#RestiamoACasa

Tutti i cittadini italiani sono invitati in questi giorni a limitare gli spostamenti, per evitare l'ulteriore diffusione del virus COVID-19. Scuole ed uffici sono chiusi, ma anche locali e ristoranti, e l'unica opzione è restare a casa ed ingegnarsi per passare il tempo.

Un modo intelligente di farlo è quello di contribuire all'arricchimento della conoscenza libera, approfittando di questa condizione per partecipare ad una delle tante iniziative (rigorosamente online) destinate ad accrescere, migliorare e perfezionare il patrimonio culturale (digitale, ma non solo) a disposizione di tutti.

Una serie di spunti operativi sono disponibili su questa pagina, che raccoglie le idee periodicamente pubblicate nella rubrica "TODO" della newsletter di Italian Linux Society, ma in particolare segnaliamo:

  • l'appello lanciato da Wikimedia Italia per contribuire a Wikipedia, l'enciclopedia libera
  • il progetto Common Voice promosso da Mozilla, cui partecipare recitando e registrando brevi testi da usare per la creazione di un modello vocale italiano libero (utilissimo per potenziare le applicazioni di speech-to-text e text-to-speech nella nostra lingua)
  • Weblate, su cui sono ospitati centinaia di progetti open source in attesa di traduzione (in italiano, ma non solo)
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LinuxSi Reloaded

Piccolo aggiornamento per LinuxSi, l'indice dei negozi Linux-friendly: da oggi saranno accolte non solo le segnalazioni di attività commerciali presso cui trovare computer con Linux preinstallato (o senza sistema operativo), ma anche negozi che - più genericamente - offrono assistenza e supporto a Linux, dall'installazione alla risoluzione di piccoli problemi.

Se da una parte il costo della licenza Windows - preinstallata e pagata da tutti sui nuovi computer, ma non richiesta da molti - può essere recuperato chiedendo un rimborso, dall'altro la rete dei negozi Linux-friendly può essere una risorsa complementare a quella dei Linux Users Groups, presenti in molte città ma non dappertutto, nonché un prezioso canale di promozione e divulgazione nei confronti di Linux e del software libero, grazie anche all'adesivo distribuito gratuitamente da Italian Linux Society e da apporre sulla propria vetrina per incuriosire i passanti ed attirare nuovi clienti.

Spargete la voce, aiutateci ad arricchire l'indice nazionale, e a tenerlo aggiornato nel tempo con le vostre segnalazioni!

2019 con ILS

Come sempre, con la fine dell'anno, proponiamo una panoramica delle attività che hanno vista coinvolta Italian Linux Society negli ultimi 12 mesi. Nonché qualche anticipazione per l'inizio del 2020.

  • anche quest'anno siamo stati presenti a diversi eventi: all'End Summer Camp di Venezia e alla South Tyrol Free Software Conference di Bolzano, per incontrare e confrontarci con le community presenti, e al Campus Party di Milano, per portare Linux ed il software libero al variegato pubblico della manifestazione
  • più recentemente abbiamo partecipato alla presentazione del Piano Nazionale Innovazione, svolta a Roma da parte del Ministero dell'Innovazione, e ne abbiamo tratto qualche considerazione che orienterà almeno in parte l'attività nel corso del prossimo anno
  • abbiamo destinato circa 2000 euro (di cui 1000 donati direttamente da ILS, e 1000 raccolti sulla nostra piattaforma per il crowdfunding) al progetto SIMCAA, applicazione (libera, ovviamente) per semplificare la comprensione dei testi con l'ausilio di immagini
  • abbiamo inaugurato Sicurezza.Linux.it, nuova iniziativa destinata ad incrementare la sicurezza dei progetti open source più piccoli e a coinvolgere in modo più attivo la community nella produzione e nella revisione del software libero
  • le Sezioni Locali ILS, protagoniste del prossimo riassetto interno dell'associazione e finalizzate a rendere più facile la vita dei gruppi locali di promozione a Linux, sono state oggetto di discussione e già da gennaio verranno formalmente inaugurate le prime
  • a partire da quest'anno abbiamo iniziato a spedire adesivi promozionali a coloro che ne fanno richiesta, e già abbiamo inviato decine di buste in tutta Italia
  • immancabilmente a ottobre si è tenuto il Linux Day, la maggiore manifestazione nazionale dedicata al software libero coordinata da ILS. E vi ricordiamo che nel 2020 ricorre il secondo decennale!
  • abbiamo appena annunciato l'edizione 2020 del FOSDEM Extended, che si terrà l'1 ed il 2 febbraio, con l'auspicio di coinvolgere maggiormente le aziende che lavorano con strumenti liberi e open source

