O.S. di Cosenza[95].
  • Istituto per gli Studi Storici - ISS Cosenza fondato nel 1970 con la denominazione di "Istituto Storico Cosentino", iscritto all'anagrafe degli Istituti di Ricerca del MIUR, si occupa di promuovere ed organizzare manifestazioni culturali[96].

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Numerosi sono i musei di vario genere diffusi nel territorio calabrese, testimonianze di varie epoche, magno greca, romana, medievale, rinascimentale e contemporanea:

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Nel panorama della musica sinfonica e operistica grande ruolo ricoprono tra gli artisti calabresi i due nomi di Francesco Cilea (autore tra le altre dell'Adriana Lecouvreur) e Nicola Manfroce, entrambi nati a Palmi.

Nel panorama moderno e contemporaneo vi sono diversi artisti calabresi che hanno legato il proprio nome alla tradizione cantautorale italiana, quali Mino Reitano, Mia Martini e la sorella Loredana Bertè, Rino Gaetano, Sergio Cammariere, Eman e Brunori Sas, mentre nella musica rock hanno avuto riscontro anche internazionale le formazioni dei JetLag (autori di un ricercato Jazz rock di matrice progressive) e Il Parto delle Nuvole Pesanti (creatori di un genere definibile "rock calabrese").

La Calabria inoltre vanta una lunga tradizione popolare legata alle diverse sfaccettature della sua cultura, direttamente legata alle molteplici popolazioni che su questa terra hanno lasciato traccia, i grecofoni di Gallicianò con il menestrello Attilio Nucera che vanta di essere il più anziano a portare avanti le antiche tradizioni e la lingua stessa dal 1959, il primo a diffondere la cultura greco e calabrese nel paese elvetico e anglosassone. Altre tradizioni sono state portate alla ribalta dai Re Niliu negli anni ottanta, mentre oggi dai QuartAumentata, dai Mattanza, dai Kalamu, dai Totarella, da Mimmo Cavallaro e i TaranProject con la partecipazione di Cosimo Papandrea e dalla cantante folk Marinella Rodà[99].

A partire dalla fine degli anni settanta si cominciò a incidere anche la musica folkloristica calabrese, genere spesso intriso della satira tipica dei diversi artisti, prevalentemente sotto l'etichetta Elca Sound, che hanno portato il folk calabro in giro per il mondo, tra cui Otello Profazio e i Calabruzi.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

La Varia di Palmi, patrimonio orale e immateriale dell'umanità UNESCO. Definita: "Festa della Calabria".

(di rilevanza nazionale o internazionale)

