Le voci in vetrina sono voci che i wikipediani ritengono particolarmente complete, corrette e accurate nonché piacevoli da leggere.
Per segnalare una voce da aggiungere o rimuovere dalla lista, visita la pagina delle segnalazioni; lì ogni voce segnalata sarà giudicata per stile, prosa, esaustività e neutralità. Le procedure di segnalazione sono attivabili da qualunque utente che possieda i requisiti di voto sulle pagine.
Una stella dorata nella parte in alto a destra della voce indica che essa è attualmente in vetrina. Un'altra piccola stella dorata nell'elenco degli interlink indica che essa è in vetrina in un'altra lingua; per l'elenco completo, è possibile consultare la pagina Wikipedia:Voci in vetrina in altre lingue.
Oltre alla stella d'oro, esiste un riconoscimento minore, la stella d'argento, che individua le cosiddette Voci di qualità (VdQ). I criteri per individuare una voce da vetrina o di qualità sono riportati in questa pagina.
Le istruzioni per proporre che a una voce venga attribuito o revocato un riconoscimento si trovano in questa pagina.
(LA)
«Sed omnia praeclara tam difficilia, quam rara sunt»
(IT)
«Tutte le cose eccellenti sono tanto difficili, quanto rare»
(Baruch Spinoza, Ethica, pars V De potentia intellectus seu de libertate humana, propositio XLII, scholium)
In questo momento nella lista sono presenti 550 voci su un totale di 1 719 867 voci dell'enciclopedia: ciò significa che lo 0,032% o in altri termini una voce ogni 3 127 si trova in questa lista. Altre 459 sono invece riconosciute di qualità.
Fin dall'inizio dell'autunno 1938 la brutalizzazione dell'antisemitismo in Germania gravava pesantemente sull'atmosfera politica: crescevano le pressioni del regime e dei suoi più attivi sostenitori per il definitivo espatrio degli ebrei tedeschi e l'attentato fu subito strumentalizzato dal ministro della PropagandaJoseph Goebbels. Egli, con l'assenso di Adolf Hitler, imbastì rapidamente una imponente campagna propagandistica contro gli ebrei tedeschi e descrisse il fatto come un deliberato attacco del «giudaismo internazionale» contro il Terzo Reich, che avrebbe comportato le più «pesanti conseguenze» per gli ebrei tedeschi. La sera del 9 novembre quando giunse notizia della morte del diplomatico tedesco, scattò un vero e proprio attacco fisico contro gli ebrei e i loro beni in tutti i territori sotto il controllo tedesco, coordinato e ordinato da Goebbels. Al pogrom inizialmente parteciparono semplici membri del Partito nazionalsocialista (Nsdap) e civili tedeschi, ai quali, via via che la notizia della morte del diplomatico si diffondeva, si aggiunsero membri delle Schutzstaffel (SS), delle Sturmabteilung (SA) e della Gestapo spesso "privatamente", senza un ordine diretto dei superiori; indirettamente partecipò anche il Sicherheitsdienst (SD) di Reinhard Heydrich, che, informato successivamente di quanto deciso da Goebbels, diede ordine alle forze di polizia di non reprimere le sommosse. Durante i disordini e nei giorni successivi fino al 16 novembre furono arrestati indiscriminatamente circa 30 000 ebrei maschi, poi condotti nei campi di concentramento di Dachau, Buchenwald e Sachsenhausen. I rapporti ufficiali dei nazisti parlarono di 91 morti ebrei ma il numero effettivo fu in realtà di gran lunga più elevato (probabilmente fra i 1 000 e i 2 000), specie se considerati i maltrattamenti inflitti dopo gli arresti. Furono colpiti simboli, strutture comunitarie e i mezzi di sostentamento della comunità ebraica; oltre 520 sinagoghe vennero bruciate o completamente distrutte, centinaia di case di preghiera e cimiteri vennero demoliti, furono assaltate scuole e orfanotrofi e migliaia di luoghi di aggregazione ebraici, assieme a migliaia di esercizi commerciali e abitazioni private di cittadini israeliti.
Porta Nuova è un monumentale accesso al centro storico di Verona, edificato tra il 1532 e il 1540 su direzione dell'architetto Michele Sanmicheli nell'ambito di un importante rinnovamento della cinta muraria meridionale della città. Il monumento, in cui si può constatare una riuscita fusione tra le esigenze dell'architettura civile e quelle di ordine militare e che si rifà ai più nobili modelli del Rinascimento, fu giudicato assai positivamente da Giorgio Vasari, il quale nel suo Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori asserisce che non vi fu «già mai altr'opera di maggior grandezza né meglio intesa».
Realizzato nelle Indie orientali olandesi, venne prodotto da Ang Hock Liem per la sua Union Films e interpretato da Adnan Kapau Gani, Djoewariah e S. Joesoef. La storia, scritta da Saeroen su soggetto ideato con il regista, è incentrata sulla vicenda di un medico che si innamora della sua domestica, la quale è reduce da una storia d'amore fallita con un compaesano.
