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Accordo sindacale in Irlanda: di cosa si tratta e come combatterlo

category irlanda / gran bretagna | lotte sindacali | opinione / analisi author Monday March 04, 2013 20:57author by Mark Hoskins - Workers Solidarity Movement (WSM) Report this post to the editors

I dirigenti sindacali irlandesi hanno siglato un accordo per un programma di austerity che riguarda i lavoratori del settore pubblico.Il WSM sta contestando questo accordo. In questo articolo dettagli sull'accordo e sulle nostre contestazioni a questo attacco ai lavoratori. [English]

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Accordo sindacale nel pubblico impiego in Irlanda: di cosa si tratta e come combatterlo


Ieri [25.02.13 - ndr] mattina presto, i dirigenti sindacali del settore pubblico dell' ICTU [Irish Congress of Trade Unions, ndt] sono usciti dal tavolo con il governo dichiarando che avevano ottenuto il meglio possibile dal negoziato. Questo meglio possibile comprende un aumento delle ore lavorative, tagli ai compensi per gli straordinari e per le ore sociali, aumenti dilazionati e revisione del regime di orario flessibile e di lavoro condiviso.

"Viviamo in circostanze straordinarie e la gente sta soffrendo una miseria straordinaria.” – dichiarazione di Jack O’Connor su The Last Word di Today FM. Ma c'è ancora altra miseria da venire.

Molto si è detto del fatto che i tagli salariali non saranno effettuati per coloro che guadagnano meno di €65.000. Tuttavia, un aumento fra le 3 e le 4 ore settimanali a parità di stipendio corrisponde in termini reali ad un taglio dello stipendio al pari di un dilazionamento degli aumenti. Di grande importanza per molte persone è il fatto che questi cambiamenti spazzano via uno degli aspetti migliori del settore pubblico, e cioè gli accordi sul lavoro flessibile, "pro-famiglie". Le ore in più di lavoro, per personale in prima linea che è già superstressato e lo sarà ancora di più, avranno un significativo impatto psicologico ed i servizi ne risentiranno in peggio.

Accettare queste condizioni significherebbe accettare decenni di servitù a contratto. Quel €1miliardo di “risparmi” sulle buste-paga del settore pubblico, di cui gran parte verrà estratto facendo lavorare di più sempre meno personale, non è altro che un trasferimento diretto di ricchezza dai lavoratori del pubblico impiego ai detentori di titoli di borsa. Le conquiste del movimento dei lavoratori nel XX secolo; la settimana lavorativa di 5 giorni, le 8 ore, il diritto alle ferie ed in certi casi in cui ancora esiste, la sicurezza sul lavoro, sono tutte sotto attacco. Per ora la promessa è che il tetto dei tagli agli stipendi non verrà toccato, ma quando questo accordo andrà a regime, non ci sarà altro da fare.

I termini di questo accordo devono anche essere visti all'interno del più ampio contesto dell'austerity. Se i lavoratori tornano a casa più tardi perchè fanno più ore a parità di stipendio, una parte sempre più alta dei loro stipendi ritorna al governo sottoforma di tasse sulla proprietà della casa e sull'acqua. Complessivamente, l'adozione di queste misure è come una sorta di guerra-lampo tattica all'interno della guerra di classe. Fino ad oggi questa guerra è stata unilaterale. E' giunto il tempo di reagire.

Dobbiamo prepararci a scioperare ed a resistere finchè non abbiamo inferto un colpo tale da scuotere lo Stato fin nelle sue fondamenta. Non possiamo più fare affidamento sui dirigenti sindacali per organizzare la nostra resistenza. Questi dirigenti non si trovano ad affontare gli stessi attacchi alle loro condizioni di vita. Le loro carriere si basano sulla loro capacità di trovare soluzioni che siano accettabili per i padroni e per i lavoratori. Ma non è questo il caso, per cui è necessario assumere la lotta nelle nostre mani.

Il dibattito su come condurre la nostra azione sindacale deve ora svilupparsi in ogni posto di lavoro. Da questo dibattito dovranno nascere i comitati di sciopero. Dobbiamo discutere di come respingere questo accordo e di come costruire un approccio partecipativo allo sciopero. Bisognerebbe prendere provvedimenti per evitare il crumiraggio. Dovremmo discutere come combattere l'applicazione della tassa sulla proprietà ed il suo prelievo dai salari e dalla spesa sociale. Inoltre, dobbiamo portare questo dibattito nelle strade e portare dalla nostra parte l'intera popolazione, per dimostrare che se viene colpito uno, vengono colpiti tutti.

Mark Hoskins

Traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali.

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