Our plot

Ostrogoto [en]

Our plot

(A Sure Way to Seize Joy Immediately: Destroy Passionately)

Zo d'Axa

The Stock Exchange, the Palace of Justice, and the Parliament building have been talked about quite a bit the past few days. These three buildings were specifically threatened by three young men who were fortunately stopped just in time.

Nothing can be hidden from the honorable journalists. They revealed the triple conspiracy, and their colleagues in the police department immediately apprehended the conspirators.

No copyright

Brulotti

No copyright

Ciò che è di questo mondo ha un prezzo. Nulla sembra sottrarsi a questa legge imperativa. Qualunque cosa desideriamo, la dobbiamo pagare. Il copyright, la «riserva del diritto d'autore sulla riproduzione di un'opera» (libro, disco, programma che sia), è un chiaro esempio di come sia il denaro a scandire la nostra vita, a regolarla e ad orientarla.
Quando andiamo in libreria e acquistiamo un libro, sborsando una somma più o meno elevata, ne usciamo solitamente soddisfatti di poter godere un bene che riteniamo di aver liberamente scelto. Ma non è proprio così. La nostra scelta dipende dalle nostre possibilità economiche, dalla selezione di libri che qualcuno ha messo "a nostra disposizione"; qualcuno che a sua volta ha dovuto scegliere fra i libri clae un altro ancora ha scelto per lui. Dunque il lettore è condizionato dalle scelte del libraio, che è condizionato dalle scelte del distributore, che è condizionato dalle scelte dell'editore.
Il risultato di questo iter non ha nulla a che vedere con il nostro "sapere e la nostra "cultura", ma solo col conto in banca dei tanti bottegai. In tutto ciò il copyright svolge un ruolo importante, determinando le scelte di un editore, il prezzo di un libro, la sua stessa presenza in libreria, fino alla nostra possibilità di acquisto. Serve cioè ad arricchire chi sfrutta un nostro desiderio: leggere un libro, ascoltare un disco o quant'altro. Come ogni proprietà, esso è un furto.

Il nostro complotto

Brulotti

Il nostro complotto

Zo d'Axa

La Borsa, il Palazzo di Giustizia e la Camera dei deputati sono edifici di cui molto si è dibattuto in questi giorni: queste tre case pubbliche sono state minacciate in particolare da tre giovani che per fortuna sono stati arrestati in tempo.
È impossibile nascondere alcunché ai signori giornalisti, i quali hanno svelato la triplice cospirazione ed i loro confratelli della prefettura hanno immediatamente fermato i cospiratori.
Ancora una volta gli uomini della stampa e della polizia hanno meritato il plauso di quella parte di popolazione che non riesce ad apprezzare il pittoresco fascino dei palazzi in rovina e la singolare bellezza dei crolli.
Il pubblico non lesinerà le azioni di grazia a tutte le oche dei suoi campidogli.
I servigi resi verranno riconosciuti anche in moneta sonante. Bisogna incoraggiare le virtù civiche. I fondi segreti balleranno e il dono sarà portato dai salvatori della società.
Tanto meglio! Considerato com'è edificante constatare che, se fra i nostri nemici vi è un esiguo numero di sfruttatori astuti, la maggior parte è composta da imbecilli che spostano i limiti dell’ingenuità indietro fino all’orizzonte.
Come hanno potuto credere, quei disgraziati, che gli anarchici pensassero di far saltare il parlamento proprio in questo momento?
Mentre i deputati sono in vacanza!
Bisogna essere proprio a terra per supporre che i rivoluzionari possano scegliere un momento simile.
Non foss'altro che per cortesia, si aspetterebbe il rientro.

