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Exarchia: lo squat Themistokleous 58 attaccato (4 persone ricoverate)

Lo squat Themistokleous 58, conosciuto anche come TH58, a Exarchia, è stato attaccato da persone che portavano dei caschi. Questa aggressione in stile mafioso ha causato il ferimento di 4 persone, che sono state ricoverate.

Maggiori informazioni sull’attacco e le cause verrano date dall’assemblea del TH58.

Aggiornamento:

1. Tra i/le 4 persone gravemente ferite (attualmente ricoverate) ci sono un migrante e tre solidali.

2. Gli assalitori hanno agito con modalità fasciste, armati di bastoni di legno e sbarre di metallo e di coltelli, e hanno mirato alla testa degli/lle abitanti del TH58. Tra i/le fascist* sono stat* riconosciut* alcuni membri di altri squat e alcuni migranti, come anche dei venditori di sigarette che vendono tabacco e altre sostanze vicino allo squat.

Un testo politico dello squat Themistokleous 58 squat (Θ58) farà seguito.

in inglese, tedesco, portoghese

Amburgo: Pesanti scontri e saccheggi

6/7/8 luglio 2017

A volte è un piccolo caso a cambiare il corso delle cose. Prima nessunx l’avrebbe pensato, in quel momento men che mai lx protagonistx stessx. Ma forse sentivano che quel che stanno giusto facendo sta assumendo, chissà, una portata più vasta.

Se lx pochx attivistx al parco Arrivati nel Mercato dei Cavalli a San Pauli nel primo pomeriggio di venerdì avessero saputo cosa innescavano, l’avrebbero poi fatto lo stesso? Presumibilmente erano solo frustratx dall’infinita violenza della polizia, dalle continue vessazioni, dal continuo rumore degli elicotteri, questo rumore incessante che picchia sui nervi e s’imprime nella testa. Forse lx rappresentanti della stampa scandalistica hanno ragione con la loro retorica da guerra civile, ma così la distopia di una vera guerra civile nel Medio Oriente da guardare in diretta ci sembra del tutto temeraria, e semmai s’esprime con i rotori sempre crepitanti.
Ma non hanno ancora vissuto nessuna guerra civile.

Per tornare al Parco Arrivati, alla manifestazione continuata, intesa come luogo di ricreazione per lx attivistx: non può essere, perciò come sempre la polizia prepara i cannoni d’acqua. Giammai qualcunx deve poter riunirsi impunemente o addirittura senza essere in bella vista, ma è già il classico gesto di una situazione fuori controllo. Da giorni ormai aumenta la solita passerella politica che tuttx conosciamo ma in questo caso portata ai suoi estremi. Ieri gli sbirri hanno smantellato la manifestazione al Mercato del Pesce; caos, vetri rotti e bande aggiro senza fine n’erano la conseguenza. Ormai da quasi 24 ore si avvera la promessa dex autonomx organizzatx e dex attivistx in generale: paralizzeremo la città, attaccheremo ovunque, imprevedibili. Corrisponde l’esaurimento delle forze dell’ordine pubblico. La loro promessa è di proteggere il vertice. Per questo ci vogliono montagne di materiale e personale. Le loro forze non sono mai sufficienti per coprire l’intera area urbana. Questo si vedeva già da giovedì sera, ma ancora di più venerdì mattina. Qui gli sbirri calcolavano con molta gente alla fiera e si asserragliano nella loro roccaforte e non prevedevano che la gente avrebbe attaccato anche altrove. Impressionante il coraggio dex combattenti in mattinata, ancora più impressionante il loro numero della seconda ondata. Raramente l’accordo tra le varie forze funziona così bene come in questi giorni.

Ma ora qui, al parco Arrivati, altrx ancora procedono di nuovo contro la provocazione degli sbirri, osano, si mettono sulla strada, forse qualcunx lancia anche qualche bottiglia contro il cannone d’acqua, una banalità e del tutto insignificante in questo periodo. Gli sbirri rispondono come sempre, sgomberano la gente a getti da una strada comunque bloccata, aggiungono 2 cannonate in direzione demo, come piccola aggiunta per così dire. Ma alcunx sono anche qui, e spingono un container sulla strada, ed ecco ancora acqua, ancora manganelli. E da qualche parte sta la diretta RT.

In prima serata e totalmente esaustx da ore di combattimento arriviamo all’appartamento. Arriviamo direttamente dal riot, dobbiamo respirare un attimo. Guardiamo dalla finestra, il cannone d’acqua urla e spruzza, indistintamente, sux passanti. Qui c’è gente sul divano a guardare un livestream. Che mostra il Mercato dei  Cavalli, e alcune persone riversano container dell’immondizia sul Schulterblatt. Ci corichiamo brevemente e mangiamo. Dopo 30 minuti di sonno ci guardiamo il livestream: sul Schulterblatt la gente da diverse parti lancia delle bottiglie sugli sbirri, il cannone d’acqua spruzza in tutte le direzioni, il clima si surriscalda. Macché manifestazione, andiamo fuori per strada. Attorno a noi camminano dozzine, a ogni incrocio aumentano. Presto sono centinaia che camminano in direzione Schulterblatt. È l’assurdo il meta livello dei nostri tempi. Combatti, puoi guardare dalla finestra gente combattere, e tu come milioni in tv ti vedi combattere. Ecco perché centinaia, migliaia si stanno riversando sulla Schanze.

Lì, gente e fuoco sulla strada, inizia quel che in Germania non abbiamo ancora vissuto. Noi, natx giovani, non avevamo una tale esperienza. Nella Schanze cambia quel che chiamiamo politica, le nostre identità, azioni in qualcosa che al meglio potremmo descrivere come cospirazione pubblica. Non è l’insurrezione, ma ci manca poco. È una ribellione, una rivolta iniziata e difesa da quellx di “noi”, lx classicx attivistx che da giorni girano per la città. Ma quella ribellione è portata avanti da tuttx che erano attiratx dallo spettacolo e dall’autodeterminazione. Questa parte della società, a lungo abbandonata dalla stessa, attratta dalla promessa di poter combattere contro gli sbirri. Ed è quel che succede qui. Iniziato come protesta contro il G20 diventa una rivolta sociale contro i porci sbirri, diventa ribellione sociale. Alla luce del fuoco tutto è di nuovo possibile.

La sensazione dei riot, l’autodeterminazione vissuta per così tantx altrx. Non senza rotture, ma mai così vicino e reale come in questo momento.
Teniamo il Schulterblatt. La concomitanza di diversi fattori (difendere il concerto dei folli, troppo poche forze, a lor dire troppa gente sul tetto e sull’impalcatura, l’aumento della miscela tra “noi” e tuttx lx altrx fa si che questo quartiere è ingovernabile per ore.) Incontrollabile. Tempo per piccole figliole di procurarsi le bevande nel supermercato. È ora che alcunx compas tentano di arrivare fino alla cassetta dei soldi della cassa di risparmio. Ore che non abbiamo sfruttato al pieno.

