Francia

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Francia
République française
Francia République française – Bandiera Francia République française - Stemma
(dettagli) (dettagli)

(FR) Liberté, Égalité, Fraternité
(IT) Libertà, Eguaglianza, Fratellanza
Francia République française - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica francese
Nome ufficiale République française
Lingue ufficiali Francese
Altre lingue vedi lista
Capitale Parigi Parigi  (2 229 095[1] ab. / 2018)
Politica
Forma di governo Repubblica semipresidenziale
Presidente della Repubblica Emmanuel Macron
Primo ministro Jean Castex
Proclamazione 4 ottobre 1958[2]
Ingresso nell'ONU 24 ottobre 1945[3]
Membro permanente del Consiglio di Sicurezza
Ingresso nell'UE 25 marzo 1957[4]
Superficie
Totale 675417 km²; solo Francia metropolitana: 543 965 km² (49º)
% delle acque 0,26%
Popolazione
Totale 68 303 234 [5] ab. (2019) (20º)
Densità 101 ab./km²
Tasso di crescita 0,47% (2016)[6]
Nome degli abitanti Francesi
Geografia
Continente Europa, America centrale (Guadalupa, Martinica, Saint-Martin), America meridionale (Guyana francese), America settentrionale (Saint-Pierre e Miquelon), Africa (Riunione, Mayotte), Oceania (Terre australi e antartiche francesi, Polinesia francese, Wallis e Futuna, Nuova Caledonia, Clipperton)
Confini Belgio, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Italia, Principato di Monaco, Andorra, Spagna, Regno Unito (confine sottomarino nel Tunnel della Manica); la Guyana francese confina con Brasile e Suriname; Saint-Martin confina con Sint Maarten (Regno dei Paesi Bassi)
Fuso orario UTC+1
UTC+2 in ora legale; UTC-4 (Martinica e Guadalupa); UTC-3 (Guyana francese); UTC+4 (Riunione)
Economia
Valuta Euro e franco CFP[7]
PIL (nominale) 2 775 252[8] milioni di $ (2018 stima) ()
PIL pro capite (nominale) 42 877[8] $ (2018 stima) (22º)
PIL (PPA) 2 962 799[8] milioni di $ (2018 stima) ()
PIL pro capite (PPA) 45 775[8] $ (2018 stima) (27º)
ISU (2018) 0,901 (molto alto) (20º)
Fecondità 2,5 (2018)[9]
Varie
Codici ISO 3166 FR, FRA, 250
TLD .fr, .eu[10]
Prefisso tel. +33[11]
Sigla autom. F
Inno nazionale La Marsigliese
Festa nazionale 14 luglio
Francia République française - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Francia Quarta Repubblica
 

Coordinate: 47°N 2°E / 47°N 2°E47; 2

La Francia (/ˈfranʧa/[12]; in francese: France, /fʁɑ̃s/), ufficialmente Repubblica francese (in francese: République française), è uno Stato principalmente situato nell'Europa occidentale[13], ma che possiede ugualmente territori disseminati su più oceani e altri continenti. La Francia è una repubblica costituzionale unitaria avente un regime semipresidenziale. Parigi è la capitale, la lingua ufficiale è il francese, le monete ufficiali sono l'euro e il franco Pacifico nei territori dell'oceano Pacifico. Il motto della Francia è «Liberté, Égalité, Fraternité», e la sua bandiera è costituita da tre bande verticali di uguali dimensioni di colore blu, bianco e rosso[14]. L'inno nazionale è La Marsigliese.

È uno stato formatosi all'inizio dell'Alto Medioevo, che prende il suo nome dal popolo dei Franchi. Dall'inizio del XVII secolo alla prima metà del XX secolo, ha posseduto un vasto impero coloniale. Nella seconda metà del secolo è stata uno degli stati fondatori dell'Unione Europea. Inoltre è la terza potenza nucleare mondiale, uno dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ed uno stato aderente all'NATO. Ugualmente è membro del G7, del G20, della zona euro, dello Spazio Schengen ed ospita la sede del Consiglio d'Europa, del Parlamento europeo e dell'UNESCO. La Francia possiede una certa influenza in materia politica, economica, militare e culturale in Europa e nel mondo come media potenza[15][16][17].

Esercita la sua sovranità su territori presenti su tre oceani e quattro continenti[18]. La sua geopolitica è importante a livello mondiale, perché possiede un gran numero di ambasciate e consolati, secondo solo agli Stati Uniti d'America, e dispone di basi militari su tutti i continenti. La Francia detiene la prima zona economica esclusiva (spazio marittimo) al mondo, al quale si aggiunge un'estensione piattaforma continentale di 579 000 km² nel 2015[19].

È, nel 2014, la terza potenza economica europea dopo la Germania e il Regno Unito, e la sesta potenza economica mondiale per prodotto interno lordo nominale (nona a parità di potere d'acquisto), e possiede un livello di vita molto elevato. Il 1º gennaio 2016 la popolazione totale della Francia è di circa 67,2 milioni d'abitanti, secondo le stime pubblicate dall'INSEE, di cui 64 513 000 nelle regioni metropolitane, 2 114 000 nelle regioni ultramarine e 604 400 nelle collettività d'oltre mare e in Nuova Caledonia. È il secondo stato più popolato dell'Unione europea dopo la Germania. Inoltre è anche lo stato più esteso dell'Unione europea e il terzo paese più vasto d'Europa[20]. Antica potenza coloniale, la sua cultura si è diffusa attraverso il mondo ed è oggi membro dell'Organizzazione internazionale della francofonia. Il francese è la seconda lingua più studiata al mondo ed è una delle sei lingue ufficiali dell'Organizzazione delle Nazioni unite.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Francia.

Localizzazione geografica e confini[modifica | modifica wikitesto]

La parte europea della Francia è chiamata Francia metropolitana ed è situata ad una delle estremità occidentali dell'Europa. È bagnata dal Mare del Nord al nord, la Manica a nord-ovest, l'oceano Atlantico ad ovest e il mar Mediterraneo a sud-est. Confina con il Belgio e il Lussemburgo a nord-est, la Germania e la Svizzera ad est, l'Italia e Monaco a sud-est, la Spagna e Andorra a sud-ovest.

Le frontiere al sud e ad est del paese corrispondono a dei massicci montuosi, i Pirenei, le Alpi, il massiccio del Giura, la frontiera ad est corrisponde al fiume Reno, invece la frontiera nord e nord-est non si fonda su nessuno elemento naturale. La Francia metropolitana comprende molte isole, soprattutto la Corsica e le isole costiere. Si trova tra le latitudini 42°19'46" N e 51°5'47" N, e le longitudini 4°46' O e 8°14'42" E.

Una mappa della Francia tratta dagli Acta Eruditorum del 1703.

La sua parte continentale si estende su circa 1000 km da nord a sud e da est ad ovest. La Francia è inoltre composta da numerosi territori situati fuori del continente europeo, correntemente chiamati Francia d'oltremare, che le permette di essere presente in tutti gli oceani del mondo, salvo l'oceano Artico. Questi territori hanno statuti speciali nell'amministrazione territoriale della Francia e sono situati:

La Francia possiede inoltre delle frontiere terrestri con il Brasile e il Suriname in Guyana francese, così come con i Paesi Bassi per la parte francese di Saint-Martin. La superficie totale della Francia è di circa 675000 km², che corrisponde ad un ettaro per abitante. Questa superficie non comprende la Terra Adelia, sulla quale la sovranità francese è contestata. È il quarantaduesimo più grande stato del mondo sulla superficie terrestre. Inoltre è anche il terzo paese più grande d'Europa, dopo la Russia e l'Ucraina, o il secondo se si includono i dipartimenti oltremare, e il più grande dell'Unione Europea. L'estensione del suo litorale, oltremare incluso è di 8245 km².

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Storia della Francia.

Preistoria, protostoria e antichità[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Preistoria della Francia, Gallia, Conquista della Gallia e Storia della Gallia tardo-antica e altomedievale.

La presenza umana sul territorio dell'odierna Francia risale addirittura al Paleolitico inferiore. Uno dei siti più antichi (1 800 000 anni fa), contestato da alcuni storici, è il sito di Chilhac (Alta Loira). Il territorio francese presenta un numero significativo di grotte decorate del Paleolitico superiore, di cui la più famosa è probabilmente Lascaux (Dordogna, 15 000 anni fa). A partire da circa 7 000 anni fa, tutta la regione entra nel Neolitico, il più antico villaggio noto fu il sito di Courthézon (Vaucluse), datato 4560 a.C.

Arrivati in Francia intorno al 900 a.C. i Celti (Galli) ne occuparono gran parte del territorio verso il III secolo a.C. Nel 680 a.C. circa la costa mediterranea vide l'arrivo dei primi coloni greci, con la fondazione di una colonia presso Antibes.

La regione più meridionale della Gallia passò sotto la dominazione romana nel 125 a.C. (Gallia Narbonense), e successivamente il resto del territorio nel 51 a.C., dopo la guerra di Gallia. Sotto l'Impero romano, si sviluppò una civiltà gallo-romana prospera, portando alla Francia una base di cultura latina e indirettamente, alla successiva cristianizzazione, che si verifica lentamente tra il II e il VI secolo.

Alto Medioevo (476 d.C. - IX secolo): il Regno franco[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Regno di Francia, Francia medievale, Franchi, Merovingi, Carolingi, Capetingi, Valois e Guerra dei cent'anni.

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, nel 476 d.C., la Gallia, come un po' tutta l'Europa, venne occupata da varie popolazioni germaniche: gli Alemanni a Nord, i Burgundi nel Sud-Est (da cui deriva il nome della regione della Borgogna) e soprattutto i Franchi, che, sotto il Regno franco, conquistarono quella che prenderà poi il nome da loro: la Francia.

Il Regno franco è stato retto principalmente da 2 dinastie: i Merovingi, dal 448 circa con Meroveo al 737 con Teodorico IV, e i Carolingi, dal 737 con Carlo Martello al 25 dicembre del 800, in cui nasce l'Impero Carolingio sotto Carlo Magno.

Dinastia Merovingia (V secolo - VIII secolo)[modifica | modifica wikitesto]

La dinastia Merovingia, iniziata da Meroveo nel 448 circa, determinò le prime grandi espansioni Franche in Europa continentale e la cristianizzazione.

Clodoveo (481 circa - 511 circa): espansioni, unificazione e cristianizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo sovrano merovingio storicamente accertato dopo Meroveo è Clodoveo I, che unificò le varie regioni Franche e convertì il Regno, fino a quel momento pagano, al Cristianesimo, a differenza degli altri regni romano-barbarici che erano Ariani sin dal Concilio di Nicea I, nel 325.

Tale conversione determinò l'appoggio del papa nei confronti del Regno franco, non più considerato a questo punto barbarico, e, solo successivamente, nel 756, la nascita del Patrimonio di San Pietro, divenuto poi famoso con il nome di Stato della Chiesa.

Dinastia Carolingia (VIII secolo - X secolo)[modifica | modifica wikitesto]

La dinastia Carolingia, iniziata da Carlo Martello nella prima metà dell'VIII secolo, determinò un'espansione anche in Italia, nel 774, in Spagna e in Sassonia e la nascita dell'Impero Carolingio, considerato il successore dell'Impero Romano nonché predecessore del Sacro Romano Impero di Ottone I nel 962.

Carlo Martello (VIII secolo)[modifica | modifica wikitesto]

Carlo Martello, maggiordomo di palazzo divenuto poi il primo Re carolingio, rafforzò ed espanse i confini franchi e fermò l'avanzata araba a Poitiers nel 732.

Suo figlio, Pipino il Breve, diventerà Re carolingio dal 751 al 768.

Battaglia di Poitiers (732)[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso del VII secolo, a seguito della nascita dell'Islam, gli arabi iniziarono un veloce processo di conquista che li portò velocemente a conquistare tutta la penisola arabica, l'Africa mediterranea e la Sicilia (tolte ai Bizantini), la Persia (tolta ai Sasanidi), parte dell'Asia centrale e la Penisola iberica (tolta ai Visigoti) e da loro definita Andalusia (Al-andalus).

Nel VIII secolo gli arabi si stavano espandendo anche in Francia occidentale e nell'Anatolia Bizantina.

Nel 732, con la Battaglia di Poitiers, Carlo Martello fermò l'avanzata saracena in Francia e portò i confini del suo regno fino ai Pirenei ricevendo inoltre il titolo di Martello, ossia "piccolo Marte", il dio romano della guerra.

Pipino il Breve (751 - 768)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 751, viene incoronato come Re dei Franchi Pipino, detto il Breve per la sua scarsa altezza, che governò fino al 768, quando venne succeduto dal figlio Carlo Magno.

I rapporti con il papa e la nascita del papato (756)[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la riconquista dell'Occidente da parte dell'Impero Bizantino durante il regno di Giustiniano I (527 - 565), nel 568/569 in Italia arrivarono i Longobardi, popolazioni barbariche e pagane provenienti dalla Pannonia, che la divisero in 2 parti: la Romania, bizantina, e la Longobardia, longobarda.

Mentre la Romania comprendeva principalmente l'attuale Romagna (da cui prende il nome), il Lazio, l'Umbria, parte del Veneto meridionale, la Calabria, la Sicilia, la Puglia e la Sardegna con capitale a Ravenna, la Longobardia comprendeva principalmente l'attuale Lombardia (da cui prende il nome), l'Italia settentrionale, la Campania, l'Emilia e l'Abruzzo con capitale a Pavia.

Nonostante sin dal VII secolo i Longobardi si fossero convertiti al Cristianesimo sotto la regina Teodolinda, continuavano a minacciare il papa di conquistare Roma e l'Esarcato d'Italia sotto i Bizantini.

