Roma: Anche la chiesa dichiara guerra ai poveri. Fermiamo lo sgombero di via Prenestina 1391

guerrapoveriLa missione dei padri Monfortani sarà sicuramente quella di alleviare caritatevolmente le anime disperate confortandole con la fede e la preghiera, però non è certo quella di sostenere nel disagio le famiglie che non hanno una casa e hanno trovato un tetto nelle palazzine vuote da dieci anni in via Prenestina 1391.

Anzi, la necessità di non vedere sfumare l’affare che stanno tentando di fare con Cassa depositi e prestiti per farsi finanziare un progetto di housing sociale utile ad avviare un percorso speculativo sugli immobili in questione, ha avuto probabilmente la sua buona parte nello spingere padre Angelo Epis a recarsi in questura per sporgere denuncia contro gli occupanti, chiedendone di fatto lo sgombero immediato. Il zelante missionario ha messo nelle mani di Prefettura e forze dell’ordine il futuro di 120 famiglie, quasi 400 persone tra cui molte bambine e molti bambini. Da domani quindi la misericordiosa attenzione della chiesa avrà ottenuto il ripristino dei luoghi e avrà messo per la strada al freddo invernale tante pecorelle smarrite. [Read More]

Trento: Assemblea pubblica contro lo sgombero di Nave Assillo

Trento_Nasce_Nave_Assillo_OccupataMartedì 12 gennaio ore 20.30 in Via San Pio X 15, Trento

NAVE ASSILLO E’ SOTTO SGOMBERO
L’occupazione di Nave Assillo prosegue da oltre due mesi. A questa esperienza stanno partecipando, in vari modi, centinaia di persone. Il rischio di sgombero è imminente. Invitiamo tutti e tutte le solidali e coloro a cui sta a cuore l’esistenza di spazi di lotta e autogestione a confrontarsi su come difendere e continuare l’assillo. GIU’ LE MANI DALL’ASSILLO! [Read More]

Desenzano (Brescia): Appello per il confronto e per evitare lo sgombero del CSO-Zanzanù

cso_zanzanuDalla cosiddetta società civile di Desenzano giunge un appello – principalmente rivolto al Partito Democratico, pilastro della giunta Leso – perchè venga aperto un dialogo tra occupanti ed amministrazione per trovare una soluzione positiva che possa garantire l’esistenza di uno spazio sociale autogestito, evitando così uno sgombero poliziesco ed una posizione di rigida chiusura. A lanciare questo invito al confronto, via social, è il Prof Giuseppe Bongiorno, intellettuale ed artista di Desenzano, elettore del PD e della giunta Leso, che ai nostri microfoni spiega le motivazioni della sua presa di posizione e discute con il consigliere comunale di Desenzano del Partito Democratico, Stefano Terzi che ha anche la delega del sindaco per le politiche giovanili ascolta [Download]

Intanto il  Collettivo gardesano autonomo ha organizzato per il 18 gennaio un’assemblea di confronto nella sala pubblica di Palazzo Todeschini, nella cittadina del Garda,  col titolo: “Quale futuro per Zanzanù”

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Torino: Ultimi aggiornamenti sul Barocchio Squat

NESSUNA R.E.M.S NE’ QUI NE’ ALTROVE

Negli ultimi mesi a Grugliasco (TO) e non solo, si è sentito molto parlare di REMS (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) così chiamata da politici pseudo-democratici e psichiatri carcerieri per ammorbidire agli occhi dell’opinione pubblica quello che realmente sono: galere psichiatriche, dove chi finisce dentro viene spogliato della propria libertà fisica e ancor peggio mentale.

