Da martedì 15 febbraio si inaspriscono le misure legate all'obbligo di vaccino contro Covid-19 e al green pass. I lavoratori over 50, sia pubblici che privati, dovranno essere in possesso del super green pass per poter entrare in ufficio o in azienda. Il che significa che dovranno avere ricevuto la terza dose oppure la seconda ed essere guariti dopo aver contratto il virus Sars-CoV-2. Bene, ma a che punto siamo con la vaccinazione degli over 50? Quanti sono stati inoculati dopo l'introduzione dell'obbligo lo scorso 7 gennaio? La situazione è quella rappresentata dall'infografica qui sotto (qui se non riuscite a visualizzarla).
Si tratta di un aggiornamento dei calcoli effettuati da Wired lo scorso 1 febbraio, quando sono scattate le prime sanzioni per i non vaccinati. In estrema sintesi, partendo dalla popolazione over 49 residente al 1 gennaio 2021, si sono sottratti i deceduti nel corso dello scorso anno e i vaccinati con la prima dose al 7 gennaio 2022. Dal risultato finale sono quindi stati sottratti coloro che hanno ricevuto una prima dose a partire dall'8 gennaio e i non vaccinati infettati tra il 7 gennaio e il 6 febbraio. Dato, quest'ultimo, disponibile sul bollettino settimanale di sorveglianza dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
Ora, se i calcoli sono corretti, dei 2.435.984 over 50 da vaccinare alla data del 7 gennaio, 437.854 hanno ricevuto la prima dose (17,97%), mentre altri 293.097 hanno contratto il virus (12,03%). Il che significa che ci sono ancora 1.705.033 italiani e italiane over 50 anni che non hanno ricevuto il vaccino.
Ora, è chiaro che la multa tra i 600 ed i 1.500 euro e la sospensione senza stipendio previste per gli over 50 che non sono in possesso del super green pass andrà a colpire solo coloro che lavorano. E considerando che tra chi ha più di 65 anni la stragrande maggioranza è, verosimilmente, in pensione, è ovvio che queste ulteriori sanzioni non interesseranno tutto gli 1,7 milioni di ultracinquantenni non vaccinati.
Per provare a capire un po' meglio l'efficacia di queste misure, può essere interessante riprendere un grafico che Wired alimenta dallo scorso mese di ottobre, da quando per lavorare è diventato obbligatorio il green pass base. Ovvero quel certificato verde ottenibile anche a fronte di un tampone, ovviamente negativo. Il grafico, che dà conto dei green pass rilasciati alle persone sottoposte a tampone, è questo (qui se non riuscite a visualizzarlo).
Come si può notare, i green pass da tampone hanno visto una prima impennata a metà ottobre, quando il certificato semplice è diventato obbligatorio per lavorare. Un secondo incremento lo si è registrato nella seconda decade di gennaio, quando è diventato necessario per accedere gli uffici pubblici e ai servizi alla persona.
Negli ultimi giorni dello stesso mese è però iniziato un calo verticale dei green pass da tampone, che ha preso il via giusto pochi giorni prima delle sanzioni per gli over 50 non vaccinati. Per come sono comunicati i dati (non viene fornita la fascia di età dei possessori di certificato verde da tampone) è impossibile aver certezze. L'ipotesi, però, è che questo calo sia dovuto a persone over 50 anni che hanno accettato di vaccinarsi. E che, una volta vaccinate, non hanno più avuto la necessità di sottoporsi ogni 48 ore a un test rapido per verificare di non essere positive al Sars-CoV-2.