IL BLOG
01/04/2019 09:41 CEST | Aggiornato 6 ore fa

Il riscaldamento globale non è più in discussione

BenGoode via Getty Images

(A cura di Bruno Carli e Guido Visconti, soci lincei)

Con la manifestazione di Berlino, Greta Thunberg continua la protesta di contro con la mancata riduzione delle emissioni dei gas serra e in difesa delle future generazioni. Forse non tutti i suoi sostenitori hanno una chiara comprensione del problema per cui stanno protestando, ma in questo sono in buona compagnia con i suoi denigratori.

Emblematico è il caso di Feltri che, in base a reiterate dichiarazioni sul clima che non cambia pubblicate dal suo giornale, con falso paternalismo la definisce Greta "stupidina" e fa l'altezzosa affermazione che "bisogna studiare, non urlare a capocchia".

La posizione di Feltri non è condivisibile, ma niente è più vero di quest'ultima sua affermazione, come dimostra l'errore in cui lui stesso è caduto. Vale la pena di ricostruire i fatti scientifici e verificare come considerazioni superficiali possano portarci a conclusioni del tutto sbagliate.

Cos'è questa domanda? Scopri il progetto Europe talks e leggi l'Informativa privacy completa in italiano

Il parametro che meglio caratterizza il cambiamento climatico è l'aumento della temperatura media della superficie della Terra (per questo i termini "cambiamento climatico" e "riscaldamento globale" sono molto spesso usati come sinonimi). Questo parametro è per molti versi una semplificazione, perché il cambiamento climatico ha una grande variabilità geografica e perché la maggior parte dell'energia con cui il pianeta si riscalda finisce negli oceani e non sulla superficie della Terra, ma è certamente un indicatore molto significativo.

Accademia dei Lincei
Variazioni della temperatura media della superficie della Terra (terre emerse e mare) misurate negli ultimi 140 anni dal NASA Goddard Institute for Space Studies.

Le misure storiche di questo parametro, che sono riportate in figura, mostrano, oltre a una importante variabilità interannuale e lente oscillazioni, che negli ultimi 50 anni c'è stato un marcato aumento della temperatura. Poiché variazione significative che avvengono su medie temporali superiori ai 30 anni sono considerate variazioni climatiche, questa misura ci autorizza oggi ad affermare con sicurezza che un cambiamento climatico è in atto.

Ciononostante, come si può osservare coprendo in figura gli ultimi cinque punti del grafico, nel 2013 le misure di temperatura media superficiale mostravano una sostanziale stabilità della temperatura degli ultimi 15 anni. Questo tempo non è sufficiente per trarre delle conclusioni climatiche, ma era abbastanza per animare un dibattito fra scienziati ansiosi di cogliere dei segni premonitori da dati preliminari.

Oggi, che vediamo come negli ultimi 5 anni il riscaldamento sia ripartito, sappiamo che quel rallentamento era solo un'oscillazione all'interno di un riscaldamento di lungo termine e consideriamo quell'oscillazione non sorprendente visto che non tutto il calore assorbito dal pianeta finisce sulla sua superficie e ci possono essere delle momentanee variazioni nei processi di distribuzione.

Feltri ha recuperato la dichiarazione fatta nel 2014 dal premio Nobel Carlo Rubbia, giustificabile se riferita al dibattito di quegli anni, per affermare "oggi" che la temperatura non è aumentata negli ultimi 15 anni, come dice un'autorevole fonte, e che quella "stupidina" dovrebbe studiare. Non occorre essere degli scienziati per sapere che gli ultimi 15 anni di oggi non coincidono con gli ultimi 15 anni di cinque anni fa e una stampa responsabile dovrebbe verificare i fatti prima di fare affermazioni avventate.