Uccidere

Brulotti

Uccidere

Uccidere è privare qualcuno della propria vita, l’estrema offesa che un essere umano può imporre a uno o a più altri esseri umani.
Posta in questi termini l’uccisione di qualcuno uguale a noi – tutti gli uomini sono uguali – sembrerebbe un fatto raro, e invece non lo è. Non tanto perché la maggior parte di questi omicidi resta sconosciuta, ma perché sono tante le ragioni che rendono normale la morte imposta a qualcuno.
I Paesi cosiddetti civili hanno abolito la pena di morte (non tutti) ma non si preoccupano più di tanto delle morti sul lavoro, degli incidenti stradali, degli omicidi organizzati dalle strutture di potere parallele (mafie, servizi segreti, polizie, ecc.) e non si preoccupano per nulla degli inquinamenti che causano migliaia di morti, basta pensare al modo in cui fino all’ultimo è stato giustificato e pubblicizzato l’uso dell’amianto per farsene un’idea.

Nessuna democrazia

Brulotti

Nessuna democrazia

Indubbiamente oggi non esistono modalità di pensare ed agire in senso diretto ed orizzontale tra gli individui, né relazioni umane che si possano definire libere, dato il peso soffocante della statualità che modella tutti i rapporti societari. Il rapportarsi mediato delle persone passa per istituti di controllo che riducono la vita sociale entro il recinto della Norma, dell'obbligatorietà e di procedure lineari da seguire,dove l'atto del delegare è diventato l'unica funzione da assolvere, se si vuole continuare ad esistere.

Il continuo viversi per interposta persona o per procura dà misura del dominio indiscusso raggiunto dalla democrazia, che materializza il reale controllo dello Stato sulla Società. Nello spettacolo attraente dei suoi ruoli intercambiabili ed auto imposti sembra far sì che tutte le ideologie coesistano in una sorta di mutua collaborazione, dove l'inganno invita i suoi attori/spettatori a consumare in un miserabile gioco obbligato tutte le illusioni che la vita quotidiana da routine produce.

Non-news about drugs

Ostrogoto [en]

Non-news about drugs

Alfredo M. Bonanno

There are at least two ways to make music. The negative one and the positive one. We can screech as long as we like on the strings of a violin and still not succeed in making what comes out music. But a whole portfolio of scores of the great composers still does not make a musician. It follows that one should not pay attention to how things are said as much as to what is being said.

Perché ho rubato

Brulotti

Perché ho rubato

Alexandre Marius Jacob

Signori,
Adesso sapete chi sono: un ribelle che vive del ricavato dei suoi furti. Di più. Ho incendiato diversi alberghi e difeso la mia libertà contro l’aggressione degli agenti del potere. Ho messo a nudo tutta la mia esistenza di lotta e la sottometto come un problema alle vostre intelligenze. Non riconoscendo a nessuno il diritto di giudicarmi, non imploro né perdono né indulgenza. Non sollecito ciò che odio e che disprezzo. Siete i più forti, disponete di me come meglio credete. Inviatemi al penitenziario o al patibolo, poco m’importa. Ma prima di separarci, lasciatemi dire un’ultima parola...
Avete chiamato un uomo: ladro e bandito, applicate contro di lui i rigori della legge e vi domandate se poteva essere differentemente. Avete mai visto un ricco farsi rapinatore? Non ne ho mai conosciuti. Io, che non sono né ricco né proprietario, non avevo che queste braccia e un cervello per assicurare la mia conservazione, per cui ho dovuto comportarmi diversamente. La società non mi accordava che tre mezzi di esistenza: il lavoro, la mendicità e il furto.

Inactualités sur les drogues

Ostrogoto [fr]

Inactualités sur les drogues

Alfredo M. Bonanno

Il y a au moins deux façons de faire de la musique. La façon négative et la façon positive. Nous pouvons faire hurler tant que nous le voulons les cordes d’un violon sans pour autant réussir à faire de la musique. Les carnets d’influences entièrement remplis de grands compositeurs ne font pas toujours les grands musiciens. Il s’ensuit qu’il ne faudrait pas prêter autant d’attention à la façon dont les choses sont dites, qu’à ce qui est dit.