Si scioglie quel “noi” e “quellx”. Non senza contraddizioni. Non perfettamente. Ma più forte e grande di quel che nella Germania di questi tempi osavamo mai sperare, sognare. Nella lotta per le barricate, nella condivisione dello spumante, in ogni caso per ora non c’è più differenza. Il disprezzo per le autorità si vede negli occhi di tuttx. Tuttx partecipano. Non devi correre per dei mesi a qualche plenum per concordare questo o quest’altro da poi bocciare di nuovo. Devi solo guardare il telefono o la tv, venire e partecipare.

Questo momento è la cosa grande ad Amburgo. In questo momento l’incontro dei folli non trova più nessuna considerazione. Si tratta del conflitto sociale che si manifesta apertamente. Si sfoga la rabbia accumulata contro gli sbirri, accumulata da sempre più grandi parti della popolazione, nutrita da una intera vita, attizzata per una settimana. L’impoverimento. Il sentimento, no, la coscienza che questa società non ha più nulla da offrire. Che ci dobbiamo prendere quel che ci appartiene comunque.
Il supermercato offre. A tuttx tutto, tutto a tuttx!

Anche se per qualche ora ne abbiamo avuto l’impressione, non era ancora l’insurrezione. Per questo il nostro procedere era troppo a casaccio, troppo dipendente dal caso in ogni dove. Non voluta da tuttx. Carx lettrix, la gran parte non è pronta per l’insurrezione. Troppa paura dalla propria coerenza, come notiamo in tanta gente. Va bene. La paura ne fa parte. Speriamo che un giorno avrete più coraggio che paura.

E ne abbiamo di cose da imparare. Suddividere meglio le nostre forze. Pensare più strategicamente se vogliamo davvero difendere un territorio. Allargare il terreno, sfruttare il potenziale dell’assembramento. Ci sembra assurdo se ora c’è gente che si lamenta che nella Schanze si scandivano degli slogan sessisti. Come se non lo fossimo, anche se affermiamo il contrario, e lo tentiamo anche. Il resto della gente lo è ancor di meno. Ma siamo liberx di discutere, di lamentarci, d’intervenire e di agire. Non possiamo aspettarci che delle persone in una tal situazione siano “perfettx rivoluzionarix”.

Ma possiamo spiegare che gli sbirri non sono dei “fighi”, o addirittura per questo delle merde, ma merde perché poliziottx. Possiamo spiegare e l’abbiamo fatto che le bottiglie non dovrebbero essere gettate da sessanta metri, ma che la gente si deve avvicinare, sennò ci feriamo a vicenda. Quasi tuttx lo hanno capito direttamente. Ecco perché incredibilmente tanta gente lanciava bottiglie, così che siamo addirittura disposti a sentirle spaccarsi quasi sopra le nostre teste. La prossima volta con il casco, no?

Quanto ridevamo quando lx vecchx ci raccontavano che nel saccheggio per primo si rompono i superalcolici. Inimmaginabile. Oggi la sappiamo meglio, la prossima volta non ci sarà che birra e spumante e non più straubriachx che lanciano degli estintori nelle barricate in fiamme.

Abbiamo poca esperienza, dobbiamo migliorarci. Costruire la barricata 3 metri davanti alla vecchia auto dex abitanti, non accanto. Questo più tardi può fare la differenza tra simpatia e rifiuto. Continueremo a non dare fuoco agli edifici abitati e di bloccarlo subito se in grado.

Ma il saccheggio ci fu quasi esclusivamente nelle catene, i negozi che si solidarizzavano con le proteste furono salvati e difesi senza eccezione. Non possiamo che essere d’accordo con lx amicx di Crimethinc: “Next time people open up a police-free zone, let’s fill it with the lives we all deserve.”
Ed ai cani che abbaiano: „Some have criticized the rioters who barricated the Schanze district and drove out the police for hours as being “apolitical,” engaging in “mindless chaos.” On the contrary, nothing is more political than creating such a space like this, in which we may once again become the protagonists of our own social and political lives rather than letting the authorities impose their order on us.„

La prossima volta diventiamo migliori. Fare esperienza, fallire, riflettere, provare di nuovo, fallire meglio. Già questa volta era già mica male.

Andiamo a casa. Per strada un’edicola, birra. Una centuria di sbirri bavaresi si ferma ad un incrocio. Disorientati, sfiniti. E tutto l’incrocio urla: “Tutt’Amburgo odia la polizia”. Questa unità del solito non permetterebbe neanche un piccolo insulto.

Qui tuttx lanciano tappi, tabacco, mondezza. Gente che si mette davanti agli sbirri, li insulta: fuori dai piedi, tornate a Bamberg. Gli sbirri si ritirano, da qualche altra parte, da qualche parte diceva il loro capo sta giusto bruciando di più. Chi ci sta seduto vicino ci spiega che parla cinque lingue ma che qui non era mica il benvenuto. Ora ci mostra il suo video-telefonino, lui che lancia bottiglie…

Brindiamo e lo lasciamo con l’indicazione di coprirsi sempre bene il viso.
Alzarsi, sperimentare, fallire. Riflettere, rialzarsi, provarci, fallire meglio.
Questa volta era già mica male. Fino alla prossima!

Lx amicx invisibili

Fonte: Linksunten

Ratekau, Germania: Bruciata auto della polizia

6 luglio 2017

Ecco un’ambasciata ai potenti di questo mondo ed ai loro falsi aiutanti. La vostra sete di profitto v’induce a sfruttare le persone, derubarle della loro libertà o ad ammazzarle.

Nel quadro delle proteste contro il vertice dei potenti ad Amburgo avete attaccato di nuovo: vi opponete alle proprie leggi e regole, riscrivete le regole del gioco e sotto il pretesto di una presunta sicurezza tentate di difendere la ricchezza dex singolx. Siete voi che create un mondo dove il capitalismo può fiorire. Chi perde è chi soccombe nella corsa alla prestazione, al successo e alla concorrenza a beneficio del capitalismo.

Le varie azioni creative e militanti dei mesi passati ci danno forza, confermano la resistenza contro il vostro procedere disumano e senza scrupoli. Avete paura che poche migliaia di persone possano paralizzare il vostro apparato di potere, fosse anche per pochi giorni. Sapendo che il vostro dominio finisce dove inizia la nostra rivolta, la vostra paura non è infondata. Ed esattamente per questo tentate di criminalizzare con ogni mezzo a vostra disposizione la variegata protesta prevista contro il vertice dei potenti.