  • "Varia di Palmi" - Palmi (ultima domenica d'agosto): festa inserita nella lista del patrimonio orale e immateriale dell'umanità dall'UNESCO;[100]
  • "Calabria Fest - RAI Radio Tutta Italiana", festival della nuova Musica Italiana;
  • Fatti di Musica, festival-premio del Miglior Live d'Autore, ideato e diretto dal promoter Ruggero Pegna dal 1987 (Premio Riccio d'Argento di Gerardo Sacco, Oscar del Live)
  • "Magna Graecia Film Festival" - Catanzaro (luglio): il festival delle opere prime del cinema italiano;
  • Fiera di San Giuseppe - Cosenza A marzo, per una decina di giorni, alcune strade della città vicino al centro storico e i lungofiumi accolgono la Fiera di San Giuseppe; questa che registra ogni anno migliaia di visitatori, si sviluppa partendo dalle strade ai piedi del centro storico fino ad arrivare al Viale Parco di recente costruzione (ora viale Giacomo Mancini). Nel 2006 si è avuto un record del numero di espositori con la presenza di circa 750 bancarelle; il 2013 invece ha registrato lungo i 6 km di percorso fieristico[101] la presenza di 726 espositori provenienti da 27 province italiane e da 15 nazioni[102]. L'istituzione della Fiera affonda le sue radici nel 1234, periodo di dominazione sveva e venne istituita da Federico II di Svevia, l'imperatore profondamente innamorato della città;
  • Carnevale di Castrovillari, nato ufficialmente nel 1959 come Carnevale del Pollino,(annoverato tra i 10 carnevali più belli d'Italia)[103] è uno degli eventi più importanti della regione che si svolge ogni anno nel periodo di carnevale precisamente tra febbraio e/o marzo nella città di Castrovillari;
  • "Reggio Calabria Filmfest" - Reggio Calabria (primavera): retrospettiva sul cinema italiano;
  • "Festival della Cultura" - Reggio Calabria (11 febbraio);
  • "Festival dello Stretto" - Reggio Calabria (agosto);
  • "Il Sabato del Villaggio" - Lamezia Terme (gennaio/giugno): incontri tra letteratura e filosofia con personalità della cultura italiana e internazionale;
  • "Trame. Festival dei libri sulle mafie" - Lamezia Terme (giugno);
  • "Premio Letterario Internazionale Città di Palmi" - Palmi (settembre/ottobre);
  • "Paleariza" - Bovesia (agosto): festival internazionale etno-culturale-musicale itinerante che si svolge annualmente nell'area grecanica della città metropolitana di Reggio Calabria;
  • "Roccella Jazz Festival" - Roccella Jonica: Numerosi concerti, con la presenza di grandi jazzisti (Agosto);
  • "Rievocazione Storica dell'eroe albanese Giorgio Castriota Skanderbeg" - Lungro: Evento etno-culturale che si svolge nel centro storico nel periodo del carnevale, precisamente intorno alla metà di febbraio;
  • "Palio di ribusa" - Stilo: rievocazione storica rinascimentale. Ha luogo nel fine settimana contenente la prima domenica d'agosto.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Prodotti agroalimentari tradizionali calabresi.
Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Cucina calabrese.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio calabrese ospita molti monumenti e luoghi d'interesse storico, artistico e culturale, alcuni dei quali tra i monumenti nazionali italiani.

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Castello Aragonese di Le Castella

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • Complesso monumentale del San Giovanni a Catanzaro;

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Siti archeologici in Calabria, Magna Grecia e Museo Nazionale della Magna Grecia.
Magna Calabria
i Bronzi di Riace, un simbolo del turismo calabrese.
uno dei Dioscuri da Locri Epizephiri.
il Kouros di Reggio
la Testa del Filosofo da Porticello

Con la colonizzazione greca avvenuta tra l'VIII e il V secolo a.C., vi fu in Calabria uno sviluppo socio-economico notevole; fu questo un periodo in cui venne raggiunta la massima ricchezza economica per i discendenti delle genti greche stabilitesi nella penisola, unitamente allo splendore culturale ed artistico in letteratura, filosofia e arte, spesso superiore alla stessa madrepatria.

Conseguenza di questa realtà ne fu l'appellativo di Magna Grecia (Megàle Hellàs), che volle testimoniare l'orgoglio per aver dato vita lontano dalla Grecia ad una comunità che aveva raggiunto in campo sociale, culturale ed economico, livelli tali da poter essere considerata più grande della stessa madrepatria; tale riferimento infatti si presume sia stato coniato nelle colonie stesse, per mostrare la loro grandezza in relazione alla vecchia Grecia.

Le genti di civiltà greca approdarono in Calabria nell'ambito di un flusso migratorio motivato dall'interesse per lo sviluppo commerciale e da una sovrappopolazione in madrepatria: così tra il 743 a.C. ed il 730 a.C. gente originaria della città di Calcide fondò, sullo Stretto tra Calabria e Sicilia, le due città di Rhegion (Reggio) e Zancle (Messina), ponendo sotto il controllo della medesima popolazione la via marittima più importante per i commerci con l'Italia tirrenica. Negli anni successivi Greci di stirpe achea diedero vita prima a Sybaris (Sibari, 720 a.C.) e poi a Kroton (Crotone 710 a.C.), spinti dalla necessità di sfuggire carestie e sovrappopolazione. Fra il 710 a.C. e il 690 a.C., un gruppo di servi provenienti dalle regioni della Grecia chiamate Locride, fondarono Locri Epizefiri.

