Che cos'è il Leoncavallo
Il Leoncavallo SPA - Spazio Pubblico Autogestito - è un centro sociale occupato. Nato a Milano nel 1975, svolge attività politica e culturale in completa autogestione. Una storia lunga legata a doppio filo con quella dei movimenti extraparlamentari, che vive grazie alle generazioni che si susseguono nel tempo.
L'occupazione
La storia del Leoncavallo inizia il 18 ottobre 1975, quando un’area dismessa di 3600 mq, situata in via Leoncavallo 22 a Milano, viene occupata da un gruppo di militanti extraparlamentari provenienti da diverse esperienze interne al movimento rivoluzionario che caratterizzò il lungo '68 italiano.
L’occupazione si caratterizza immediatamente per la proposizione di temi che investono la società intera: la creazione di un asilo nido, una scuola materna, il doposcuola, la mensa popolare, il consultorio ginecologico, le attività culturali, sono gli obiettivi immediati che il neo comitato di occupazione si prefigge. Questo il primo volantino che il comitato di occupazione distribuisce in quartiere.
Le attività che iniziano a prodursi nei primi anni di vita permettono al Leoncavallo di radicarsi nella zona: nascono Radio Specchio Rosso
, la Casa delle Donne
e la Scuola Popolare
.
Le istanze e le rivendicazioni che emergono abbracciano sempre più “la vita nel suo complesso”.
L'omicidio di Fausto e Iaio
Il 18 marzo 1978, in un agguato fascista vengono uccisi, a colpi d'arma da fuoco, Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci, militanti del Leoncavallo e impegnati in una contro inchiesta sullo spaccio di eroina nel quartiere - visita www.faustoeiaio.info per approfondire.
La reazione è imponente. Il giorno dei funerali le fabbriche scioperano, e centomila persone gremiscono piazza Duomo. Le madri di Fausto e Iaio e altre donne del centro sociale danno vita al gruppo "mamme del Leoncavallo", impegnandosi nell'immediato alla lotta contro l'eroina.
Sono anni difficili, l’attacco militare e giudiziario dello Stato contro il movimento è duro e produce i suoi frutti: carcere, eroina, clandestinità, esilio, falcidiano i corpi di un'intera generazione.
Il Leo, come altri spazi sociali diventa anche luogo di rifugio.
Mappa dei centri sociali presenti a Milano fra il 1975 e il 1978.
I racconti delle compagne e dei compagni di quel periodo parlano di un Leoncavallo in impasse, nonostante attività e iniziative continuassero a prodursi.
Primo, Paolo e Roberto ci offrono uno spaccato significativo di quel periodo.
La storia del Leoncavallo: approfondimenti
Gli anni '80 e la Milano da "pere"
La pratica della occupazioni di aree dismesse continua a diffondersi: via Gorizia, c.so San Gottardo, via Scaldasole, v.le Bligny, via della Pergola, via Conchetta sono solo alcune realtà che si svilupperanno lungo il decennio della stura al liberismo - Margaret Thatcher è già al governo nel Regno Unito (maggio 1979) e un noto attore di film western sta per diventare il 40° presidente degli Stati Uniti d'America (1981).
Riflusso dei movimenti, rampantismo, avvento della tv privata, eroina. Il Leoncavallo è una "riserva indiana": disparate soggettività superstiti dei movimenti precedenti, sotto il giogo della dinamica repressiva. Ma la vecchia talpa è sempre all'opera, e ti sorprende sempre.
In quei primi anni '80 a Milano, fra gli altri centri sociali, c'è anche il Virus di via Correggio, vero e proprio punto di riferimento della cultura punk che da qualche anno si diffonde in città. Dalla periferia al centro città, arrivano i punk. 1978 - 1982.
Il 15 maggio 1984 il Virus viene sgomberato, e parte dei suoi occupanti trova nel Leoncavallo un luogo dove continuare l'esperienza. Dopo qualche mese, all'interno del Leo, nasce Helter Skelter: il portato di pratiche e iniziative culturali che si producono e sedimentano, contribuiranno a trasformare non solo il centro sociale, ma soprattutto le singolarità e le soggettività interne.
La storia del Leoncavallo: approfondimenti
La comunità che abita il Leoncavallo è sempre più eterogenea: “vecchi” militanti che si richiamano alle diverse esperienza del ciclo di lotte precedenti, nuove soggettività che trovano nelle cosiddette “controculture giovanili” una strada, e infine i collettivi autonomi, che dalla vicina casa occupata di via dei Transiti, proprio in quel periodo, iniziano ad arrivare.
La contaminazione produce pratiche politiche e culturali innovative, la contaminazione produce cooperazione.
All’interno del Leoncavallo, oltre alle attività già esistenti nascono corsi di fotografia, collettivi musicali e teatrali, laboratori di pittura, un'officina, una palestra, la sala-video, e il centro di documentazione.
Sono gli anni della battaglia contro il nucleare - il referendum si svolse l’8 novembre 1987 -, dela lotta all’eroina e alla repressione. I movimenti stuenteschi ritornano sulla scena. Il movimento studentesco del 1985.
[continua]