Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in inglese il 12 novembre 2014
Nelle ultime settimane sono cresciute le proteste dei lavoratori,
che riflettono la profonda rabbia contro il governo del Partito
Democratico del primo ministro Matteo Renzi e la sua politica
contro la classe lavoratrice. La risposta del governo è
stata quella di scatenare la violenza della polizia contro i manifestanti.
Il 29 ottobre, circa 600 lavoratori delle acciaierie Thyssen
Krupp hanno protestato a Roma contro la decisione dellazienda
di eliminare 550 posti di lavoro nello stabilimento di Terni.
La polizia ha caricato violentemente i lavoratori, che erano in
cammino verso il Ministero dello Sviluppo Economico, dopo essersi
radunati davanti allambasciata tedesca. Almeno quattro operai
e due funzionari sindacali sono stati feriti durante lassalto
della polizia.
Il Ministero dellInterno, del Vice Primo Ministro Angelino
Alfano, ha risposto allincidente falsificando i fatti e
accusando gli operai di cercare di occupare la stazione ferroviaria
principale di Roma.
Il giorno della protesta, il segretario del sindacato metalmeccanici
FIOM, Maurizio Landini che è rimasto leggermente contuso
durante lattacco, ha invitato Renzi a dire una parola
circa la repressione, ma il primo ministro non si è pronunciato
circa lincidente.
Tuttavia, i leader sindacali, inclusi Landini e Susanna Camusso,
segretario della CGIL, si sono incontrati con Renzi il giorno
dopo lassalto della polizia, dimostrando il continuo sostegno
dei sindacati per il presunto governo di centro-sinistra.
Riteniamo necessario che si chieda scusa ai lavoratori
di Terni per quello che è successo oggi, ha detto
Landini, e rapidamente ha aggiunto: Non chiediamo le dimissioni
da nessuno...
La Camusso ha detto che lintenzione della CGIL non
è cambiare il governo ma che ci siano delle politiche per
il lavoro.
Lattacco della polizia il 29 ottobre è stato seguito
sabato scorso da una manifestazione di massa a Roma contro le
politiche di austerità di Renzi. Questa protesta è
stata guidata dai lavoratori del settore pubblico che si oppongono
alle riforme governative sul tema del lavoro a favore
del libero mercato. Questa manifestazione seguiva la protesta
di due settimane prima, che aveva portato un milione di lavoratori,
provenienti da tutta Italia, nella capitale.
I funzionari sindacali hanno detto che 100.000 persone hanno
marciato sabato da Piazza della Repubblica a Piazza del Popolo,
per chiedere un significativo aumento di stipendio e personale
supplementare nel settore pubblico, dove i salari sono stati congelati
per sei anni. Su 3 milioni di lavoratori del settore pubblico,
300.000, vale a dire il 10 per cento, sono stati licenziati. Carenza
di personale e aumento di velocità dei ritmi di lavoro
sono diventati la norma in ogni ospedale statale, nella scuola
e negli uffici pubblici.
Alla manifestazione, la Camusso ha ripetuto le sue precedenti
minacce di uno sciopero generale. Ha detto che la federazione
sindacale sarebbe a favore di un referendum per rovesciare la
riforma delle pensioni introdotta dal governo tecnico
di Mario Monti nel 2011; si tratta della cosiddetta Legge
Fornero, che ha aumentato significativamente letà
pensionabile, così portando ad un grosso aumento della
povertà tra gli anziani.
La direzione della CGIL intende collaborare con la Lega Nord
circa un referendum contro le misure pensionistiche. Nella sua
qualità di partito dopposizione, la Lega Nord ha
avviato la proposta. Il partito è ben noto per il suo razzismo
e lo sciovinismo anti-immigrati.
Sabato, a Bologna, attivisti di sinistra hanno lanciato pietre
e preso a pedate lauto del leader della Lega Nord Matteo
Salvini, mentre il partito conduceva una campagna razzista contro
un insediamento rom.
Il primo ministro Renzi ha risposto alle ultime proteste incolpando
la gente per i problemi del Paese. Allinaugurazione di un
nuovo tunnel, ha dichiarato che lItalia deve uscire
dal tunnel dellinerzia e della rassegnazione. Renzi
ha annunciato, ancora una volta, che le riforme del
suo governo verranno messe in pratica rapidamente; ha aggiunto
che ha lintenzione di riformare la legge elettorale, con
il sostegno dellex primo ministro di destra di Silvio Berlusconi.
