Spagna: Operazione contro il “terrorismo anarchico”: decine di arresti e perquisizioni

20141216_Barcelona_Kasa_de_la-_Muntanya_furgones_de_la_BRIMO

La Legge Mordaza (norma approvata da pochi giorni che incrementa in modo arbitrario i poteri giudiziari delle forze repressive – ndt) comincia a manifestarsi nella vita politica del paese. Dalle 5 della mattina del 16 dicembre, cominciava l’operazione repressiva denominata Pandora, contro il “terrorismo anarchico”.
Le accuse della Audiencia Nacional riguardano diversi attentati contro filiali bancarie, tuttavia il comunicato della polizia non forniva maggiori dettagli su quali attentati e di che terrorismo si stesse parlando, riferendosi genericamente a un diffuso “terrorismo anarchico”. A quell’ora, i mossos d’esquadra facevano irruzione nella Kasa de la Muntanya, dispiegando un numero ingente di agenti, circa 300 poliziotti e un elicottero a visionare e illuminare dall’alto le operazioni. I mossos procedevano alla chiusura delle strade adiacenti, effettuando arresti in questa zona di Barcellona. Da quel momento sono partite altre operazioni nell’Ateneo Libertario di Sant Andreu e in quello di Poble Sec, entrambi a Barcellona; contemporaneamente, in altre dieci località catalane venivano invasi appartamenti e spazi abitativi. [Read More]

Venezia: Perquisito Ex-Ospizio Occupato per azione No Tav con accusa di 270 sexies

ex_ospizio_Contarini_occupato_Santa_Marta_Venezia

Venezia – Nelle prime ore della mattina di martedì 2 dicembre 2014, le forze repressive hanno perquisito l’ex Ospizio Occupato Contarini per un’azione No Tav; l’accusa verso ignoti è di 270sexies.

Segue comunicato:

Stamattina, 2 dicembre 2014, verso le 10.30 una quarantina tra Digos e Carabinieri in borghese ha fermato due compagni all’esterno dell’Ex Ospizio Contarini Occupato, a Santa Marta. Hanno quindi proceduto, dopo varie intimidazioni, a perquisire i due compagni, sottraendo con la forza le chiavi della casa occupata a uno dei due.
Gli sbirri sono quindi entrati a perquisire i locali dello spazio, sequestrando bombolette spray e vernici da ricondurre a un’azione di solidarietà No Tav avvenuta il 16 novembre scorso, durante la quale è stata imbrattata la facciata del Tribunale di Venezia con vernice rossa e scritte. Perquisizione motivata dalla nota vicinanza sempre dimostrata al movimento No Tav e, scopriamo solo dopo, dal tristemente noto reato di 270 sexies (condotta con finalità di terrorismo), rivolto in questo caso verso ignoti. [Read More]

Torino: Operazione repressiva – Misure cautelari e sbirri dentro Asilo Occupato e via Lanino

20140603_Torino_operazione_repressiva_sbirri_dentro_Asilo_OccupatoDalle prime ore della mattina di oggi, 3 giugno 2014, è scattata un’operazione repressiva orchestrata dalla pm Pedrotta e dal pm “frammassone” Rinaudo, contro diverse realtà conflittuali anarchiche e antiautoritarie. Digos e carabinieri hanno effettuato 25 perquisizioni a Torino e in Piemonte, tra cui quelle dell’Asilo Occupato e dell’occupazione abitativa di via Lanino, oltre alla notifica e all’esecuzione di diverse misure cautelari: 11 in carcere, 6 ai domiciliari, 4 obblighi di dimora, 4 divieti di dimora, 4 obblighi di firma. Vi sarebbero complessivamente 111 indagati e i reati contestati vanno dal “sequestro di persona” (per aver accerchiato un ufficiale giudiziario durante uno sfratto?) all’estorsione (per avergli chiesto di estrarre dalla fondina e consegnare la propria penna?)… passando per “danneggiamento”, “resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale”, “minacce” e “occupazione di edifici”; la scelta strategica degli inquisitori non prevede l’utilizzo di strumenti quali i reati associativi, bensì il “concorso” nella commissione dei suddetti reati. [Read More]