Per restare sempre aggiornati su ciò che succede nel mondo del software libero in Italia potete sottoscrivere la nostra newsletter o seguirci su Twitter, su Facebook e su Instagram. Nonché associarvi alla nostra associazione e godere di tutti i benefici riservati ai soci ILS.

Piano Nazionale Innovazione 2025

Martedi 17 dicembre, presso il Tempo di Adriano a Roma, Italian Linux Society ha partecipato alla presentazione del Piano Nazionale Innovazione 2025, elaborato dalla Ministra Paola Pisano ed illustrato alla presenza del Premier Giuseppe Conte.
Benché encomiabili siano l'impegno preso nei confronti della trasparenza (da attuare tramite la pubblicazione e l'aggiornamento di open data pubblici) e le misure pianificate per il sostegno all'imprenditoria italiana (spesso vessata dall'eccesso burocratico ed amministrativo), il documento pecca nell'identificare alcuni nodi strategici altresì già riconosciuti ed abbracciati nel resto d'Europa. Impossibile non notare il peso che all'interno del Piano Nazionale viene dato all'etica ed allo sviluppo inclusivo e sostenibile, considerati uno dei tre pilastri essenziali dell'intero apparato, ma altrettanto impossibile è non notare come non siano contemplati, in nessun modo ed in nessuna forma, temi di reiterato interesse economico, politico e sociale.

Privacy e tutela dei dati personali: già oggetto di diverse norme e regolamentazioni da parte della Commissione Europea, finalizzate ad arginare il quotidiano sopruso dei colossi digitali d'oltreoceano, non solo non trovano nessuno spazio nell'agenda del Ministero per l'Innovazione ma sono ulteriormente minacciate dalla cosiddetta "Identità Digitale", iniziativa orwelliana volta a centralizzare ancora più informazioni personali dei cittadini. Laddove SPID - il Sistema Pubblico di Identità Digitale, orientato a semplificare l'accesso degli utenti ai servizi della pubblica amministrazione - nasceva con un intento lodevole, tale percui la stessa Italian Linux Society ne ha sponsorizzato una implementazione libera per i maggiori CMS open source, la nuova Identità Digitale estende il suo ambito di azione molto oltre i limiti di quel che sarebbe lecito ed auspicabile.

Impatto della spesa pubblica: il Piano prevede generosi fondi destinati al sostegno delle startup innovative, ma non da alcuna indicazione sul tipo di startup che saranno finanziate né sulle condizioni con cui tali fondi saranno erogati. Già dal 2013 la Francia attua un programma per le "Startup di Stato", stimolando la creazione di nuovi servizi strumentali alla funzione pubblica e dunque al benessere dei cittadini, e tutto il software realizzato grazie ai finanziamenti statali così distribuiti viene pubblicato con licenza open source con l'evidente obiettivo di massimizzare e razionalizzare i benefici degli investimenti pubblici.