Chi crede che i potenti del mondo ci tratteranno mai equamente mentisce a se stessx. Noi sappiamo chi siete e che cosa fate – nei prossimi giorni presenterete al pubblico in modo impressionante e senza badare a perdite il vostro monopolio della violenza. Ma il fuoco della ribellione si diffonde. Con ogni colpo contro unx dex nostrx amicx, ogni fermo o, alla vigilia, colpo repressivo ax attivistx riattizzeremo il fuoco e contrattaccheremo pienx di rabbia l’esistente.

Nelle prime ore della mattina abbiamo riattizzato il fuoco. Una Mercedes Vito parcheggiata davanti al posto di polizia operativo a Ratekau nel circondario Ostholstein è totalmente bruciata. È un piccolo contributo per contrapporre qualcosa ai servi dei potenti. Gli sbirri nella stazione non subivano alcun rischio oppure ferita. Ben consci che questo è solo una parte irrilevante della rivolta contro i potenti, ci rallegra a maggior ragione che nella stessa notte ci fu un attacco riuscito a un posto degli sbirri ad Ammersbek nel circondario Stormarn.
Libertà per tuttx lx prigionierx politicx!

#NoG20                                                                   #WelcomeToHell

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amersbek, Germania: Distrutti vetri a posto di polizia

6 luglio 2017

Nelle giornate e settimane passate sono successe tante cose nel nord della repubblica federale. Alla vigilia del G20 ad Amburgo la polizia operava perquisizioni, tentativi di intimidazione individuale e non per ultimo diverse infrazioni legali all’ambito della libertà di riunione. Tutto questo s’inserisce in un concetto con l’obiettivo dell’intimidazione e della criminalizzazione dei gruppi e delle singole persone. Che criticano lo stato attuale delle cose di una nostra società che vorrebbero cambiare in meglio.

Lo fanno con i servizi interni e con la polizia. La protesta da sinistra è rappresentata come fondamentalmente pericolosa e tentano di fomentare le divisioni politiche tra le diverse anime del movimento. La protesta pacifica da un lato – dall’altro la resistenza militante.

Inoltre osserviamo che la massiccia entrata in scena del potere dello Stato ha suscitato in tantx dei sentimenti d’impotenza. Con più di 15.000 sbirri ad Amburgo che soffocano sul nascere ogni protesta, le idee di come trasportare la propria critica verso l’esterno non tardano a mancare.

Secondo la polizia in pochi minuti le unità speciali dovrebbero poter portarsi su ogni luogo. Un agire spontaneo, in quale forma di protesta che sia, è così di fatto praticamente impossibile.

Perciò abbiamo deciso d’attaccare lo Stato – in questo caso gli sbirri – dove non è in grado di agire.

Ecco il perché dei vetri rotti a tre finestre e all’entrata del posto degli sbirri ad Ammersbek nell’ultima notte (mercoledì 05/07 – giovedì 06/07).
Il commissariato nottetempo non è occupato.

Vorremmo invitare calorosamente pure voi all’azione decentrale dentro e attorno a Amburgo. Ogni operazione lega delle forze di polizia e annulla la loro concezione del controllo totale.

Non cascare nell’impotenza nella quale la repressione vuole spingerci!
Riflettete sugli obiettivi importanti per l’infrastruttura e attaccateli!
Ma attenzione!
Non lasciate tracce. Cioè impronte digitali, delle scarpe sulla sabbia o sul terreno morbido, niente vestiti e scarpe che danno all’occhio. Riguardatevi!

La nostra risposta alla violenza e alla repressione dello Stato si chiama solidarietà e resistenza.

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Attentato incendiario a centro Porsche

6 luglio 2017

Forse con un “misto tra calma e determinazione”, stamani sull’area esterna del centro Porsche ad Amburgo Eidelstedt malgrado i nastri d’avvertimento che c’è vigilanza abbiamo dato fuoco a numerose auto di lusso nuove di zecca addirittura ancora imballate.

Prima che ci facciano vomitare quando circolano nel quotidiano abbiamo deciso di rottamarle preventivamente appena fornite e ancora inutilizzate. Con questa gigantesca mancanza di dimore (non solo tra chi proteste nei tempi di vertice) nella città che ha il maggior numero e i più grassi riccastri, lo sfoggio di ricchezza nelle strade ci fa solo schifo. In questo contesto ci piace tematizzare il progetto di prestigio di un nuovo centro Porsche attualmente in costruzione.

Ci siamo ritrovatx anche per contrastare le fantasie di potere di un senato degli interni consistenti nel soffocare ogni autodeterminazione nell’agire in una città in uno stato d’emergenza imposto dagli sbirri. Eh no, Andy, può solo fallire. La resistenza militante è possibile per quanto grande siano gli sforzi per aumentare la potenza di chissà quanti cannoni d’acqua. Continueremo a saltare fuori in punti che non avete sui vostri schermi. La vostra pretesa di un controllo brachiale della protesta con una delirante show di spiegamento superlativo di sbirri sarà solo una spinta in più per spaccare il collo al senato.

Con questo piccolo fuochetto di lusso desideriamo scaldare i cuori di tutti lx amici d’Europa che malgrado la dissuasione diffusa via media si mettono in viaggio per Amburgo. Bello che ci siete!

Calorosi saluti ax prigionieri anarchicx!
Lemmy Grillmaster (maestro della grigliata)

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

[J11] Komotini, Grecia: Solidarietà con i/le prigionier* anarchic* di lunga data – “Sean Swain è stato qui”

Lunedì 12 giugno all’ex facoltà di legge di Komotini abbiamo appeso uno striscione come piccolo segno di solidarietà con tutt* i/le prigionier* anarchic* di lunga data. Non dimentichiamo il compagno Sean Swain.

– Squat anarchico Utopia A.D.

in inglese, greco, portoghese

Amburgo: Vetri rotti al Business Improvement Distric (BID) Waitzstrasse

6 luglio 2017

Questa volta non era una signora anziana o il dirimpettaio un po’ miope a provocare dei vetri rotti tipo con un tentativo di parcheggio troppo deciso, e non una carina festa delle luci celebrata nella tranquilla strada commerciale della zona residenziale dei ricchi. Eravamo noi: un mucchio di gente che critica il capitalismo, incappucciata di nero con martelli e bengala è responsabile per la luce e i cocci.

Ci sarebbero, nel frattempo, ben 25 Business Improvement Districts (BID) ad Amburgo. Sono zone commerciali dove dex abitanti iniziano l’autorganizzazione di misure per la rivalutazione del quartiere. I proprietari di terreni di Amburgo pagano in tutto 55 milioni di Euro per l’abbellimento delle 25 strade. Con l’appoggio finanziario della città. Per la Waitzstrasse significa che ai 640.000 Euro dei proprietari s’aggiungono i 1.400.000 del circondario e i 1.300.000 dell’Azienda Elettrica Amburgo. Soldi pubblici per una strada dove già ora non c’è più posto per chi non ha i soldi da investire in una delle tante filiali bancarie nella Waitzstrasse e non ha nessuna carta di credito per fare lo shopping. Niente tetto sopra la testa per chi è fuggito e per chi è senza casa.

