La battaglia di Legnano fu combattuta tra l'esercito imperiale di Federico Barbarossa e le truppe della Lega Lombarda il 29 maggio 1176 tra le località di Legnano e Borsano, nell'Altomilanese, nell'attuale Lombardia. Sebbene la presenza del nemico nei dintorni fosse già nota a entrambi gli schieramenti, questi si incontrarono improvvisamente senza avere il tempo di pianificare alcuna strategia.
Lo scontro fu cruciale nella lunga guerra intrapresa dal Sacro Romano Impero Germanico per tentare di affermare il suo potere sui comuni dell'Italia Settentrionale, che decisero di mettere da parte le reciproche rivalità alleandosi in un'unione militare guidata simbolicamente da papa Alessandro III, la Lega Lombarda.
La battaglia pose fine alla quinta e ultima discesa in Italia dell'imperatore Federico Barbarossa, che dopo la sconfitta cercò di risolvere la questione italiana tentando l'approccio diplomatico. Questo sfociò qualche anno più tardi nella pace di Costanza (25 giugno 1183), con la quale l'Imperatore riconobbe la Lega Lombarda dando concessioni amministrative, politiche e giudiziarie ai comuni e ponendo ufficialmente fine al suo tentativo di egemonizzare l'Italia Settentrionale.
Alla storica battaglia fa riferimento il Canto degli Italiani di Goffredo Mameli e Michele Novaro, che recita: « [...] Dall'Alpi a Sicilia dovunque è Legnano [...]» in ricordo della vittoria delle popolazioni italiane su quelle straniere. Grazie a questo storico scontro, Legnano è l'unica città, oltre a Roma, a essere citata nell'inno nazionale italiano. A Legnano, per commemorare la battaglia, si svolge annualmente dal 1935, nell'ultima domenica di maggio, il Palio cittadino.
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Léon Gustave Dehon, conosciuto in italiano semplicemente come Leone Dehon (La Capelle, 14 marzo 1843 - Bruxelles, 12 agosto 1925) è stato un presbitero francese.
Membro di una famiglia agiata, Léon Dehon sentì fin da giovane la chiamata al sacerdozio, nonostante il padre, cattolico non praticante, desiderasse per lui una carriera da avvocato. Adempiute le volontà paterne, Dehon iniziò gli studi teologici, venendo consacrato sacerdote a Roma. Stenografo al Concilio Vaticano I, divenne poi sacerdote a San Quintino, dove si diede a un'intensa opera pastorale e cominciò a maturare una profonda devozione nei confronti del Sacro Cuore di Gesù, che nel 1878 lo portò a fondare gli Oblati del Sacro Cuore di Gesù e, dopo un'esperienza fallimentare, i Sacerdoti del Sacro Cuore nel 1888. Divenuto portavoce delle istanze del socialismo cristiano di Leone XIII, Dehon divenne famoso anche al di fuori dei confini della Francia, estendendo la sua congregazione nei principali Paesi europei, e poi nel resto del mondo. Il suo processo di beatificazione, avviato nel 1961, fu interrotto a causa della morte di Giovanni Paolo II, poi fu rinviato sine die durante il pontificato del suo successore Benedetto XVI per delle frasi contenenti accuse nei confronti degli ebrei.
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