Lione
Lione comune |
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Ville de Lyon | |||
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Localizzazione | |||
Stato | Francia | ||
Regione | Alvernia-Rodano-Alpi | ||
Dipartimento | Metropoli di Lione | ||
Arrondissement | Lione | ||
Cantone | Non presente | ||
Amministrazione | |||
Sindaco | Gérard Collomb (PS) dal 25/03/2001 | ||
Territorio | |||
Coordinate | 45°46′01″N 4°50′03″E / 45.766944°N 4.834167°E | ||
Altitudine | 173 m s.l.m. | ||
Superficie | 47,87 km² | ||
Abitanti | 506 615[1] (2014) | ||
Densità | 10 583,14 ab./km² | ||
Altre informazioni | |||
Cod. postale | 69001-69009 | ||
Fuso orario | UTC+1 | ||
Codice INSEE | 69123 | ||
Cartografia | |||
Sito istituzionale | |||
Lione (AFI: /liˈone/[2][3]; in francese Lyon, /ljɔ̃/; in arpitano Liyon) è una città della Francia centro-orientale, capoluogo della metropoli di Lione e della regione Alvernia-Rodano-Alpi.
Lione è la terza città più grande della Francia dopo Parigi e Marsiglia, ma, considerando l'area metropolitana, è seconda dopo la capitale. La città sorge alla confluenza del Rodano e della Saona ed è composta da un centro storico (Vieux-Lyon, Fourvière, Saint Jean) e da un centro più commerciale con la Place des terreaux, Place Bellecour e la Rue de la République sulla penisola tra Rodano e Saona.
I suoi abitanti si chiamano lionesi (in francese Lyonnais /ljɔ'nɛ/). Il motto della città è Avant, Avant, Lion le melhor, in arpitano "Avanti, avanti, Lione la migliore".
Indice
Storia[modifica | modifica wikitesto]
L'antichità di Lione[modifica | modifica wikitesto]
Secondo la leggenda, Lione fu fondata dal re Atepomaro e dal druido Momoro. Gli scavi realizzati nel quartiere di Vaise hanno dimostrato che il sito era occupato ben prima della fondazione della città romana: nel VI secolo a.C. un insediamento gallico si trovava sulle colline ad ovest del fiume Saona, e commerciava con il mondo mediterraneo[4].
La città romana fu fondata nel 43 a.C., dal luogotenente di Giulio Cesare, Lucio Munazio Planco, incaricato dal Senato romano su proposta di Cicerone[5]. Egli ne tracciò i confini con un aratro, sulla collina di Fourvière (Forum Vetus) e le diede il nome di Lugdunum, ossia "fortezza del dio Lúg"[6], la suprema divinità dei Galli, probabilmente sul luogo di un precedente accampamento militare che era servito di base alla spedizione gallica di Cesare. L'evento fu commemorato con la coniazione di una moneta.
Lo sviluppo della città fu favorito dalla sua posizione, sulla via di accesso dall'Italia[7], alla confluenza della Saona (Arar) e del Rodano e dal suo statuto di colonia romana. In occasione della divisione del territorio gallico in tre province in aggiunta alla già esistente Gallia Narbonense, nel 27 a.C., Lione divenne capitale della "Gallia Lugdunense". Sulle pendici della collina di Croix-Rousse si innalzò il santuario federale delle tre province galliche, dove ogni anno si radunavano i delegati delle tribù galliche per celebrare il culto di Roma e dell'imperatore regnante.
Nacquero a Lugdunum gli imperatori Claudio, nel 10 a.C., e Caracalla, nel 188.
Nel 65 Lugdunum, in un solo giorno, venne pressoché distrutta dalle fiamme[8]. L'imperatore Nerone decretò l'immediato invio di soccorsi e di cospicui sussidi[9]. Probabilmente a causa dei mancati effetti di tali sussidi, e sospettando che fossero finiti nelle borse di avidi potentati, Nerone decise di effettuare un censimento della provincia per migliorare l'imposizione fiscale e riequilibrare le sorti della popolazione[10]. Lione dimostrò sempre una grande devozione nei confronti di Nerone, inviando un contributo di quattro milioni di sesterzi in occasione del grande incendio di Roma del 64 e rifiutandosi nel 68 di unirsi alla rivolta aristocratica contro l'imperatore.
La cristianizzazione avvenne precocemente: san Potino, primo vescovo della diocesi di Lione, e santa Blandina, martirizzati nel 177 sotto Marco Aurelio, figurano tra i primi martiri della città. Sant'Ireneo successe a san Potino e fu uno dei primi teologi cristiani[11]. Lione era un importante centro culturale cristiano e nel VI secolo vi nacque Sidonio Apollinare.
Medioevo[modifica | modifica wikitesto]
Dei Burgundi, scampati alla distruzione di Worms da parte degli Unni, nel 437 si installarono nella città per concessione di Flavio Ezio e nel 461 ne fecero la loro capitale[12].