Dato che gli unici popoli cristiani oltre ai Longobardi erano fondamentalmente i Franchi, a ogni minaccia da parte del re Desiderio, il papa, allora Stefano II, chiamava in soccorso Pipino il Breve ad allontanarli.

Alla fine, nel 756, Pipino il Breve donò a papa Stefano II l'allora Esarcato d'Italia, che diventò il Patrimonio di San Pietro (chiamato anche papato, pontificato, Stato della Chiesa...) con capitale a Roma.

Carlo Magno (768 - 814)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 768, con la morte del padre Pipino il Breve, Carlo Magno diventò Re dei Franchi fino al 25 dicembre del 800, quando nacque l'Impero Carolingio dalla sua incoronazione a imperatore.

Carlo morirà nell'814.

Conquista del Regno Longobardo (774)[modifica | modifica wikitesto]

Il Re Longobardo Desiderio, nonostante tutto, continuava a minacciare il papa, allora Adriano I, che allora chiamò in Italia Carlo Magno.

Inizialmente Carlo vuole scendere a patti con Desiderio e decide di sposare sua figlia (chiamata dal Manzoni Ermengarda), ma, vedendo che non gli dava figli, decide di dichiarare guerra al Regno Longobardo, che cade e viene annesso al Regno franco nel 774.

Carlo Magno a questo punto viene incoronato come "Re dei Franchi e dei Longobardi".

Battaglia di Roncisvalle (778 - 779)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 778 Carlo Magno tenta di conquistare anche parte della penisola iberica per toglierla ai saraceni, musulmani, ma finisce per combattere

contro gli stessi abitanti autoctoni (i Vasconi, baschi) perdendo contro di loro nel 779.

In questa battaglia perde la vita anche il miglior cavaliere di Carlo Magno: Orlando (o Rolando), suo nipote.

Incoronazione a Imperatore (800)[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 dicembre dell'800, dopo decenni di conquiste e cristianizzazione, papa Leone III incorona Carlo Magno come Imperatore nella Basilica di San Pietro a Roma.

Nasce così dal Regno franco l'Impero Carolingio, successore dell'Impero Romano.

In quei secoli in Europa, difatti, il titolo di Imperatore spettava solo al "Capo supremo", mentre il titolo di Re (Rex) spettava al capo di un popolo.

Pieno Medioevo (IX secolo - XI secolo): L'Impero Carolingio e il suo crollo[modifica | modifica wikitesto]

Struttura dell'Impero[modifica | modifica wikitesto]

Feudi ed Ereditarietà[modifica | modifica wikitesto]

L'Impero Carolingio era diviso in feudi, ossia pezzi di Impero, che venivano consegnati a un feudatario o signore feudale.

I feudi erano di 3 tipologie:

Per essere sicuri che i feudatari rispettassero le leggi dell'Imperatore, ogni anno venivano mandati i missi dominici che controllavano il loro lavoro.

Il feudo non era ereditario e alla morte del suo signore andava riconsegnato all'Imperatore, che lo avrebbe dato a un altro.

Succedeva, a insaputa dell'Imperatore, che il signore desse il suo feudo al figlio; per questo il sovrano preferiva darli al Clero, che non poteva avere figli.

Curtis[modifica | modifica wikitesto]

L'azienda agricola dell'Impero Carolingio era la Curtis.

Diffusione delle scuole e dei monasteri[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante Carlo Magno fosse probabilmente quasi analfabeta, fece costruire molte scuole e monasteri di formazione in giro per l'Impero.

Dopo Carlo Magno: il Trattato di Verdun (843) e il Regno dei Franchi Occidentali[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la morte di Carlo Magno, nell'814, il titolo di Imperatore passa al figlio Ludovico il Pio.

Ma alla sua morte, avvenuta nell'840, l titolo è preteso dai suoi 3 figli: Lotario, Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico.

Con il giuramento di Strasburgo dell'842 e il trattato di Verdun dell'843 l'Impero verrà diviso in tre parti:

La parte orientale corrispondeva a ciò che più tardi sarebbe divenuto il Sacro Romano Impero e la Germania, mentre la parte occidentale alla Francia.

Basso medioevo (XI secolo - XV secolo): il Regno di Francia sotto i Capetingi e la Guerra dei cent'anni[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Ugo Capeto, Regno di Francia, Capetingi e Guerra dei cent'anni.
Fotografia che mostra il castello di Montsoreau che si riflette nel fiume Loira.
Il castello di Montsoreau, costruito su ordine di Carlo VII, annuncia il Rinascimento in Francia.

Nel 987 Ugo Capeto, duca di Francia e conte di Parigi, venne incoronato come primo Re di Francia, determinando la fine del Regno dei Franchi Occidentali e con esso anche la stessa dinastia Carolingia con Luigi V, ultimo suo sovrano.

Ugo Capeto sarà quindi il capostipite della dinastia che da lui prenderà il nome: i Capetingi, che governeranno il Regno di Francia fino al 1328, quando passò ai Valois e poi ai Borbone, sempre però loro rami cadetti.

I primi Re della dinastia estesero progressivamente il dominio reale rafforzando il regno franco malgrado l'opposizione dei Plantageneti, che si materializzò con la guerra dei cent'anni. Ma fu solo verso la fine del XII secolo, con Filippo Augusto, che l'autorità dei re franchi riuscì a estendersi, per la terza volta in un millennio, dai Pirenei al canale della Manica. E fu in questo momento che si iniziò a utilizzare il termine regno di Francia, che acquisisce un peso paragonabile a quella d'Inghilterra o del Sacro Romano Impero. Gli ultimi secoli del Medioevo sono segnati dalla crisi della guerra dei cent'anni e dalla peste nera. La fine della guerra dei cent'anni nel 1450 sotto Carlo VII segna l'inizio del Rinascimento in Francia e rafforza l'autorità reale, che diventò innegabile nel XV secolo, con Luigi XI. Carlo VII e Luigi XI installano la sede del potere reale nella Valle della Loira e ordinarono la costruzione de castelli oggi chiamati Castelli della Loira.[21]

Età moderna (XV secolo - 1789): Guerre d'Italia, i Borbone e l'Autocrazia[modifica | modifica wikitesto]

Ritratto di Luigi XIV, di Hyacinthe Rigaud (1701).

Nel tardo Medioevo i re cattolici di Spagna e possedimenti degli Asburgo si unirono dando vita all'impero di Carlo V. Francesco I e suo figlio Enrico II lottarono contro questo nuovo potere alternando successi a battute d'arresto. Ma sarà solo con Enrico IV e Luigi XIII e il suo ministro Richelieu, che la preponderanza spagnola verrà messa in discussione a vantaggio della Francia.

Sul fronte del dominio coloniale, nonostante le iniziali espansioni portate in America con la spedizione di Jacques Cartier sotto Francesco e gli insediamenti nel mar dei Caraibi, Louisiana, e Senegal sotto Luigi XIV, la mancanza di determinazione di Luigi XV farà pendere l'ago della bilancia in favore dell'Inghilterra in India e in Canada.

Il più grande esponente dell'assolutismo francese è di certo Luigi XIV di Francia, definito "Re Sole" per il gran potere che aveva.

Luigi XIV avviò diverse campagne militari molto dispendiose, da prima contro il Ducato di Borgogna, poi contro la Repubblica delle Sette Province Unite in cui la Francia perse. Le perdite economiche e militari diedero inizio alla decadenza della monarchia francese.

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Rivoluzione francese, Consolato (Francia), Primo Impero francese, Restaurazione francese, Monarchia di luglio, Seconda Repubblica francese, Secondo Impero francese e Impero coloniale francese.

Età contemporanea (1789 - presente): Rivoluzione Francese e alternanza tra Regno, Repubblica e Impero[modifica | modifica wikitesto]

A seguito della Rivoluzione Francese, con cui l'autocrazia dei Borbone terminò, iniziò l'età napoleonica che elevò il Regno di Francia a Primo Impero Francese sotto Napoleone I Bonaparte, che conquistò, tra il 1796 e il 1815, parte della penisola iberica, l'Italia attraverso le repubbliche sorelle e il Sacro Romano Impero nel 1804, spodestando i sovrani di mezza Europa.

Durante il XIX secolo, in Francia si succedettero Regno, Repubblica (Seconda Repubblica e Terza Repubblica) e Impero (Primo Impero Francese con Napoleone I e Secondo con Napoleone III).

Durante la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo, la Francia è l'emblema della Belle Epoque, epoca di gigantesco sviluppo industriale e tecnologico situata la battaglia franco-prussiana e la Prima Guerra Mondiale che in Francia si presenterà sotto forma di personaggi come Louis Pasteur, Claude Monet, Edouard Manet, Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, i fratelli Lumiere e Gustave Eiffel.

Durante questa epoca avverrà anche il Colonialismo Francese in Africa.

La Terza Repubblica Francese uscirà vincente dalla Prima Guerra Mondiale con la Triplice Alleanza.

Nel 1940, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Terza Repubblica Francese sarà spezzata e in parte annessa al Terzo Reich venendo riunificata solo il 6 giugno del 1944 con il D-Day (Sbarco in Normandia).

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Francia, un po' come tutta l'Europa, è rimasta distrutta dai bombardamenti e ritornerà a posto solo con Charles de Gaulle e la Quarta Repubblica Francese, succeduta dall'attuale Quinta Repubblica.

Rivoluzione Francese (1789): la fine dell'Autocrazia dei Borbone[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1789 vi fu la Rivoluzione francese, che finì con la presa del potere da parte di Napoleone Bonaparte.

Età Napoleonica (1796 - 1815): Primo Impero Francese[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Età napoleonica.

Francia post-napoleonica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1830 e 1848 vi furono in Francia delle rivolte (moti) popolari.

Il 2 dicembre 1851 il Presidente della Repubblica, Luigi Napoleone Bonaparte, nipote di Napoleone, organizzò un colpo di Stato. Il 4 gennaio 1852 venne proclamato imperatore con il nome di Napoleone III. Moriva la Seconda Repubblica francese, e nasceva il Secondo Impero.

Inizialmente il paese visse un'importante fase di industrializzazione, guidato da una politica liberale in campo economico, basata su una forte struttura capitalistica (banche, imprese ferroviarie e marittime, tessili e industrie pesanti, grandi magazzini, ecc.). Napoleone III si assicurò la fiducia nel Regno Unito (Guerra di Crimea), aumentò l'influenza della Francia in Medio Oriente, e le sue azioni in Italia contro l'Austria permisero l'annessione delle regioni piemontesi della Savoia e di Nizza. Ma gravi battute d'arresto offuscarono notevolmente l'immagine del regime e la lotta contro la Prussia di fatto ne causò la caduta. Nel 1870 dopo la sconfitta di Sedan, e la perdita di Alsazia e Lorena aumentarono il risentimento nazionale. Altro fatto significativo riguardava il fronte demografico, la Francia non era più il paese più popoloso d'Europa, come prima della Rivoluzione francese, ma si vedeva oramai sopravanzato dalla popolazione tedesca.

Nel 1871 si costituì la Comune di Parigi che portò alla nascita della Terza Repubblica francese. Gli ultimi decenni dell'800 furono noti in Francia e fuori come Belle Époque.

La Terza Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Terza Repubblica francese, Comune di Parigi (1871) e Belle Époque.

Terza Repubblica francese fu il nome assunto dallo Stato repubblicano nato in Francia dopo la sconfitta di Sedan.

Questa forma di governo, che sostituì quella del Secondo Impero, durò quasi settant'anni, fino all'invasione tedesca del paese del 1940.

La politica interna della Terza Repubblica fu caratterizzata da governi instabili, a causa di maggioranze divise o poco superiori di numero alle opposizioni. Il disorientamento per la sconfitta subita e l'instabilità politica favorirono vari scandali finanziari (Panama, Stavisky, ecc.) ed episodi di antisemitismo come l'affare Dreyfus.

Il nazionalismo di alcuni ambienti militari alimentò inoltre scontri istituzionali che portarono a situazioni vicine al colpo di Stato (come per il caso Boulanger o per le ripercussioni dell'affare Dreyfus). Non mancarono, tuttavia, vaste riforme sociali, attuate soprattutto dalla Sinistra.

La politica estera fu caratterizzata dall'espansionismo coloniale (Africa e Indocina), dal sentimento di rivalsa nei confronti della Germania (revanscismo) e da un isolamento che perdurò fino a quando Russia e Gran Bretagna non riscontrarono nella Germania un pericolo maggiore della Francia.

La Francia nelle due guerre mondiali (1914-1945)[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Triplice Intesa.

La prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

In seguito all'attentato di Sarajevo del 28 giugno 1914, l'Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia alla fine di luglio. Intanto stavano per mobilitarsi la Russia, la Germania e la Francia. La Germania era la nazione militarmente più preparata all'evento bellico. In seguito, come un effetto domino, la Russia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria, la Germania dichiarò guerra alla Russia, la Francia e la Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania. La Germania occupò il Lussemburgo il 2 agosto 1914 e pose un ultimatum al neutrale Belgio: doveva permettere all'esercito tedesco il passaggio per invadere la Francia. I belgi rifiutarono e la Germania, in pochissimo tempo, riuscì ad occupare il Belgio.

Un attacco con baionette francesi nella Prima guerra mondiale

I tedeschi presero Bruxelles il 20 agosto 1914. Poche settimane dopo riuscirono ad occupare una larga porzione di territorio francese nel nordest. Il piano originale prevedeva di continuare verso sudovest ed attaccare Parigi da ovest. Nel mese di settembre, l'esercito tedesco era a poche decine di chilometri da Parigi, così il governo francese fu costretto a trasferirsi a Bordeaux. Le armate dell'Intesa riuscirono a fermare l'avanzata tedesca nei pressi del fiume Marna.

