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La parola dire è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti. È una parola bifronte senza capo, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (eri). Divisione in sillabe: dì-re. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Anagrammi |
Cambiando l'ordine delle lettere si possono avere queste parole: idre (spostamento di una lettera), ride (scambio di consonanti). |
Componendo le lettere di dire con quelle di un'altra parola si ottiene: +[era, rea] = aderire; +ara = aderirà; +[aro, ora] = aderirò; +[eta, tea] = aderite; +tai = aderiti; +tao = aderito; +ava = aderiva; +[avi, iva, vai, ...] = aderivi; +avo = aderivo; +poa = adoperi; +gag = aggredì; +dea = ardeide; +[adì, dai, dia] = ardeidi; +tan = ardenti; +ara = arderai; +[era, rea] = arderei; +sta = ardesti; +ara = arredai; +rna = arrendi; +bea = baderei; +boa = boiarde; +can = cardine; +tac = cardite; +ace = cederai; ... |
Vedi anche: Anagrammi per dire |
Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: dare, dice, dime, dine, dirà, dirò, dite, dive, dure, lire, mire, sire. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: biro, ciro, cirò, gira, giri, giro, girò, lira, mira, miri, miro, mirò, pira, piri, piro, tira, tiri, tiro, tirò, vira, viri, viro, virò. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere le seguenti parole: ire, dir. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: adire, direi, dirle, dirne, udire. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: aeri, ceri, ferì, ieri, meri, neri, peri, seri, teri, veri, zeri. Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si possono ottenere: rida, ride, ridi, rido. |
Parole con "dire" |
Iniziano con "dire": direi, diremo, direte, direbbe, diremmo, diresse, diressi, direste, diresti, diretta, dirette, diretti, diretto, direbbero, directory, diressero, direttiva, direttive, direttivi, direttivo, direttore, direttori, direzione, direzioni, direttorio, direttrice, direzionale, direzionali, direttamente, direttissima, ... |
Finiscono con "dire": adire, udire, ardire, indire, ordire, ridire, bandire, candire, condire, disdire, erudire, gradire, predire, riudire, spedire, tradire, accudire, benedire, blandire, brandire, esaudire, esordire, impedire, maledire, obbedire, plaudire, ribadire, sbiadire, scandire, stordire, ... |
Contengono "dire": adirei, udirei, adiremo, adirete, indirei, ordirei, ridirei, udiremo, udirete, adirebbe, adiremmo, adireste, adiresti, bandirei, candirei, condirei, erudirei, gradirei, indiremo, indirete, ordiremo, ordirete, predirei, ridiremo, ridirete, spedirei, tradirei, udirebbe, udiremmo, udireste, ... |
»» Vedi parole che contengono dire per la lista completa |
Parole contenute in "dire" |
dir, ire. Contenute all'inverso: eri. |
Incastri |
Inserito nella parola ai dà AdireI; in amo dà AdireMO; in ori dà ORdireI; in rii dà RIdireI; in umo dà UdireMO; in aste dà AdireSTE; in asti dà AdireSTI; in cani dà CANdireI; in coni dà CONdireI; in rimo dà RIdireMO; in brani dà BRANdireI; in conte dà CONdireTE; in gramo dà GRAdireMO; in grate dà GRAdireTE; in premo dà PREdireMO; in prete dà PREdireTE; in tramo dà TRAdireMO; in consti dà CONdireSTI; in grammo dà GRAdireMMO; in interi dà INTERdireI; ... |
Inserendo al suo interno lui si ha DIluiRE; con est si ha DIRestE; con sta si ha DIstaRE; con aspo si ha DIaspoRE; con cito si ha DIcitoRE; con gita si ha DIgitaRE; con mena si ha DImenaRE; con mora si ha DImoraRE; con rada si ha DIradaRE; con amar si ha DIRamarE; con rime si ha DIrimeRE; con sono si ha DIsonoRE; con vaga si ha DIvagaRE; con vide si ha DIvideRE; con viso si ha DIvisoRE; con batte si ha DIbatteRE; con fende si ha DIfendeRE; con fetta si ha DIfettaRE; con gesto si ha DIgestoRE; con letta si ha DIlettaRE; ... |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "dire" si può ottenere dalle seguenti coppie: diadi/adire, diamo/amore, diara/arare, dibatte/battere, dibattito/battitore, dica/care, dicano/canore, dice/cere, dichiari/chiarire, dichiaro/chiarore, dico/core, diede/edere, diete/etere, difende/fendere, diga/gare, digesto/gestore, digradi/gradire, diguazza/guazzare, dilapida/lapidare, dilato/latore, dilette/lettere... |