Renzi ha già cominciato limplementazione del cosiddetto
Jobs Act, che elimina le ben stabilite protezioni
dei i lavoratori contro i licenziamenti; ciò fa parte di
un programma più ampio, richiesto dalle banche, dallUnione
Europea e dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) per deregolamentare
il mercato del lavoro.
Il governo intende prolungare, nel prossimo anno, il blocco
dei salari nel settore pubblico e tagliare drasticamente la spesa
dei servizi pubblici. La legge Jobs Act rende più
facile lulteriore eliminazione di posti di lavoro del settore
pubblico e consente lutilizzo di contratti di lavoro temporaneo
per un massimo di 36 mesi; queste misure verranno utilizzate per
tagliare i salari e aumentare ulteriormente i ritmi di lavoro.
I funzionari dei tre principali sindacati - Susanna Camusso
della CGIL, Annamaria Furlan della Confederazione Italiana Sindacati
Lavoratori (CISL), e Carmelo Barbagallo dellUnione Italiana
del Lavoro (UIL) - hanno parlato in Piazza del Popolo sabato scorso;
essi non hanno alcuna intenzione di montare una qualsiasi opposizione
seria alle politiche del governo. Piuttosto, stanno cercando di
contenere e disarmare lopposizione di massa dirigendo le
proteste, mentre fanno pressioni su Renzi per coinvolgere i sindacati
più direttamente nella formulazione delle politiche di
governo.
Questi sono gli stessi funzionari sindacali che, sei mesi fa,
hanno accolto col benvenuto lascesa di Renzi al potere.
Molte delle riforme di Renzi sono state elaborate
congiuntamente dai sindacati e dalla Confindustria. Il timore
principale dei funzionari sindacali è che gli attacchi
del governo potrebbero innescare unopposizione sociale che
essi non sarebbero più in grado di controllare e reprimere.
La paura dei sindacati ha ben motivo di essere. A causa della
profonda crisi economica, un tasso ufficiale di disoccupazione
giovanile del 45 per cento e la povertà crescente, le relazioni
sociali sono tese al punto di rottura. Nei primi nove mesi di
questanno, un milione di lavoratori ha iniziato un lavoro
temporaneo, la maggior parte di loro sulla base di contratti a
zero ore. Recepiscono un reddito dalla Cassa integrazione, che
verrà eliminata nel quadro della legge Jobs Act.
Come risultato del tempo estremamente inclemente avutosi al
Nord e che ha causato inondazioni, distruzione e la morte di quattro
persone, sono scoppiate manifestazioni spontanee contro i politici,
accusati di trascurare criminalmente il benessere della popolazione.
A Carrara è stato occupato il municipio. Centinaia di residenti,
che hanno perso tutto, a causa della grandine e delle inondazioni,
hanno chiesto le dimissioni del sindaco.
Allinaugurazione di un nuovo impianto di produzione della
Piaggio Aerospaziale in provincia di Genova, il primo ministro
Renzi si è trovato inaspettatamente di fronte a proteste
da parte della forza lavoro. I lavoratori gli davano contro con
cartelli e slogan, opponendosi allesternalizzazione di ulteriori
dipartimenti e leliminazione di 400 posti di lavoro.
I dipendenti di una filiale di Alcatel a Vimercate erano così
furiosi per i licenziamenti che, per evitare gli insulti e le
accuse dei lavoratori, il primo ministro ha dovuto lasciare lo
stabile da una porta laterale.
Molti segnali indicano che i lavoratori sono alla ricerca di
un mezzo alternativo per la lotta, al di fuori dei partiti politici
e dei sindacati ufficiali. La CGIL, che è la più
grande federazione sindacale, il 14 ottobre ha pubblicato uno
studio, al fine di mostrare che i lavoratori hanno ancora fiducia
nei sindacati. Ma lindagine ha indicato il contrario.
Dallo studio è emerso che il 45 per cento dei lavoratori
non sindacalizzati e il 23 per cento dei membri del sindacato
pensano che i sindacati siano inutili. In caso di conflitto di
lavoro, solo il 36 per cento dei lavoratori non sindacalizzati
hanno detto che farebbe ricorso ai sindacati; mentre il 43 per
cento ha detto che avrebbe fatto appello ai tribunali. Solo l1
per cento ha dichiarato di voler rivolgersi ai partiti politici.