Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in inglese il 7 novembre 2013
Pur essendo sopravvissuto a un secondo voto di sfiducia ad
inizio ottobre, il governo del Primo Ministro Enrico Letta inciampa
su una crisi dopo l'altra.
Per ridurre il deficit di bilancio al di sotto del limite del
3 per cento del Prodotto Interno Lordo (PIL) prescritto dall'Unione
Europea (UE), Letta sta spietatamente attaccando i lavoratori.
Le sue dimissioni farebbero precipitare l'euro e l'Unione Europea
in una nuova tempesta.
In articoli pubblicati la scorsa settimana su sei quotidiani
europei, il primo ministro ha fatto appello alle classi dirigenti
di tutta Europa a stare insieme e opporre con vigore il sorgere
di partiti e movimenti populisti nell'UE. Se questi partiti vincessero
più di un quarto dei voti alle elezioni europee del maggio
2014, questo sarebbe "un grosso problema", ha scritto.
Conseguentemente ci si troverebbe a fare i conti con "il
più anti-europeo Parlamento europeo della storia".
Mentre Letta allude principalmente ai partiti di destra, come
il Fronte Nazionale francese e l'italiana Lega Nord, è
particolarmente preoccupato per la crescente opposizione fra la
popolazione all'austerità della UE. Letta esige un rafforzamento
delle istituzioni della zona euro, che non sono soggette ad alcun
controllo democratico, contro la crescente opposizione popolare,
per continuare le misure di austerità. Recentemente ha
scritto "Avremmo bisogno di un ministro permanente dell'Economia
dei 18, di politiche economiche a 18, di un bilancio, di un'istituzione
che ci unifichi".
In Italia, le misure di austerità attuate da Letta e
dai suoi predecessori, Mario Monti, Silvio Berlusconi e Romano
Prodi, hanno innescato una profonda recessione.
Nel mese di settembre il livello ufficiale di disoccupazione
in Italia si attestava al 12,5 per cento.
Tuttavia,secondo l'Ufficio di Statistica ISTAT, circa il 20
per cento, ovvero 6 milioni di persone, sono senza lavoro. In
aggiunta ai 3,2 milioni registrati come "in cerca di lavoro",
ci sono altri 3 milioni di persone definite "inattive",
sono coloro che non possono dimostrare di aver attivamente cercato
lavoro nel mese precedente.?Ulteriori 200.000 persone sono alla
ricerca di lavoro a tempo pieno, ma si devono accontentare di
un lavoro part-time.
I giovani tra i 15 e i 24 anni sono tra i più colpiti.
La disoccupazione giovanile, nel mese di settembre, ha raggiunto
il livello record del 40,4 per cento, il più alto da quando
sono cominciate le registrazioni, nel 1977. ?La situazione è
paragonabile a quella di Grecia e Spagna.?Le politiche delle crisi
dell'UE stanno derubando la generazione più giovane di
ogni prospettiva di futuro.
Seduto su una polveriera sociale, il governo è profondamente
diviso. I tre partner della coalizione - Partito Democratico di
Letta (PD), Popolo delle Libertà di Berlusconi (PdL) e
Scelta Civica (SC) di Monti - non solo stanno lottando uno contro
l'altro, ma sono anche divisi al loro interno.
Silvio Berlusconi, che è stato condannato per evasione
fiscale e affronta diverse altre accuse, sta ancora lottando per
evitare la sua espulsione dal Senato. Per questo motivo, ha cercato
di far cadere il governo il 2 ottobre, non riuscendoci, a causa
delle defezioni, capitanate del suo ex segretario Angelino Alfano,
dai ranghi del suo stesso partito,.
Da allora, il 77enne miliardario ha arbitrariamente sciolto
il PdL, ribattezzandolo: Forza Italia. Nome del partito col quale
Berlusconi salì al potere per la prima volta nel 1994.?Alfano
e gli altri quattro ministri PdL non hanno partecipato alla riunione
che "all'unanimità" ha deciso il cambio di nome
del partito, il che equivale alla loro espulsione.
Finora il Senato ha continuato a rimandare il voto per l'espulsione
di Berlusconi dalle sue file, in modo da non mettere in pericolo
l'esistenza del governo. Ma questo non è più sostenibile.
Scelta Civica, il partner più piccolo della coalizione
di governo, praticamente non esiste più; e il governo non
dipende necessariamente dai suoi voti.
L'ex commissario europeo Mario Monti aveva condotto un governo
di "tecnocrati apartitici" a partire dal 2011, per poi
fondare il suo partito ed essere in grado di partecipare alle
elezioni parlamentari del febbraio 2013. Ricevette solo un deludente
8 per cento dei voti.