La ri-valorizzazione della Waitzstrasse dovrebbe essere terminata in autunno 2017. La direttrice circondariale Liane Melder (SPD): „La Waitzstrasse è una delle più belle strade non solo di Altona ma di tutta Amburgo. Con il risanamento brillerà nel suo antico splendore.“

Secondo noi con la demolizione dimostriamo il nostro dissenso con la linea amburghese d’emarginazione ed espulsione. Inoltre insegniamo ai diversi responsabili come Scholz, Grote, Dude e Meyer che non ci lasciamo intimidire dalle loro minacce per farci stare bravamente a casa invece di manifestare. Il loro divieti e la loro propaganda ci fanno solo incazzare di più. Il micidiale attacco sbirresco alla demo „Welcome to hell“ accresce il nostro odio! Ecco perché abbiamo colpito, Dude da infarto!

COMUNITÀ D’ATTACCO WAITZSTRASSE (AGW)

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Amburgo: Vernice alla casa della vicesindaca

3 luglio 2017

“È ora per qualcosa di nuovo, per idee nuove, e allora, gente, mettiamoci in cammino, insieme! Andiamo!”

Stamani abbiamo decorato con la vernice la casa urbana della vicesindaca in via Eilenau 49. Katharina Fegebank ha sostituito la propria bella casa terrazzata nel quartiere Schanzen con una casa nobile nella borghese Eilbeck. Dopo gli attacchi con la vernice alla sua casa si dava molto da fare per rimanere anonima.
Da vicesindaca partecipava dal 2015 ai preparativi per il G20 ad Amburgo.

14 giorni fa ha di nuovo dichiarato la sua fiducia al senatore degli interni e sottolineato che i verdi di Amburgo rendono tuttavia possibili più di 20 manifestazioni. Il senatore degli interni e gli sbirri con la loro pratica del divieto di campeggiare tentano di scoraggiare più persone che possono di viaggiare ad Amburgo per protestare. Fegebank e i verdi sostengono tutto questo!

Noi riteniamo l’amministrazione degli interni capace di ogni male nei prossimi giorni e ci si deve aspettare uno degli interventi di polizia più infami nella storia della BRD.

Ma ci sarà anche un magnifico fuoco d’artificio d’azioni sovversive! Non è da escludere che il governo rosso-verde si spaccherà.

Noi gli diciamo già da ora Tschüss e promettiamo che continueremo a molestare chi ha progettato e organizzato il vertice!

Fuoco e fiamme ad Amburgo!
Un giornale nazionale fa pubblicità con la parola d’ordine: NoG20, l’insurrezione di Amburgo 2017. Non suona poi tanto male, no?
Riguardatevi!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Jena, Germania: Spaccati i vetri ai verdi

4 luglio 2017

Ieri verso le 23:30 abbiamo spaccato il vetro dell’ufficio dei verdi sul Johannisplatz con due pietre tolte dai binari.

Così protestiamo:
– primo contro l’emergenza da Stato di polizia e la soppressione violenta delle proteste contro il G20 ad Amburgo sotto il senato rosso-verde

– secondo contro il terrore di Stato e le continue espulsioni di migranti dalla Turingia sotto il governo regionale rosso-rosso

È solo un’azione tra tante. Per fermare questi crimini di Stato ci vuole ben altro: Solidarietà quotidiana e organizzazione comune!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Dresda, Germania: Bruciata auto di Vonovia

29 giugno 2017

“Quando Harry Förster guarda il suo conto non è affatto felice. Oltre le solite voci come le assicurazioni, gli acquisti e il telefono c’è anzitutto un punto che lo preoccupa. Il canone d’affitto. In futuro dovrebbe pagare quasi 60 Euro in più al suo affittuario, Vonovia. Ogni mese.”

A partire dall’inizio dell’anno Vonovia aumenta 2000 affitti a Dresda con argomenti miseri come un mutamento nella zona residenziale. Il gruppo tra l’altro è una delle più grandi immobiliari a livello federale e solo a Dresda possiede più di 48.000 appartamenti. L’anno passato Vonovia ha più che raddoppiato il guadagno e incassato 2,5 miliardi di Euro. E ancora non basta al gruppo: l’anno prossimo vuole realizzare ancora di più palazzi nuovi, elevazioni e modernizzazioni.
Per esempio nel sobborgo Pirenaico di Dresda vuole coprire varie aree verdi con case nuove. Contro queste intenzioni si sono riunitx dex vicini che vogliono impedirle.

Anche noi non vogliamo accettare tutto questo zittx e basta. Ecco perché l’altra notte abbiamo bruciato un’auto della ditta.

Non vogliamo aumenti degli affitti, ristrutturazioni della casa e costruzioni nuove che nessunx può permettersi. Giusto oggi hanno sgomberato il negozio di quartiere “Friedel 54”. Questo dimostra a dove porta l’avanzamento della gentrificazione e la voglia d’aumentare il capitale.

Inseriamo la nostra azione anche nel contesto delle proteste contro il vertice G20.

Spazio casa per tuttx, ci vediamo ad Amburgo!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Osnabrück, Germania: Vernice a caserma della polizia di pronto intervento

28 giugno 2017

Nella notte del 28 giugno abbiamo abbellito la caserma della celere. Così poco prima del G20 volevamo di nuovo lasciare un segno colorato contro la polizia e la sua “politica di sicurezza” che si basa unicamente sulla restrizione dei diritti fondamentali e sull’intimidazione della gente. Ma non ci lasciamo intimidire. Né ad Amburgo, né ad Osnabrück, né da nessun’altra parte!

La polizia, e anzitutto la celere a Osnabrück, è in prima linea quando si tratta di terrorizzare e reprimere. Che sia ripulire la strada a botte per la Storch di AfD affinché possa diffondere indisturbata in pubblico le proprie cagate reazionarie, oltraggiare la gente contraria alle espulsioni, oppure, in altre iniziative AfD, arrestare dex giovani antifa con l’arma in pugno.

Noi partiamo dal fatto che anche una parte della celere OS parteciperà alle orgie di botte e di repressione nell’operazione di polizia totalmente fuori misura. Per sultani, cowboy e despoti auto eletti, nel vero senso della parola srotolano il tappeto rosso affinché i potenti del mondo possono suddividersi il mondo in tutta tranquillità. Per questo non indugiano nel mettere tutta la città agli arresti domiciliari. La legittima controprotesta è diffamata da mesi e non le è concessa nemmeno un praticello.

