La battaglia di Vittorio Veneto o terza battaglia del Piave fu l'ultimo scontro armato tra Italia e Impero austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale. Si combatté tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1918 nella zona tra il fiume Piave, il Massiccio del Grappa, il Trentino e il Friuli e seguì di pochi mesi la fallita offensiva austriaca del giugno 1918 che non era riuscita a infrangere la resistenza italiana sul Piave e sul Grappa e si era conclusa con un grave indebolimento della forza e della capacità di combattimento dell'Imperial regio Esercito.
L'attacco decisivo italiano, fortemente sollecitato dagli alleati che erano già passati all'offensiva generale sul fronte occidentale, ebbe inizio solo il 24 ottobre 1918 mentre l'Impero austro-ungarico dava già segno di disfacimento a causa delle crescenti tensioni politico-sociali tra le numerose nazionalità presenti nello stato asburgico, e mentre erano in corso tentativi di negoziati per una sospensione delle ostilità.
La battaglia di Vittorio Veneto fu caratterizzata da una fase iniziale duramente combattuta, durante la quale l'esercito austro-ungarico fu ancora in grado di opporre valida resistenza sia sul Piave sia nel settore del Monte Grappa, a cui seguì un improvviso e irreversibile crollo della difesa, con la progressiva disgregazione dei reparti e defezioni tra le minoranze nazionali, che favorirono la rapida avanzata finale dell'esercito italiano fino a Trento e Trieste.
Il 3 novembre 1918, con entrata in vigore dal giorno successivo, venne concluso l'armistizio di Villa Giusti che sancì la fine dell'Impero austro-ungarico e la vittoria dell'Italia nella Grande Guerra.
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Parco dei Principi (in francese Parc des Princes o Parc-des-Princes, più formalmente Stade du Parc des Princes) è il nome di tre impianti sportivi polivalenti di Parigi, capitale della Francia, edificati in successione tra il 1897 e il 1972 sulla stessa area di circa 60000 m² nel XVI arrondissement, nella periferia sudoccidentale della città al confine con Boulogne-Billancourt.
Laddove i primi due manufatti erano, oltre che stadi, anche velodromi, tale ultima caratteristica non fu prevista nel più recente, e tuttora in uso, impianto costruito tra il 1967 e il 1972 su progetto degli architetti Roger Taillibert e Siavash Teimouri, che con i suoi quasi 48 000 posti a sedere è il quinto stadio di Francia per capienza.
Tra il 1972 e il 1997, anno dell'inaugurazione dello Stade de France, il Parco dei Principi fu la più importante struttura sportiva del Paese in quanto stadio di elezione sia della nazionale francese di calcio che di quella di rugby a 15 che in tale sede disputava gli incontri del Cinque Nazioni.
Nel corso dei suoi 47 anni di operatività a tutto il 2019 ha ospitato, a livello internazionale, due edizioni del campionato europeo (nel 1984, della cui finale fu anche sede, e nel 2016), un'edizione del campionato mondiale di calcio (nel 1998, compresa la finale per il terzo posto) e, più recentemente, il mondiale di calcio femminile 2019; due edizioni della coppa del Mondo di rugby (nel 1991 e nel 2007, in cui fu sede della finale di consolazione) e un'edizione della coppa del Mondo di rugby a 13 (1972).
A livello di club invece ha ospitato le finali delle tre maggiori competizioni dell'UEFA (le Coppe dei Campioni 1974-75 e 1980-81, la Coppa delle Coppe 1977-78 e 1994-95 e la Coppa UEFA 1997-98), nonché la finale di Coppa Europa di rugby (2000-01).
Nella configurazione precedente all'attuale aveva ospitato gare del campionato mondiale di calcio 1938 e la finale del campionato europeo di calcio 1960, nonché la finale di coppa dei Campioni 1955-56, quella del Torneo FIRA di rugby a 15 1937 e quella della coppa del Mondo di rugby a 13 1954.
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Il Dunmore Pineapple, anche conosciuto come The Pineapple, è un capriccio architettonico situato vicino ad Airth, nello Stirlingshire, in Scozia.
L'edificio fu fatto costruire da John Murray, IV conte di Dunmore nel 1761 e donato a sua moglie Charlotte Stewart. Tale struttura costituiva anche la residenza estiva del nobile nonché una serra in cui egli conservava frutti e ortaggi esotici di ogni sorta fra cui gli ananas, che erano per l'epoca alimenti rari e pregiati. Secondo un'altra versione, l'ananas che svetta sull'edificio fu invece aggiunto dieci anni più tardi, quando il conte tornò dall'America dove fu governatore di New York e della Virginia. Il frutto era usato dai marinai dell'epoca come simbolo di buona fortuna e di felice ritorno a casa: di ritorno da lunghe navigazioni in terre esotiche erano soliti apporre uno di questi frutti fuori l'uscio delle loro abitazioni. Dunmore, ritornato da una lunga permanenza oltre oceano, volle utilizzare la stessa simbologia, facendo apporre un enorme ananas sulla sommità dell'edificio. L'identità del progettista del Dunmore Pineapple è incerta, ma si presume che fosse Sir William Chambers, che progettò altre strutture altrettanto fantasiose e curate sin nei minimi dettagli.
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