Occupata da Carlo Martello nel 732, dopo la morte di Carlo Magno passò a Lotario insieme al territorio ad est della Saona. Appartenne alla Lotaringia e al Sacro Romano Impero fino al XIV secolo, quando fu inserita nel regno di Francia e i re francesi ne fecero il centro delle loro attività rivolte verso l'Italia.
La città restava di dimensioni modeste, ma si distinse in campo religioso, tanto che il suo vescovo fu elevato al rango di primate di Gallia da papa Gregorio VII nel 1078. Nel XIII secolo vi si tennero due concili.
Rinascimento ed epoca moderna[modifica | modifica wikitesto]
Lo sviluppo economico maggiore si ebbe a partire dal XVI secolo, con l'arrivo dei banchieri fiorentini e di mercanti, attirati dalle franchigie regie e dalle fiere che vi si tenevano quattro volte l'anno. Vi si sviluppò in particolare il commercio della seta. Di quest'epoca restano numerosi immobili di stile rinascimentale, che testimoniano la ricchezza della città.
Il periodo di maggiore prosperità terminò con le guerre di religione: Lione risentì in modo particolare dei massacri della notte di san Bartolomeo nel 1572 e della spedizione del barone des Adrets. La città riuscì a riprendersi, ma senza raggiungere più il prestigio del periodo precedente.
Il XVII secolo fu comunque un'epoca tranquilla e di grande fasto: regnava la tolleranza e la città si abbellì con la costruzione del nuovo municipio (Hôtel de Ville). La sua fedeltà alla corona durante la Fronda le valse le elargizioni reali. Alla fine del secolo l'industria della seta ne aveva assorbito gran parte delle forze economiche, mentre commercio ed attività bancarie erano state lasciate ai ginevrini e agli svizzeri.
Nel XVIII secolo proseguì il periodo di tranquillità e si videro altre importanti costruzioni, come quelle di Soufflot (Hôtel Dieu e Loggia del Cambio).
La Rivoluzione francese[modifica | modifica wikitesto]
Durante la Rivoluzione francese, nel 1793 Lione prese posizione a favore dei girondini e si sollevò contro la Convenzione: subì prima di arrendersi un assedio di più di due mesi e una feroce repressione: la città prese il titolo di "Città liberata" e circa 2000 persone furono fucilate o ghigliottinate, mentre diverse residenze private furono distrutte, soprattutto presso piazza Bellecour.
La presa di potere da parte di Napoleone Bonaparte fu salutata con favore, come fine del periodo oscuro e ritorno alla pace civile. Ma sotto l'impero napoleonico si accentuò ancor più il centralismo.
La rivoluzione industriale[modifica | modifica wikitesto]
Grazie alle competenze ereditate dall'industria della seta, la città partecipò alla rivoluzione industriale con le sue manifatture tessili e nel XIX secolo era un importante centro industriale. La meccanizzazione comportò grandi lotte sociali, con insurrezioni come la "rivolta dei canuts" (operai setaioli), nel 1831. Nel 1832 fu collegata per mezzo di una delle più antiche ferrovie alla vicina città di Saint-Étienne.
La Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]
Durante la Seconda guerra mondiale, essendo situata nel territorio della Repubblica di Vichy, che non venne occupata dai nazisti fino al novembre del 1942, accolse inizialmente molti rifugiati.
Dopo l'occupazione nazista, divenne un centro della Resistenza francese, favorita in questo dai molti passaggi coperti interni agli edifici (traboules), che permettevano di sfuggire più facilmente agli occupanti tedeschi. La città venne bombardata dall'aviazione alleata il 26 maggio del 1944, poco prima della sua liberazione.
Il Museo della Resistenza, collocato nell'Hôtel Terminus, antica sede della Gestapo vicino alla sponda del fiume Rodano e accanto al quartiere universitario, rende conto della cronologia degli eventi della seconda guerra mondiale, della resistenza francese e delle persecuzioni antisemite; vi è in visione il video con il processo contro il comandante della Gestapo Klaus Barbie. La storia dell'Hôtel Terminus e di quello che fu chiamato "il Boia di Lione" è stata raccontata dal documentarista tedesco Marcel Ophüls nel film del 1988 Hôtel Terminus.
Evoluzione recente[modifica | modifica wikitesto]
Negli anni 1960 come nel resto della Francia, crebbe grandemente il numero degli abitanti e furono costruiti nuovi quartieri di abitazione in periferia: La Duchère per accogliere i rimpatriati dall'Algeria (Pieds-Noirs), Mermoz, Rillieux.
La modernizzazione venne attuata con grandi lavori urbanistici, come la costruzione di un quartiere affaristico a La Part-Dieu (oggi secondo CBD della Francia, dietro a Parigi La Defense), il tunnel che oltrepassa la collina di Fourvière e la costruzione della metropolitana (inaugurata nel 1978).
Per canalizzare l'espansione urbana fu decisa nel 1970 la creazione di una nuova città a L'Isle-d'Abeau, che attualmente raggiunge più di 40 000 abitanti e raggruppa cinque comuni. Nel 1975 fu costruito l'aeroporto internazionale di Lione Saint-Exupéry a Satolas.
