Assedio di Waco

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Assedio di Waco
Mountcarmelfire04-19-93-l.jpg
Il ranch dei davidiani dopo l'assalto delle forze speciali statunitensi
Data28 febbraio-19 aprile 1993
LuogoWaco, Texas
StatoStati Uniti Stati Uniti
Coordinate31°35′45″N 96°59′17″W / 31.595833°N 96.988056°W31.595833; -96.988056Coordinate: 31°35′45″N 96°59′17″W / 31.595833°N 96.988056°W31.595833; -96.988056
Obiettivosetta dei davidiani
ResponsabiliFBI e Delta Force
Conseguenze
Morti76

L'assedio di Waco è stata un'operazione di polizia condotta negli Stati Uniti nel 1993 per espugnare un ranch di Waco (Texas) nel quale aveva sede l'organizzazione dei davidiani, una setta religiosa. L'assedio durò 50 giorni: cominciò il 28 febbraio e si concluse il successivo 19 aprile con l'incendio del ranch, in cui persero la vita 76 persone (fra cui 24 cittadini del Regno Unito, più di 20 bambini e due donne in gravidanza), compreso il leader della setta, David Koresh.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Magnifying glass icon mgx2.svgLo stesso argomento in dettaglio: Davidiani.

I davidiani vivevano in una sorta di comune, su una collina chiamata Mount Carmel ("Monte Carmelo") qualche miglia a Nord-Est della cittadina di Waco. Qui era stata creata la setta nel 1955, ed in seguito vi era stata una scissione in due fazioni, ciascuna delle quali reclamava il possesso della collina e del ranch; i davidiani insediati sul Carmelo erano guidati da George Roden, che aveva espulso dal ranch la fazione fedele a Koresh (pseudonimo di Vernon Howell).

Secondo Howell-Koresh, nel 1987 Roden avrebbe compiuto atti sacrileghi sul cadavere di una defunta esponente della setta, Anna Hughes; Koresh avrebbe allora effettuato un tentativo di accesso alla cappella sulla collina, ma Roden sarebbe apparso imbracciando una mitraglietta IMI Uzi ed iniziando a sparare anche contro gli uomini del locale sceriffo, nel frattempo sopraggiunti. Arrestato Roden, che fu condannato l'anno successivo, Koresh avrebbe pagato i debiti della comunità e si sarebbe impossessato legalmente del ranch. Nel 1989 Roden uccise con un'ascia un davidiano che era andato a trovarlo e fu quindi rinchiuso in manicomio.

Panoramica dell'edificio assediato, a sinistra carro armato, con frammenti dell'edificio di cui aveva sconquassato il muro esterno

Nel frattempo Koresh comunicava alla sua gente di essere stato informato direttamente da Dio che avrebbe dovuto, lui e lui solo, procreare una stirpe quanto più ampia possibile per creare una "Casa di Davide". Tutte le donne della comunità, pertanto, dividendosi dai propri mariti, si disposero a facilitare l'avveramento del disegno divino, quale almeno era loro stato rivelato dal beneficiario.

Nel 1993 il governo degli Stati Uniti cominciò ad indagare su Koresh e su quanto stesse accadendo davvero dentro al ranch; sulla base anche di informazioni fornite da un fuoriuscito della setta circa il possesso da parte del leader di armi o loro componenti, si formularono diverse ipotesi di reato (possesso illegale di armi, abuso di alcool e droga, pedofilia, ecc.) e si decise per una perquisizione dei locali.

Secondo quanto riporta Gore Vidal nel suo La fine della libertà, Koresh si dimostrò sempre disponibile al confronto con i federali, ma questi mai risposero ai suoi appelli. Il 28 febbraio 1993, gli agenti dell'ATF (Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms), ente dipendente dal Governo Federale, cercarono di eseguire un ordine di perquisizione. Ne nacque un conflitto a fuoco fra agenti e membri della comune religiosa di Waco: morirono 6 davidiani e 4 federali.