La nostra azione vuole essere un segno contro questa politica. Non ci lasciamo intimidire dalla vostra provocazione. Ci vediamo sulla strada!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Genova: Sabotaggio in solidarietà con i/le compagni prigionier*

Ricevuto il 7 agosto:

GENOVA: SABOTATI CON IL FUOCO DUE RIPETITORI IN SOLIDARIETÀ CON I COMPAGNI PRIGIONIERI DI FIRENZE, AMBURGO, FERRARA E NEL MONDO!

in portoghese

[G20 Amburgo] Le fiamme di Amburgo illuminano i sorrisi

La polizia cerca di schiacciare una folla di un migliaio di persone con un solo gruppo di cento cosacchi. È più facile battere un centinaio di uomini che uno solo, specialmente se questi colpisce di sorpresa e scompare misteriosamente […] Le nostre fortezze saranno i cortili interni a ogni luogo da cui è agevole colpire e facile partire. Se dovessero prendere questi luoghi, non vi troverebbero nessuno e avrebbero perso numerosi uomini. È impossibile per loro prenderli tutti poiché dovrebbero, per questo, riempire ogni casa di cosacchi“.

Avviso agli insorti Mosca 1905

Il copione dello spettacolo prestabilito è saltato.

Accade ad Amburgo, cuore economico del paese egemone in Europa, in occasione di uno dei soliti vertici dei potenti, un G20 in questo caso.

Le foto e le dichiarazioni dei capi di stato, gli esperimenti di blindatura di una città, le prevedibili contestazione più o meno radicali scendono in secondo piano e quel che resta è una rivolta che si estende a macchia di leopardo per tutta la città.

Accade che il tentativo riuscito della polizia di caricare, tranciare e disperdere fin dal concetramento quello che per i giornali sarebbe diventato il “blocco nero più grande del mondo” altro non fa che spargere rivoltosi per tutta la città: ovunque colonne di fumo nero, barricate, vetrine infrante, negozi saccheggiati.

Accade che colonne di blindati con i lampeggianti inseguano fantasmi neri ovunque.

Nei quartieri di Sternschanze e Sankt Pauli vengono accolti dal coro:

“Ganz Hamburg hasst die polizei”, “Tutta Amburgo odia la polizia”, scandito non solo dai manifestanti ma anche dagli abitanti.

Non di rado bottiglie, e addirittura razzi, piovono sui cordoni dalle finestre delle case: la polizia è accolta per quello che è, una truppo d’occupazione nemica.

Accade che ogni corteo è circondato e disperso con idranti. La polizia sa di essere militarmente imbattibile lo sanno anche i facinorosi, che, invece di concentrarsi in corteo, s’incontrano a margine, nelle strade dello Schanzenviertel, per i riot.

Gli insorti preferiscono il mordi e fuggi allo scontro frontale, scomparire e riapparire dove la polizia non se l’aspetta.

Amburgo brucia e insegna: la megamacchina dei corpi di polizia più efficenti d’europa, imbattibile in uno scontro frontale, non può nulla di fronte al dilagare di azioni sparse.

L’insurrezione è una guerra asimmetrica in cui anche l’esercito meglio addestrato non è in grado di far fronte
all’imprevedibile e ad un territorio ostile. La notte del 7 luglio la polizia ammette di non avere più il controllo di alcune zone della città. All’alba parte la rappresaglia e alcune case vengono invase e perquisite dalle forze speciali con le armi spianate: tantissime finestre espongono striscioni contro G20 e polizia.

Per tre giorni le fiamme hanno illuminato Amburgo, scaldato i cuori ed infranto la rassegnazione aprendo squarci sul possibile.

Agli arrestati per quelle giornate va tutta la nostra solidarietà non lasciamo solo chi è caduto nelle mani del nemico.

Anarchiche e Anarchici

in portoghese

[Messico]: Lettera di Fernando, 20 luglio 2017

Dopo essere stato rinchiuso in una cella dela zona 7 C.O.C (Centro d’osservazione e di Classificazione), ho assistito, mercoledì 19 luglio 2017, all’audienza del Consiglio tecnico interdisciplinare, che ha deciso che non potevo tornare con i detenuti comuni a causa del conflitto scoppiato la settimana scorso, e sono quindi stato condotto nell’Unità di Massima Sicurezza (M.M.S.), e attualmente, per motivi di sicurezza, sono isolato nella zona del Panal*.

Allo stesso tempo le mie cose sono state controllate all’entrata del M.M.S. I secondini, durante la perquisizione, hanno trovato i fogli con i miei scritti e delle lettere personali tra cui si trovava un abbozzo della rivista « El Canero », che mi hanno confiscato, e da quel momento hanno adottato un atteggiamento violento, violando la privacy della mia corrispondenza personale, e finendo con una minaccia: « Puoi farti ammazzare per quello che dici» e «Falla finita col tuo giornale», facendomi sapere che scrivendo ed esprimendo le mie idee attentavo alla sicurezza dell’istituzione, ragion per cui dovevo restare in isolamento.

C’è da sottolineare che a causa del conflitto precedente non posso più dividere una cella, per proteggere la mia integrità e la mia vita. Malgrado ciò, dopo il mio trasferimento al Panal, mi hanno piazzato in una cella con 8 persone a me sconosciute e che non mi ispirano alcuna fiducia.

Per tutte queste ragioni, ritengo il Consiglio Tecnico responsabile di quello che può capitarmi, dato che si tratta ancora una volta di un pretesto ulteriore per continuare a mantenermi in condizione di confino e punizione.

– Fernando Bárcenas –

Note:

« El Canero » vuol dire «colui che è in galera». Si tratta di un media libero prodotto da prigionieri et prigioniere dietro le sbarre di diverse prigioni della capitale messicane.

* «Il Panal» – Quartiere di alta sicurezza.

Il compagno Fernando esige di venire ritrasferito nella zona 3 dov’era prima.
Attualmente Fernando Bárcenas Castillo si trova nell’Unità di Massima Sicurezza (M.M.S.) Reclusorio Preventivo Varonil Norte : Calle Jaime Nuno no. 155, Colonia Guadalupe Chalma, Cuautepec Barrio Bajo, C.P. 07210, Gustavo A. Madero, Ciudad de México.

in francese / Les trois passants, spagnolo

[G20 Amburgo]: Indirizzi degli/lle italian* arrestat* ad Amburgo

Ecco gli indirizzi dei/lle compagn* ancora in carcere in seguito al G20 di Amburgo:

RICCARDO LUPANO (09/06/1985)
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

EMILIANO PULEO (02/02/1987)
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

ORAZIO SCIUTO
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

ALESSANDRO RAPISARDA
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

MARIA ROCCO (05/02/1994)
Jva billwerder
Dweerlandweg n° 100
22113 hamburg
Germany