Sul fronte occidentale, le prime improvvisate trincee dei primi mesi diventarono ben presto sempre più complesse, diventando il principale sistema difensivo. Il paesaggio era dominato dalla guerra di trincea. La guerra di movimento diventò guerra di posizione. Si susseguivano attacchi e contrattacchi da ambo le parti. Nessuna delle parti avanzava molto, ma entrambe pativano numerose perdite in vite umane.

La guerra nel fronte occidentale venne combattuta soprattutto in Francia e fu caratterizzata da battaglie estremamente violente, spesso con nuovi mezzi di distruzione. Tra le battaglie combattute in Francia vi furono la prima battaglia della Marna, di Verdun, della Somme e la seconda battaglia della Marna.

Quando la Russia abbandonò la guerra nel 1917, gli imperi centrali arrivarono a controllare i Balcani e potevano riversare tutte le loro forze nel fronte occidentale. Intanto stavano entrando in guerra gli Stati Uniti, a fianco degli alleati dell'Intesa.

Nel marzo 1918 la Germania lanciò una vasta offensiva sul fronte occidentale. A maggio i tedeschi raggiunsero ancora una volta la Marna, come nel settembre 1914. Nella seconda battaglia della Marna, gli alleati furono in grado di difendere e anche di contrattaccare. Questo successo alleato fu dovuto in parte all'esaurimento dell'esercito tedesco, in parte all'aiuto fondamentale delle truppe statunitensi. I tedeschi vennero respinti oltre i loro confini. Intanto cadevano anche l'Austria-Ungheria e l'Impero ottomano. Ai primi di ottobre venne chiesto l'armistizio.

Nel Trattato di Versailles, dove vennero presi gli accordi, fu Georges Clemenceau a negoziare per conto della Francia. Alla Germania venne attribuita la responsabilità del conflitto e dovette pagare i danni di guerra.

La seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

L'invasione tedesca della Polonia, iniziata il 1º settembre 1939, causò la reazione di Francia e Gran Bretagna, le quali dichiararono guerra alla Germania. Inizialmente gli alleati franco-britannici non lanciarono attacchi massicci e stanziarono in difesa. La battaglia di Francia iniziò nel maggio 1940. Nel 1940, inoltre, si tenne il celebre Appello del 18 giugno da parte del generale Charles de Gaulle. La Wehrmacht riuscì a superare la linea Maginot, marciando attraverso la foresta delle Ardenne. Una seconda armata tedesca venne inviata in Belgio e nei Paesi Bassi. In sei settimane di selvaggi combattimenti, i francesi persero novantamila uomini. I leader francesi si arresero alla Germania nazista il 24 giugno 1940, dopo che le forze britanniche ebbero lasciato il continente tramite il porto di Dunkerque. La Germania nazista occupò tre quinti del territorio francese, lasciandone il resto, collocato a sud-est, alla Francia di Vichy: Stato fantoccio collaborazionista con la Germania, venne fondato il 10 luglio 1940 e alla sua guida era Philippe Pétain, eroe della Prima guerra mondiale. Terminava così la Terza repubblica.

Il 6 giugno 1944 è ricordato come il D-Day (o Sbarco in Normandia).

Dopo la Liberazione (dal 1945)[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Quarta Repubblica francese e Quinta Repubblica francese.

Alla fine della seconda guerra mondiale la Francia fu inclusa a pieno titolo tra le potenze vincitrici, in virtù del costante sforzo diplomatico e militare antitedesco sostenuto, soprattutto dopo il 1942, sia nelle colonie sia in patria dalla resistenza e dalle forze francesi libere. Nella Conferenza di Potsdam furono infatti riconosciuti a Parigi una zona d'occupazione in Germania e un settore di Berlino (ambedue ritagliati dalla zona britannica). La Quarta Repubblica fu promulgata il 27 ottobre 1946, ma dovette affrontare gravi difficoltà nell'impero coloniale, prima in Indocina e poi in Algeria, oltre alla decolonizzazione attraverso negoziati. Nonostante l'instabilità politica il Paese partecipò attivamente alla creazione della Comunità europea del carbone e dell'acciaio nel 1950, e alla firma del Trattato di Roma del 1957 come membro fondatore del mercato comune. Inoltre, la politica di sviluppo del nucleare, sia civile sia militare, contribuì a una politica indipendente negli anni sessanta.

La Costituzione della Quinta Repubblica, venne adottata il 4 ottobre 1958 rendendo la Repubblica più resistente alle instabilità. Dal 1950 fino al 1973 l'economia francese ha conosciuto uno sviluppo fenomenale, poi un susseguirsi di crisi economiche e dei periodi di crescita lenta, con frequente alternanza al potere. Dagli anni cinquanta, la riconciliazione e la cooperazione con la Germania (ricordiamo il Trattato dell'Eliseo, del 22 gennaio 1963, che pose termine al conflitto tra le due nazioni) hanno consentito alla Francia di svolgere un ruolo di forza trainante nel processo di integrazione europea, in particolare con la Comunità economica europea. È diventata il secondo paese dell'Unione europea, a favore di un'Europa politica forte, anche se ha respinto la Costituzione europea con il 55% dei voti il 29 maggio 2005.

E il 10 dicembre 1948 venne firmata a Parigi la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Alla fine del XX secolo ricordiamo anche la figura di Édith Cresson, la prima donna Primo ministro in Francia (1991-1992).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Topografia della Francia.
Zone climatiche in Francia: oceanico (verde chiaro); semi-continentale (verde scuro); mediterraneo (giallo e arancio chiaro); alpino (blu e bianco); tropicale (arancio scuro e rosso); equatoriale (viola).
Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Francia.

Con i suoi 543965 km² e i 67 milioni di abitanti (compresi i territori oltremare), la Francia è il secondo Stato più vasto e il terzo più popolato d'Europa. È inoltre il 47º Stato per superficie terrestre considerando solo la Francia metropolitana, il 41º comprendendo i territori extraeuropei e il 2º per superficie della Zona Economica Esclusiva dietro solo agli Stati Uniti d'America.[22]

La Francia confina a nord con il Belgio, la Germania e Lussemburgo, a est con la Svizzera, a sud-est con l'Italia e con il Principato di Monaco e a sud-ovest con Spagna e Andorra. Il suo territorio è bagnato a ovest dall'oceano Atlantico, a nord dal Canale della Manica, che la separa dal Regno Unito e dal Mare del Nord e a sud dal Mar Mediterraneo.

Morfologia e idrografia[modifica | modifica wikitesto]

La Francia metropolitana possiede una grande varietà di paesaggi, che spaziano dalle grandi pianure costiere del nord e dell'ovest, alle catene montuose che caratterizzano il sud-est (Alpi) e il sud-ovest (Pirenei). Le Alpi francesi si elevano fino a toccare il punto più elevato dell'Europa occidentale in comune con l'Italia, il Monte Bianco, che culmina a 4810 m sul livello del mare. Ci sono anche altre regioni montane di più antica formazione, come le montagne della Corsica, il Massiccio Centrale, il Giura, i Vosgi, il Massiccio armoricano e le Ardenne che sono una regione molto rocciosa e boscosa.

La Francia possiede anche un ampio sistema fluviale che è composto principalmente da fiumi quali la Loira, il Rodano (le cui sorgenti sono in Svizzera), la Garonna (le cui sorgenti sono in Spagna), la Senna, parte del Reno, della Mosa, della Mosella, della Somme, della Vilaine, che costituiscono propri bacini fluviali. L'estuario della Gironda è l'estuario comune dei fiumi Garonna e Dordogna, il più grande estuario dell'Europa occidentale.

La Francia metropolitana è anche spesso chiamata l'Hexagone ("esagono") in virtù della sua somiglianza con la forma geometrica[23].

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La Francia metropolitana ha quattro grandi zone climatiche:

Fatta eccezione per il sud, che vede generalmente estati secche, la pioggia è uniformemente distribuita durante tutto l'anno.

Nelle regioni d'oltremare, vi sono tre grandi tipi di clima:

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Demografia della Francia.
Densità della popolazione (per dipartimento).
Evoluzione demografica (1960-2010 Cifre della DESA). Popolazione in milioni di abitanti.

I dati al 1º gennaio 2010 rivelano che la Repubblica francese possedeva 65 447 374 di abitanti, di cui 62 793 432 residenti nella Francia metropolitana.[24] (circa l'1% della popolazione mondiale). Un censimento generale nazionale è stato organizzato a intervalli regolari dal 1801, ma dal gennaio 2004, il censimento è permanente.[25]

La crescita della popolazione francese si presentava come una delle più forti dell'Europa, combinando una tasso di natalità superiore alla media europea (830 900 nascite a fronte di 531 200 morti), e un saldo migratorio positivo (circa 100 000 individui l'anno): la popolazione francese era quindi cresciuta dello 0,61% su base annua. Per quanto riguarda il tasso di fecondità, era pari a 2,14 bambini per donna fertile, mentre il tasso medio in Europa era nello stesso periodo di 1,52 figli per donna. La Francia si presenta come il paese più prolifico nel continente assieme all'Irlanda.[26]

La piramide delle età all'inizio del XXI secolo presenta una struttura caratterizzata da una quota di popolazione anziana in espansione, dovuto sia all'aumento della speranza di vita, la Francia gode di una delle speranze di vita più elevate del mondo[27], sia all'arrivo alla terza età della generazione del baby boom.

Nel 2010 l'Istituto nazionale di statistica e degli studi economici (INSEE) stima che ci siano 6,7 milioni di immigrati (stranieri nati al di fuori del territorio), che rappresentano l'11% della popolazione. Questo la pone al sesto posto nel mondo, dopo gli Stati Uniti d'America (42,8 milioni), la Russia (12,3), l'Arabia Saudita (7,3), il Canada (7,2), la Germania (7,1) precedendo il Regno Unito (6,5) e la Spagna (6,4). I figli d'immigrati, discendenti diretti di uno o due immigrati, rappresentano nel 2008 6,5 milioni di persone, cioè un altro 11 % della popolazione. Tre milioni di loro avevano entrambi i genitori immigrati.[28] La percentuale di stranieri in Francia è paragonabile ad altri paesi dell'Europa occidentale, come Regno Unito (11,4%), Germania (8,7%), Spagna (12,2%), e inferiore a Paesi Bassi (20,6%), e Svizzera (22,1%). Gli immigrati sono principalmente originari dell'Unione europea (34%), del Maghreb (30%), dell'Asia (14%, di cui un terzo della Turchia) e dell'Africa subsahariana (11%).[29]

L'immigrazione in Francia ha inizio nel XIX secolo (380 000 stranieri residenti nel 1851).[30] La maggior parte degli immigrati provengono dall'Europa (Belgio, Germania, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Armenia, ma anche Polonia, Romania e dagli Stati nati dallo scioglimento dell'ex-Jugoslavia), dai paesi del Maghreb e dell'Africa nera, sue ex colonie, della Cina (1 000 000 cinesi in Francia nel 2007[31]), della Turchia (500 000 nel 2007[32]) e dell'ex Indocina francese, soprattutto del Vietnam (250 000 nel 2008[33]). Gli zingari che vivono in Francia sono più di 500 000,[34] ma secondo il rapporto di Dominique Steinberger del 2000 in Francia vivrebbero almeno un milione di zingari[35] (moltissimi sono francesi da varie generazioni). I rom di origini rumene e bulgare presenti in Francia sono circa 15 000[36] (rom irregolari).

Secondo uno studio condotto nel 1999, quasi 14 milioni di persone avevano almeno un genitore o un nonno nato all'estero (23 % della popolazione francese).[37]

Secondo uno studio pubblicato dalla rivista La France africaine[38] (2000), il 13% della popolazione francese era di origine nordafricana e africana (8/9 milioni di persone; meno di 4 milioni nel 1975).

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Francia.

La Francia è un paese laico e la libertà di religione è un diritto costituzionale. Vi è una rigorosa separazione tra Chiesa e Stato e la vita pubblica è mantenuta completamente laica.