Successivamente per nuove ragioni di sovrappopolazione, commerciali e di controllo del territorio, le nuove città fondarono delle subcolonie che allargarono la presenza greca nella regione, quali: Medma (Rosarno), Metauros (Gioia Tauro), Taurianum (Taureana di Palmi), Hipponion (Vibo Valentia), Laos, Skydros, Terina, Skylletion, Kaulon (vicino Monasterace marina).

Le molteplici dominazioni in Calabria hanno fatto sì che la Calabria sia piena di luoghi d'interesse archeologico. Questa è una breve lista delle aree archeologiche divise per provincia:

  • Provincia di Catanzaro:
  • Provincia di Cosenza:
    • Ruderi archeologici d'epoca romana e pre-romana di Piazzetta Antonio Toscano nel centro storico di Cosenza;
    • Scavi delle antiche città di Thurii e Sibari;
    • Scavi di Laos, nei pressi di Santa Maria del Cedro;
    • ruderi antica Miniera di Salgemma di Lungro;
    • Grotta del Romito a Papasidero: caverna preistorica con incisioni risalenti al paleolitico superiore;
    • Blanda antica città rupestre, cui restano alcuni ruderi e testimonianze del luogo, alle porte di Tortora;
    • Temesa, scavi nel territorio di Serra d'Aiello e Campora San Giovanni, luoghi di testimonianza dalla protostoria all'età medievale. Nel comune di Serra d'Aiello si trova il Parco Archeologico di Cozzo Piano Grande, dove è stata rinvenuta un'abitazione d'età brettia. Aperto al pubblico, durante tutto l'anno, l'Antiquarium archeologico comunale.
  • Provincia di Crotone:
  • Città metropolitana di Reggio Calabria:
    • Rhegion oggi Reggio: parco archeologico Griso-LaBoccetta con resti di templi arcaici, mura greche sul lungomare Falcomatà, mura greche sulla collina del Trabocchetto, mura greche sulla collina degli angeli, agorà/foro in piazza Italia, varie necropoli ellenistiche tra Santa Caterina e San Giorgio Extra, resti dell'Odéon di Reggio in via XXIV Maggio, tomba ellenistica di via Tripepi, resti di un Athenaion sotto un bar del lungomare Falcomatà, resti di un grande impianto termale d'epoca romana sul lungomare Falcomatà;
    • Locri Epizefiri, a sud dell'odierna Locri: tempio ionico in contrada Marasà, abitato in Centocamere, tempio di Zeus, Santuario di Persefone in contrada Mannella, necropoli in contrada Lucifero, necropoli in contrada Parapezza, necropoli in Contrada Faraone, Teatro greco in contrada Pirettina;
    • Kaulon, nei pressi di Monasterace marina: base di un tempio dorico ai piedi del promontorio Cocinto vicino al mare;
    • Scavi di Medma, presso Rosarno;
    • Scavi di Taurianum, presso Taureana di Palmi;
    • Scavi di una villa romana in contrada Palazzi a Casignana;
    • Scavi di una villa romana Il Naniglio a Gioiosa Ionica;
    • Scavi di un teatro greco a Marina di Gioiosa Ionica;
    • Scavi in contrada Mella ed in contrada Palazzo ad Oppido Mamertina;
    • Parco archeologico ArcheoDeri della vallata del San Pasquale a Bova Marina.
  • Provincia di Vibo Valentia:
    • Hipponion, oggi Vibo Valentia: mura della città greca in più punti, resti di un tempio dorico sul colle del telegrafo, resti di un tempio ionico sull'altura del Cofino, resti di un tempio dorico presso la Cava Cordopatri, resti di abitato romano in via XXV Aprile e di un impianto termale nella contigua località Sant'Aloe; Dietro la Chiesa della B.M.V. del Rosario sono stati individuati i resti del teatro greco-romano; palazzo Inam resti di abitazioni romane e Necropoli greca (VII-III sec. a.C.); attuale oratorio Salesiano e Viale Kennedy palazzo Muschella: Necropoli greca (VII-IV sec. a.C.) e fornaci ellenistico-romane; altri rinvenimenti dalla preistoria al tardoantico in tutta la città;
    • Altri siti nella provincia: resti di un santuario extra-urbano individuato nell'area aeroportuale militare nel comune di Vibo Valentia, tracce di una villa romana in località Trainiti, presso Briatico; Santuario rurale in contrada Passo Murato sul Poro; Altri innumerevoli insediamenti di età protostorica e Classica sono stati localizzati ma sono tuttora da scavare.
    • Torre Galli di Drapia: insediamento protostorico abitato fino al VI sec. a.C. Orsi portò alla luce parte della necropoli dell'età del Ferro e Arcaica;
    • Tropea: tracce d'insediamento preistorico e protostorico; luogo di culto paleocristiano sotto la cattedrale; piazza duomo: tombe V-VI sec., fase con mura di un insediamento greco (Phroyrion), materiale protostorico;loc. Torre Lunga: luogo di culto e di sepolture paleocristiane; contrada Tondo: necropoli romana; contrada Cuntura tombe dell'età del ferro e del V-IV sec.a.C.;
    • Nicotera: insediamenti greci, romani e tardo antichi nelle località: Colle Diale, San Faustina, Comerconi, piano dei Greci, San Francesco, Pugliesa, Sovereto, Casino Mortelletto.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