A luglio del 2015 viene alla luce il progetto di costruzione di una di queste strutture proprio nell’edificio adiacente al Barocchio Squat, una casa occupata da 23 anni di ispirazione anarchica, con le intenzioni di allargarla in futuro anche al Barocchio stesso.
Noi fin da subito abbiamo detto chiaramente che non saremmo stati disposti a vivere di fianco a un luogo del genere, un progetto che avrebbe voluto insomma distruggere un posto che da anni pratica e porta avanti autogestione e lotta all’autoritarismo per crearne uno che si basa su detenzione, coercizione e distruzione dell’individuo. [Read More]

Torino: Comunicato del Barocchio Squat

10/10/2015

Il sindaco MontàTura
trasforma il rame in piombo

Questa mattina, con un giorno di ritardo, leggiamo su uno dei giornali più infami di Torino, “Cronaca qua qua qua“, dell’irruzione al comune di Grugliasco da parte degli anarchici appartenenti al “centro socialeBarocchio che avrebbero minacciato il sindaco Montà. Nel pomeriggio poi, sui siti di Repubblica e La Stampa, esce la notizia che il povero sindaco avrebbe trovato 5 bossoli appoggiati sulla propria auto.

Non sembra tutto calcolato? A noi si!

Lunedì sera ci siamo presentati al comune, sapendo che ci sarebbe stata un’interrogazione (in sede consiliare) sulla costruzione della struttura psichiatrica detentiva R.E.M.S, che verrebbe aperta al posto della comunità psichiatrica Barocchio adiacente a tre scuole ed al Barocchio Squat, e del cui progetto è stata tenuta all’oscuro fino all’ultimo la popolazione.

Il sindaco di Grugliasco Roberto Montà, per rispondere a tale interrogazione, non sapendo che pesci pigliare e arrampicandosi sugli specchi, ha subito cercato di deviare l’attenzione verso lo sgombero del Barocchio Squat.
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Torino: Barocchio Squat a rischio sgombero

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NESSUNO SGOMBERO! NESSUN NUOVO MANICOMIO!

Nonostante siano trascorsi circa 4 mesi dalla chiusura degli OPG (Ospedali psichiatrici giudiziari), sancita dalla Legge 81/2014, ad oggi queste strutture sono ancora aperte e la maggior parte delle Regioni risultano essere ancora inadempienti per quanto riguarda i progetti di superamento degli ex manicomi criminali. La Regione Piemonte, dovendo dunque presentare in tutta fretta questi piani, pena il commissariamento e la – forse ancor più grave – perdita dei finanziamenti statali, ha pensato bene di prendere in carico gli “internati” attualmente rinchiusi nell’ex OPG di Castiglione delle Stiviere, concentrandosi in particolare sull’apertura di 2 REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza), una in un ex SPDC in provincia di Biella e una presso la Comunità “il Barocchio” di Grugliasco. Si chiudono gli OPG, per aprire i “miniOPG”, considerati il “nuovo volto umano” della psichiatria criminale, ma che sono frutto della stessa logica contenitiva ed escludente, basata sul dispositivo manicomiale della cura-custodia e sul concetto di pericolosità sociale, nostra pesante eredità lombrosiana e fascista (codice Rocco del 1930) per cui il “folle” era considerato incurabile, pericoloso, irresponsabile e quindi da isolare dalla società e da rinchiudere per sempre in un’istituzione manicomiale. [Read More]

Acilia: Comunicato delle Case Vecchie Occupate sulla minaccia di sgombero

Questa mattina gli sbirri di zona sono venuti a notificarci la misura di sequestro preventivo dei casali che abbiamo occupato a Dragoncello, zona Acilia, nella periferia sud di Roma. Questa misura implica lo sgombero preventivo della zona, quindi dei  casali e terreni circostanti che abbiamo anch’essi occupato per recuperarli all’abbandono e per evitare che la zona continuasse ad essere inquinata dai rifiuti di ogni genere che sono stati scaricati da anni, in particolare dentro ad un frutteto dove crescono alberi dentro frigoriferi e plastica.
Lo sgombero è motivato dalla fittizia messa in sicurezza degli edifici imposta dal comune di Roma ai proprietari che difendono insistentemente la loro proprietà di fatto abbandonata da anni e che vogliono che continui ad esserlo.
Sappiamo che in questo modo possono abbreviare i tempi per mandarci via, considerando che non è neanche cominciato il processo per gli/le identificatx come occupantx.
Cercheremo comunque di impedire lo sgombero delle Case vecchie occupate e vogliamo ribadire che è giusto prendersi gli spazi inutilizzati in città, in campagna e ovunque!