Il cattolicesimo è la religione predominante da più di un millennio, anche se oggi non è praticata attivamente come un tempo. Tra i 47 000 edifici religiosi che si possono trovare in Francia, il 94% sono cattolici.[39] Mentre nel 1965 l'81% dei francesi si dichiarava cattolico, nel 2009 questa percentuale era scesa al 64%. Inoltre, mentre il 27% dei francesi nel 1952 si recava alle funzioni religiose almeno una volta alla settimana, questo dato era solo del 5% nel 2006.[40] La stessa indagine ha rilevato che i protestanti rappresentano il 3% della popolazione, con un aumento rispetto alle rilevazioni precedenti, e il 5% aderisce ad altre religioni, con il restante 28% che afferma di essere ateo.[40] Il protestantesimo evangelicale sembra essere la religione in più rapida crescita del paese.[41]

La rivoluzione francese ha comportato un cambiamento radicale nello status della Chiesa cattolica per via di una brutale campagna di scristianizzazione. Dopo il susseguirsi di governi monarchici cattolici e governi repubblicani laici nel corso del XIX secolo, nel 1905 è stata promossa la legge che sanciva la laicità dello Stato e la sua separazione dalle Chiese.[42]

Secondo un sondaggio del gennaio 2007,[43] solo il 10% di chi si è dichiarato cattolico frequenta regolarmente le funzioni religiose. Il sondaggio ha mostrato anche[44] che il 51% degli intervistati si identificava come cattolico, il 31% come agnostico o ateo (un altro sondaggio[45] stima la percentuale di atei pari al 27%), il 10% appartenente ad altre religioni o senza opinione, il 4% come musulmano, il 3% come protestanti, l'1% buddisti e l'1% come ebreo. Un altro sondaggio del dicembre 2006[46] afferma che solo il 27% dei francesi crede nell'esistenza di un qualche dio, contro un 32% di agnostici e un altro 32% di atei. Nel frattempo, una stima indipendente dal politologo Pierre Bréchon del 2009 ha concluso che la percentuale dei cattolici era scesa al 42%, mentre il numero di atei e agnostici era salito al 50%.[47]

Le stime sul numero dei musulmani in Francia variano molto. Nel 2003, il Ministero dell'Interno francese ha stimato il numero totale di persone di origine musulmana tra i 5 e i 6 milioni (8-10%).[48][49] In Francia ci sono 2 125 luoghi di culto islamici (2008)[50] su un totale di oltre 9 000 luoghi di culto islamici in tutta Europa.[51]

Secondo il World Jewish Congress, la comunità ebraica francese conta circa 600 000 fedeli ed è la più grande d'Europa.[52]

Dal 1905 il governo francese ha seguito il principio di laicità, in cui è vietato riconoscere alcun diritto specifico ad una comunità religiosa (ad eccezione di statuti precedenti come quello dei cappellani militari e della legge locale in Alsazia-Mosella). Invece, si limita a riconoscere le organizzazioni religiose, secondo criteri giuridici formali che non rispondono alla dottrina religiosa. Al contrario, le organizzazioni religiose dovrebbero astenersi dall'intervenire nel processo decisionale.[53] Alcuni organismi, come Scientology, figli di Dio, Testimoni di Geova, la Chiesa dell'Unificazione o l'Ordine del Tempio Solare sono considerati sette ("sectes" in francese),[54] e, pertanto, non hanno lo stesso status delle religioni.[55]

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Lingue della Francia.
Lingue parlate in Francia

La lingua ufficiale è il francese. Esistono diverse lingue locali (basco, bretone, catalano, corso, olandese (fiammingo), alsaziano, occitano e francoprovenzale), ma il governo francese e il sistema scolastico ne hanno scoraggiato l'uso fino a poco tempo fa. Nelle regioni dell'Alsazia e della Lorena si parla anche il tedesco. Le lingue regionali vengono ora insegnate in alcune scuole, anche se il francese rimane l'unica lingua ufficiale in uso dal governo, locale o nazionale.

Con la legge costituzionale del 1992, adottata per consentire il Trattato di Maastricht, è stata aggiunta infatti la previsione secondo cui «La lingua della Repubblica è il francese», nel timore che il processo di integrazione europea potesse favorire l'espansione di altre lingue a danno del francese. La tutela delle minoranze linguistiche è quindi sempre stata malvolentieri accettata, se non proprio rifiutata, in quanto lesiva del principio di eguaglianza e di indivisibilità del popolo francese. In applicazione della legge costituzionale, venne approvata nell'agosto del 1994 la legge Toubon, dichiarata poi parzialmente incostituzionale dalla Corte Costituzionale, in quanto in contrasto con il principio della libera comunicazione del pensiero e delle idee proclamato dalla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. A oggi il legislatore può regolare unicamente il vocabolario impiegato dalle persone giuridiche di diritto pubblico e dalle persone di diritto privato nel compimento di una missione di servizio pubblico. L'influenza rimane comunque notevole, dato il ruolo svolto dal servizio pubblico nella vita economica e quotidiana dei privati e delle imprese (servizio radiotelevisivo, amministrazione pubblica, ecc.).

Una tendenza al superamento di questa visione accentratrice, la si ha a partire dal 1998, quanto si concede alla Nuova Caledonia di avere maggiori competenze e assemblee provinciali decentralizzate. Minor fortuna ha avuto il tentativo di introdurre all'articolo 2 il comma "La Repubblica riconosce e valorizza le lingue e le culture regionali". Tale modifica, resa necessaria dalla ratifica da parte della Francia della Carta Europea delle lingue regionali, venne osteggiata dallo stesso Presidente Jacques Chirac, il quale nel 1999 disse che non l'avrebbe sostenuta in quanto lesiva dei principi fondamentali della Repubblica. La Carta è stata così ratificata solo in via amministrativa.

Ordinamento dello Stato[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni della Francia, Francia metropolitana, Francia d'oltremare e Regioni della Francia.


Le principali divisioni amministrative francesi sono le regioni, che sono 18 (di cui 13 nella Francia metropolitana), i dipartimenti (101 di cui 5 d'oltremare) e gli arrondissement (circondari, cioè suddivisioni amministrative dei dipartimenti).

Questi circondari (arrondissement) sono divisi in cantoni (per i collegi elettorali) e in comuni (per un totale di 36 783) per l'amministrazione locale territoriale. I cantoni corrispondono per la maggior parte a comuni completi, tuttavia, alcuni importanti comuni sono suddivisi in più cantoni, che possono anche comprendere altri comuni limitrofi meno popolati.

Infine, alcune importanti comuni (Parigi, Lione, Marsiglia) sono a loro volta suddivisi in circoscrizioni di comuni per l'amministrazione locale con sindaci locali con a disposizione una certa autonomia finanziaria e amministrativa all'interno dello stesso Consiglio comunale.

Il dipartimento di Parigi comprende un solo comune. Le 5 regioni d'oltremare (Guadalupa, Martinica, Guyana francese, Riunione, Mayotte) dispongono ciascuno a un singolo dipartimento. La regione della Corsica (che comprende due dipartimenti) ha uno speciale status di collettività territoriali leggermente diverso rispetto alle altre regioni metropolitane. Queste regioni sono tuttavia parte integrante dell'Unione europea.

In seguito alle leggi Defferre del 1982-1983 e Jean-Pierre Raffarin del 2003-2004, la Francia è uno Stato decentralizzato. La riforma costituzionale del febbraio 2003 ha affermato che l'organizzazione della Repubblica è decentralizzata. Il decentramento, che è stato in prima accompagnato dalla devoluzione, sostiene ora pienamente l'emergere di un vero potere locale il cui equilibrio è ancora dibattuto.

A parte le amministrazioni locali con piena realizzazione, quali sono i comuni, i dipartimenti e le regioni, esiste anche un'organizzazione intercomunale che è portata a esercitare sempre maggiori competenze (quali lo sviluppo economico, l'uso del territorio, la politica degli alloggi, il trasporto pubblico, l'igiene). Infatti i comuni sono invitati a unirsi sotto il regime dell'intermunicipalità che dispone oramai di un'autonomia finanziaria e fiscale propria, oltre che a un riconoscimento giuridico (établissement public de coopération intercommunale o EPCI). Nel 2006, 2 573 comunità (comunità di comuni, le comunità di agglomerazioni e comunità urbane) hanno ricomposto il territorio nazionale, rappresentano il 90% di comuni e l'85% della popolazione francese. Certe intermunicipalità includono comuni di differenti dipartimenti o regioni, allo scopo anche di agevolare la gestione delle attrezzature comuni, o per politiche in materia di trasporti.

La Francia è "una e indivisibile"; ma questa formula crea qualche tensione in alcuni "paesi" o "regioni" le cui specificità, tra cui le lingue locali, non sono sufficientemente riconosciute secondo alcuni movimenti regionalisti (Alsazia, Bretagna, Catalogna del Nord, Corsica, Fiandre, Paesi Baschi, Occitania, ecc).

Costituzione[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale Costituzione della Francia risale al 4 ottobre 1958 con l'entrata in vigore della Costituzione francese del 1958.

Territori d'oltremare[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Impero coloniale francese, Unione francese e Comunità francese.

Nel corso del XIX secolo la Francia dispose di un vasto impero coloniale. Il processo di decolonizzazione iniziato verso la metà del XX secolo ha portato all'autodeterminazione della maggior parte delle sue ex-colonie. Una parte scelse, tramite referendum, di rimanere all'interno della nazione francese, con statuti molto diversi. L'insieme di questi territori, generalmente definito come Francia d'oltremare, è composto da cinque dipartimenti d'oltremare, da collettività d'oltremare con status che offrono un'ampia autonomia, dalla Nuova Caledonia a statuto speciale, e da diversi territori disabitati, come le Terre australi e antartiche francesi.

I dipartimenti e le regioni d'oltremare hanno status identico a quello dei dipartimenti della Francia metropolitana e sono anche regioni ultraperiferiche dell'Unione europea. Essi sono Guadalupa, Martinica, Guyana francese, Riunione e Mayotte.

Le collettività d'oltremare sono dei territori con status molto diversi di autonomia. Attualmente godono di questo regime Polinesia Francese, Saint-Pierre e Miquelon, Wallis e Futuna, Saint Martin e Saint Barthelemy. La comunità di Saint-Pierre e Miquelon ha un'amministrazione locale che unisce le funzioni conferite di solito alle regioni e ai dipartimenti metropolitani. Questa collettività, anche se posta fuori dall'Unione europea utilizza l'euro come moneta. La collettività di Wallis e Futuna è costituita da tre monarchie tradizionali, i cui re governano con consigli eletti e condividendo il potere con il rappresentante dello Stato francese. Il sistema giudiziario in materia penale e civile è costituito dall'unico tribunale di primo grado che è competente per l'intero territorio. Questo territorio non è amministrativamente diviso in comuni, ma in circoscrizioni, il soggetto a capo della circoscrizione ha poteri equivalenti a quelle di un sindaco. La Polinesia Francese ha un alto grado di autonomia, che comporta un governo territoriale e un'assemblea in grado di gestire il bilancio del territorio, l'imposizione fiscale, e la legislazione sull'arcipelago. L'amministrazione di alcune funzioni (quali difesa, polizia, giustizia, e tesoro pubblico) è affidata allo Stato francese, rappresentato sul territorio da un Alto Commissario della Repubblica.

Nell'ambito dei territori d'oltremare francesi, la Nuova Caledonia ha uno status particolare. Anche se ancora organizzata su una divisione in amministrazioni comunali, la Nuova Caledonia non è divisa in dipartimenti, ma in province e villaggi (in base a una tradizione locale) con funzioni normalmente assegnate, sul continente e nelle regioni d'oltremare, ai dipartimenti e ai comuni, in particolare nei settori della giustizia, dell'istruzione e della cittadinanza. Inoltre, la funzione della regione è trasferita a un governo locale. In futuro è previsto un referendum per determinare se il territorio rimarrà entro la Repubblica francese con ampia autonomia, o diverrà indipendente, con una possibile associazione. Utilizza il Franco francese del Pacifico, adottato insieme alla Polinesia Francese e a Wallis e Futuna.

Altri territori d'oltremare francese, poco o per nulla abitati, sono gestiti da un amministratore nominato dallo Stato e costituiscono le Terre australi e antartiche francesi (TAAF, Oceano Indiano meridionale); le isole Éparses (nell'Oceano Indiano, sparse tra il Madagascar, Mayotte, e Mauritius) sono governate dall'amministrazione della Riunione; infine Clipperton (nell'Oceano Pacifico orientale, al largo del Messico) è amministrata dal governo Polinesia Francese. Queste terre non possiedono un'amministrazione locale propria.

Città principali[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Agglomerazioni francesi, Aree metropolitane francesi e Comuni della Francia per popolazione.
Mappa dell'organizzazione territoriale in Francia:

     Comuni urbani di un'unità urbana/agglomerazione

     Comuni urbani di un'area urbana/metropolitana

     Comuni urbani multipolari

     Comuni rurali

Le maggiori città francesi.

La Francia è un paese altamente urbanizzato; nel 2018, secondo l'INSEE le sue città più grandi (di più di 200.000 abitanti, in termini di popolazione legale del comune) sono Parigi (2.206.488), Marsiglia (861.635), Lione (513.275), Tolosa (471.941), Nizza (342.522), Nantes (303.382), Montpellier (277.639), Strasburgo (277.270), Bordeaux (249.712), Lilla (232 741) e Rennes (215.366). L'emigrazione rurale è stata una questione politica molto sentita per la maggior parte del XX secolo.

Popolazione delle maggiori città francesi
Città Comune Agglomerazione Area urbana
Parigi 2 206 488 10 706 072 12 532 901
Marsiglia1 861 635 1 585 498 1 752 398
Lione 513 275 1 639 558 2 291 763
Tolosa 471 941 948 433 1 330 954
Nizza 342 522 943 354 1 005 891
Nantes 303 382 633 690 949 316
Montpellier 277 639 428 909 599 365
Strasburgo2 277 270 461 101 780 515
Bordeaux 249 712 904 359 1 215 769
Lilla2 232 741 1 039 397 1 184 708
Rennes 215 366 330 871 719 840
Fonte: INSEE
1 L'agglomerazione e l'area metropolitana sono denominate Marsiglia-Aix-en-Provence
2 Città transfrontaliera i cui dati sono riferiti solo alla parte francese

Altre principali città della Francia di più di 100.000 abitanti sono (in ordine decrescente di popolazione legale comunale):

Reims, Le Havre, Saint-Étienne, Tolone, Grenoble, Digione, Angers, Nîmes, Villeurbanne, Saint-Denis (Senna-Saint-Denis), Le Mans, Aix-en-Provence1, Clermont-Ferrand, Brest, Tours, Limoges, Amiens, Annecy, Perpignan, Boulogne-Billancourt, Metz, Besançon, Orléans, Saint-Denis (Riunione), Argenteuil, Mulhouse, Rouen, Montreuil, Caen, Saint-Paul e Nancy.

Altre principali agglomerazioni della Francia sono (in ordine decrescente di popolazione):

Tolone, Grenoble, Douai-Lens, Rouen, Avignone, Saint-Étienne, Béthune, Tours e Valenciennes2.

Altre principali aree metropolitane della Francia sono (in ordine decrescente di popolazione):

Grenoble, Rouen, Tolone, Douai-Lens, Avignone, Saint-Étienne, Tours, Clermont-Ferrand e Nancy.