La natura montagnosa del territorio e lo scarso sviluppo demografico-industriale di molte zone della regione hanno permesso di preservare la maggior parte delle bellezze naturalistiche; infatti in Calabria sorgono tre importanti parchi nazionali e uno regionale:

Oltre ai tre parchi nazionali e uno regionale esistono diverse aree naturali protette e siti di importanza comunitaria.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Sport in Calabria.

Lo sport in Calabria è praticato in molti settori, sia a livello agonistico che amatoriale, sia per quanto riguarda gli sport più comuni che quelli meno diffusi a livello nazionale.

Principali impianti sportivi[modifica | modifica wikitesto]

Stadi[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito si riporta l'elenco degli stadi calabresi con più di 2.000 posti, in ordine decrescente di capienza:

Pos. Stadio Città Capienza
1 Oreste Granillo Reggio Calabria 27.543
2 Stadio San Vito-Gigi Marulla Cosenza 24.479
3 Ezio Scida Crotone 16.500
4 Nicola Ceravolo Catanzaro 14.650
5 Pasquale Stanganelli Gioia Tauro 7.000
6 Luigi Razza Vibo Valentia 6.000
7 Guido D'Ippolito Lamezia Terme 5.842
8 Marco Lorenzon Rende 5.000
9 Città di Locri Locri 4.500
9 Stefano Rizzo Corigliano-Rossano 4.500
11 Mimmo Rende Castrovillari 4.000
11 Pasquale Castrovillari Acri 4.000
13 Città di Corigliano Corigliano-Rossano 3.500
13 Filippo Raciti Siderno 3.500
15 Sant'Antonio Isola di Capo Rizzuto 3.200
16 Giuseppe Lopresti Palmi 2.500

Palasport[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito si riporta l'elenco dei palasport calabresi con più di 2.000 posti, in ordine decrescente di capienza:

Pos. Palasport Città Capienza
1 PalaCalafiore Reggio Calabria 8.450
2 PalaMaiata Vibo Valentia 5.000
3 PalaGallo Catanzaro 3.500
4 PalaCorigliano Corigliano-Rossano 3.000
4 PalaGreco Catanzaro 3.000
4 PalaMilone Crotone 3.000
5 Palazzetto dello Sport di Acri Acri 3.000
6 PalaBotteghelle Reggio Calabria 2.500
7 PalaValentia Vibo Valentia 2.500