FABIO VETTOREL (02/12/1998)
JVA Hahnöfersand
Hinterbrack 25
21635 Jork –
Germany

[G20 Amburgo]: Lettera del compagno Riccardo dal carcere di Billwerder

“La guardia Gohlosh personifica la cattiveria più detestabile: la cattiveria messa al servizio dei grandi della Terra. Una cattiveria monetizzabile. Essa non gli apparteneva più. L’aveva venduta ad individui più competenti che ne facevano uso per asservire e mortificare tutto un popolo miserabile. Non era più padrone della propria cattiveria. Doveva guidarla e dirigerla secondo certi regolamenti la cui atrocità non variava granché.”
(Albert Cossery – Gli Uomini dimenticati da Dio – 1994)

In questo momento mi trovo detenuto nel carcere Billwerder di Amburgo. Sono stato arrestato venerdì 7 Luglio alle ore 19.30 nei pressi del Rote Flora.
Sono accusato di oltraggio allo Stato, di aver messo in pericolo la pubblica sicurezza, di aver svolto un ruolo attivo all’interno di un gruppo di quindici persone che ha fronteggiato la polizia, in particolare di aver tentato di ferire un poliziotto della Sezione Speciale di Bloomberg adibita ad effettuare arresti e recuperare reperti.

Non riconosco il dualismo “colpevole – innocente” proposto dagli apparati giuridici dello Stato.
Ciò che voglio dire a riguardo è di essere orgoglioso e felice di essere stato presente durante la sommossa di Amburgo contro il G20. La gioia di vivere in prima persona la determinazione di persone di ogni età e da tutto il mondo che ancora non hanno ceduto alla tentazione di sottomettersi alla logica del denaro e del mondo capitalista non potrà mai essere sopita da nessuna misura cautelare. In un’epoca storica in cui il capitalismo cerca di affondare il colpo definitivo e necessario al suo assestamento, in una continua oscillazione fra guerra interna (leggi speciali, chiusura delle frontiere, deportazioni) e guerra esterna (massacri indiscriminati, distruzione e avvelenamento del Pianeta Terra); la rivolta di Amburgo contro il G20 ha dimostrato ciò che è più importante per chi ha ancora a cuore la libertà: la possibilità della sua realizzazione.

L’efficienza tecnologica, fisica e tattica della polizia tedesca è stata tanto impressionante e spaventosa, quanto, di fatto, inutile a disinnescare prima e reprimere successivamente l’esigenza di svolgere contro la società mondiale, assurda e catastrofica, che i venti patetici Capi di Stato stavano lì a sfoggiare con meschinità, blindati nel cuore della città. I rassegnati e i riformisti potranno dire che, visto i rapporti di forza sviluppatisi negli ultimi decenni tra il potere e i suoi
sudditi, quello di Amburgo sia stato un ennesimo esperimento di massa per verificare la tenuta degli apparati di sicurezza internazionale. Del resto è quello che veniva detto anche dopo il G8 di Genova nel 2001.

I ribelli e i rivoluzionari, però, non fanno i conti con le dietrologie della politica, ma con i propri sentimenti e i propri progetti. In ogni caso, mi pare di poter ribadire che, se anche così fosse, questo esperimento sia fallito del tutto. Nelle strade di Amburgo ho respirato la libertà incontrollata, la solidarietà attiva, la fermezza di rifiutare un ordine mortifero imposto da pochi ricchi e altrettanti potenti sul resto dell’umanità. Non più infinite file di automobili e composte processioni che ogni giorno santificano la liturgia oppressiva ed assassina del sistema capitalista.
Non più masse indistinte costrette a piegarsi e sudare per un’anonima sopravvivenza in favore dell’arricchimento di qualche ingordo padrone. Non più migliaia di sguardi assenti diretti verso qualche asettico display che aliena e deforma le nostre esperienze di vita.

Ho visto individui alzare gli occhi al cielo per cercare di agguantarlo.
Ho visto donne e uomini dare corpo alla loro creatività e alle loro fantasie più represse.
Ho visto le energie di ciascuno impegnate a tendere una mano ad altre che non si ergono al di sopra di nessuno.
Ho visto il sudore gocciolare dalle fronti per soddisfare i propri desideri invece di quelli di qualche aguzzino. Nell’ora della rivolta nessuno resta mai veramente solo.

Un forte abbraccio a tutti i compagni e le compagne, a tutti/e i/le ribelli prigionieri/e dello Stato tedesco. Un saluto appassionato ad Anna, Marco, Valentina, Sandrone, Danilo, Nicola, Alfredo, i compagni e le compagne sotto processo per l’ Operazione “Scripta Manent” in Italia. Ai/alle rivoluzionari/e e ai/alle ribelli prigionieri/e nelle galere di tutto il mondo. Un bacio a Juan. Dove sei … dove sei … sei sempre con noi!

Finché esisto: sempre contro l’autorità! Sempre a testa alta! Viva l’internazionale anticapitalista!
Per Carlo! per Alexis! Per Rémi! Per la libertà!

Riccardo
Prigione di Billwerder, Amburgo – 20 Luglio 2017

Exarchia: Striscioni in solidarietà con il CSO Kike Mur, i/le ribelli del G20 e Lisa

Nella mattinata di martedì 11 luglio 2017, gli/le abitanti dello squat Themistokleous 58, insieme a dei/lle compagn* affini, hanno appeso a Exarchia degli striscioni in solidarietà internazionalista a proposito di tre casi diversi.

Abbiamo le chiavi di tutte le porte… Solidarietà con il CSO Kike Mur a Saragozza, Spagna

Da uno dei balconi del 58 abbiamo esposto uno striscione in sostegno al centro sociale occupato Kike Mur a Saragossa (Spagna), minacciato di sgombero dalle autorità locali. L’edificio (un’ex prigione) è occupato da sette anni, e ha dato vita a una moltitudine di attività ed espressioni di solidarietà anarchica, come per esempio uno striscione nel contesto della campagna internazionale del 2013 Febbraio Nero.

Solidarietà con i rivoltosi del G20

Sulla cancellata dell’ex scuola di Chimica abbiamo esposto uno striscione in sostegno a chi si è scontrato con le forze della repressione nelle strade di Amburgo contro il summit dei leaders dei 20 stati più potenti del pianeta. È il momento di spargere la voce che gli/le ostaggi del G20 hanno bisogno del nostro sostegno.

Attacca/Deruba le banche! Libertà per Lisa, anarchica detenuta in Germania

Un altro striscione è stato messo sull’edificio Gini al Politecnico in solidarietà con Lisa, un’anarchica recentemente condannata a 7 anni e mezzo di prigione per una rapina ad Aachen (Germania) nel 2014.

Nessun prigioniero nelle mani del Potere: Assaltiamo lo Stato/Capitale e la dominazione!