Usando "dire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ardi * = arre; badi * = bare; cadi * = care; cedi * = cere; dadi * = dare; * reca = dica; * reco = dico; * rema = dima; * rena = dina; * rene = dine; * rete = dite; * reti = diti; godi * = gore; lidi * = lire; medi * = mere; midi * = mire; modi * = more; radi * = rare; sedi * = sere; vedi * = vere; ... |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "dire" si può ottenere dalle seguenti coppie: diali/ilare, dica/acre, diga/agre, dita/atre, dito/otre. |
Usando "dire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: caid * = care; * erga = diga; * erma = dima; * erme = dime; * erta = dita; * erte = dite; * erti = diti; * erto = dito; raid * = rare; * erano = diano; * erede = diede; * eredi = diedi; * erodi = diodi; * erodo = diodo; * errai = dirai; * erario = diario; * ercogamia = dicogamia; * ercogamie = dicogamie. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "dire" si può ottenere dalle seguenti coppie: adì/rea, amidi/reami, cadi/reca, catodi/recato, citaredi/recitare, clamidi/reclami, fluidi/reflui, idi/rei, ledi/relè, mantidi/remanti, matricidi/rematrici, midi/remi, modi/remo, nidi/reni, odi/reo, sedi/rese, sodi/reso, stadi/resta, tedi/rete, uccidi/reucci, umidi/reumi. |
Usando "dire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: reca * = cadi; relè * = ledi; remi * = midi; remo * = modi; reni * = nidi; * cadi = reca; * ledi = relè; * midi = remi; * modi = remo; * nidi = reni; * sedi = rese; * sodi = reso; * tedi = rete; rese * = sedi; reso * = sodi; rete * = tedi; reami * = amidi; * amidi = reami; * stadi = resta; * umidi = reumi; ... |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "dire" si può ottenere dalle seguenti coppie: dia/rea, diale/reale, diali/reali, dializzare/realizzare, dializzata/realizzata, dializzate/realizzate, dializzati/realizzati, dializzato/realizzato, dializzatore/realizzatore, dializzatori/realizzatori, dializzatrice/realizzatrice, dializzatrici/realizzatrici, dica/reca, dicano/recano, dicente/recente, dicessi/recessi, dico/reco, didatta/redatta, didatte/redatte, didatti/redatti, digressione/regressione... |
Usando "dire" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arre * = ardi; bare * = badi; care * = cadi; cere * = cedi; dare * = dadi; * care = dica; * cere = dice; * core = dico; * gare = diga; * mare = dima; * mere = dime; * nere = dine; * tare = dita; * vere = dive; gore * = godi; mere * = medi; more * = modi; rare * = radi; sere * = sedi; vere * = vedi; ... |
Sciarade incatenate |
La parola "dire" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: dir+ire. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "dire" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ai = diarie; * un = diurne; un * = udirne; * eva = deviare; * ara = diarrea; * sta = distrae; * usi = diuresi; eta * = editare; tea * = tediare; aeri * = aderirei; arto * = arditore; auto * = auditore; bure * = budriere; ceto * = ceditore; cere * = cedriere; * ente = dentiere; * mora = dimorerà; * moro = dimorerò; * seda = disereda; * sedi = diseredi; ... |
Definizioni da Cruciverba |