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Armée française.
Esempi delle forze militari francesi. In senso orario da sinistra in alto: portaerei nucleare Charles de Gaulle; Un aereo da caccia Rafale; un soldato francese di pattuglia nella provincia di Kapisa in Afghanistan; un carro armato Leclerc a Parigi per la parata militare del 14 luglio.

Le forze armate francesi (Armées Françaises) sono forze militari e paramilitari sotto il comando supremo del Presidente della Repubblica francese. Esse sono costituite dall'Armée de terre (esercito), dalla Marine nationale (marina militare), dall'Armée de l'air (aeronautica militare) e dalla forza paramilitare ausiliaria, (la Gendarmerie nazionale), e sono tra le più grandi forze armate nel mondo. Mentre amministrativamente le forze armate francesi sono di competenza del Ministero della Difesa, la Gendarmeria è operativamente collegata al Ministero dell'Interno.

La gendarmeria è una forza di polizia militare. Essa comprende le unità antiterrorismo come l'Escadron Parachutiste d'Intervention de la Gendarmerie Nationale e il Groupe d'intervention de la Gendarmerie nationale. Delle due unità di intelligence francesi, la Direction générale de la sécurité extérieure riferisce al Ministero della Difesa, mentre la Direction centrale du renseignement intérieur riporta direttamente al Ministero degli Interni. Dal 1997 non vi è alcuna coscrizione.[56] La Francia vanta inoltre un corpo militare d'élite, la Legione straniera francese, che si compone di cittadini stranieri provenienti da oltre 140 paesi.

La Francia è membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dal 1960 è riconosciuto come uno stato con armi nucleari. La Francia ha firmato e ratificato il Trattato di bando complessivo dei test nucleari[57] e il Trattato di non proliferazione nucleare. Nel 2011, le spese militari della Francia sono state di 62,5 miliardi di dollari statunitensi, pari al 2,3%, del PIL rendendola la quinta nazione per budget militare al mondo dopo gli Stati Uniti d'America, la Cina, la Russia e il Regno Unito.[58]

La forza di dissuasione nucleare francese, precedentemente conosciuto come "force de frappe", si basa su una completa indipendenza e conta quattro sottomarini classe Le Triomphant dotati di missili SLBM. Oltre alla flotta sottomarina, si stima che la Francia possieda circa 60 ASMP, missili aria-terra a medio raggio, con testate nucleari,[59] di cui circa 50 impiegati dalla aeronautica sugli aerei d'attacco a lungo raggio Dassault Mirage 2000N mentre circa 10 sono schierati sui Dassault Super Étendard, aerei d'attacco della Marina francese, che operano dalla portaerei a propulsione nucleare Charles de Gaulle. Il nuovo velivolo Rafale F3 sostituirà gradualmente tutti Mirage 2000N e Super Étendard nel ruolo di attacco nucleare.

La Francia possiede grandi industrie militari e una delle più grandi industrie aerospaziali del mondo.[60] Le sue aziende hanno realizzato, tra le altre cose, il Rafale, la portaerei Charles de Gaulle, il missile Exocet e il carro armato Leclerc. Nonostante il ritiro dal progetto Eurofighter Typhoon, la Francia sta attivamente investendo in iniziative militari comuni europee, come il Eurocopter Tiger, la fregata classe FREMM, l'aeromobile a pilotaggio remoto Dassault nEUROn e l'Airbus A400M. La Francia è anche un grande venditore di armi: la maggior parte del suo arsenale è a disposizione per il mercato estero, con l'eccezione dei mezzi a propulsione nucleare.[61]

La parata militare che si tiene a Parigi ogni 14 luglio, in occasione della Festa nazionale francese, è la più antica e la più grande parata militare a svolgimento regolare in Europa.[62]

Ricerca scientifica[modifica | modifica wikitesto]

La Francia ha due importanti istituti di ricerca con il Centro nazionale di ricerca scientifica e Commissariato per l'energia atomica e le energie alternative. Francia ospita sul suo territorio importanti strumenti di ricerca internazionali, come European synchrotron radiation facility o Institut Laue-Langevin e rimane un membro chiave del Organizzazione europea per la ricerca nucleare.

Università[modifica | modifica wikitesto]

Una delle più antiche università d'Europa e del mondo e tra le più antiche,(se non la più antica) università francese, è l'Università di Parigi, o la Sorbona: l’universitas magistrorum et scholarium Parisiensis ("gruppo di insegnanti e studenti di Parigi") è inizialmente una corporazione di insegnanti e studenti che è apparsa a Parigi intorno al 1150. Il primo atto che gli conferisce uno status ufficiale è una carta del 15 gennaio 1200 con la quale re Filippo II di Francia concede la "comunità". L'Università venne riconosciuta da papa Innocenzo III da una bolla del 1215, bolla confermata da papa Gregorio IX nel 1231.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Politica della Francia, Elenco di monarchi francesi, Presidenti della Repubblica francese e Primi ministri della Francia.

La Francia è una Repubblica costituzionale, "indivisibile, laica, democratica e sociale" (articolo I della Costituzione del 1958) a regime parlamentare semi-presidenziale (con forti poteri in mano al Presidente della repubblica). La riforma costituzionale del 28 marzo 2003 (Atto II del decentramento), ai sensi dello stesso articolo, ha aggiunto che l'organizzazione della Repubblica fosse decentrata.

Prima del 1962 il presidente della Repubblica francese era eletto a suffragio universale indiretto da un collegio elettorale ampliato, al fine di evitare il predominio del potere legislativo sul potere esecutivo che si era prodotto nell'ambito della quarta Repubblica e che aveva causato il blocco istituzionale. Nel novembre 1962, il presidente indisse un referendum per poter essere eletto a suffragio universale diretto, in base all'articolo 11 della Costituzione (e non all'articolo 89). L'articolo 11 consente di sottoporre a referendum leggi in materia di governo, organizzazione delle istituzione e trattati internazionali, mentre l'articolo 89 consente di presentare una revisione costituzionale da parte del popolo, ma dopo l'approvazione del Parlamento riunione in Congresso.

Nella Costituzione della Quinta Repubblica, il potere esecutivo è rafforzato a scapito del potere legislativo. Il Presidente ha acquisito competenze proprie come ad esempio il diritto di sciogliere l'Assemblée nationale (articolo 12 della Costituzione), il diritto di indire un referendum (articolo 11 della Costituzione), il potere di nominare il Primo ministro (articolo 8 della Costituzione), in quanto, a differenza del sistema presidenziale (si pensi agli Stati Uniti d'America), egli non è anche capo dell'esecutivo. Per quanto riguarda il governo, ne determina e ne dirige la politica. Stabilisce anche i 3/4 degli ordini del giorno dell'Assemblée nationale. Il presidente è eletto per cinque anni a suffragio universale diretto (prima era 7 anni).

L'ordinamento politico della quinta Repubblica prevede una Camera dei deputati (Assemblée nationale) di 577 membri, eletti per 5 anni a suffragio universale diretto, e un Senato (Sénat) composto di 331 senatori (che saranno 346 nel 2010 e rinnovati da questa data per la metà ogni tre anni), eletti per 6 anni a suffragio universale indiretto. Il potere legislativo del Senato è limitato; l'Assemblée nationale ha l'ultima parola in caso di disaccordo tra le due camere.

I cittadini francesi all'estero vedono i loro interessi difesi in Parlamento da parte dell'Assemblea dei francesi dell'estero (Assemblée des Français de l'Étranger).

Relazioni internazionali[modifica | modifica wikitesto]

La Francia è un membro delle Nazioni Unite e siede come uno dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'ONU con diritto di veto. È anche membro dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), del Segretariato della comunità del Pacifico (SPC) e della Commissione dell'Oceano Indiano (COI). È un membro associato della Associazione degli Stati caraibici (ACS) e membro di spicco della Organizzazione internazionale francofona (OIF) che raggruppa cinquantuno paesi francofoni in tutto il mondo. La Francia ospita la sede di importanti organizzazioni internazionali quali OCSE, UNESCO, Interpol, Alliance Base e l'Ufficio internazionale dei pesi e delle misure.

La politica estera francese è stata in gran parte influenzata dall'adesione all'Unione europea, di cui è membro fondatore. A partire dagli anni novanta, la Francia ha sviluppato stretti legami con la Germania riunificata al fine di creare un influente blocco trainante dell'Unione europea. Nei primi anni ‘90, il paese ha attirato forti critiche dalle altre nazioni per i suoi test nucleare sotterraneo nella Polinesia Francese. La Francia si oppose vigorosamente all'invasione dell'Iraq nel 2003, stringendo relazioni bilaterali con Stati Uniti d'America e Regno Unito. La Francia mantiene una forte influenza politica ed economica verso le ex colonie africane. In particolare ha fornito aiuti economici e sostegno militare alle missioni di pace in Costa d'Avorio e Ciad.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Economia della Francia.
Debito pubblico francese.

Come si è già avuto modo di segnalare, l'economia francese è una delle più forti del mondo e seconda in Europa dopo quella tedesca. Pur essendo di tipo capitalista è caratterizzata da un significativo intervento dello Stato, soprattutto a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Tuttavia, dalla metà degli anni ottanta, riforme successive hanno portato a un progressiva privatizzazione di diverse imprese pubbliche. Grazie all'utilizzo di tecniche altamente sofisticate, la Francia è al primo posto in Europa, e tra i primi nel mondo, per la quantità e la qualità dei suoi prodotti nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento. L'industria si articola in un fitto tessuto di piccole e medie imprese legate al territorio ma anche nei grandi colossi legati principalmente ai settori automobilistico, informatico, cosmetico, farmaceutico, gastronomico, della moda e dell'industria della musica. Il settore terziario impiega la maggior parte della forza lavoro e prospera grazie alla quantità e qualità dei servizi offerti dallo Stato e al turismo (la Francia occupa il quarto posto mondiale per introiti derivati dal turismo). Le stime del PIL nominale per l'anno 2012 pongono infatti la Francia al quinto posto tra i paesi più ricchi del globo.

Il suo peso economico è stato in grado di assicurare alla Francia un ruolo di primo piano sulla scena internazionale. Il Paese ha beneficiato innegabilmente dalla sua posizione geografica al centro d'Europa e lungo i principali flussi commerciali che attraversano il continente, con importanti porti sul mar Mediterraneo, Canale della Manica e oceano Atlantico.

Il mercato comune europeo istituito nel 1957 ha rappresentato un forte motore di sviluppo per le imprese francesi, che hanno beneficiato, nel contempo, dei forti legami commerciali che le ex-colonie hanno mantenuto con l'antica madrepatria.

Settore primario[modifica | modifica wikitesto]

La Francia è il primo produttore agricolo dell'Unione europea[63] con il 23% della produzione agricola nel 1999, è seguita a debita distanza da Italia (15,4%) e Germania (15,2%). Le colture principali sono i cereali (grano e mais), zucchero, vino, prodotti lattiero-caseari, frutta, verdura, l'allevamento animale e la produzione di carne.

Il settore ha subito un ammodernamento che ha aumentato la sua produttività. La popolazione attiva in agricoltura continua a diminuire dai massimi dell'immediato dopo guerra, tuttavia si segnala un relativo ringiovanimento della forza lavoro, legata principalmente al massiccio pensionamento: nel 2000 il 53% dei proprietari di azienda agricola avevano meno di 50 anni, contro il 42,6% del 1988. Le attività agricole si sviluppano sul 60% della Francia metropolitana corrispondenti a circa 28 milioni di ettari, ma solo la metà di questa superficie è posta a coltura.

La Francia è il secondo produttore mondiale di uva con 7 800 000 tonnellate secondo la FAO; un vitigno presso Myans, nel Rodano-Alpi.

Nel 2000, secondo INSEE, il valore di ciascuna produzione agricola è stato il seguente:

  1. Prodotti vegetali diversi (piante foraggere, piante e fiori): 10,8%
  2. Frutta e verdura: 10,4%
  3. Altri prodotti di origine animale (prodotti lattiero-caseari, conigli, ecc.): 13,3%
  4. Prodotti avicoli: 6,4%
  5. Allevamenti: 18,4%
  6. Pinte industriali: 6,8%
  7. Cereali: 15,5%
  8. Vini: 14,2%
  9. Servizi (agriturismo, ecc.): 4,2%

In termini di produzione, l'allevamento, con 11,9 miliardi di euro in valore nel 2000, si pone al primo posto nel panorama agricolo francese, davanti ai cereali (10 miliardi di euro e 66 milioni di tonnellate) e alle produzioni vinicole (8,9 miliardi di euro). Con 22,6 miliardi di litri di latte prodotti nel 2000, sebbene in calo rispetto al 1990, la Francia rappresenta un quinto del totale europeo. Se la pesca ha oggi un peso ridicolo sia a livello europeo sia mondiale (341 000 tonnellate nel 1999, principalmente tonno tropicale) la flotta è costituita da circa 6 000 navi e circa 20 500 marinai. Infine, il legname raccolto, pari a 36,2 milioni di metri cubi nel 1999, alimentando un settore (segherie, lavorazione del legno, produzione di carta e cartone), che impiega circa 100 000 persone. La produzione agricola alimenta inoltre il settore delle industrie di trasformazione alimentare, che alla fine del 1999 assommava a circa 3 000 aziende che davano lavoro a 370 000 dipendenti, dove l'industria legata alla lavorazione della carne impiegava da sola 122 000 persone.

Settore secondario[modifica | modifica wikitesto]

Il settore secondario rappresenta il 20,6% del PIL francese nel 2006 e occupava il 24,4% della forza lavoro.[64]

La Francia è una delle più grandi potenze industriali del mondo. Nelle loro attività, diversi gruppi francesi occupano un posto di primo piano rispetto ai loro concorrenti stranieri, come nel caso L'Oréal, Michelin e Alcatel.