Squat Themistokleous 58
e compagn* affini

in greco, inglese, portoghese, spagnolo, tedesco

[J11] Exarchia, Atene: Striscione esposto in solidarietà con Michael Kimble, prigioniero anarchico negli U$A

Domenica 11 giugno 2017, giornata internazionale in sostegno agli/lle prigionier* anarchic* di lunga data, abbiamo esposto uno striscione allo squat Themistokleous 58 in solidarietà col compagno Michael Kimble, incarcerato nella prigione di Holman, in Alabama.

Michael Kimble è un anarchico gay nero che sconta un ergastolo per aver fatto fuori un razzista omofobo bianco. Benché sia tenuto prigioniero da tre decenni, Michael continua a resistere all’imprigionamento quotidiano con tutti i mezzi necessari, e predica la rottura violenta con tutti i Poteri.

Con questo striscione gli rimandiamo un po’ della forza che ci trasmette ogni volta che leggiamo uno dei suoi testi incendiari. Resisti, compagno: le tue idee e la tua determinazione riecheggiano dall’altro lato dell’oceano.

NESSUNA TREGUA CON LA SOCIETÀ-PRIGIONE!

Chaoten

in greco, inglese, portoghese, tedesco

[20-27 Luglio] Settimana internazionale di solidarietà con gli/le imputat* del caso J20 negli USA

Questa settimana viene organizzata per risvegliare la consapevolezza del caso in cui 215 compagn* circa sono stat* arrestat* negli Stati Uniti durante le manifestazioni contro l’intronazione di Donald Trump. Rischiano condanne gravi e diversi decenni di prigione.

L’appello [in inglese] completo è qui.

in inglese, tedesco, portoghese

Lipsia, Germania: Bruciate auto dell’amministrazione comunale e d’imprese

15 giugno 2017

Bruciate auto dell’amministrazione comunale. Markkleeberg è una di quelle tranquille zone residenziali nella cintura grassa di Lipsia. Qui le cose sono calme e pacificate. Abbiamo bruciato quattro auto dell’amministrazione comunale perché anche questa è parte dell’ordine che combattiamo. Lo Stato si diffonde nella vita delle persone in molti modi. Che siano confini, tasse, controlli, formazione oppure nel suo piccolo anche l’amministrazione comunale: lo Stato tenta d’imporre le sue regole a tanti aspetti ed impone alla gente la sottomissione mediante le tasse ossia il potere sbirresco. La manutenzione dell’ordine si svolge dappertutto e porta obbedienza e servitù alle persone.

Le regole funzionano spesso parallelamente al modo capitalista di sfruttamento. Per esempio nel caso della città capitalista: gli uffici per l’ordine e le amministrazioni comunali fanno si che l’economia nella città vada a gonfie vele. Gioca un ruolo secondario se questo sia o non conciliabile con i bisogni delle persone che l’abitano. Basta che ci sia lavoro, sicurezza e ordine. I gorilla camminano per la città imponendo l’ordine con gran solerzia terrorizzando i gruppi marginali e chiedendo soldi per ogni gomma da masticare buttata al margine della strada. Chi non può o non vuole adattarsi è contrastato senza pietà. L’ufficio per l’ordine e gli sbirri di Stato e privati cacciano coloro che non si adattano alla bella immagine della città capitalista. Fine sono facciate chic, piazze linde, strade ordinate e aree verdi meglio controllabili dalle forze dell’ordine.

Ci sembra adeguato attaccare il nemico laddove è debole. Lo Stato definisce l’ordine dominante e s’impone – noi li attacchiamo. A  Markkleeberg gran parte della gente non avrà nessun problema con l’ufficio per l’ordine o con l’amministrazione comunale, ma anche qui ci sono “gruppi e zone problematiche” che saluteranno la nostra azione perlomeno con un piccolo sorriso.

Con questo attacco appoggiamo gli obiettivi formulati in alcuni testi di una delle campagne contro il G20 ad Amburgo che, appunto, non vuole restare una campagna passeggera ma, oltre i limiti tematici e i confini dei vari paesi, creare un’eruzione diffusa e permanente contro l’ordine attuale.
Poiché l’impresa “FB Aufzüge (ascensori)” partecipa all’ampliamento della prigione a Basilea, a Lipsia abbiamo bruciato una delle auto dell’impresa. Chi profitta del sistema delle galere e come nel caso del Bässlergut a Basilea anche del regime migratorio, dovrebbe essere preoccupato ogni notte per i suoi mezzi di produzione. Il Bässlergut a Basilea rappresenta un regime migratorio disumano come anche il controllo e la carcerazione di persone che non corrispondono alle categorie e alle norme di questa società o che addirittura non se ne curano. A lato della prigione c’è un lager e nella costruzione ampliata dovrebbe trovare spazio anche una galera per le espulsioni.

Partecipate alla lotta contro la costruzione di galere. (i profittatori li trovate qui: www.abc-wien.net, linksunten.indymedia )
Continuiamo la lotta per una società senza galere.
Abbasso la giustizia di classe!

Fonte: Linksunten

 Traduzione dal tedesco mc, CH

Würzburg, Germania: Vernice e pietre a filiale KiK

12 giugno 2017

Questa sera è stata attaccata con vernice e pietre e scritta alla facciata (“KIK kills Fight G20”) a filiale KiK a Höchberg (presso Würzburg). KiK è un esempio estremo di un’impresa dello sfruttamento tipo occidentale-capitalista del cosiddetto “Terzo Mondo”. Condizioni disumane di lavoro, salari da fame e fabbriche che bruciano sono le basi commerciali di gruppi come KiK. Il nostro obiettivo è chi profitta di questo sistema e non chi ha salari da fame o la clientela, che anche nel mondo occidentale soffrono sempre di più delle condizioni di lavoro precarie.

Agenti chimici nei tessili provocano danni alla salute a chi lavora in continua esposizione e senza protezione. Dopo l’Agenda 2010, il numero dei minijob assegnati a casaccio dagli uffici di collocamento aumentava di colpo e drasticamente. Il peggioramento di queste condizioni costringe la gente a lavorare e anche comperare per esempio da KiK.
Inizio luglio s’incontrano lx rappresentanti dei 20 paesi economicamente più forti per fingere un interesse per il benessere della popolazione mondiale. Il loro finto impegno per gli aiuti allo sviluppo vuole solo velare le condizioni reali.

Questo attacco è perciò un appello a partecipare alle proteste contro il vertice G20.
Against Capitalism, smash G20!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Brema, Germania: Pietre e fuoco a Vonovia

21 giugno 2017

Le case a chi ne ha bisogno!
La notte passata abbiamo tolto dalla circolazione due vetture di Vonovia Spa e lanciato delle pietre alla sede centrale.
Vonovia a Brema è proprietaria di più di 10.000 case e così la maggiore immobiliare privata della città. Con ristrutturazioni ed alzando degli edifici aumentano gli affitti in molti posti, scacciando così chi vi abita.