L'assedio[modifica | modifica wikitesto]

Il 28 febbraio 1993 una squadra di agenti federali giunge al Mount Carmel Center, un complesso di edifici nel quale hanno luogo le attività dei davidiani, per attestare la veridicità di alcune indiscrezioni circa la presenza di armi ed esplosivo in un arsenale della setta mascherato da deposito. Durante la perquisizione nasce una sparatoria tra le due parti: 4 agenti dell'ATF muoiono e altre 16 persone rimangono ferite. Gli agenti sopravvissuti fuggono dal centro, e la notizia della sparatoria fa scattare l'assedio alcune ore dopo.[1]

Da questo momento, iniziò l'assedio alla comune dei davidiani, che sarebbe durato 50 giorni. Il Posse Comitatus Act del 1878 vieta l'utilizzo dei federali per le risoluzioni dei conflitti sul diritto privato, ma esistono eccezioni legali alla sua applicazione in caso di emergenza (invocati soprattutto dagli anni '80 in relazione alla lotta alla droga, ma non solo. Reagan applicò un'eccezione nel 1987 nel caso della rivolta penitenziaria di Atlanta, e Clinton nel caso stesso di Waco[2]).

L'incendio[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 aprile 1993 agenti esperti dell'FBI e reparti scelti della “Delta Force”, che utilizzarono anche veicoli corazzati e carri armati pesanti, circondarono la setta religiosa non lasciando ai suoi componenti nessuna possibilità di fuga. Settantasei, tra uomini, donne e bambini morirono, mentre nessun federale rimase ucciso[3]. All'interno della comune vennero rinvenute 305 armi automatiche di appartenenza della setta, tra cui AK47 e AR15 modificati[4].

Teorie del complotto[modifica | modifica wikitesto]

La palla di fuoco dell'esplosione di un serbatoio di propano

Il giorno 19 aprile 1993 l'FBI utilizzò un alto numero di granate contenenti gas CS durante un assalto alla setta di Waco. Il gas CS è altamente infiammabile ed esplosivo in ambienti confinati. Il successivo uso di dispositivi incendiari lo avrebbe fatto esplodere. Tutti i palazzi che componevano il ranch bruciarono totalmente e molti cadaveri recuperati dopo il raid presentavano dosi letali di cianuri, un prodotto della combustione del gas CS. 75 membri della setta morirono durante l'attacco.[5]

Nel 1999 il direttore dell'FBI Louis Freeh dichiarò che «almeno due bombe lacrimogene pirotecniche furono sparate a Waco», affermando inoltre che «avevano come obiettivo il bunker sotterraneo di cemento, lontano dall'edificio principale in legno, però sono rimbalzate, finendo su un campo aperto. Non hanno nulla a che fare con le fiamme». Le buone intenzioni delle ammissioni di Freeh per provare a tranquillizzare gli animi però gli si ritorsero contro, e ripresero le proteste che accusavano l'amministrazione Clinton di strage di Stato, in particolare identificando come colpevole Janet Wood Reno, ministro della Giustizia, accusata di depistare le indagini per fare luce sulla vicenda.

Fino ad allora, la FBI aveva dichiarato che il rogo era scaturito dopo l'appiccamento di un incendio all'interno del centro da parte dei davidiani, intenti a porre fine all'assedio con un suicidio di massa. Sebbene ci fossero state accuse più o meno pesanti alla violenta azione delle autorità nei confronti della setta, fino ad allora solo i complottisti avevano avanzato l'ipotesi di un rogo doloso, innescato dalle forze governative per concludere il controverso capitolo della setta di David Koresh.[1]

A complicare ulteriormente la posizione del governo, anche la presunta scomparsa di 3 cartelle di documenti sui fatti di Waco dall'ufficio di Vince Foster, morto suicida nel 1993 e sulla cui morte furono aperte tre inchieste federali, senza mancare anche in quel caso numerose formulazioni complottiste e accuse di depistaggio alla presidenza. La presunta attività della Delta Force, l'unità antiterrorismo americana, sul luogo costituirebbe inoltre una violazione della legge americana che vieta la presenza di qualsiasi gruppo delle forze armate nel corso di operazioni della polizia.[1]

Nei media[modifica | modifica wikitesto]