I rami che occupano il più grande numero di lavoratori dipendenti sono le industrie della meccanica, elettrica ed elettronica (25% nel 1998), dei prodotti in metallo (11,7%) e il settore legno, carta e stampa (10,2%). Inoltre il settore automobilistico riveste una notevole importanza, con una produzione annuale di circa 5 milioni di veicoli, forte di circa 300 000 dipendenti, con grandi gruppi quali Peugeot-Citroen e Renault.

Con l'88% delle imprese con meno di 200 dipendenti nel 1998, l'industria francese appare scarsamente concentrata. A fianco dei gruppi di grandi dimensioni coesistono e prosperano molte piccole e medie imprese (PMI) che spesso lavorano in subappalto.

La produzione di energia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Energia nucleare in Francia.

L'industria nucleare francese è ora un settore leader dell'economia e uno dei pilastri della sua politica energetica. La Francia è il secondo maggior produttore di energia nucleare del mondo dietro solo agli Stati Uniti d'America. Con 59 reattori nucleari, tutte gestite dall'EDF, la Francia possiede il secondo parco al mondo (preceduta sempre dagli USA), mentre la quota di energia nucleare sulla produzione totale di energia elettrica corrisponde a quasi il 79%, ponendo la Francia come leader a livello mondiale.

La centrale nucleare di Cattenom nel dipartimento di Mosella.

Distribuzione della produzione totale di energia elettrica nel 2005:[65]

  • Energia nucleare: 79%
  • Energia da fonti rinnovabili: 11%
  • Energia da fonti fossili: 10%

Caratteristiche del nucleare francese, secondo il Ministero dell'Ecologia:[66]

  • 78% dei kWh di energia elettrica prodotta in Francia sono d'origine nucleare
  • 59 sono i reattori nucleari in funzione in tutto il territorio nazionale distribuiti su 19 centrali
  • La capacità installata del parco è di circa 63 GWe
  • Il costo degli investimenti nelle centrali nucleari di potenza è stato nell'ordine di 77 miliardi di nel 2003
  • Il parco nucleare ha permesso un risparmio di 10 miliardi di nel 2005 rispetto a un parco di pari potenza alimentato a energia termica a gas naturale
  • L'energia nucleare francese permette di evitare 31 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio nell'atmosfera
  • Da 1 100 a 1 200 tonnellate di rifiuti irradiati sono prodotte ogni anno dalle centrali francesi dell'EDF.

La scelta strategica di puntare sulle centrali nucleari di potenza ha costantemente ridotto la bolletta energetica della Francia. Inoltre, il tasso di indipendenza energetica del paese è in netta crescita: il 26% nel 1973, circa il 50% dalla fine degli anni ‘80. L'energia nucleare ha anche permesso al paese di ridurre le emissioni che contribuiscono all'effetto serra. La Francia ha così uno dei più bassi tassi di emissioni di CO2 fra i paesi dell'OCSE. Le sue emissioni di anidride carbonica causate dalla produzione energetica sono pari a 1,68 tonnellate pro capite nel 2002, contro le 2,30 tonnellate della media dei paesi dell'Unione europea a 15 (di cui 2,80 tonnellate per la Germania e 2,44 tonnellate per il Regno Unito) e le 5,36 t. per gli Stati Uniti d'America.[66] La Francia, in tal modo, ha emissioni di gas serra pro capite del 21% al di sotto della media europea, e dal 30% al 40% inferiori a quelli dei suoi principali paesi confinanti.

Settore terziario[modifica | modifica wikitesto]

Il settore terziario ha un posto di rilievo nell'economia francese a immagine degli sviluppi compiuti negli altri principali paesi industrializzati. Il settore terziario impiega il 71,5% della popolazione attiva, più di 18 milioni di francesi.[64] Questo è il settore che contribuisce maggiormente alla crescita economica.[63] Mentre il settore commerciale è stato caratterizzato negli ultimi anni da strategie di mercato da cui ha tratto vantaggio la grande distribuzione, spesso attraverso fusioni e acquisizioni di grandi dimensioni.

Commercio con l'estero[modifica | modifica wikitesto]

Mappa delle esportazioni della Francia

Per 30 anni l'industria francese si è considerevolmente internazionalizzata. Lo sviluppo delle esportazione però varia notevolmente da un settore all'altro:

  1. i settori in declino sono quelli del legno e della carta, tessile, apparecchiature elettriche, elettrodomestici, abbigliamento e cuoio;
  2. i settori in aumento sono quelli della cantieristica navale, aereo e ferroviario, farmaceutico, dei profumi, l'industria automobilistica, il settore agroalimentare e dei componenti elettronici.

Molto importante per la bilancia commerciale è il settore agroalimentare, che ha prodotto 9,4 miliardi di euro di eccedenza nel 2000. In questo settore figurano produzioni quali quello delle bevande alcoliche (champagne, vino, cognac), seguita dalle produzioni cerealicole (grano) e dell'allevamento animale e delle carni. In termini di saldo esportazioni-importazioni, l'agroalimentare è seguito dall'industria automobilistica (9,3 miliardi di euro).

I principali partner commerciali della Francia sono ovviamente i paesi dell'Unione europea, con i quali presentava un surplus commerciale, concentrando il 62% delle esportazioni e il 60% delle importazioni nel 2000. A distanza i paesi europei sono seguiti dall'America e dall'Asia.

Per quanto riguarda le importazioni francesi ruolo principale veste il settore dell'energia. I principali fornitori di petrolio sono Norvegia, Arabia Saudita, Russia e la vicina Gran Bretagna. Altre merci d'importazione sono gli elettrodomestici e i prodotti dell'abbigliamento-cuoio.

A partire dal 2004, la Francia ha conosciuto un disavanzo della sua bilancia commerciale sempre più importante.

Altri aspetti socio-economici[modifica | modifica wikitesto]

Il tasso di disoccupazione, al 7,5% nel marzo 2008, è fra i più elevati d'Europa, e da circa 30 anni questo problema è ufficialmente una priorità del governo, indipendentemente dal partito al potere. La disoccupazione colpisce in particolare le donne, le persone oltre i 50 anni e la gioventù (anche se le stime sono leggermente alterate dal fatto che solamente una minoranza cerca un lavoro prima dei 22 anni).

Nel 2008 3,68 milioni di persone (6,4% della popolazione) vivevano al di sotto della soglia di povertà del 50%, e 7,13 milioni di persone (12,1% della popolazione) vivono al di sotto della soglia di povertà del 60%. La povertà assoluta è in costante declino in Francia, ma la povertà relativa diminuisce in maniera inferiore (la povertà relativa è definita in relazione alla media del tenore di vita, e difficilmente può scomparire).

Il 15% delle famiglie più ricche possiedono il 55,8% del totale del patrimonio nazionale (e nella maggior parte dei casi sono delle persone anziane).[67]

Situazione dell'amministrazione pubblica[modifica | modifica wikitesto]

Il deficit pubblico, come il deficit di bilancio, sono molto elevati: per il 2007 lo stato delle spese nette ammontava a 271 miliardi di euro, mentre il totale delle entrate nette ammontano a 228 miliardi di euro. Secondo il ministero delle Finanze francese, il disavanzo era pari a circa 42 miliardi di euro.[68]

Il debito pubblico del governo (Stato, enti locali, Sicurezza sociale, ODAC) era pari a 1 150 miliardi di euro alla fine del 2006, che costituisce il 64,2% in rapporto al PIL (i criteri del Patto di stabilità e di crescita del trattato sull'Unione europea limita il disavanzo al 3,0% del PIL e il debito al 60% del PIL).[69]

Caratteristiche del sistema economico[modifica | modifica wikitesto]

Sede della Peugeot-Citroen a Poissy.

L'organizzazione economica è tipico capitalista con un forte intervento statale (neo-colbertismo) dalla fine della seconda guerra mondiale, tanto che si parla spesso di capitalismo francese.

Per quanto riguarda il sistema di produzione, la Francia è il quarto esportatore del mondo (come somma di tutti i prodotti), nonostante l'intrinseca debolezza, dal momento che non controlla il sistema di produzione, dominata a monte da parte di coloro che producono macchine utensili. L'economia francese è prevalentemente un'economia dei servizi, per i quali è il secondo più grande esportatore del mondo (è al primo posto nel mondo come destinazione turistica con più di 60 milioni di visitatori stranieri l'anno).

Il settore terziario impiega il 72% della forza lavoro. Ma è soprattutto nel sistema della distribuzione che la Francia si distingue: la grande distribuzione in Francia ha un peso molto forte per l'economia.

È il secondo più grande esportatore mondiale di prodotti alimentari, dietro gli Stati Uniti d'America, anche se il settore primario (agricoltura, pesca) rappresenta solo il 4% della forza lavoro.

La Francia possiede un importante apparato industriale. Fra i settori di punta vi sono la produzione di treni commerciali per l'alta velocità e una potente industria automobilistica (Peugeot-Citroën, Renault, Michelin). Possiede il primo gruppo globale per la costruzione di centrali nucleari, collabora nel settore aeronautico e aerospaziale con gruppi quali Airbus, Eurocopter, Ariane, Safran, ha importanti aziende farmaceutiche (Sanofi Aventis, Istituto Pasteur). Presenta eccellenze nel settore gastronomico e nel settore di lusso. Il settore secondario occupa il 24% della forza lavoro.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Turismo in Francia.
La Torre Eiffel a Parigi, il monumento più visitato

La Francia è il paese più visitato nel mondo (per numero di arrivi internazionali, da 37 anni), anche se in termini di presenze turistiche si piazza al quinto posto con 140 milioni di pernottamenti.[70] Parigi è la prima città turistica in termini di arrivi (da 75 anni) e la Torre Eiffel è il monumento più visitato del mondo. La Francia è al 4º posto per siti riconosciuti dall'Unesco (patrimonio artistico dell'umanità) preceduta da Spagna, Cina e Italia (che ne presenta 11 in più). I siti sono 39 per la Francia (insieme alla Germania anch'essa a 39 siti), 44 per la Spagna, 47 per la Cina e 51 per l'Italia. Il Paese si presenta come leader indiscusso in questo settore ed offre una grande varietà di monumenti e siti di notevole interesse. Le entrate del turismo internazionale sono più elevate negli Stati Uniti d'America (81,7 miliardi di dollari) rispetto alla Francia (42,3 miliardi di dollari).

Da un lato i soggiorni in Francia sono generalmente di breve durata e, in secondo luogo, il tipo di turismo è differente rispetto agli Stati Uniti d'America(un turismo familiare invece che un turismo d'affari). Nel 2000 è stato segnato il record assoluto con 75,5 milioni di arrivi. La bilancia turistica francese è in positivo: nel 2000 si sono generate entrate per 32,78 miliardi di euro, mentre i turisti francesi nei viaggi all'estero hanno contribuito a una spesa di soli 17,53 miliardi di euro. La grande varietà di paesaggi, la lunghezza di costa (5500 chilometri), il numero e la diversità dei monumenti presenti, oltre al prestigio della cultura francese (cucina, stile di vita, ecc.) e il ricco patrimonio (letteratura, pittura) spiega senza dubbio l'attrattività del paese, anche se si prevede che lo sviluppo del turismo in Cina potrebbe strappare nei prossimi anni il trono alla Francia come paese più visitato del mondo.[71]

Secondo i dati del 2003 i siti turistici più visitati sono stati:[72] Torre Eiffel (6,2 milioni), Museo del Louvre (5,7 milioni), reggia di Versailles (2,8 milioni), Museo d'Orsay (2,1 milioni), Arco di Trionfo (1,2 milioni), Centre Pompidou (1,2 milioni), Mont Saint-Michel (1 milione), Castello di Chambord (711 000), Sainte-Chapelle (683 000), Castello di Haut-Kœnigsbourg (549 000), Puy de Dôme (500 000), Musée Picasso (441 000), Carcassonne (362 000).

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Compagnie aeree francesi, Autostrade in Francia, Elenco degli aeroporti francesi e Trasporti in Francia.
La rete TGV e Eurostar.

La rete ferroviaria della Francia, che si estende per 31840 km è la più ampia dell'Europa occidentale. È gestita dalla SNCF, e i treni ad alta velocità comprendono il Thalys, l'Eurostar e il TGV, che viaggia sino a 320 km/h sulle linee ad alta velocità o "lignes à grande vitesse - LGV". L'Eurostar unisce la Francia al Regno Unito attraverso il tunnel sotto la Manica, e il Thalys con il Belgio. Esistono collegamenti ferroviari con tutti gli altri paesi limitrofi, con l'eccezione di Andorra.

Approssimativamente ci sono 893300 km di rete stradale in Francia. La regione di Parigi è avvolta dalla più fitta rete di strade e autostrade che la collegano con tutte le altre parti del paese. Le strade francesi supportano un certo traffico internazionale, con collegamenti verso le città dei paesi vicini come Andorra, Belgio, Germania, Italia, Lussemburgo, Monaco, Spagna e Svizzera. Non vi è in uso nessuna tassa annuale di circolazione, tuttavia, l'utilizzo delle autostrade è regolamentato attraverso il pagamento di un pedaggio. Il mercato dell'auto è dominato dai marchi nazionali, come la Renault (27% delle autovetture vendute in Francia nel 2003), Peugeot (20,1%) e Citroën (13,5%).[73] Oltre il 70% delle nuove autovetture vendute nel 2004 montava motori diesel, di gran lunga più contenuti i motori a benzina o a GPL.[74] La Francia possiede il più alto ponte stradale del mondo: il viadotto di Millau, e ha costruito molti ponti importanti fra i quali il Ponte di Normandia.