Scuola: anche se la Ministra Pisano, nel corso della presentazione, ha citato l'intento di portare il "coding" nelle aule, il Piano Nazionale lascia pochissimo margine per la scuola. Nessuna menzione alle risorse didattiche pubbliche e liberamente utilizzabili per l'insegnamento (che accelerano lo scambio di materiali, metodi e contenuti), nessuna suggestione sull'adozione di software libero e open source (che può essere legittimamente condiviso in classe tra gli studenti, per permetterne l'uso anche a casa senza incidere sulla spesa delle famiglie), nessun riconoscimento per le community spontanee di mutuo sostegno tecnologico e di auto-formazione digitale tra insegnanti (tra cui citiamo la mailing list Lavagna Libera). Per approfondimenti su queste tematiche rimandiamo al portale Scuola.Linux.it

Sovranità digitale: l'intera strategia attualmente operata da diversi Paesi europei per emanciparsi dalla dipendenza dei fornitori statunitensi di software e servizi viene liquidata in due righe di riferimento al progetto Gaia-X, ed il Piano Nazionale non annuncia nessun ruolo destinato all'Italia in tale scenario. Germania e Francia hanno già iniziato a mettere in opera soluzioni in-house per l'hosting di documenti ed informazioni (adottando, peraltro, la popolare piattaforma open source NextCloud), sia per limitare l'accesso a tali documenti ai propri organi statali che per premiare, in modo oculato e lungimirante, l'offerta di servizi IT da parte delle proprie aziende locali; in Italia sono previsti data center ed infrastrutture cloud, ma non viene specificato quali saranno i fornitori che ne fruiranno per erogare i propri servizi.

In conclusione: il Piano, nell'essere estremamente ampio e variegato, non tocca i punti cardine essenziali che dovrebbero collocare l'Italia in un contesto europeo - attento alla privacy, alla condivisione ed alla collaborazione - che gli sarebbe proprio. L'attività condotta negli ultimi anni da parte del Team Digitale, sul fronte dell'implementazione dei servizi di base e della spinta verso l'interoperabilità e la razionalizzazione dei costi anche per mezzo del modello open source, non può dirsi conclusa né sembra trovare pieno riscontro nella direzione presa dal nuovo Ministero per l'Innovazione.
Auspichiamo che siano comunque presi in considerazione anche questi fattori in fase di attuazione effettiva del Piano, per il bene dei cittadini, delle imprese, delle pubbliche amministrazioni e delle scuole del nostro Paese.

Il testo completo del Piano Nazionale è reperibile qui, e qua si trova la registrazione audio/video della conferenza di presentazione.

Sicurezza.Linux.it

Quello della sicurezza informatica è un tema di crescente interesse, data sia la pervasività delle tecnologie digitali che le loro implicazioni: sempre più dati, sempre più delicati e sensibili, sono conservati in archivi online cui potenzialmente possono accedere malintenzionati e truffatori che possono poi rivenderli o sfruttarli per azioni dannose.

Il software libero e opensource gode di un certo vantaggio nell'identificazione e nella correzione di problemi relativi all'accesso a queste informazioni, ma gran parte degli sforzi sono orientati alle applicazioni più popolari e conosciute. I progetti minori non sempre possono trarre beneficio da una ampia community che contribuisca a revisionare e perfezionare il codice, e - benché spesso utilizzati per gestire dati personali - sono a volte esposti ad un maggiore rischio di violazione.

Per questi motivi, e per un maggiore coinvolgimento attivo nell'ambito dello sviluppo opensource da parte dell'ampio pubblico che ha a cuore il tema, viene oggi lanciata l'iniziativa Sicurezza.Linux.it.

L'intento è quello di far incontrare gli sviluppatori con gli esperti (o aspiranti tali) di infosec, e far emergere problemi - e relative soluzioni - esistenti in progetti software meno noti ma non per questo meno sensibili ai rischi legati alla sicurezza. Periodicamente sarà proposto un nuovo progetto, con una opportuna istanza online su cui i white hat potranno sbizzarrirsi con test e prove e segnalare potenziali vulnerabilità, nonché ovviamente inviare le proprie patch e le proprie correzioni. Al termine di ogni campagna verrà redatto un report destinato agli sviluppatori del progetto, e sarà pubblicato l'elenco di coloro che maggiormente hanno contribuito a identificare, isolare, analizzare e correggere falle ed incongruenze.

Per contribuire a rendere il software libero più sicuro, consulta il sito Sicurezza.Linux.it e contribuisci con un pen test!

Per maggiori informazioni, e per sottoporre nuovi progetti all'iniziativa, scrivi a webmaster@linux.it.

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