  • All'assedio di Waco è ispirato Campo del paradiso, un episodio della seconda stagione di Walker Texas Ranger;
  • La canzone Davidian del gruppo groove metal statunitense Machine Head (presente nell'album di debutto Burn My Eyes) si basa sulle vicende dell'assedio di Waco;
  • La miniserie Waco si basa sull'assedio di Waco;
  • Il documentario Waco: Regole d'ingaggio (Waco: The Rules of Engagement) del 1997 di William Gazecki analizza la gestone da parte dell'ATF e dell'FBI del'evento, sottolineandone gli errori e le resposabilità sulla strage accaduta;
  • La mappa multiplayer Oregon del videogioco Tom Clancy's Rainbow Six: Siege è stata ispirata dall'assedio di Waco.
  • Per la trama del videogioco Far Cry 5 è stata presa ispirazione dai davidiani e dall'assedio di Waco. L'Eden's gate, fazione antagonista di Far cry 5, è chiaramente una rimarcatura dei davidiani.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Alessandra Farkas, Strage di Waco, ombre su Clinton, in Il Corriere della Sera, 31 agosto 1999, p. 8. URL consultato il 1º giugno 2015 (archiviato dall'url originale in data pre 1/1/2016).
  2. ^ Per una disamina dei numerosi casi di eccezione vedi: Copia archiviata, su davekopel.com. URL consultato il 24 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2011).
  3. ^ Si legga anche No More Wacos: What's Wrong With Federal Law Enforcement and How to Fix It, di David Kopel e Paul H.Blackman
  4. ^ "Report to the Deputy Attorney General on the Events at Waco, Texas/The Aftermath of the April 19 Fire ("The Fire Development Analysis" section)" (Retrieved 2008-04-17). "Final report to the Deputy Attorney General concerning the 1993 confrontation at the Mt. Carmel Complex, Waco Texas," by John C. Danforth, special counsel. Issued November 8, 2000. US Treasury Department July 13, 1995 Memorandum to the Press "Weapons Possessed by the Branch Davidians"
  5. ^ (EN) Reference.com/Encyclopedia/Branch Davidian, su reference.com. URL consultato il 21 aprile 2006 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Stagnaro. Waco. Una strage di Stato americana, Roma, Nuovi equilibri, 2001.
  • Anthony, D. and T. Robbins (1997). Religious totalism, exemplary dualism and the Waco tragedy, in Robbins and Palmer 1997, 261–284.
  • Randall Bell, Strategy 360, Laguna Beach, CA, Owners Manual Press, 2009, ISBN 978-1-933969-16-9.
  • Christopher Whitcomb. Cold Zero: Inside the FBI Hostage Rescue Team. ISBN 0-552-14788-5. (Also covers Ruby Ridge.)
  • Docherty, Jayne Seminare. Learning Lessons From Waco: When the Parties Bring Their Gods to the Negotiation Table (Syracuse, New York: Syracuse University Press, 2001). ISBN 0-8156-2751-3
  • Kerstetter, Todd. 'That's Just the American Way': The Branch Davidian Tragedy and Western Religious History, Western Historical Quarterly, Vol. 35, No. 4, Winter 2004.
  • Kopel, David B. and Paul H. Blackman. No More Wacos: What's Wrong With Federal Law Enforcement and How to Fix It (Amherst, New York: Prometheus Books, 1997). ISBN 1-57392-125-4
  • Lewis, James R. (ed.). From the Ashes: Making Sense of Waco (Lanham, Maryland: Rowman & Littlefield, 1994). ISBN 0-8476-7915-2 (cloth) ISBN 0-8476-7914-4 (paper)
  • Linedecker, Clifford L. Massacre at Waco, Texas: The Shocking Story of Cult Leader David Koresh and the Branch Davidians (New York: St. Martin's Paperbacks, 1993). ISBN 0-312-95226-0
  • Lynch, Timothy. No Confidence: An Unofficial Account of the Waco Incident (Washington: Cato Institute, 2001).
  • Moore, Carol. The Davidian Massacre: Disturbing Questions Abut Waco Which Must Be Answered." (Virginia: Gun Owners Foundation, 1995). ISBN 1-880692-22-8
  • Newport, Kenneth G. C. The Branch Davidians of Waco: The History and Beliefs of an Apocalyptic Sect(Oxford University Press, 2006). ISBN 0-19-924574-6, 9780199245741
  • Reavis, Dick J. The Ashes of Waco: An Investigation (New York: Simon and Schuster, 1995). ISBN 0-684-81132-4
  • Tabor, James D. and Eugene V. Gallagher. Why Waco?: Cults and the Battle for Religious Freedom in America (Berkeley: University of California Press, 1995). ISBN 0-520-20186-8
  • Thibodeau, David and Leon Whiteson. A Place Called Waco: A Survivor's Story (New York: PublicAffairs, 1999). ISBN 1-891620-42-8
  • Wright, Stuart A. (ed.). Armageddon in Waco: Critical Perspectives on the Branch Davidian Conflict (Chicago: University of Chicago Press, 1995).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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