Nel paese sono presenti 478 tra aeroporti e aerodromi. L'aeroporto internazionale Charles de Gaulle situato nelle vicinanze di Parigi è il più grande e trafficato aeroporto di Francia e il secondo d'Europa dopo Londra Heathrow, e movimenta la stragrande maggioranza del traffico commerciale del paese e collega Parigi praticamente con tutte le principali città del mondo. L'Air France è la compagnia aerea di bandiera, anche se diverse compagnie aeree private offrono voli nazionali e internazionali. Ci sono dieci grandi porti in Francia, il più grande dei quali è a Marsiglia. Si contano 14932 km di corsi d'acqua e canali navigabili, compreso il Canal du Midi, che collega il mar Mediterraneo con l'oceano Atlantico tramite il fiume Garonna.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Académie française e Architettura francese.

La cultura francese è ricca, varia e antica, e riflette le sue culture regionali e l'influenza delle ondate migratorie avvenute nel corso delle varie epoche. La sua capitale, Parigi - la Ville lumière - è stata a lungo un crocevia culturale importantissimo (la Sorbona), accogliendo artisti provenienti da ogni settore. Alcuni di questi siti sono dedicati alle tematiche più diverse (il museo del Louvre) e questa ricca cultura ha fatto della Francia, e di Parigi, le prime località turistiche del mondo.

Patria di molti filosofi (il XVII secolo o Grand Siècle, e il XVIII secolo, o Età dei Lumi, sono stati i secoli d'oro per la Francia), la cultura francese ha lasciato al mondo la lingua della diplomazia, alcune delle concezioni universali dell'uomo, oltre a numerose scoperte e realizzazioni tecniche e mediche.

Dopo aver inventato il cinema a Lione, la Francia ha sviluppato una delle poche industrie cinematografiche in Europa a resistere alla macchina hollywoodiana.[75]

E nasce proprio in Francia nel 1982 grazie al politico francese Jack Lang la Festa della musica, che si svolge, anche in Italia, ogni anno il 21 giugno per celebrare il solstizio d'estate.

La Francia viene anche considerata, accanto all'Italia, la patria della moda e del lusso, avendo dato i natali a creatori come Coco Chanel, Christian Dior e Yves Saint-Laurent.

Nel campo artistico, la Francia è la patria dell'architettura gotica che nacque intorno a Parigi nel XII secolo prima di diffondersi in tutt'Europa ma anche del rococò e del neoclassicismo durante il Settecento nonché dell'arte moderna, con i movimenti d'avanguardia dell'impressionismo, del fauvismo, del cubismo e del surrealismo tra la fine del Ottocento e l'inizio del Novecento. Nella prima metà dell'Ottocento, la fotografia fu inventata da Nicéphore Niepce che scattò in Borgogna nel 1827 la prima fotografia della storia.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Pittura[modifica | modifica wikitesto]

La Francia, in ambito pittorico, ha espresso importanti personalità: nel XV secolo spicca la figura di Jean Fouquet, pittore di corte che realizzò la sintesi dell'arte italiana e fiamminga, producendo ritratti di un notevole naturalismo e molti libri miniati. Nel XVII secolo, sono degni di nota Nicolas Poussin, uno dei grandi maestri del classicismo, Claude Lorrain, uno dei più famosi paesaggisti dell'epoca e Georges de La Tour, un originalissimo continuatore del caravaggismo. Nel XVIII secolo, si affermò il neoclassicismo con Jacques-Louis David e il rococò con Antoine Watteau, François Boucher, Jean-Siméon Chardin e Jean-Honoré Fragonard. Il XIX secolo espresse, tra gli altri, Eugène Delacroix e Théodore Géricault, tra i maggiori esponenti dell'arte romantica, e Jean-Auguste-Dominique Ingres, grande esponente del neoclassicismo.

Nel XIX secolo il pre-impressionismo trova un importante esponente nella pittura di Édouard Manet. Il realismo ha come importanti esponenti Gustave Courbet, Jean-François Millet, Honoré Daumier e Rosa Bonheur. Nella seconda metà del XIX secolo si afferma in Francia il simbolismo con Pierre Puvis de Chavannes, Gustave Moreau e Odilon Redon, l'impressionismo con Claude Monet (con la pittura paesaggistica e la pittura en plein air), Pierre-Auguste Renoir, Edgar Degas, Camille Pissarro e Gustave Caillebotte. E ancora il post-impressionismo con l'opera di Paul Cézanne, Paul Gauguin, Georges Seurat e Paul Signac (fondatori del divisionismo), Henri de Toulouse-Lautrec e pittori del movimento dei Nabis (Paul Sérusier, Maurice Denis, Pierre Bonnard, Edouard Vuillard).

Nel XX secolo, Parigi è la capitale dell'arte moderna e delle avanguardie. Si ricorda le figure fondamentali di Henri Matisse e dei suoi amici del Fauvismo, con André Derain, Maurice Vlaminck e Raoul Dufy. Il fauvismo è seguito dal cubismo, sviluppato a Parigi dallo spagnolo Pablo Picasso e dal francese Georges Braque e poi da Fernand Léger, Robert Delaunay e Sonia Delaunay. Marcel Duchamp è la figura centrale del dadaismo e del surrealismo accanto a Francis Picabia. I principali pittori surrealisti francesi sono André Masson e Yves Tanguy.

Nel secondo dopoguerra spiccano le personalità di Jean Dubuffet, Yves Klein, Nicolas de Staël (di origine russa) e la figura di Niki de Saint Phalle, importante realizzatrice anche di plastici.

Scultura[modifica | modifica wikitesto]

Durante il Rinascimento, nel XVI secolo, si fanno spazio i scultori Germain Pilon, Jean Goujon e Ligier Richier.

Nel Seicento, Pierre Puget è il massimo rappresentante della corrente barocca in Francia, mentre François Girardon et Coysevox sviluppano il classicismo francese all'epoca di Luigi XIV.

Durante il Settecento, la prima metà del secolo è dominata da scultori di gusto rococo (Guillaume Coustou) poi seguiti dalla reazione neoclassica (Jean-Baptiste Pigalle, Edmé Bouchardon, Etienne Maurice Falconet e Jean-Antoine Houdon).

Uno dei più illustri esponenti della scultura francese fu Auguste Rodin (1840-1917), principale iniziatore della scultura moderna.

E ancora da ricordare la figura dello scultore Auguste Bartholdi, autore della Statua della Libertà, donata dalla Francia agli Stati Uniti (trasportata a New York il 17 giugno 1885) e inaugurata nel 1886 e le figure di Jean-Baptiste Carpeaux, rappresentante dell'eclettismo e di Camille Claudel, amica intima di Rodin.

Nel Novecento, le principali figure della scultura moderna sono Raymond Duchamp-Villon, Henri Laurens, Jean Arp e Louise Bourgeois.

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Scienza[modifica | modifica wikitesto]

La Francia è patria di numerosi e importanti matematici e scienziati tra cui Cartesio, Blaise Pascal, Pierre de Fermat, Antoine Lavoisier, Évariste Galois, Pierre Simon Laplace, Siméon-Denis Poisson, Gaspard Monge, François Arago, Joseph Liouville, Augustin-Louis Cauchy, Guillaume François Antoine marchese de l'Hôpital, Joseph Fourier, Émile Borel, Nicolas Bourbaki, Adrien-Marie Legendre, Camille Jordan, Henri Lebesgue, Charles Hermite, Claude-Louis Navier, Benoît Mandelbrot, Ferdinand Monoyer, Augustin-Jean Fresnel, Sadi Carnot, André-Marie Ampère, Jean-Baptiste Biot, Claude Bernard, Louis Pasteur, Félix Savart, Henri Poincaré, Henri Becquerel, Marie Curie, Pierre Curie, Louis-Victor Pierre Raymond de Broglie ecc.

Chimica e fisica[modifica | modifica wikitesto]

Matematica[modifica | modifica wikitesto]

Medicina[modifica | modifica wikitesto]

Tecnologia[modifica | modifica wikitesto]

Progressi tecnologici[modifica | modifica wikitesto]

Ingegneria[modifica | modifica wikitesto]

La nascita della fotografia[modifica | modifica wikitesto]

Tra i fotografi del XX secolo ricordiamo Robert Doisneau (1912-1994) (Bacio davanti all'hotel De Ville, foto scattata nel 1950).

La Francia nello spazio[modifica | modifica wikitesto]

Filosofia[modifica | modifica wikitesto]

Notevole è anche la tradizione filosofica con Pietro Abelardo (1079-1142), con Anselmo d'Aosta, considerato uno degli iniziatori del metodo scolastico [87] . Nel XVI secolo Giovanni Calvino, uno dei massimi esponenti della riforma protestante, e da cui sorse il calvinismo. autore inoltre della Institutio christianae religionis (1536), Jean Bodin, importante teorico dell' assolutismo monarchico. Nel XVII secolo Cartesio, fondatore della filosofia moderna e autore del Discorso sul metodo (1637), Blaise Pascal, precursore dell' esistenzialismo [88] e autore dei Pensieri (1669). Il XVIII secolo con Jean-Jacques Rousseau, importante esponente dell' illuminismo e autore de Il contratto sociale (1762), Montesquieu, esponente della teoria della separazione dei poteri, Voltaire, illustre esponente dell' illuminismo, autore del Trattato sulla tolleranza (1763) e del Dizionario filosofico (1764), Denis Diderot, rappresentante dell' illuminismo e promotore dell' Encyclopédie, Jean Baptiste Le Rond d'Alembert, esponente dell'illuminismo e collaboratore alla pubblicazione dell' Encyclopédie: il XIX secolo con Auguste Comte, fondatore del positivismo. Tra il XIX e il XX secolo spicca la figura di Émile Durkheim, uno dei padri fondatori della sociologia moderna. Il Novecento vide svilupparsi i pensieri di Henri Bergson, il maggior esponente dello spiritualismo [89]. Gaston Bachelard, esponente dell' epistemologia, Maurice Merleau-Ponty, noto esponente della fenomenologia, Claude Lévi-Strauss, teorico dello strutturalismo e padre dell'antropologia moderna [90], Jean-Paul Sartre, tra i più importanti rappresentanti dell' esistenzialismo, Jacques Lacan, che applicò lo strutturalismo alla psicoanalisi. Michel Foucault, esponente della corrente filosofico-antropologica sia dello strutturalismo che del cosiddetto post-strutturalismo, cui altri esponenti noti sono Gilles Deleuze, Jacques Derrida e Jean-François Lyotard. E ancora Jean Baudrillard, teorico del postmodernismo. Nel XX secolo si distinse anche la figura di Edgar Morin che, intorno agli anni settanta, ha sviluppato la cosiddetta epistemologia della complessità. E ancora tra il XX e il XXI secolo si è distinta la figura del religioso Abbé Pierre.

Pedagogia[modifica | modifica wikitesto]

La Francia ha dato importanti contributi anche in ambito pedagogico. Nel XVII secolo si affermarono importanti figure tra cui quella del Fénelon (1651-1715) e di Giovanni Battista de La Salle (1651-1719).

Nel XVIII secolo spicca l'opera Emilio o dell'educazione (1762) di Jean-Jacques Rousseau.

Diritto[modifica | modifica wikitesto]

Il movimento femminista[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Femminismo in Francia.

Un aspetto importante ha avuto anche il movimento femminista francese che trae le sue origini, in particolare, dalla Rivoluzione francese

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Letteratura francese.

La littérature gode ancora oggi di una grande importanza nella cultura francese, i più grandi scrittori essendo figure nazionali a tutti note mentre i premi letterari come il Goncourt scatenano ogni anno i media e le passioni del pubblico. D'altro canto, l'influenza della letterature francese nel mondo occidentale è stata essenziale sin dal Medioevo e in particolare dal Seicento in poi, cosicché la Francia viene talvolta considerata come il "paese della letteratura".

I primi rudimenti di cultura francese risalgono al Medioevo, quando l'area dell'odierna Francia non possedeva ancora un'unica e uniforme lingua e di conseguenza gli scrittori si cimentarono con le diverse lingue e dialetti. Gli autori di molti testi medievali francesi non sono noti, come nel caso di Tristano e Isotta e Lancillotto e il Santo Graal. Gran parte della letteratura e della poesia medievale francese venne ispirata da leggende del ciclo carolingio, come la Chanson de Roland. Il "Roman de Renart", scritto nel 1175 da Perrout de Saint-Cloude, è un altro esempio dell'epoca. Alcuni nomi di autori di questo periodo sono Chrétien de Troyes, Guglielmo IX d'Aquitania, che scrisse in occitano, e il poeta François Villon.

Importanti scrittori del XVI secolo furono François Rabelais che influenzò il moderno vocabolario francese, i poeti Pierre de Ronsard e Joachim du Bellay e l'umanista Michel de Montaigne.

Victor Hugo, scrittore del XIX secolo.

Nel corso del XVII secolo un patrimonio importante in campo teatrale venne lasciato da Pierre Corneille, Jean Racine, Molière, e i filosofi Blaise Pascal e René Descartes, che influenzò la morale e la filosofia e gli autori dei decenni successivi. Nel genere della favola si distinse Jean de La Fontaine, importante poeta di questo secolo, mentre per la fiaba si affermò Charles Perrault, prolifico scrittore di racconti per bambini (Il gatto con gli stivali, Cenerentola, La bella addormentata nel bosco e Barbablù). E ancora ricordiamo i poeti classicisti François de Malherbe e Nicolas Boileau.

La letteratura francese e la poesia fiorirono nel XVIII-XIX secolo. Il XVIII secolo vide le opere di scrittori, filosofi e moralisti come Voltaire, Montesquieu, Denis Diderot e Jean-Jacques Rousseau. Il teatro si espresse attraverso le opere di Marivaux e Beaumarchais.