Inattualità sulla droga

Contropelo

Inattualità sulla droga

Alfredo M. Bonanno

Ci sono almeno due modi di fare letteratura. Quello negativo e quello positivo. Si può stridere fin che si vuole sulle corde del proprio violino, senza con ciò riuscire a fare passare per musica quello che ne viene fuori. Ma anche un ottimo rifinitore manuale degli spartiti dei grandi maestri potrebbe non essere un vero e proprio musicista, e di regola è proprio così. Ne deriva che non bisogna tanto fare attenzione a come le cose si dicono, quanto a quello che si dice.
Sulla droga si sviolina come su tante altre cose. Ognuno a suo modo, anche se con scopi diversi. C’è chi parla con aria di sufficienza, anche se in fondo ne sa solo per sentito dire. Questa scienza gli proviene dall’esperienza degli altri, una vicenda “esterna”, ha guardato vicende che non possono essere le proprie, ha raccolto “testimonianze” che sono segnali e non realtà. Che poi si ponga nei riguardi di questi fatti con atteggiamento permissivo e tollerante, o suggerisca apocalittici provvedimenti, a mio avviso, la cosa cambia solo di poco.

L'individuo in rivolta

Brulotti

L'individuo in rivolta

Nella netta divisione degli uomini in due campi distinti – quello degli sfruttati e quello degli sfruttatori – non si è voluto vedere che masse, che una differente valutazione del contributo degli uni e degli altri, tenendo specialmente conto del maggior rendimento dei primi e del minor godimento della vita di fronte alla massima gioia degli ultimi senza alcuno sforzo di produzione. E si è stabilito per le masse che ascendono verso una vita più naturale, più libera, più larga di gioie la tendenza rivoluzionaria, mentre è ineluttabile nei privilegiati, che della vita godono ogni bene, l'istinto di conservazione naturalissimo in chi, avendo conquistato un posto comodo nell'esistenza, ha massimo interesse a costringere nell'inamovibilità del presente tutto quanto il genere umano.
Mentre in fondo la divisione è, e dev'essere, molto più radicale: tra l'individuo che vuol camminare e l'insieme – sia pure la società nostra – che lo deprime, lo opprime, lo coercizza entro lamiere di tradizioni, di morale, di doveri, lasciando al diritto la speranza di affacciarsi in un avvenire più o meno lontano.

Senza certezze

Brulotti

Senza certezze

La morte di una ragazza nel corso di un gioco erotico ha fatto emergere con prepotenza tutti i peggiori aspetti di questa piccola Italietta, impregnata fin nel midollo dei suoi valori piccolo borghesi.

Il moralismo che contraddistingue i benpensanti è venuto fuori nella condanna più ferma, e nello sdegno, verso pratiche erotiche considerate indecenti da chi ha un universo mentale così ristretto da non riuscire a comprendere che nulla può essere indecente, nella sessualità, quando fatto nella reciprocità e tra persone consenzienti.

Il finto moralismo ha fatto il paio col primo, nei discorsi bacchettoni e puritani di coloro che condannano pubblicamente certe pratiche, salvo fantasticare nei loro sogni proibiti quanto non osano sperimentare nella routine della vita coniugale, non volendo correre il rischio di passare per anormali. Di fondo infatti c’è solo questo: l’adattamento ad una normalità stabilita dalla pubblica morale, verso cui tutti dovremmo avere il compito di ubbidire.

Con le spalle al muro

Contropelo

Con le spalle al muro

L’Insomniaque
 
L’occhio del padrone
La prigione moderna prende sempre di più a prestito dalle «norme di vita» della società civile. Lavoro salariato e tempo libero, sport e, da poco, parlatori «coniugali» si sono installati durevolmente nel microcosmo penitenziario, come altrettante carote di cui fa uso l’amministrazione — d’altronde sempre pronta a brandire il suo duro bastone: torrette d’osservazione, manganelli, galera.