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Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Dire, Per modo di dire, Per così dire, Dico per dire, Sto per dire, Quasi dissi - Quando una cosa non la diciamo di proposito, e non intendiamo di affermarla e confermarla, si usa la formula Per modo di dire, come per es.: «Lo dissi per modo di dire; ma, se non le piace, faccia pure.» - Il modo Per così dire tempera l'arditezza di una locuzione. - Dico per dire, accenna proprio che a una tal proposizione non diamo veruna importanza e la usammo senza pensarvi più che tanto. - Sto per dire è quasi un protestare altrui che quanto siamo per dire non ha nulla di acerbo nè è detto a mal fine. - E lo stesso valgano Fui per dire o Quasi dissi, salvo che in questo caso la protesta è più efficace. - [Si noti che gli ultimi due modi non sono dell'uso familiare, e che il quasi dissi sa addirittura di leccato e di pedantesco anche negli scritti. G. F.] [immagine] |
Dire la sua, Dire la sua opinione, Dire il fatto suo - Dire la sua opinione è significare come reputiamo debba procedersi in un dato caso, o qual è il nostro giudizio rispetto a certe cose. - Dire la sua non implica formale giudizio: è il parlare sopra un dato soggetto su cui altri hanno già parlato: e spesso ha dell'ironico o del dispettoso. - «Anch'egli volle dir la sua.» - La frase Dire il fatto suo significa risentimento o rimprovero. - «Anderò là, e gli dirò il fatto mio.» [immagine] |
Frase, Locuzione, Modo di dire - Frase è unione di due o più voci che dieno un significato compiuto, ma per sè stante. - Locuzione è più composta della frase, e si chiama così in quanto è parte di un intero scritto, o discorso, e ha relazione con le altre sue simili. - Modo di dire è unione di due o più parole, che significa in modo speciale un'idea, la quale comunemente può significarsi in altra forma. [immagine] |
Denotare, Indicare, Significare, Voler dire - Denotare è propriamente il mostrare o annunziare la cosa, o in tutto o in parte, in modo che l'intelletto ben lo conosca. - Indicare è quasi Mostrare a dito; e dimostra quasi materialmente la qualità della cosa. - Significare è come chi dicesse Mostrare i segni qualificativi della cosa: è più generico di Denotare, e si riferisce, più che altro, alle voci e alle frasi di una lingua: al qual verbo si sostituisce spesso, nell'uso comune, la frase Voler dire; per es.: «La voce Pulcher in italiano vuol dir Bello. [immagine] |
Dire di sì o di no, Dire che sì o che no, Dire di sì o no - I non toscani spesso non sanno risolversi qual de' tre modi sia da usarsi; e però noto qui, che la frase Dire che sì è forse più secondo grammatica; ma da noi è fuor d'uso, e parrebbe un'affettazione; come parrebbe un parlar monco il Dire sì e Dire no. Resta dunque che il solo Dir di sì e Dir di no è dell'uso vero e comune. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Dire, Parlare, Favellare, Ragionare, Discorrere, Far parola - Parlare è il mezzo per cui tutte queste altre azioni si fanno; Favellare è proprio esprimersi con parole, e parole d'un certo idioma; onde dicesi la naturale favella: esprimersi si può anche a segni, come i muti, o scrivendo. Dire riguarda i pensieri, i sentimenti: si dice quel che si ha da dire, quel che si pensa; e talora si dice anche il contrario: si dice anche una parola, non come parola, ma come segno o espressione dell'idea che significa; e poi per dire una parola se ne dicono cento. Ragionare vorrebbe dire portar ragioni pro o contro un dato tema, una data cosa; ma molti credendo ragionare sragionano a tutt'andare, e al più discorrono, cioè dicon parole su parole tastando l'argomento, ma senza addentrarvisi. Si parla per dire qualche cosa; si discorre per passare il tempo; ma ragionare pare la cosa che meno sappia fare l'uomo, dotato della ragione e della favella. Far parola di qualche cosa vale darne un cenno più o meno circostanziato. [immagine] |
Dire, Chiamare - Il primo è relativo a frase, il secondo ad oggetto: come si chiamano i cardi a Roma? Gobbi. - Come si dice, in modo un po' urbano, che un non vuole più mischiarsi d'un affare, ma lasciare che altri si cavi dall'imbroglio? - Me ne lavo le mani. [immagine] |