Nel XIX secolo la letteratura francese fu attraversata da varie correnti letterarie come il romanticismo, realismo, il naturalismo e il simbolismo che testimoniano della sua vitalità. Videro la luce molti romanzi francesi di fama mondiale con Victor Hugo (I miserabili), importante esponente del Romanticismo francese, Alexandre Dumas (I tre moschettieri e Il Conte di Montecristo), Gustave Flaubert (Madame Bovary), esponente del naturalismo, tra i più noti, ma anche Honoré de Balzac, autore di Papà Goriot, importante esponente del romanzo realista, Émile Zola, Guy de Maupassant, tra i padri del racconto moderno, Théophile Gautier, celebre autore de Il Capitan Fracassa, e Stendhal. La poesia cosiddetta "decadente" e "simbolista" fu un movimento importante nella letteratura francese che avrebbe influenzato la letteratura moderna occidentale, con poeti come Charles Baudelaire, autore de I fiori del male (1857), Paul Verlaine, Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé.

Nel XIX secolo si assiste anche all'affermazione del romanzo scientifico con Jules Verne, autore di capolavori quali Ventimila leghe sotto i mari e Il giro del mondo in 80 giorni

Importanti scrittori del XX secolo Marcel Proust, Louis-Ferdinand Céline, André Breton, il padre del surrealismo, Louis Aragon, Albert Camus (esponente dell'esistenzialismo ateo), Jean-Paul Sartre e Marguerite Yourcenar, importanti esponenti dell'esistenzialismo. Antoine de Saint-Exupéry scrisse Il piccolo principe, che rimase popolare per decenni tanto per la letteratura per ragazzi, quanto fra gli adulti di tutto il mondo.

Fumetti[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda il genere del fumetto:

Musica[modifica | modifica wikitesto]

La Francia fu uno dei centri europei della Musica medievale con la Scuola di Notre-Dame del XII secolo seguita dall'Ars Nova nel Trecento, con compositori come Guillaume de Machaut. Nel Rinascimento la cosiddetta scuola franco fiamminga fu una delle più innovative d'Europa, influenzando notevolmente la produzione europea ulteriore: il suo rappresentante più famoso fu Josquin Desprez. Nel Seicento e Settecento i più importanti compositori sono Jean-Baptiste Lully (di origine italiana), Marin Marais, Marc-Antoine Charpentier, François Couperin e Jean-Philippe Rameau. Per l'Ottocento e il Novecento sono degni di nota Hector Berlioz, Gabriel Fauré, Georges Bizet, Jacques Offenbach, Claude Debussy, importante esponente dell'impressionismo musicale, e Camille Saint-Saëns. Nel Novecento emergono le figure di Maurice Ravel, Erik Satie, Francis Poulenc, Arthur Honegger, Pierre Boulez, Charles Trenet e il chitarrista jazz Django Reinhardt.

Nel XX secolo spicca, inoltre, la musica di Édith Piaf, considerata spesso la più grande cantante francese[91], interprete di canzoni di successo tra cui La Vie en rose (1945), Dalida, Charles Aznavour e Michel Berger, noto esponente della musica pop francese.

Nel corso del XXI secolo, in campo musicale, sono da ricordare anche David Guetta e Bob Sinclar, disc jockey di fama internazionale, la cantante Caroline Loeb (con C'est la ouate), Alizée (con il singolo Moi... Lolita) e i gojira.

Danza[modifica | modifica wikitesto]

La nascita del balletto moderno[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei danzatori e coreografi francesi più apprezzati nel mondo della danza, a livello internazionale, è probabilmente Jean-Georges Noverre (1727-1810), il creatore del balletto moderno: il giorno del suo compleanno, il 29 aprile, viene celebrato nel mondo con la Giornata internazionale della danza.

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Cinema francese.

La nascita del cinema[modifica | modifica wikitesto]

Il campo della cinematografia francese è uno dei più apprezzati del panorama mondiale ed è in Francia che nasce il cinema, a Parigi il 28 dicembre 1895 con la proiezione pubblica di alcuni film di quelli che vengono considerati i padri del cinema: i Fratelli Lumiere, mentre, spesso, viene considerato come secondo padre un altro francese Georges Méliès, autore del primo film di fantascienza, Viaggio nella Luna, del 1902

L'egittologia[modifica | modifica wikitesto]

Altro contributo culturale importante fu la nascita e lo sviluppo dell'egittologia. Nel 1822 vennero decifrati i geroglifici egizi dal francese Jean-François Champollion

Emblemi della Francia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Emblemi della Francia e Marianne (allegoria).

Locuzioni indicanti la Francia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Locuzioni indicanti la Francia.

Sono da tempo diffuse numerose locuzioni con le quali si fa riferimento alla Francia, ecco le più note:

  • La Patria dei diritti dell'Uomo (Patrie des droits de l'Homme).
  • La Figlia primogenita della Chiesa (Fille aînée de l’Église).
  • La Grande Nazione (La Grande Nation), locuzione comparsa durante la rivoluzione e poi sotto Napoleone Bonaparte e ancora molto utilizzata oggi dai tedeschi in senso ironico.
  • Paese dei Lumi (Pays des Lumières), in riferimento al secolo dei Lumi.
  • Il Paese di Molière (Pays de Molière), contaminazione della locuzione "lingua di Molière" (langue de Molière) usata per indicare la lingua francese.
  • L'Esagono (Hexagone), secondo la sagoma approssimativa delle frontiere francesi (un po' come si dice "Lo Stivale" per definire l'Italia).
  • Il Paese del formaggio (Pays du fromage), dovuta alla grande varietà di formaggi francesi, o Il Paese dei 365 formaggi (Pays des 365 fromages), dalla celebre citazione attribuita sia al generale De Gaulle che a Churchill, tenuto conto che ce ne sono più di 1600
  • Oltre Quiévrain (Outre-Quiévrain) in riferimento al comune belga di Quiévrain posto sulla frontiera franco-belga; locuzione avverbiale che per i francesi significa "in Belgio" e per i belgi "in Francia".
  • Oltre Quesnon (Outre-Couesnon), locuzione avverbiale che faceva storicamente riferimento al fiume Couesnon, che nel 1009 divenne la linea di separazione fra la Bretagna (allora stato indipendente) e la Francia. Per i bretoni questa locuzione significava "in Francia".
  • La Francia dell'interno (France de l'intérieur), la Francia dal punto di vista dell'Alsazia-Lorena quando, una volta, questa regione non faceva parte della Francia e ormai spesso indicata per distinguere il diritto locale da quello generale.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La Ligue 1 è il massimo livello professionistico del campionato di calcio francese

Lo sport più seguito in Francia è il calcio, il campionato calcistico più importante è la Ligue 1. I maggiori club francesi per blasone sono il Paris Saint-Germain, il Marsiglia, il Lione, il Bordeaux e il Saint-Etienne. La Nazionale di calcio della Francia, come anche la Nazionale di rugby, sono soprannominate Les Bleus in riferimento al colore della divisa. La squadra di calcio ha vinto due Campionati mondiali, nel 1998 e nel 2018. Inoltre ha vinto due Campionati europei, nel 1984 e nel 2000 e annovera talenti internazionali quali, tra gli altri, Michel Platini, Just Fontaine, Raymond Kopa, Thierry Henry, capocannoniere della Nazionale francese con 51 reti e Zinédine Zidane.

Rugby[modifica | modifica wikitesto]

La squadra nazionale di rugby ha raggiunto per tre volte la finale di Coppa del Mondo, uscendone altrettante volte sconfitta, e prende parte annualmente al torneo delle Sei Nazioni, che ha vinto per sedici volte.

Pallamano[modifica | modifica wikitesto]

La nazionale di pallamano francese ha vinto per sei volte il campionato mondiale maschile e una volta quello femminile.

Tennis[modifica | modifica wikitesto]

Nella disciplina tennistica possiamo ricordare, tra gli altri, Suzanne Lenglen, vincitrice di ben 25 titoli del Grande Slam e prima celebrità femminile in questa disciplina.

Altri sport[modifica | modifica wikitesto]

Altri sport popolari sono il ciclismo e, in alcune regioni, la pallacanestro, l'hockey su ghiaccio e il pallavolo

Eventi sportivi[modifica | modifica wikitesto]

La Francia ha ospitato eventi di rilievo internazionale, come la Coppa del Mondo di calcio nel 1938 e nel 1998, e la Coppa del Mondo di rugby nel 2007. Il principale stadio francese è lo Stade de France di Parigi, sede della finale della Campionato mondiale di calcio del 1998 e della Coppa del mondo di rugby dell'ottobre 2007. Inoltre, la Francia ospita l'annuale Tour de France, la più famosa corsa di ciclismo su strada di tutto il mondo. Altri eventi sportivi di rilievo sono la 24 Ore di Le Mans, corsa automobilistica di resistenza che si tiene nel dipartimento della Sarthe, e la regata velica del Vendée Globe, che parte ogni quattro anni dal porto atlantico di Les Sables-d'Olonne. Si svolgono anche diversi grandi tornei di tennis, fra cui il Paris Masters e l'Open di Francia, detto Roland Garros, uno dei quattro tornei del Grande Slam.

E ancora per quanto riguarda l'automobilismo ricordiamo la Parigi-Rouen 1894, considerata la prima vera competizione automobilistica.[92]

Alpinismo[modifica | modifica wikitesto]

Il 15 ottobre del 1978 Jean Afanassieff fu il primo francese a raggiungere la vetta del monte Everest.[93], assieme ai connazionali Pierre Mazeaud e Nicolas Jaeger

La Francia e le Olimpiadi[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Francia ai Giochi olimpici.

La Francia ha una stretta associazione con le Olimpiadi, in quanto patria del barone Pierre de Coubertin, che suggerì la rinascita dei Giochi olimpici alla fine del XIX secolo. Parigi ospitò la seconda Olimpiade nel 1900. Parigi fu anche la prima sede del Comitato Olimpico Internazionale, prima che questa fosse trasferita a Losanna. Dopo l'edizione del 1900, la Francia ospitò le Olimpiadi in altre quattro occasioni: le olimpiadi estive del 1924 (sempre a Parigi) e tre Giochi Olimpici invernali (Chamonix-Mont-Blanc 1924, Grenoble 1968 e Albertville 1992).

La prima medaglia olimpica francese fu vinta il 6 aprile 1896 da Alexandros Touferis, medaglia d'argento nel salto triplo.

Il primo campione olimpico francese fu invece Eugène-Henri Gravelotte, oro nel fioretto ai Giochi olimpici di Atene 1896

L'atleta francese più medagliato dei Giochi olimpici moderni è Martin Fourcade, nel biathlon, con 5 ori e 2 argenti

I Giochi della Francofonia[modifica | modifica wikitesto]

Ricordiamo infine l'evento sportivo che coinvolge i paesi francofoni: i Giochi della Francofonia

Tradizioni e folclore[modifica | modifica wikitesto]

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Cucina francese.

Tra i testi di letteratura culinaria francese spicca la Fisiologia del gusto (Physiologie du Goût) (1825), uno dei testi della cucina borghese, di Anthelme Brillat-Savarin, considerato il padre della moderna gastronomia e gastrosofia [94].

Un piatto tipico della Francia è la zuppa di cipolle, gli ingredienti sono: cipolle, fette di pane integrale e spezie, e oltre a questo esistono molte pietanze che caratterizzano le varie zone della Francia. Tra queste, troviamo le lumache (escargot) che si possono trovare cucinate in differenti modi, famosi sono i dolci, e le creme sia dolci che salate. Tra queste ultime troviamo il soufflé.

Tra i simboli della gastronomia francese ricordiamo il Camembert, tipico formaggio, inventato, secondo la leggenda, da Marie Harel nel 1791.

Festività[modifica | modifica wikitesto]

Data Nome Italiano Nome Locale Note
1º gennaio Capodanno Jour de l'An  
20 marzo Giornata della lingua francese nelle Nazioni Unite Journée de la langue française aux Nations unies per celebrare la lingua francese e la francofonia nel mondo
- Pasqua Pâques Domenica, data variabile (non è una festa pubblica)
- Lunedì di Pasqua Lundi de Pâques il lunedì dopo Pasqua
1º maggio Festa del lavoro Fête du Travail
8 maggio Giorno della vittoria Victoire 1945 fine della seconda guerra mondiale
seconda domenica di maggio Festa nazionale di Giovanna d'Arco e del Patriottismo Fête nationale de Jeanne d'Arc et du patriotisme Liberazione dall'assedio di Orléans, nel 1429
- Ascensione Ascension giovedì, 40 giorni dopo Pasqua
- Pentecoste Pentecôte domenica, 50 giorni dopo Pasqua (non è una festa pubblica)
- Lunedì di Pentecoste Lundi de Pentecôte il lunedì dopo Pentecoste (non è più una festa pubblica)
14 luglio Festa nazionale francese Fête Nationale Presa della Bastiglia (1789) / Festa della Federazione (1790)
15 agosto Assunzione di Maria Assomption  
1º novembre Ognissanti Toussaint  
11 novembre Giorno dei veterani
Giorno dell'armistizio
Giorno del ricordo
Armistice 1918 Fine della prima guerra mondiale
25 dicembre Natale Noël

Classifiche internazionali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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  9. ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  10. ^ Oltre a .fr, molti altri domini di primo livello Internet sono utilizzati nei dipartimenti e territori della Francia d'oltremare: .re, .mq, .gp, .tf, .nc, .pf, .wf, .pm, .gf e .yt. Inoltre, la Francia utilizza .eu, condiviso con gli altri membri dell'Unione europea.
  11. ^ La Valle Stretta (Vallée Étroite) francese sotto amministrazione del comune di Névache ha il prefisso italiano di Bardonecchia +39 0122
  12. ^ Luciano Canepari, Francia, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
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  25. ^ La nuova procedura è esplicata sul sito dell'INSEE.
  26. ^ (FR) INSEE 2006: "La Francia, oggi uno dei paesi più fecondi d'Europa"
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