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dati Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2022.
  2. ^ a b c [1]
  3. ^ Luciano Canepari, Calabria, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  4. ^ Tra gli albanesi di Calabria è nota anche la variante non letterale di "Kalavrì".
  5. ^ Il Poro nei Musei Vaticani - Poro.it Calabria
  6. ^ [2]
  7. ^ a b van Dijk, J.P. (1992); "Late Neogene fore-arc basin evolution in the Calabrian Arc (Central Mediterranean). Tectonic sequence stratigraphy and dynamic geohistory. With special reference to the geology of Central Calabria". Geologica Ultrajectina, 92, 288 pp.; si vedano i riferimenti nella lista bibliografica di quest'opera, e anche: van Dijk, J.P., Bello, M., Brancaleoni, G.P., Cantarella, G., Costa, V., Frixa, A., Golfetto, F., Merlini, S., Riva, M., Toricelli, S., Toscano, C., and Zerilli, A. (2000); "A new structural model for the northern sector of the Calabrian Arc". Tectonophysics, 324, 267-320.
  8. ^ Zone sismiche - INGV
  9. ^ Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, p. 138.
  10. ^ Nomi d'Italia, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2009, p. 70.
  11. ^ Carlo Battisti, Giovanni Alessio, Dizionario etimologico italiano, Firenze, Barbera, 1950-57, I, p. 665.
  12. ^ R. G. Latham. Descriptive ethnology of Europe, Asia, Africa, John van Voorst, London 1859, vol. II ., p. 34.
  13. ^ Pagliaro Antonino. Enciclopedia Treccani., Istituto dell'Enciclopedia Treccani 1933, p. Lemma Galabri.
  14. ^ Tripodi Giacomo, Some archaic toponyms of Middle eastern origin in Western Europe., in Complessità. Sicania Ed. Messina., 8, 2013, 1,2.
  15. ^ Della Calabria illustrata, p. 463, p. 463.
  16. ^ Storia della Calabria, p. 283, p. 283.
  17. ^ CALABRIA, su treccani.it. URL consultato il 2 settembre 2019 (archiviato il 2 settembre 2019).
  18. ^ Archivio storico del Comune di Crotone, Delibera di Giunta n°. 289 del 26 maggio 1934
  19. ^ Italo - Il re degli Enotri, su http://xoomer.virgilio.it.
  20. ^ L'antica e nobile arte serica, MadeinItalyfor.me, su madeinitalyfor.me.
  21. ^ André Guillou e Paolo Delogu, Il mezzoggiorno dai Bizantini a Federico II, in Storia d'Italia, III, UTET, 1983.
  22. ^ Eleni Sakellariou, Southern Italy in the Late Middle Ages: Demographic, Institutional Change in the Kingdom of Naples, c.1440-c.1530., Brill, 2011.
  23. ^ Paolo Malanima, Le sete della Calabria, in Fusco, Ida Maria (a cura di), La seta. E oltre...., Edizioni Scientifiche Italiane.
  24. ^ Muthesius, "Silk in the Medieval World", p. 331
  25. ^ Angela Rubino, La seta a Catanzaro e Lione. Echi lontani e attività presente, Soveria Mannelli, Calabria Letteraria, 2007, ISBN 88-7574-127-1.
  26. ^ Angela Rubino, La seta a Catanzaro e Lione. Echi lontani e attività presente, Calabria Letteraria, 2006.
  27. ^ Angela Rubino, La seta a Catanzaro e Lione. Echi lontani e attività presente, Calabria Letteraria, 2006.
  28. ^ Giuseppe Galasso, Economia e società nella Calabria del Cinquecento, L'Altra Europa, 1975.
  29. ^ Luigi Caruso, Storia di Cosenza, Edizioni di Storia Patria, 1970
  30. ^ Secondo, su books.google.it.
  31. ^ Istituto di storia del Risorgimento italiano Comitato cosentino, I martiri cosentini del 15 marzo 1844 : celebrazione ad iniziativa della consulta del comitato cosentino del Regio Istituto di storia del Risorgimento italiano: 15 marzo 1937, Cosenza, SCAT, 1937.
  32. ^ Felice Venosta, I fratelli Bandiera e loro compagni martiri a Cosenza : notizie storiche, Milano, C. Barbini, 1863.
  33. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2020, su demo.istat.it. URL consultato il 28 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2020).
  34. ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 10 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  35. ^ http://www.regione.calabria.it/sanita/allegati/contesto_organizzativo_inserito_portale.pdf
  36. ^ Le nostre mafie sono tra le prime dieci più potenti al mondo, su articolo21.org.