L’anno scorso un’iniziativa d’inquilinx si oppose agli aumenti, con motivazioni false, degli affitti. Come anche in varie zone residenziali chi vi abita protesta contro gli abbattimenti previsti delle loro case dove in parte abitano da decenni.
Che Vonovia se ne frega della volontà dex abitanti non ci sorprende. Rivendicazioni come “Diamo una casa alle persone” o “Vonovia assume responsabilità” sono più che ciniche. Perché dove si commercia con la casa come se fosse una merce non si tratta dei bisogni della gente bensì d’esigenze del capitalismo.
L’interesse di sfruttamento.

Vonovia non è solo il maggiore locatore privato di Brema ma anche la maggiore impresa immobiliare a livello federale. Al più tardi dalla sua entrata in borsa nel 2013 doverebbe essere chiaro che il commercio con il diritto alla casa paga molto bene e promette grandi esborsi.

Sosteniamo la rivendicazione dex inquilinx per un incondizionato diritto dell’uomo alla casa e ci solidarizziamo esplicitamente con lx inquilinx in resistenza.

Ma questo danno materiale è diretto anche contro le condizioni in generale che non vogliamo ammettere. Sappiamo della nostra impotenza e che in questo momento non siamo in grado di parare gli aumenti degli affitti oppure gli abbattimenti.

Questo attacco forse non è che un piccolo fattore dell’aumento dei costi. Ma continuiamo a dire: pazzi sono coloro che non fanno nulla! Con noi devono fare i conti!
In ricordo alla resistenza nella Rückertstrasse!
Dare addosso a Vonovia!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Francoforte sul Meno: Vetri rotti a centro di formazione Deutsche Bank

25 giugno 2017

La notte passata provocando un danno ingente su due lati abbiamo attaccato il centro a Francoforte Sossenheim con martelli e pietre.

Mentre gli sbirri di Francoforte celebrano se stessi con il giorno delle porte aperte, abbiamo deciso che preferiamo esprimere la nostra rabbia contro le condizioni attuali nel capitalismo assassino. Speriamo che i bancari in erba riflettano sulle conseguenze del loro agire.

Venite tuttx ad Amburgo – attaccare il G20! Creare tanti spazi incontrollabili!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Berlino: Vetri rotti a impresa immobiliare “Berlin Maegleren”

20 giugno 2017

Siamo arrabbiatx, arrabbiatx per una politica che non tralascia solo l’aiuto alle persone che ne hanno bisogno ma procede attivamente contro un collegamento in rete di queste persone. Una politica che non riesce a proteggere i quartieri e la gente che ci vive, che la trasforma in zombie sempre più simili prive di protesta e volontà di evadere. Evadere da un mondo dove le persone non sono trattate con dignità. Che sia all’ufficio collocamento, al lavoro, nei controlli razzisti, ma anche costringendole semplicemente di vivere in cattive condizioni abitative per non finire in mezzo alla strada.

Le persone che vogliono costruire alternative sono criminalizzate e si tenta di soffocare sul nascere i germogli della resistenza. Friedel 54 è un tal luogo resistenziale dove ci si aiuta a vicenda, dove tutte le persone sono benvenute e dove si sperimenta la resistenza contro una politica ingiusta. Oltre tutte le possibilità ormai “esaurite” della politica diventa di nuovo chiaro: dobbiamo farlo e lo faremo noi stessx. Che sia con lo sgombero del Friedel, con il G20 oppure negli scontri quotidiani con gli sbirri dello Stato. Perciò dimostratevi solidali, alzate il prezzo politico per uno sgombero! Un milione di danni materiali non basta affatto per pareggiare tutti i conti! Per questo nella notte del 19 e del 20 abbiamo osato entrare nel loro soggiorno ben custodito rompendo con i martelli i vetri dell’immobiliare in Prenzlauer Allee/Belforterstrasse. Anche se gli sbirri stanno nella via adiacente e infastidiscono la gente sono ciechi se pensano che la zona sia sicura – siate coscienti che non lo è. È un nostro piccolo contributo per alzare la pressione politica, per dimostrare che la Friedel non è sola. Il prezzo dello sgombero lo decidiamo ancora noi!

Gruppi Autonomi

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH

Germania: Attentati incendiari a 13 pozzetti dei cavi ferroviari

19 giugno 2017

Questa mattina abbiamo incendiato i fasci dei cavi lungo varie tratte principali della ferrovia. Le ferrovie usano i canali dei cavi vicino alle rotaie non solo per la segnaletica interna ma li affittano anche ad altri gestori della rete. Interrompiamo lo sfruttamento economico totale. E con questo la svalutazione tanto interiorizzata della vita. Interveniamo in uno dei sistemi nervosi centrali del capitalismo: varie decine di migliaia di chilometri di tratte ferroviarie. Dove corrono merci, forza lavoro, anzitutto dati.

Dati come base per la valutazione e lo sfruttamento di tutto. Dati necessari per la fluidità dell’accentramento di tutti i processi (di lavoro) in una macchina capace di apprendere e di ottimizzarsi continuamente. In Germania in futuro sarà chiamata industria 4.0.

I G20 s’incontrano a luglio per far marciare la macchina nel miglior modo possibile. Si tratta della stabilità dell’economia mondiale. Come sempre. Si tratta dell’Africa come ampliamento neocoloniale della macchina. Non più di far solo bottino di materie prime bensì d’aprire l’accesso a nuove possibilità di sfruttamento, nuovi mercati, nuova forza lavoro. E di spostare il confine esterno UE dentro l’Africa del Nord per ricacciare coloro che dopo la distruzione, perpetrata dai G20, delle proprie condizioni di vita si mettono in marcia. Il “partenariato con l’Africa” vorrebbe imporre economicamente un argine di sicurezza che si carica del lavoro della protezione dei confini EU. Affinché la macchina funzioni ancora meglio e produca immagini meno brutte.

Non fermeremo i macchinisti, non ancora.
Ma dimostriamo che è possibile far perdere qualche colpo alla macchina anche se ne siamo parte e dovremmo esserlo sempre più in profondità.
Ai macchinisti ricordiamo la nostra contraddizione.
Come a luglio in occasione del vertice G20 ad Amburgo.
La protesta di massa sarà visibile a tutto il mondo.
Ed incoraggerà.
A non attendere ancora.
A non solo sperare.
Agire.
Provare, fallire. Provare ancora, fallire meglio.
Forse vincere.
In ogni caso arrivare più lontano.
Lungo la nostra via.
Cioè vivere.
Ora!

L’unica misura valida per la crisi del capitalismo è il grado d’organizzazione delle forze che lo vogliono distruggere.
Shutdown G20 – Amburgo fuori dalla rete!

Fonte: Linksunten

Traduzione dal tedesco mc, CH