Sambuci (Roma): Censimento con la pistola all’Improbabile Squat

 volantino distribuito nei paesi vicino allo squat, in seguito ad una visita delle forze dell’ordine:

CENSIMENTO CON PISTOLA

Tentativo FALLITO di sgombero all’improbabile squat

Oggi alle 9.00 una decina tra carabinieri, guardie forestali, vigilesse e digossini si sono presentati alla porta dell’improbabile squat, occupazione nata da 11 mesi sui monti tiburtini, in provincia di Roma, vicino Sambuci.
Una ragazza  si è trovata davanti un carabiniere che, con la pistola in pugno, pretendeva i documenti.
Davanti a tanta arroganza ci siamo barricati in casa. Gli sbirri hanno prima provato a sfondare la porta, senza riuscirci, e poi si sono accaniti con una finestra che hanno, in pochi minuti, aperto a picconate.
A quel punto ci siamo rifugiati sul tetto, dove per tre ore hanno provato ad indurci a scendere, frugando nel frattempo tutta la casa cercando non si sa bene cosa.
In breve tempo sono cominciati ad arrivare i primi solidali dai paesi vicini, che in questi mesi hanno avuto modo di conoscere in prima persona questa esperienza.
Dopo aver rimediato qualche documento estorto a passanti nel bosco e aver prelevato una roncola, strumento davvero insolito in una casa di montagna, se ne sono andati minacciando un ritorno in forze, senza dimenticare di sgonfiare le gomme alle auto parcheggiate lungo la strada.
Un abbraccio complice a tutte le persone solidali, che si sono dimostrate pronte a difendere con le unghie e con i denti un percorso sempre più condiviso.

Tutto questo non può che renderci ancora più determinati nel continuare a difendere questo spazio, e da questo continuare ad attaccare.

Da una parte un collezionista di case, cambiavalute, filiali bancarie, che è disposto a tanto per difendere il mero diritto di proprietà di un rudere fatiscente e abbandonato da 50 anni, dall’altra la possibilità di condividere un posto insieme alle persone che vivono questo territorio.
Da una parte un casale pieno di merda che cade inverno dopo inverno sotto i colpi della neve, e dall’altra un luogo dove sperimentare quella socialità, scambio di conoscenze, che è sempre più limitata dalla quotidianità che viviamo tutti i giorni.

ABBIAMO GIA DECISO DA CHE PARTE STARE, E NON SIAMO DISPOSTI A NESSUNA MEDIAZIONE!

9 maggio 2013
Improbabile Squat

Sei mandati di cattura a Torino


  Sei mandati di cattura a Torino


Torino, Lunedi’ 28 Febbraio, circa alle 6.30, agenti della Celere, dei ROS, dei Carabinieri e della Digos hanno effettuato quattro perquisizioni (in una abitazione privata, all’Asilo Occupato, alla Cascina Occupata ed al Barocchio Occupato), accompagnati da sei mandati di cattura. I mandati si riferiscono alla giornata del 31 gennaio 2000, quando alla sentenza di condanna per Silvano Pellissero seguirono scontri con la polizia. Durante l’assedio dell’Asilo, dove si erano rifugiati i manifestanti, i cameraman di Rete7 avevano cercato di filmare la casa ed i partecipanti ai disordini. Alcune persone erano intervenute per impedirglielo, togliendoli la telecamera. L’accusa parla dunque di rapina impropria e rapina aggravata (quest’ultimo per solo tre degli arrestati). I mandati di cattura sono stati firmati dal PM Onelio Dodero, che ha condotto l’inchiesta. Sei gli accusati, di cui quattro catturati e rinchiusi nel carcere delle Vallette: Giuseppe, Andrea, Marco, Mauro, Cristian e Valerio. La telecamera non è stata ritrovata durante le perquisizioni. Non sembra siano stati fatti danni come al solito, ma in diversi casi le perquisizioni sono state effettuate senza che gli sbirri fossero accompagnati dai perquisiti, che in maggioranza sono stati detenuti tutti assieme. Chi volesse notizie dirette puo’ telefonare a Radio Black Out, il numero è 011-58.06.888

(da Isole nella Rete)