Soprannaturale

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Gesù cammina sull'acqua, di Ivan Ajvazovskij (1888)

Il termine soprannaturale (o sovrannaturale) può riferirsi a qualsiasi fenomeno che vada, o che si presume andare, oltre l'ordine della natura o delle leggi della fisica.

In ambito religioso può riferirsi a vari enti (come ad esempio Dio) che trascendono la natura umana e pertanto non sono conoscibili attraverso i soli cinque sensi. Un esempio di queste manifestazioni che sfuggono alle leggi naturali sono i miracoli.

Al soprannaturale è tradizionalmente legato il concetto escatologico di oltretomba, che vuole indicare una condizione (o luogo) di continuazione dell'esistenza (spesso solo in forma immateriale come anima o spirito) dopo la morte fisica.

Origine del termine[modifica | modifica wikitesto]

La prima occorrenza in latino di supernaturalis (come traduzione del greco huperphuès) si trova in un'opera di Isidoro di Pelusio[1]

Il termine compare nuovamente nella traduzione delle opere dello Pseudo-Dionigi l'Areopagita fatte da Ilduino di Saint-Denis e da Giovanni Scoto Eriugena che lo utilizzerà anche nella sua opera principale, Periphyseon.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ René Aigrain, Quarante-neuf lettres d'Isidore Pelusiote. Edition critique de l'ancienne version latine contenue dans deux manuscrits du Concile d'Éphèse, Parigi 1911, p. 44.
  2. ^ Sulla storia del vocabolo si veda la terza parte ("Aux origines du mot Surnaturel", pp. 323-428) di: Henri de Lubac, Surnaturel: Etudes historiques, Parigi, Aubier, 1946.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Henri de Lubac, Surnaturel. Études historiques, Parigi, Aubier-Montaigne, 1946.

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