Diario

Benefit spese legali operazione Scintilla

Questo sabato, ore 13: Pranzo benefit per le spesi legali dell’operazione Scintilla. A seguire l’allegra banda dell’hacklab underscore ci porta a fare un giretto dietro le quinte della società del controllo alla ricerca di vie di fuga digitali e non, condividendo in uno spazio conviviale le accortezze e i trucchetti che possono rendere la vita difficile ed economicamente insostenibile a chi vuole a tutti i costi spiare le nostre esistenze. Infine, insieme a un redattore di Radio Blackout, proviamo a osservare cosa sta succedendo in città e quali sono i prossimi scenari su cui stanno lavorando gli architetti della sorveglianza. Pranzo e incontri si terranno nello spazio esterno dell'Edera squat, via Pianezza 115.

Le navi-quarantena e lo sviluppo di un nuovo dispositivo detentivo

Tutti i dispositivi repressivi hanno una storia; così ogni tecnica, ogni metodo, ogni modalità di contenimento o limitazione del corpo ha una sua evoluzione, quindi un’origine, rintracciabile, con più o meno difficoltà, nello spazio e nel tempo. Il carcere, ad esempio, ha una sua genesi(1), come tutti ben sappiamo, piuttosto recente. È meno noto tuttavia che molti dei modi per imprigionare e contenere gli esseri umani nascano e si sviluppino fondamentalmente come pratiche emergenziali, pratiche di polizia sopratutto. Sono le forze dell’ordine, su impulso delle decisioni di questure e prefetture o a volte per semplice decisione dei singoli sottoposti, a provare direttamente sul campo i nuovi dispositivi. Come nascono tecniche e modalità d’imprigionamento? A volte quasi per caso oppure perché ciò, in quel preciso momento, garantisce una maggiore funzionalità, perché sembra impossibile fare altrimenti, perché, per raggiungere quello scopo specifico, non c’è un altro modo… quindi nascono, diciamo così, “naturalmente” e le mani “artigiane” che le hanno prodotte hanno sempre i guanti di pelle dei funzionari in divisa. Ciò che accade successivamente è storia nota. Una pratica, un nuovo dispositivo, la cui origine è sempre riconducibile alla prassi poliziesca, alle decisioni dei poteri atti alla repressione, diventa legge: si avvia un processo di normalizzazione, di cristallizzazione e dalla pratica, dall’uso, si passa alla norma e all’istituzione. (altro…)

La solidarietà non si censura

È arrivato oggi l’esito del tribunale delle libertà per Carla tenutosi a porte chiuse lo scorso venerdi. La commissione ha fatto cadere anche per lei l’accusa di associazione sovversiva, come già avvenuto per i compagni e le compagne arrestati per l’operazione Scintilla nel febbraio del 2019. Nega quindi le misure alternative proposte dalla difesa e ribadisce invece le esigenze cautelari in carcere per l’altro reato di cui è accusata: fabbricazione, detenzione e trasporto di materiale esplodente, relativo all’ incendio di un bancomat di una filiale della Poste a Torino, che al tempo si occupava dei rimpatri dal CPR tramite la sua compagnia aerea Mistral Air. (altro…)

Carla… dalla Francia

Ieri, a un mese dal suo arresto, Carla è stata estradata e trasferita dal carcere di Fresnes in Francia a quello di Vigevano. In attesa di ricevere aggiornamenti sulla sua situazione nel carcere lombardo e dell’iter giudiziario che l’attende riportiamo una lettera arrivata dal carcere parigino sempre nella giornata di ieri in cui racconta l’arresto, il carcere francese e l’esperienza della latitanza. (altro…)