Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in inglese l11 maggio 2015
Il 1° maggio si è aperta a Milano lEsposizione
Universale, conosciuta anche come Expo 2015. Usando slogan fuorvianti
e falsamente umanitari, come: Nutrire il pianeta, energia
per la vita, lExpo 2015 è unorgia di
aziende alla quale prendono parte 145 paesi di tutto il mondo.
Il sito web dellExpo dichiara che: Expo Milano
2015 è una vetrina unica di opportunità e business...
Importanti aziende leader nei settori dellinnovazione, della
tecnologia, dellenergia, della mobilità, della sicurezza
e del banking, hanno deciso di investire nel progetto in qualità
di partner. ?Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
ha dichiarato: lExpo sia un punto di svolta. Oggi
parte un nuovo ciclo. Non ho mai avuto dubbi sulla capacità
dellItalia di ripartire
Viene così dipinta la falsa immagine dellExpo
come unoccasione unica per lItalia nel suo complesso.
La realtà è che aziende come la Coca-Cola, la
casa automobilistica Fiat Chrysler, il gigante della difesa Finmeccanica,
la multinazionale del petrolio ENI e la banca Intesa San Paolo
sono solo alcuni dei potenti sponsor dellExpo. Grandi aziende
mondiali, oltre alle istituzioni internazionali filo-imperialiste
come lUnione Europea e le Nazioni Unite, intendono prendervi
parte.
La giornata di apertura ha messo in luce la dicotomia lampante
fra due Italie: quella dellExpo delle grandi imprese e quella
della popolazione lavoratrice; essa ha coinciso con il Primo Maggio,
il cui retaggio si basa sulle sanguinose lotte dei lavoratori
che, ispirati da idee socialiste, hanno conquistato diritti sociali
fondamentali, come la giornata di 8 ore.
Questanno, oltre al tradizionale corteo del Primo Maggio,
guidato e controllato dalla federazione sindacale CGIL-CISL-UIL,
che ha ridotto la celebrazione a una serie di eventi burocratici
superficiali, come concerti musicali e manifestazioni senza senso,
unorganizzazione chiamata No-Expo è comparsa in piazza
nel pomeriggio, con il dichiarato intento di festeggiare
lepico floop (sic) di ExpoMilano2015.
La crisi sociale in Italia è intensa: tra il 2007 e
il 2014 la disoccupazione in Italia è raddoppiata, la percentuale
di giovani tra i 15 e i 24 anni che non non studia né persegue
una formazione al lavoro (NEET) è saltata dal 16,2 al 22,2
per cento. Il tasso di forza lavoro attiva è diminuito
dal 62,8 al 55,7 per cento, quasi 15 punti al di sotto dellobiettivo
di sicurezza del 70 per cento dellUnione europea.
I lavoratori sono sempre più frustrati dalla collusione
dei sindacati con il governo del primo ministro Matteo Renzi.
Il suo Jobs Act facilita i licenziamenti e lintroduzione
di una nuova forma contrattuale, in base alla quale i nuovi assunti
non ricevono praticamente alcun beneficio, mentre i benefici della
Cassa Integrazione vengono progressivamente erosi.
Nel luglio 2013 i sindacati hanno firmato un accordo con lExpo
2015 che, secondo lex-stalinista CGIL, risponde alle
esigenze di eccezionalità, derivanti da questa opportunità
di sviluppo, attraverso la contrattazione e non limpianto
legislativo derogatorio.
Oltre alla miserabile creazione di solamente 640 posti di lavoro
e 195 posizioni di apprendistato, laccordo si impegna a
generare 475 opportunità di volontariato. Tale valore
moltiplicato per il periodo di presenza giornaliero (minimo 5
ore) e per una permanenza media di due settimane... consente di
coinvolgere circa 18.500 volontari.
Inoltre, non vi sono disposizioni per loccupazione oltre
la durata dei sei mesi dellExpo, mentre lapprendistato,
nella maggior parte dei casi, sarà di 12 mesi, durata doppia
della fiera vera e propria.
Questi meccanismi sono tipici di come i sindacati facilitano
la ristrutturazione e la frammentazione del lavoro: con la rotazione
dei posti di lavoro di volontariato, laccordo garantisce
luso del lavoro gratuito e crea posti di lavoro ancora più
precari, senza benefici o sicurezza.
La CGIL dichiara che questa è una risposta equilibrata
alle esigenze di flessibilità connesse allevento
espositivo. In altre parole, i sindacati hanno rispettato
pienamente le esigenze del capitale per demolire i diritti dei
lavoratori e stabilire un nuovo standard, basato su lavoro gratuito
e iper-sfruttamento.
Questo è il modello della lotta mondiale contro la scarsità
di cibo e la malnutrizione supportato dai principali sindacati,
nonché dal Presidente del Consiglio Renzi, il quale ha
cinicamente chiamato lExpo una grande occasione per
la qualità della vita, di life style e per dichiarare guerra
alla povertà in un mondo dove un miliardo muore per lobesità
ed un altro miliardo muore perché non ha cibo
Lo scopo degli organizzatori di No-Expo è quello di
colmare limmenso vuoto creato dalla traditrice collaborazione
dei sindacati con i datori di lavoro. No-Expo è un conglomerato
di tendenze di pseudo-sinistra borghesi, il cui programma sostiene
il capitalismo, mentre chiede solo lopportunità di
avere un ruolo più importante nello sfruttamento futuro.
