Questo articolo è stato precedentemente pubblicato
in inglese il 19 gennaio 2011 e in tedesco il 22 gennaio 2011
La votazione del 13 e 14 gennaio e la conseguente approvazione
del nuovo contratto di Fiat Mirafiori a Torino, rimodellano i
rapporti di lavoro industriale in Italia e cancellano importanti
conquiste frutto di decenni di lotta da parte della classe lavoratrice.
Laccordo è la quintessenza del tradimento da parte
dei sindacati e la cosiddetta sinistra.
Laccordo creerà un nuovo punto di riferimento
che le aziende e i sindacati in tutta Europa imporranno ai lavoratori
in nome della competitività e del mantenimento
dei posti di lavoro.
Oltre 5.000 lavoratori hanno partecipato al referendum, ovvero
quasi il 96 per cento della forza lavoro. Il 54 per cento ha votato
a favore del nuovo contratto di lavoro firmato in precedenza da
tutti i sindacati (Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Ugl e Assoquadrifiat),
con leccezione dello stalinista FIOM-CGIL.
Il nuovo accordo efficacemente ricrea condizioni di lavoro
che non si vedevano nelle fabbriche dai tempi della seconda guerra
mondiale. In un colpo solo, la relazioni industriali sono state
riportate indietro di più di 60 anni. Le lotte del dopoguerra
coraggiosamente combattute da milioni di lavoratori e che avevano
stabilito benefici sostanziali sono stati annullati e sostituiti
da una nuova normalità di brutale sfruttamento
e permanente insicurezza economica.
Il contratto è uno strordinario attacco ad alcuni dei
più fondamentali diritti dei lavoratori:
* Ogni singolo lavoratore dovrà accettare laccordo
in ogni sua parte. Questo annulla di fatto la contrattazione collettiva
ed espone lindividuo ad azioni disciplinari, compreso il
licenziamento, perfino in caso di sciopero.
* I lavoratori non hanno più il diritto di scegliere
liberamente la loro appartenenza ad un sindacato. Solo i sindacati
firmatari dellaccordo originale possono eleggere i loro
rappresentanti, non sulla base di un voto democratico da parte
dei lavoratori, ma con nomina da parte della burocrazia sindacale.
* I lavoratori non hanno più il diritto a riunirsi in
assemblee. Solo i firmatari del sindacato possono organizzare
assemblee.
* Tre possibili orari di lavoro che creano condizioni dannose
per la salute, come i turni di 10 ore (la giornata lavorativa
di otto ore fu una vittoria importante a cavallo del 20esimo secolo).
* Le ore di lavoro straordinario obbligatorie sono triplicato,
da 40 a 120 (pari a 15 giorni di lavoro pieno lanno) e devono
essere eseguite nei giorni di riposo o di domenica.
* Le pause sono state ridotte a 30 minuti da 40, divise in
tre pause di 10 minuti ciascuna.
* Un numero di voci salariali sono ora raggruppate in una sola,
il superminimo non assorbibile, che non sarà pagato
ai nuovi assunti.
* Con la scusa di combattere lassenteismo,
al terzo evento di mutua, i giorni di malattia non saranno retribuiti
in caso di assenze brevi (cinque giorni o meno).
* Alcune richieste di permesso precedentemente garantite dalla
legge sono ora a discrezione dellazienda.
* I lavoratori potranno essere sanzionati in alcuni casi, quando
per esempio non partecipano ai corsi di formazione obbligatoria.
Lidoneità a determinati compiti dei lavoratori
sarà ora stabilita a discrezione dellazienda.
LAmministratore delegato Fiat Sergio Marchionne aveva
precedentemente minacciato di spostare la produzione verso paesi
a basso regime salariale, tra cui la Polonia, se i lavoratori
non avessero accettato laccordo. Laccordo arriva sulla
scia della collaborazione di Marchionne con il governo Obama nel
ricatto ai lavoratori Chrysler che, usando i suoi termini, hanno
dovuto accettare la cultura della povertà,
invece della cultura del diritto.
Dopo il voto di Mirafiori, Marchionne lo ha definito una
svolta storica.
Dirigenti dazienda desiderosi anchessi di imporre
simili condizioni ai loro lavoratori hanno dato il benvenuto al
risultato del voto. Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria,
ha dichiarato: Mirafiori è certamente una svolta
importante. Noi come Confindustria dobbiamo andare avanti, dare
risposte a tutto il sistema produttivo, che è complesso
e variegato. Occorrono quindi regole su misura per settori e aziende.
Carlo De Benedetti, industriale di primo piano e editore con
forti legami con il centro-sinistra, ha dichiarato: bisogna
essere grati a Marchionne. È chiaro che Torino entra in
una logica di globalizzazione e sarà sempre più
americana.