Stato e Rivoluzione

Brulotti

Stato e Rivoluzione

Arthur Arnould

Ecco un titolo celebre: Stato e Rivoluzione. Tutti sanno che “appartiene” a Lenin, il quale l'ha dato ad uno dei suoi libri più importanti, quello in cui espone la teoria del marxismo nel rapporto con lo Stato. Lenin scrisse quel libro nel 1917, basandosi sulle tesi di Marx ed Engels per esprimere la volontà marxista di spezzare la macchina statale allo scopo di provocarne il deperimento. Il modello proclamato è quello della Comune di Parigi. La Comune è un modello tanto più perfetto in quanto è ridotta al silenzio, ovvero all'idea che ciascuno se ne fa. La si racconta, la si interpreta, la si prende a riferimento, è diventata storia e mito; ma qual è il suo pensiero diretto e vivo (perlomeno il pensiero diretto e vivo di buona parte della Comune, quella libertaria)? Non v'è dubbio che sia ignorato. La prova: un comunardo lo ha raccolto in un libro dalla scrittura accessibile a tutti, e questo libro è sconosciuto. Cosa singolare, ecco il suo titolo: Stato e Rivoluzione.
Questo Stato e Rivoluzione è stato scritto da Arthur Arnould ed è apparso nel 1877, ossia quarant'anni prima del libro di Lenin. Questo Stato e Rivoluzione è antistatale, e lo è a partire da una esperienza reale. Questo Stato e Rivoluzione sostiene la libera unione di collettività autonome e federate contro ogni centralismo autoritario.

Viva il lavoro

Brulotti

Viva il lavoro

Vico Covi

Per carità non sono io ad inneggiare al lavoro — mi piace tanto poco che più volentieri inneggerei all'ozio.
L'hanno sublimato in tutte le salse i moderni deboli, compresi — s'intende — i redentori di popoli che se ne son fatto grido di battaglia.
Se voi sentite un borghese, un prete, un radicale, un socialista e perfino — strano e ridicolo a dirlo — qualche anarchico dei sommi, v'intronano le orecchie colla tediosa nenia, ed in ogni loro comizio, in ogni loro discorso non tralasciano occasione per fare eco stupida al vecchio Jehova, che col biblico detto sentenziò contro il primo peccato e la prima eresia: «Tu, donna, partorirai con gran dolore; tu, uomo, lavorerai con gran sudore».
Ma lasciamo il barbuto abitatore delle nuvole alle sue faccende; io capisco benissimo che il lavoro è una necessità; ma è poi ragionato che proprio le necessità debbano essere esaltate? Alla malora tutti i poeti delle necessità, perdio!...

Idioti

Intempestivi

Idioti. Una rivolta irragionevole

Le sommosse improvvise e violente, come quelle che hanno da poco illuminato il cielo inglese, non hanno quasi mai goduto dei favori di chi vorrebbe sovvertire questo mondo. Certo, possono anche aver attratto sguardi benevoli, meglio se a distanza, ma è inutile nascondere che né gli eruditi della teoria radicale né gli architetti di nuovi mondi si sentono a proprio agio davanti a queste esplosioni intermittenti di furore. Soprattutto quando la loro forma del tutto caotica non si limita a manifestazioni episodiche, ma tende a generalizzarsi quale tratto distintivo della rabbia di un'intera epoca. Il tuono che annuncia il temporale rigeneratore può risultare piacevole ad un ascoltatore attento, che non ha motivo di spaventarsi. Ma un susseguirsi di boati, uno più potente dell'altro, semina il panico ed incute terrore. Cosa sta succedendo? È l'atteso temporale che si avvicina o il temuto uragano?

Elogio della divisa

Contropelo

Elogio della divisa

AMB

Meglio che non ci rubino niente: almeno

così non si avranno guai con la polizia.

Karl Kraus

 

Senza la polizia niente Stato. Se per i teorici della democrazia quest’ultima è il punto di arrivo della massima estensione possibile della mia libertà di fronte al rispetto per la libertà concretamente identificabile degli altri, questo punto di arrivo porta i contrassegni del poliziotto.
Non c’è figura istituzionale dello Stato, dal presidente della Repubblica all’ultimo vigile urbano di uno sconosciuto paesetto, che non comprenda in sé, avvolto nella carta trasparente delle chiacchiere ideologiche, l’autorità del poliziotto. Ciò è chiaro riflettendo sulla protezione legale, via via sempre più sfumata ma mai inesistente, di cui queste figure godono. Non posso sbeffeggiare né il presidente della Repubblica né il più rimbambito dei vigili urbani senza trovarmi ad affrontare un giudizio in tribunale in base a un articolo del codice penale.