Direi quasi, Per così dire, Sto per dire, Dirò così - Tutti correttivi che l'urbanità e il temperato sentire di sè ha introdotti nel linguaggio. Direi quasi sottintende, se non temessi d'ingannarmi, o frase consimile. Per così dire, cioè per non sapere o potere spiegarsi altrimenti. Sto per dire, vale mi arrischio a dire, ma non oso affermare. Dirò così è quasi scusa o protesta di chi si serve di parola o di figura un po' strana o poco usitata, ma che per quella spera farsi più facilmente capire. Direi quasi e sto per dire sono più affini tra di loro, che con per così dire e dire così, i quali pure tra lor due hanno maggiore affinità che coi due primi. Sto per dire che lo studio della lingua italiana non ha limiti, e direi quasi che pochissimi o nessuni la sanno perfettamente: essa è per così dire un mare senza sponde, e dirò così un pelago, un caos cui nessuna mano assai potente è ancora venuta a dar forma certa e stabile. [immagine] |
Dire la sua, Dire la sua opinione - Dire la sua opinione, moderatamente e ne' debiti termini, è lecito a tutti; anzi ognuno ha diritto di dirla, o dovrebbe averlo, tanto più se la questione lo riguarda: dire la sua è sovente un abuso di libertà e qualche volta un'insolenza. Un uomo piuttosto franco potrebbe dire: io dico liberamente la mia opinione, e faccio e mi regolo a mio modo, perchè tanto ognuno vuol dire la sua. [immagine] |
Tante (dirne), Dire tante cose - Dire tante cose in lode o biasimo, o anco indifferenti, è non dirne poche; dirne tante di persona o di cosa ha sempre mal senso, poichè è uno sparlarne, è un parlarne a carico e dirne tutto il male o moltissimo: i novellieri di professione dicono tante cose che il crederne metà è già di troppo; i maledici ne dicono tante che alfine non sono più creduti. [immagine] |
Profferire, Articolare, Pronunziare, Vocalizzare, Dire, Proferire - Profferire e proferire sono registrati nei vocabolarii senza differenza o distinzione alcuna, e nel senso di pronunziare e nel senso di esibire, tanto l'uno quanto l'altro; ma partendo da una certa analogia ortografica, non varrebbe meglio il fissare a profferire il senso di esibire, offrire, giacchè ha le due f come il suo affine, e a proferire il senso di pronunziare? questa è una delle opinioni che in questo libro vado via via emettendo, e nulla più; ma non mi sembra mancare di opportunità ora che si va modificando l'ortografia della lingua: il profferire così fatto e pronunciato sarebbe un offrire cerimonioso, come nella chiusa delle lettere: «le profferisco la mia servitù»: o un offrire prima che altri chieda, e quasi un preofferire. Proferire, se s'intende di parola, di vocabolo, vale mandarlo fuori chiaro e bene suonante, superando le difficoltà che possono essere nella sua pronunzia: se si tratta poi di frase, di promessa o d'altro che di simile, il proferirla vale un dirla solennemente: il sacerdote nel dire la messa proferisce le parole della consecrazione, e pronuzia più speditamente le altre. Pronunziare è quasi annunziare colla voce, cioè per mezzo delle parole la cosa che queste significano: ma si pronunciano parole che slegate fra di loro non hanno significato alcuno, e si pronunzia una sentenza; così i giudici dai loro tribunali. Articolare la parola è piegare bene la lingua a tutte le inflessioni di voce che quella richiede; vocalizzarla è fare sentire bene le vocali di cui consta: molti non puonno articolare perbene quelle parole ove s'incontrano delle s, dei t, delle r; il vocalizzare è più facile, perchè il suono delle vocali non è che una semplice emissione di fiato. Dire una cosa è esprimerla con parole; proferirla è dirla con una certa intenzione; pronunziarla è non ritenerla più in sè, e farla, volere o non volere, del pubblico dominio. La difficoltà della pronunzia può dipendere o da difetto organico o da mal vezzo preso da fanciullo; la ritenutezza nel proferire è figlia della prudenza o del pudore. [immagine] |
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