Bonaire
Bonaire municipalità speciale | |||||
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(NL) Openbaar lichaam Bonaire (PAP) Entidat públiko Boneiru | |||||
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Localizzazione | |||||
Stato | Paesi Bassi Isole BES | ||||
Amministrazione | |||||
Capoluogo | Kralendijk | ||||
Data di istituzione | 10 ottobre 2010 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate del capoluogo | 12°11′N 68°15′W / 12.183333°N 68.25°W | ||||
Altitudine | 241 m s.l.m. | ||||
Superficie | 288 km² | ||||
Abitanti | 20 104 (01/01/2019) | ||||
Densità | 69,81 ab./km² | ||||
Altre informazioni | |||||
Prefisso | +5997 | ||||
Fuso orario | UTC-4 | ||||
ISO 3166-2 | BQ-BO e NL-BQ1 | ||||
Targa | BQ | ||||
Cartografia | |||||
Sito istituzionale | |||||
Bonaire (in olandese Bonaire, in papiamento Boneiru) è un'isola di 288 km² che costituisce una municipalità speciale dei Paesi Bassi (in olandese: bijzondere gemeente), situata nel Mar dei Caraibi, di fronte alle coste del Venezuela. È la seconda isola più grande dei Caraibi olandesi, dopo Curaçao. Assieme a Sint Eustatius e Saba fa parte delle Isole BES (o Paesi Bassi caraibici). Gli unici due centri abitati sono la capitale Kralendijk e Rincon.
Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]
La parte settentrionale dell'isola è prevalentemente collinosa; la cima maggiore è il monte Brandaris (240 m). La parte meridionale è invece pianeggiante.
Nell'entroterra si trovano numerosi laghi di acqua salata, tra cui il Lago Goto, popolato da una colonia di circa ventimila fenicotteri.
Nel 1969 fu creato il Parque Nacional: esteso 48 km², ospita più di 195 specie di uccelli.
A ovest di Bonaire si trova la piccola isola di Klein Bonaire, piatta con un livello costante di pochi metri sopra il livello delle alte maree, ricca di spiagge e grotte è rifugio di una colonia di tartarughe, con scogliere dove crescono numerosi coralli. L'isola è in pratica disabitata ed è obiettivo di escursioni di subacquei.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Bonaire fu scoperta e occupata nel 1499 da una spedizione spagnola guidata da Alonso de Ojeda. L'isola era abitata da indios caiquetio e arauachi che, stando a quanto riportato dagli scopritori europei, vivevano in misere abitazioni di mattoni di fango, in condizioni di estrema arretratezza. I locali aruachi chiamavano Bonaire Bojtay, cioè "terre basse".
Gli indios vennero ridotti in schiavitù e deportati nell'isola di Hispaniola (l'odierna Santo Domingo), per esservi impiegati nel lavoro delle miniere.
Gli olandesi presero poi possesso dell'isola acquistandola dai portoghesi nel 1636, per utilizzarla nella loro guerra di corsa contro gli spagnoli.
Nel 1639 la Compagnia Olandese delle Indie Occidentali diede inizio alla produzione di sale, ancora oggi una delle principali attività economiche di Bonaire.
A partire dal 1800 l'isola fu più volte occupata dai pirati francesi e inglesi, con gli olandesi che riuscirono a riprenderne possesso solo nel 1816.
Le Antille Olandesi divennero poi una regione autonoma del Regno dei Paesi Bassi nel 1954.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
La popolazione dell'isola (circa 18.000 abitanti) è composta prevalentemente da mulatti, discendenti dei colonizzatori bianchi e dei loro schiavi africani.
È anche presente una piccola minoranza di stirpe europea (soprattutto olandesi).
Alcuni abitanti dell'isola, come emerge dai loro lineamenti, discendono in parte dagli indios.
Religione[modifica | modifica wikitesto]
La maggioranza della popolazione di Bonaire, il 72% circa, è di religione cattolica romana, delle altre religioni, il 4,9 è pentecostale, il 3,5 protestante, il 3,1% segue la Chiesa cristiana avventista del settimo giorno e il 2,9% la Chiesa Metodista[1]. Nell'isola è presente anche una piccola comunità ebraica (1,7%).
Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]
Le lingue ufficiali a Bonaire sono il papiamento e l'olandese, anche se vengono parlate anche altre lingue come lo spagnolo e l'inglese. Il papiamento è il più parlato ed è la madrelingua della maggioranza degli abitanti dell'isola; è una miscela di diverse lingue, tra cui il portoghese, lo spagnolo, l'inglese, il francese, l'olandese e varie lingue africane. L'olandese viene insegnato a scuola ed è usato dalle istituzioni, inoltre esistono diversi giornali in questa lingua[2].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Bonaire Archiviato il 19 dicembre 2013 in Internet Archive. Culture Crossing.net
- ^ Bonaire's Languages Info Bonaire
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bonaire
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Bonaire
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito ufficiale, su bonairegov.nl.
- Bonaire, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Riccardo Riccardi, Bonaire, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
- (EN) Bonaire, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Imagen de Satelite de Bonaire de Google, su maps.google.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 131335868 · LCCN (EN) n79059943 · GND (DE) 4007633-7 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79059943 |
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