Tutti i sindacati, con leccezione della FIOM, hanno firmato
il contratto. Il tradimento della FIOM, sebbene meno visibile,
non è stato meno devastante. Non ha fatto assolutamente
nulla per mobilitare i lavoratori contro lultimatum della
Fiat e lottare per la difesa dei posti di lavoro e gli standard
di vita.
Il presidente della Fiom Maurizio Landini ha dichiarato che
quello di Mirafiori è un risultato straordinario
e inaspettato aggiungendo che il sindacato e i lavoratori
vogliono linvestimento. Con questo ha dimostrato la
sua sudditanza al capitale e si è unito a tutti quelli
che insistono che i lavoratori devono accettare i termini dell
investimento dettati dai giganti automobilistici mondiali
e dalle grandi banche se vogliono sperare di salvare i loro posti
di lavoro.
La FIOM appartiene alla confederazione sindacale CGIL, che
è stata tradizionalmente legata allo stalinista Partito
Comunista Italiano (PCI). Il suo segretario, Susanna Camusso,
ha suggerito che il voto-ricatto è stato unespressione
di democrazia che dimostra che non cè la possibilità
di governare la fabbrica senza il consenso dei lavoratori.
Camusso in seguito ha annunciato che la CGIL avrebbe presto
inviato una proposta di rappresentanza per lassociazione
degli industriali, in sostanza, dando la sua benedizione alla
struttura del nuovo contratto di lavoro. La preoccupazione principale
della burocrazia sindacale è di non essere lasciata fuori.
Marcegaglia ha risposto prontamente, dicendo: Certamente
siamo disponibili. È dal 2004 che aspettiamo una proposta.
Fin dallinizio le dichiarazioni pubbliche contro il contratto
da parte della CGIL sono state un cinico sforzo atto a mantenere
credibilità agli occhi dei lavoratori metalmeccanici. Ora
che laccordo è stato approvato, i funzionari FIOM-CGIL
applaudono il voto.
I sindacati stalinisti sono sempre stati il principale alleato
storico del PCI e del cosiddetto centro-sinistra.
Ciò include il governo Prodi, che ha governato tra il 2006
e il 2008 sulla base di una coalizione di socialdemocratici, stalinisti
ed ex-stalinisti dellex PCI e dei suoi affiliati come Rifondazione
Comunista e altre organizzazioni di sinistra.
Prodi ha imposto le riforme sul lavoro, compresi
i tagli alle pensioni, e ha rimosso le restrizioni ai capitali
internazionaliun orientamento che ha trovato un costante
sostegno da parte della CGIL.
Dopo il voto alla Fiat, Paolo Ferrero, leader di Rifondazione
Comunista, ha dichiarato: Gli operai di Mirafiori hanno
dato una grande lezione di dignità bocciando il diktat
di Marchionne. Solo gli impiegati hanno permesso ai sì
di avere la maggioranza. Questo fraudolento approccio scambia
una sconfitta per una vittoria, accusando allo stesso tempo i
lavoratori dipendenti per tale devastante colpo, piuttosto che
i veri responsabili, ovvero le politiche criminali dei sindacati
e dei partiti di pseudo-sinistra , incluso il suo.
Cè un comune filo conduttore che unisce tutti
i politici di sinistra e i leader sindacali: la loro
sottomissione totale allordine borghese e lostilità
verso ogni forma di lotta della classe lavoratrice contro il capitalismo,
che metterebbe in discussione la loro posizione privilegiata allinterno
di tale ordine.
Alla luce della disfatta, la FIOM-CGIL sta indicendo uno sciopero
il 28 gennaio, due settimane dopo il sigillo dellaccordo.
Questo non è altro che una trovata volta a dare una copertura
di sinistra ai funzionari sindacali che si preparano
a firmare i propri accordi con Marchionne.
Il capo della Fiat ha recentemente elogiato il sindacato United
Auto Workers negli Stati Uniti, dicendo che è stato il
più grande alleato delle aziende e del governo. Lo stesso
vale per i sindacati in Italia.
Gli operai della Fiat possono cominciare a difendersi solo
rompendo con lintero apparato sindacale e i loro sostenitori
della sinistra. Nuove forme di organizzazione di lotta,
indipendenti dai sindacati e controllate dai lavoratori, si devono
costituire sulla base di una strategia di una politica completamente
nuova.
Gli alleati più importanti dei lavoratori Fiat sono
i loro fratelli e sorelle di classe a livello internazionale che
stanno affrontando simili attacchi. I lavoratori della Fiat devono
allearsi ai metalmeccanici di tutta Europa, degli Stati Uniti
e di altri paesi, per sviluppare una controffensiva finalizzata
a difendere i posti di lavoro e gli standard di vita di ogni lavoratore.
I diktat della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario
Internazionale possono essere sconfitti solo attraverso lo sviluppo
di una lotta politica volta a rovesciare il governo Berlusconi,
creando un autentico governo dei lavoratori che nazionalizzi le
banche e le grandi industrie, tra cui la Fiat.