Mentre CGIL-CISL-UIL vengono smascherate e screditate, i centri
sociali, i Sindacati di base, i dissidenti CGIL e
la cosiddetta sinistra radicale (più precisamente
la pseudo-sinistra) uniscono le loro forze per contenere e soffocare
il malcontento della classe lavoratrice.
Un ruolo di primo piano in questo sforzo è sostenuto
da Sinistra Anticapitalista (SA), successore della disciolta e
completamente screditata Sinistra Critica. Essa proclama che il
suo scopo è quello di sviluppare un progetto rivoluzionario
e libertario per il socialismo.
Il percorso politico di SA segue la logica della sua storia.
Dopo lo scioglimento del Partito Comunista Italiano stalinista
(PCI), la continuità del dominio borghese è stata
garantita con la creazione di due nuovi partiti: unorganizzazione
borghese, che è oggi il Partito Democratico (PD), e unalternativa:
Rifondazione Comunista, volta a mantere il controllo del vuoto
venuto a crearsi a sinistra.
Nel corso dei due decenni successivi alla scissione, Rifondazione
ha costantemente fornito la copertura di sinistra
per tutte le politiche sociali reazionarie attuate dal centro-sinistra:
dalle estese privatizzazioni, ai massicci tagli dei programmi
e pensioni sociali, agli interventi imperialisti.
Fino al 2006, Rifondazione aveva incorporato molte tendenze
opportunistiche, che coprivano un ruolo vitale nel fornire sostegno
alle politiche anti-lavoratori. Una volta che lopposizione
dei lavoratori a queste politiche e il declino degli appartenenti
al partito stesso hanno segnalato che limminente collasso
di Rifondazione era allorizzonte, le varie fazioni hanno
cercato di garantire il mantenimento di una copertura a sinistra.
Pertanto, i leader di queste fazioni hanno creato nuovi mezzi
per contenere politicamente la classe lavoratrice: Marco Ferrando,
un membro veterano di Rifondazione e con una lunga storia nel
Segretariato Unificato pablista, ha formato il Partito Comunista
dei Lavoratori (PcdL); mentre Franco Turigliatto, ex senatore
di Rifondazione, dopo aver fornito un appoggio determinante al
governo imperialista di centro-sinistra di Prodi, ha creato Sinistra
Critica, ora disciolta in SA.
Questi partiti condividono una strategia comune: lopposizione
alla classe lavoratrice come unica forza sociale capace di rovesciare
il capitalismo, e sostituiscono agli interessi dei lavoratori
le esigenze della piccola borghesia, in linea con il dominio capitalista.
Essi vedono con ostilità la mobilitazione indipendente
di lavoratori su base socialista e non come una strategia percorribile.
Al contrario, essi si occupano di poter dialogare con quel
pezzo di città [di Milano] incerto sul giudizio [dellExpo],
come dichiara il PCdL mentre loda la miriade di gruppi che hanno
aderito alla manifestazione No-Expo, con cui questo partito è
politicamente allineato.
Oppure si congratulano per aver partecipato, senza se
e senza ma, alla grande e bella manifestazione No Expo del Primo
Maggio a Milano, assieme allo spezzone de LAltra Europa
con Tsipras [ulteriore gruppo che simpatizza e sostiene lorientamento
pro Banche di Syriza] e negli spezzoni sindacali. Niente
puzza più di opportunismo piccolo-borghese che la loro
posizione.
Secondo i suoi organizzatori, la manifestazione No-Expo ha
mobilitato 30.000 persone. Circa 300 manifestanti black
bloc hanno vandalizzato vetrine (alcune erano state contrassegnate
dai manifestanti No-Expo con una X blu), incendiato alcune automobili
e si sono coinvolti in scontri fisici con la polizia.
Mentre non vi è alcuna ragione per cui escludere la
possibilità di agents provocateurs di Stato dietro queste
azioni, è anche vero che gli elementi anarchici sono di
casa in una manifestazione guidata dai pablisti, dato il loro
obiettivo politico comune: sabotare ogni possibilità di
un movimento indipendente di massa dei lavoratori e di distogliere
lattenzione dalle contraddizioni sociali alla base del capitalismo;
contemporaneamente viene dato libero passaggio allo Stato per
mettere in atto misure reazionarie degne di uno stato di polizia.
LExpo continuerà indisturbata a maggior beneficio
degli interessi delle grandi imprese. I prossimi sei mesi saranno
unescalation di precarietà e di iper-sfruttamento
del lavoro. La classe lavoratrice dovrà porsi più
ampie domande riguardo una strategia politica.
I lavoratori devono prendere coscienza dei loro nemici della
falsa sinistra e lottare contro questi, che gridano slogan radicali
mentre disprezzano e temono la classe operaia e stipulano accordi
con sezioni della borghesia. Questa lotta richiede ununità
internazionale dei lavoratori basata su un programma realmente
socialista.