ResearcherID

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ResearcherID
sito web
URLwww.researcherid.com/
Tipo di sitodatabase bibliografico
LinguaInglese
Registrazioneopzionale
Scopo di lucro
ProprietarioClarivate Analytics
Creato daThomson Reuters
LancioGennaio 2008
Stato attualeattivo

ResearcherID è un sistema di identificazione chiuso e proprietario degli autori di pubblicazioni scientifiche, lanciato nel Gennaio 2008 dal gruppo Thomson Reuters.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il codice numerico di ResearcherID e il codice DOI sono spesso utilizzati insieme per associare le opere ai rispettivi autori, identificando entrambi in modo univoco.[1]

Nell'aprile 2019, il servizio web di ResearcherID fu integrato all'interno di Publons, piattaforma proprietaria di Clarivate Analytics.

Tale operazione consentì di aggiungere all'elenco delle pubblicazioni scientifiche anche quella parte di letteratura grigia che includeva atti di conferenze sottoposte a revisione paritaria (nell'ambito dell'informatica), così come anche libri e singoli capitoli di libri nell'ambito delle discipline umanistiche e delle scienze sociali.

Inoltre, ResearcherId e Publons dialogano e sono interoperabili con le banche dati di Web of Science e di ORCID.[2]

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

ReasercherID fu oggetto di critiche per la sua natura proprietaria e avente scopo di lucro[3], ma fu nello stesso tempo anche elogiato come un'iniziativa che era capace di risolvere il non raro problema delle omonimie, degli errori di identificazione e di attribuzione delle opere.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Martin Enserink, SCIENTIFIC PUBLISHING: Are You Ready to Become a Number?, in Science, vol. 323, n. 5922, 27 Marzo 2009, pp. 1662–1664, DOI:10.1126/science.323.5922.1662.
  2. ^ RID - ORCID Integration - IP & Science - Thomson Reuters, su wokinfo.com.
  3. ^ Howard Wolinsky, What's in a name?, in EMBO Reports, vol. 9, n. 12, 2008, pp. 1171–1174, DOI:10.1038/embor.2008.217.
  4. ^ Jochen WL Cals, Researcher identification: the right needle in the haystack, in The Lancet, vol. 371, n. 9631, 28 Giugno 2008, pp. 2152–2153, DOI:10.1016/S0140-6736(08)60931-9.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]