Monti ora ha rassegnato le dimissioni dal suo stesso partito,
che egli accusa di cercare un riavvicinamento con Berlusconi e
di perpetrare uno "slalom politico". Monti ha violentemente
attaccato le proposte di bilancio di Letta per il 2014, e chiede
ulteriori sgravi e "stimoli" per l'economia.
Il progetto di bilancio di Letta prevede un taglio della spesa
di 12 miliardi e una riduzione delle tasse sugli affari
di circa 4 miliardi. Per colmare il deficit di bilancio
l'IVA, le spese di raccolta dei rifiuti e altre imposte indirette
devono essere aumentato drammaticamente, ponendo un onere sproporzionato
sulle spalle dei lavoratori. Inoltre, i salari del settore pubblico
devono essere congelati e i posti di lavoro lasciati vacanti devono
restare tali.
Nel suo stesso partito, Letta è sempre più sotto
pressione da parte del sindaco di Firenze, Matteo Renzi. L'8 dicembre,
Renzi sarà candidato alle elezioni primarie per la presidenza
del partito, in una votazione che prevede anche la partecipazione
di non membri del partito; egli è considerato il candidato
più probabile per coprire la posizione.?Un anno fa Renzi
aveva cercato di diventare capolista dei democratici alle elezioni
parlamentari, ma, visto che veniva considerato un opportunista
e un uomo del grande business, fu sonoramente battuto dall'allora
leader del partito, Pier Luigi Bersani.
Adesso Renzi sta cercando di raggruppare tutti i malcontenti
del Partito Democratico, presentando se stesso come rigoroso avversario
della coalizione con Berlusconi.?Tra gli altri, egli è
sostenuto da Nichi Vendola, presidente della regione Puglia, che
poco tempo prima lo aveva definito "Berlusconi di sinistra".
Adesso Vendola si riferisce a Renzi come la "speranza della
sinistra italiana", e come l'unico che può efficacemente
combattere "il veleno della grande coalizione".
Il partito di Vendola, SEL (Sinistra, Ecologia, Libertà),
è emerso da Rifondazione Comunista, che praticamente crollò
nel 2008, dopo aver partecipato per due anni al governo Prodi,
sostenendo i suoi attacchi contro la classe lavoratrice.?Come
tutti gli altri partiti borghesi, che siano nominalmente di sinistra
o di destra, Rifondazione ha una responsabilità diretta
per l'attuale miseria sociale in Italia, dove le esigenze delle
persone che lavorano non sono rappresentate da nessun partito.
Nelle elezioni di febbraio, il Movimento 5 Stelle (M5S) del
comico Beppe Grillo si è inserito in questo vuoto politico;
grazie ai suoi veementi attacchi contro tutti i partiti costituiti
ha vinto un quarto dei voti ed è diventato il più
grande partito politico italiano.
Grillo però sostiene un programma di estrema destra,
come il WSWS ha dimostrato a suo tempo (vedi "Il significato
politico del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo") e
questo, nel frattempo, sta diventando sempre più chiaro.?Nella
campagna elettorale, Grillo ha invitato i suoi seguaci a rispettare
"gli elettori di destra", ha inveito contro gli immigrati,
e ha detto che ai figli degli immigrati dovrebbe essere negata
la cittadinanza italiana.
Dopo precedenti contatti con l'estrema destra di Casa Pound,
il cofondatore del M5S, Gianroberto Casaleggio, si ritiene abbia
recentemente incontrato i rappresentanti del partito dell'estrema
destra La Destra e che sia da parecchio tempo in contatto col
Fronte Nazionale francese (FN).
Nel frattempo, le tensioni sociali stanno notevolmente aumentando.?Ci
sono manifestazioni frequenti e violenti scontri con la polizia.
A titolo di esempio, questo è stato il caso, nel corso
di una manifestazione a Roma contro le misure di austerità
del governo, il 19 ottobre.
Giovedi scorso a Roma, i manifestanti hanno richiesto un reddito
minimo garantito dallo Stato e il diritto alla casa, dopo che
centinaia di famiglie erano state sfrattate con la forza in questi
ultimi mesi.?La folla si è mossa verso la sede del governo
a Palazzo Chigi, dove i veicoli blindati della polizia hanno cercato
di fermarla. Gli indignati partecipanti cantavano "Vergogna,
vergogna!" bersagliando la polizia con frutta e con tutto
quello che trovavano, quasi riuscendo a fare breccia.