http://www.italiansinfuga.com/2013/04/11/come-ho-trovato-lavoro-come-operaio-a-perth-australia/ Manuel Biondini vive da sei mesi a Perth con la moglie e tre figli sotto i 6 anni. Manuel e famiglia condividono la loro esperienza su 'LamiafamigliainAustralia'. Originari di Rimini, Manuel e la moglie Sara avevano entrambi un lavoro a tempo indeterminato. Avendo però già visitato l’Australia in passato come turisti, avevano sempre pensato ad una possibile emigrazione. Visto l’andamento economico dell’Italia, hanno deciso di tentare di metterla in atto soprattutto per dare un futuro ai propri figli. Sara ha quindi iniziato a fare ricerca su internet per capire come muoversi soprattutto per la questione del visto. Hanno quindi fissato un appuntamento con un migration agent a Roma. Manuel pensava che le prospettive migliori per ottenere un visto fossero appannaggio di Sara in quanto lei aveva una laurea in Scienze Ambientali. Invece, leggendo i loro curriculum, il migration agent disse loro che le migliori probabilità le aveva Manuel grazie alla sua professione. Manuel lavorava come manutentore di motori diesel per le Ferrovie dello Stato. Come ‘mechanic fitter’, Manuel aveva l’esperienza lavorativa richiesta all’interno delle liste di professioni richieste da parte del Governo australiano all’interno dei programmi di immigrazione. Un esempio di queste liste è la Consolidated Sponsored Occupation List (CSOL) (ndr le professioni incluse in queste liste cambiano periodicamente). Sara si è poi iscritta al forum di AustralianBoardCommunity dove ha trovato molte informazioni relative al trasferimento in Australia e anche il contatto di un valido migration agent in Australia. Il migration agent ha fatto preparare a Manuel e Sara “tutti, ma tutti” i documenti necessari per potersi presentare ad un potenziale sponsor per il visto con tutte le carte in regola. Manuel e Sara erano quindi così in grado di presentarsi a datori di lavoro australiani, cercare di convincerli ad offrire a Manuel un lavoro e, in caso positivo, poter iniziare il giorno successivo a fare la domanda di sponsorizzazione ai fini di un visto lavorativo. Entrati con un visto turistico, Manuel ha trovato lavoro in modo molto rapido (“siamo stati molto fortunati”) e, avendo sbrigato il più possibile le pratiche burocratiche prima di partire dall’Italia, è riuscito ad ottenere il visto lavorativo 457 in tempi relativamente rapidi (“un mese dopo l’offerta di lavoro”). I documenti principali da preparare sono stati: le referenze lavorative; la spiegazione della tipologia di lavoro che Manuel faceva in Italia; certificati di nascita di tutti i component della famiglia; il superamento dell’esame IELTS e tanti altri. Tutti ovviamente tradotti ufficialmente in inglese. Il superamento dell’esame IELTS ha presentato particolari difficoltà perché Manuel partiva da un livello basso, tipico degli studi di scuola superiore in Italia. Al primo tentativo non è quindi riuscito ad ottenere il punteggio necessario a ricevere il particolare tipo di visto al quale stava ambendo. Ha quindi deciso di fare affidamento alle lezioni private di un insegnante madre lingua di inglese, dedicando allo studio tutti i pochi ritagli di tempo che la famiglia ed il lavoro offrivano. Prima di partire Manuel ha spedito centinai e centinaia (circa un migliaio) di CV, senza molta fortuna. Risposte cortesi da parte dei selezionatori ma negative. Ha ottenuto però un colloquio di lavoro tramite Skype con un’azienda di Brisbane, pochi giorni prima di partire. Arrivato in Australia a Perth, destinazione prescelta, invece dopo una settimana un’azienda di Perth ha risposto dando appuntamento per un colloquio di lavoro alle sette del mattino. Nonostante il “colloquio più brutto” della sua vita, arrivato a casa Manuel e Sara hanno ricevuto una proposta di lavoro dal datore di lavoro. Quindi il colloquio non è andato cosi male. Manuel pensa che abbiano fatto colpo le referenze ed i certificati, di sicuro non il suo inglese (ancora un po’ traballante). I primi tempi si sono rivelati difficili ma non solo per l’inglese. Manuel ha dovuto imparare le particolarità del mondo del lavoro australiano come, ad esempio, il fatto di doversi procurare sia la tuta da lavoro, le scarpe anti-infortunistica ed i propri attrezzi. In Italia funziona diversamente. Una cosa positiva dell’Australia è che anche Sara è riuscita facilmente a trovare lavori ‘casual’. Lavori semplici e flessibili che richiedono alcune ore di lavoro a settimana ma che consentono di aggiungere dollari importanti alle finanze familiari. Nonostante il costo della vita sia alto in Australia (soprattutto i primi tempi), Manuel e famiglia riescono ad arrivare alla fine del mese senza troppi problemi, a differenza della vita in Italia. Iscriviti al Canale Youtube di Italiansinfuga https://www.youtube.com/user/italiansinfuga Segui Italiansinfuga su Facebook https://www.facebook.com/pages/Italiansinfuga/352666262383

• published: 11 Apr 2013
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