  37. ^ Ndrangheta è la mafia più potente, su adnkronos.com, 21 febbraio 2018.
  38. ^ La Cittadella regionale intitolata a Jole Santelli - FOTO E VIDEO, su www.regione.calabria.it. URL consultato il 18 ottobre 2021.
  39. ^ Agrumi di Calabria, su portalecalabria.eu. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  40. ^ ISTAT. Istituto Nazionale di Statistica. Statistical Database. 2018, su dati.istat.it.
  41. ^ https://www.bergamotto.live/
  42. ^ Profumi della Calabria - Il cedro, su profumidellacalabria.it. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  43. ^ Consorzio della Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria, su consorziodituteladelbergamotto.it.
  44. ^ Le Clementine di Calabria IGP, su igpclementinedicalabria.it. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  45. ^ Clementina di Calabria IGP, su ilgiornaledelcibo.it. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  46. ^ Limone di Rocca Imperiale IGP, su roccaimperiale.info. URL consultato il 9 dicembre 2020.
  47. ^ Eurostat, Calabria terza regione Ue per aree a biologico, in ANSA. URL consultato l'11 febbraio 2021.
  48. ^ Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP, su consorziocipollatropeaigp.com. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  49. ^ Fichi di Cosenza - Consorzio Fico Essiccato del Cosentino, su fichidicosenza.com. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  50. ^ ANSA.it
  51. ^ (EN) Italy: Peaches and nectrarines from Calabria to Northern Europe, su freshplaza.com. URL consultato il 22 febbraio 2021.
  52. ^ Il frutto del paradiso: la merendella, su calabriamagnifica.it. URL consultato il 22 febbraio 2021.
  53. ^ Verde, rosa e bianca: tutti i colori della merendella, su ilcalicediebe.com. URL consultato il 22 febbraio 2021.
  54. ^ Fragole di Acconia, un tesoro calabrese, in ANSA. URL consultato il 28 febbraio 2021.
  55. ^ Melanzana violetta di Longobardi: l'unicità che si lega al territorio, su freshplaza.it. URL consultato il 4 marzo 2021.
  56. ^ Il piccolo borgo calabrese salvato da una melanzana, in La Repubblica. URL consultato il 4 marzo 2021.
  57. ^ Francesca Ciancio, Andar per funghi: i posti migliori dove cercarli in Italia, in Corriere della Sera, 3 novembre 2017. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  58. ^ Patata della Sila IGP, su qualigeo.eu. URL consultato il 5 dicembre 2020.
  59. ^ Castagne calabresi, su calabriaportal.com.
  60. ^ La Nocciola Calabrese, su arsacweb.it. URL consultato il 4 gennaio 2021.
  61. ^ liquiriziadicalabriadop.it, https://liquiriziadicalabriadop.it/. URL consultato il 3 dicembre 2020.
  62. ^ Lo zafferano di Calabria, su calabriamagnifica.it. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  63. ^ Comune di Cortale, su comune.cortale.cz.it. URL consultato il 29 gennaio 2021.
  64. ^ Tessitura in Calabria, su progettoaracne.ipsiasiderno.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  65. ^ L'artigianato in Calabria, su aical.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  66. ^ a b La tessitura in Calabria, su tessituralongobucco.it. URL consultato l'11 febbraio 2021.
  67. ^ L'arte tessile a Longobucco, su tessituralongobucco.it. URL consultato l'11 febbraio 2021.
  68. ^ In Calabria rinasce la via della seta grazie ai giovani, su initalia.virgilio.it. URL consultato l'11 febbraio 2021.
  69. ^ L’antica arte della tessitura recuperata da un giovanissimo artigiano, su catanzaroinforma.it. URL consultato l'11 febbraio 2021.
  70. ^ Andrea e Luca e la secolare tradizione liutaria, su nuvola.corriere.it. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  71. ^ Un viaggio nella storia della ceramica calabrese [collegamento interrotto], su Culturaitalia. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  72. ^ Il distretto del gioiello cresce con l’antica arte orafa calabrese, su ilsole24ore.com. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  73. ^ La pipa calabrese, su sudsenzaeta.it. URL consultato il 9 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2021).