Le case vecchie resistono!

Ricordiamo l’iniziativa anti-sgombero di venerdì 6 marzo [Read More]

Svizzera – Lugano: Ricetta mediatica per cercare di sgomberare CSOA il Molino

In seguito ad una festosa e momentanea riapproprazione di alcune strade luganesi adiacenti gli spazi del csoa il molino, la questura e i poteri cittadini hanno rimesso in atto una campagna mediatica tesa a giustificare la chiusura di uno degli unici spazi liberati della città: il CSOA il Molino.
Attraverso fantasiose ricostruzioni, amplificate da pennivendoli istruiti alla repressione, sono arrivati addirittura a inventare scontri e manifestazioni, che non hanno mai avuto luogo.
Il loro intento è molto chiaro, vogliono riuscire a sgomberare il csoa senza incidenti in città perchè sopra a questi spazi hanno degli interessi economici molto grossi. [Read More]

Torino: “Non solo un grattacielo” [comunicato da El Paso Occupato]

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Non solo un grattacielo.
«Rilancio dello sviluppo. Sicurezza. Riqualificazione del territorio» …

Ma quanto sono belle, caste e pure, queste parole che riecheggiano melodiose da una periferia all’altra di questa città, come pure da una sponda all’altra di tante metropoli in Europa!
Da Berlino a Barcellona, da Parigi a Roma, passando per Torino, in questo scenario d’inizio millennio, sembra imporsi, ineluttabile, la necessità di virtuosistiche trasformazioni urbanistiche.
Parole d’ordine: sottomissione alle leggi del mercato e del consumo, annientamento della diversità, controllo sociale.
E a tal proposito «non solo un grattacielo», recita in un moto di franchezza il sito della Regione Piemonte dedicato alla “vendita promozionale” della propria futura dimora. Un bel grattacielo, 42 piani di morbidezza, con tanto di parco pensile come attico. Un bell’oggettino, che ognuno non potrà esimersi dall’ammirare, da qualsiasi direzione si giunga. Un nuovo simbolo in città, verticale, potente, quei 209 metri di vessillo d’arroganza spudorata del potere, di cui sentivamo tanto la mancanza… 320 milioncini di euro. Un vero e proprio dono, e per nostra fortuna forse il più alto d’Europa, meno male più alto del grattacielo della S. Paolo, ora in corso d’opera nei pressi della stazione di Porta Susa! E sempre dal sito della Regione, la medesima segue a dar spettacolo di sé, informando la popolazione che ben presto tutta l’area verrà trasformata, grazie alla riqualificazione, in un nuovo catalizzatore della vita cittadina. (Ovvero, del come le attuali frontiere del controllo sociale, passino attraverso processi di riprogrammazione urbanistica e architettonica del territorio!). Porgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti allo studio dell’architetto Fuksas, che per la modica spesa di 20 milioni di euro (così solo per continuare a dare i numeri), non solo progettò il palazzone, ma a quanto pare ridisegnò anche tutta l’area circostante.
E così, questa avventurosa impresa, concepita da un’idea di Ghigo nel lontano 2001, passata attraverso la Bresso nel 2005, che sembrava destinata a naufragare definitivamente nel 2010 causa tagli del Governo e della nuova giunta Cota, si è infine concretizzata con l’inaugurazione del suo cantiere, avvenuta il 30 novembre 2011.
Da circa un anno, l’invasore si trova nella nostra zona, Mirafiori-Lingotto, a circa 200 metri da El Paso, la casa che occupiamo e che il prossimo 5 dicembre compirà 25 anni di r/esistenza. Alla medesima distanza dal cantiere, adiacente a via Passo Buole, si trova un lembo di verde di proprietà delle ferrovie, anch’esso occupato da alcuni abitanti di zona e adibito ad orti collettivi, feste, grigliate, spazio dove i bambini vanno a giocare…

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