La pellicola venne pubblicizzata sottolineando il grado di istruzione degli attori protagonisti, per andare incontro al gusto dell'ascendente intellighenzia indonesiana e, nonostante le recensioni contrastanti, ottenne un notevole successo dal punto di vista commerciale. Come tutte le altre produzioni della Union Films, è considerata perduta.
La conferenza di Wannsee (in tedescoWannseekonferenz) si svolse nel gennaio 1942 in una villa sulla riva del lago Großer Wannsee nella periferia a sud di Berlino. Coinvolse quindici personaggi di primo piano del regime nazionalsocialista, del partito e delle Schutzstaffel (tra cui quattro segretari di Stato, due funzionari pubblici di grado equivalente e un sottosegretario) che, su invito dell'SS-ObergruppenführerReinhard Heydrich, capo del Reichssicherheitshauptamt (Rsha), si riunirono per definire la cosiddetta «soluzione finale della questione ebraica» (Endlösung der Judenfrage) e chiarire direttamente con i dirigenti delle strutture amministrative di potere del Terzo Reich potenzialmente concorrenti che l'intera operazione era, a partire dalle direttive ricevute fin dal luglio 1941 da Hermann Göring, competenza delle SS sotto l'autorità suprema di Heinrich Himmler e dello stesso Heydrich.
Come testimonia il verbale della conferenza giunto fino a noi, era necessario determinare con esattezza la categoria di persone interessate dai provvedimenti, concordare la procedura per deportare 11 milioni di persone da destinare ai lavori forzati in condizioni di vita dure e disumane e infine uccidere con «modalità» non meglio definite i sopravvissuti e gli inabili al lavoro.
Il verbale della conferenza di Wannsee è un documento eccezionale perché è il primo nel suo genere a restituire con estrema chiarezza le fasi del processo decisionale che portarono allo sterminio degli ebrei d'Europa. Questo processo decisionale coinvolse Adolf Hitler, Himmler, Heydrich e altri leader politici del nazionalsocialismo ma fu essenzialmente verbale, e nei rari casi in cui fu prodotta una documentazione scritta i tedeschi si premunirono di distruggerla. Il verbale è dunque doppiamente cruciale: riporta l'esito del dibattito sul progetto globale di sterminio degli ebrei senza usare formule ermetiche o cifrate, bensì mostrando con estrema chiarezza come, oltre alle SS, alla Sicherheitspolizei (SiPo) e al Sicherheitsdienst (SD), anche la cancelleria del Reich, i ministeri della Giustizia, degli Interni e degli Esteri, le autorità civili d'occupazione, l'Ufficio per il Piano quadriennale (cioè la principale autorità deputata al riarmo) e il partito condivisero e si resero complici del "crimine del secolo".
La battaglia delle Alpi Occidentali (in franceseBataille des Alpes) avvenne sul confine fra il Regno d'Italia e la Repubblica francese tra il 10 e il 25 giugno 1940, durante la seconda guerra mondiale. All'entrata in guerra dell'Italia a fianco della Germania nazista e la dichiarazione di guerra a Francia e Regno Unito non corrispose un piano preordinato: il Regio Esercito, ammassato lungo la frontiera, intraprese disordinate azioni offensive che furono efficacemente contrastate dall'esercito francese, trincerato sulle posizioni difensive della Linea Maginot. Solo la sconfitta dell'Armée françaisea opera dell'esercito tedesco mascherò in parte la notevole impreparazione militare italiana; il governo di Philippe Pétain, infatti, sottoscrisse il secondo armistizio di Compiègne il 22 giugno, nel quale la Germania impose alla Francia di arrendersi entro pochi giorni anche all'Italia, nonostante sul campo di battaglia si stesse delineando l'effettivo fallimento tattico-strategico delle forze armate italiane e una sostanziale vittoria difensiva francese. L'armistizio di Villa Incisa, nei pressi di Roma, firmato il 24 giugno ed entrato in vigore il giorno successivo, sancì l'annessione di alcune porzioni di territorio francese all'Italia, la creazione di una zona demilitarizzata lungo il confine e l'inizio dell'occupazione italiana della Francia meridionale.
L'aggressione italiana fu percepita come una «pugnalata alla schiena» a una nazione ormai allo stremo, oltre che un atto moralmente dubbio, dato che la dichiarazione di guerra avvenne in contemporanea con le fasi finali della campagna di Francia, quando ormai le sorti della Repubblica francese erano segnate di fronte all'avanzata inarrestabile della Wehrmacht. Oltre a essere stati alleati durante la prima guerra mondiale, i due paesi avevano una fitta rete di relazioni sociali ed economiche, soprattutto nelle zone di confine, che furono sconvolte dalla guerra. La battaglia delle Alpi dunque ruppe definitivamente queste relazioni, facendo nascere il risentimento delle popolazioni francesi che si sentirono tradite dall'attacco italiano.