  74. ^ Artigianato: sei antichi mestieri che ancora sopravvivono in Calabria, su m.lacnews24.it. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  75. ^ Eccellenze Calabresi - Lanificio Leo, su eccellenzecalabresi.it. URL consultato il 10 febbraio 2021.
  76. ^ Calabria, tutti i settori industriali che trainano il territorio, in Panorama. URL consultato il 9 febbraio 2021.
  77. ^ Gal Serre Calabresi - Girifalco, su galserrecalabresi.it.
  78. ^ Calabria Acqua Minerale, su Vetrine di Calabria. URL consultato il 20 ottobre 2021.
  79. ^ articoliGambero Rosso, Storia della gazzosa calabrese al caffè che vende più della Coca Cola, su Gambero Rosso, 18 ottobre 2020. URL consultato il 20 ottobre 2021.
  80. ^ Distribuzione degli avvocati in Italia - Versari Studio, in Versari Studio, 16 febbraio 2016. URL consultato il 27 dicembre 2016.
  81. ^ Dati Istat 2007 (PDF), su istat.it.
  82. ^ CITTA'%20D'ARTE ASCA (agenzia stampa quotidiana nazionale) Archiviato il 9 giugno 2011 in Internet Archive.
  83. ^ Portale Regione Calabria, su regione.calabria.it.
  84. ^ Portale Regione Calabria, su regione.calabria.it.
  85. ^ ISTAT, Contesto Macroeconomico (XLS).
  86. ^ a b Dati Istat - Tavole regionali, su istat.it. URL consultato il 5 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2010).
  87. ^ La classifica dei redditi nei comuni calabresi stilata dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell'Economia 2011 Archiviato il 13 novembre 2013 in Internet Archive.
  88. ^ La classifica dei redditi nei comuni capoluogo di provincia:regione Calabria - Il Sole 24 ORE, su ilsole24ore.com. URL consultato il 22 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2011).
  89. ^ Unemployment rate by NUTS 2 regions, su ec.europa.eu, Eurostat. URL consultato il 19 settembre 2019.
  90. ^ Tasso di disoccupazione - livello regionale, su dati.istat.it. URL consultato il 19 settembre 2019.
  91. ^ dati Istat 2006, vedi Porti d'Italia per flusso di passeggeri.
  92. ^ Sito dell'Accademia internazionale dell'arte[collegamento interrotto]
  93. ^ Sito del Politecnico universitario internazionale "Scientia et ars"
  94. ^ Istituto Superiore di Scienze Religiose, su issr-cs.it.
  95. ^ Sito dell'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) di Cosenza, su area.cs.cnr.it. URL consultato il 13 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2013).
  96. ^ Istituto studi storici.it
  97. ^ musei.beniculturali.it, http://musei.beniculturali.it/musei?mid=1363&nome=museo-archeologico-metauros.
  98. ^ Museo Civico e Pinacoteca Mattia Preti, su comune.taverna.cz.it.
  99. ^ Reggio, il 5 marzo la presentazione del disco di Marinella Rodà: "Traguda", su ildispaccio.com, 1º marzo 2016.
  100. ^ Scheda UNESCO della "Rete delle grandi macchine a spalla italiane
  101. ^ Comunicato stampa Comune di Cosenza, su comune.cosenza.gov.it. URL consultato il 27 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  102. ^ Comunicato stampa Comune di Cosenza, su comune.cosenza.gov.it. URL consultato il 27 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2014).
  103. ^ I 20 Carnevali più belli d'Italia, in Corriere della Sera. URL consultato il 19 febbraio 2021.
  104. ^ Cariati, la magia ruota intorno alla fortezza, su Il Quotidiano del Sud. URL consultato il 12 luglio 2020.
  105. ^ Fontana Barocca di Girifalco, su calabrialanostracultura.net.
  106. ^ Ponte Romano di Scigliano, su ilreventino.it.
  107. ^ Villa Comunale di Cittanova, su yescalabria.com.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Valerio Lugani (a cura di), Meravigliosa ITALIA, Enciclopedia delle Regioni, CALABRIA, Milano, Edizioni Aristea, 1978

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN474145857081722921867 · ISNI (EN0000 0004 1760 373X · LCCN (ENn79033089 · GND (DE4029278-2 · BNF (FRcb11943238n (data) · J9U (ENHE987007559659905171 (topic) · WorldCat Identities (ENlccn-n78007241
  Portale Calabria: accedi alle voci di Wikipedia che parlano della Calabria