Società[modifica | modifica wikitesto]
Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]
Abitanti censiti
Luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Patrimonio dell'umanità | |
Città storica di Lione (EN) Historic Site of Lyons |
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Tipo | Architettonico, artistico |
Criterio | (ii) (iv) |
Pericolo | Nessuna indicazione |
Riconosciuto dal | 1998 |
Scheda UNESCO | (EN) Scheda (FR) Scheda |
500 ettari di Lione sono stati classificati dall'UNESCO nel 1998 patrimonio mondiale dell'umanità. La città è membro dell'organizzazione delle città del patrimonio mondiale.
Edifici civili e luoghi particolari[modifica | modifica wikitesto]
- Il Rodano e la Saona, attraversati da numerosi ponti e passerelle; alla loro confluenza sorge il quartiere della Presqu'île.
- Il teatro antico di Fourvière e l'anfiteatro antico gallo-romano, dove si svolgono regolarmente concerti.
- Il quartiere della Croix-Rousse, sulle cui pendici si trova l'anfiteatro delle Tre Gallie.
- Quartiere storico rinascimentale della vecchia Lione.
- La Part-Dieu secondo quartiere affaristico della Francia (e il suo grattacielo del Crédit Lyonnais).
- L'Hôtel de Bullioud o Casa d'Henri IV con la galleria Philibert Delorme.
- Il municipio di Lione sulla place des Terreaux.
- La place Bellecour, quarta piazza più grande di Francia, con una statua equestre di Luigi XIV.
- L'Hôtel-Dieu, ospedale che si estende per 400 metri sulle rive del Rodano.
- La place des Terreaux.
- Le Traboule, passaggi all'interno di edifici.
- L'opera, restaurata da Jean Nouvel.
- Il più grande parco della città: il Parc de la Tête d'Or.
- La Torre metallica di Fourvière, punto più alto della città.
- Lo Stadio di Gerland, dove gioca l'Olympique Lyonnais, squadra di calcio, costruito da Tony Garnier.
- La Halle Tony Garnier, parte dello stadio Gerland trasformata in sala multiuso.
Patrimonio religioso[modifica | modifica wikitesto]
- Basilica romanica di Saint-Martin d'Ainay
- La cattedrale primaziale di Saint-Jean-et-Saint-Étienne nella Vecchia Lione, dove tuttora a volte si segue il rito gallicano. L'arcivescovo di Lione è il vescovo dei Galli, primo vescovo di Francia.
- Chiesa di San Giorgio nel quartiere St Georges, vicino alla Place Benoît-Crépu
- Chiesa di Saint-Bonaventure, chiesa dei Cordeliers (Francescani)
- Chiesa di Saint-Nizier
- Chiesa barocca di Saint-Bruno des Chartreux nel quartiere della Croix-Rousse
- La Basilica di Notre-Dame de Fourvière dedicata all'Immacolata Concezione. La sua costruzione è cominciata circa un secolo fa.
Musei e gallerie[modifica | modifica wikitesto]
- Il palazzo San Pietro o musée des beaux-arts - Una delle raccolte di dipinti e altre opere d'arte (arte antica, sculture, disegni, medaglie...) più ricche d'Europa.
- Il museo della civiltà gallo-romana - ricavato con un'architettura seminterrata nel sito del teatro antico. Tra i suoi reperti vi è anche il cosiddetto calendario di Coligny, il più esteso documento della scarsissima epigrafia celtica[13].
- Il museo di storia naturale - Guimet - che ha chiuso le porte nel 2007 e le cui collezioni saranno visitabili presso il museo delle confluenze a partire dal 2009-2010
- Il museo della stampa
- L'istituto Lumière - museo che illustra la storia del cinema.
- Il centro di storia della resistenza e della deportazione
- Il museo dei tessuti e delle arti decorative
- Il museo Gadagne - Museo di storia di Lione riaperto nel 2009 dopo un periodo di restauro
- Il museo d'arte contemporanea
- Il museo internazionale della miniatura
- Il museo africano il più antico in Francia dedicato all'Africa
- Il museo della Automobile Henri Malartre - Situato a Rochetaillée-sur-Saône e che appartiene alla città di Lione.
- Il museo urbano - dove è possibile ammirare l'urbanismo visionario di Tony Garnier.
- Il museo dei vigili del fuoco.
- Il museo dei Hospices Civils (HCL) - percorre la storia della medicina lionese.
- Il museo delle Miniature - Su tre piani uno tra i più grandi al mondo, situato nel quartiere di St. Jean.
Architettura del XX secolo[modifica | modifica wikitesto]
- Il mercato di Tony Garnier, vecchio luogo di parcheggio degli animali destinati ai mattatoi de la Mouche, riconvertita in sala di spettacoli.
- La torre del Crédit Lyonnais, o torre La Part-Dieu, chiamata "la matita" dai lionesi.
Urbanesimo contemporaneo[modifica | modifica wikitesto]
- La casa del libro, dell'immagine e del suono - progettata e costruita da Mario Botta (Villeurbanne).
- La città internazionale (1983-2006), che fiancheggia il parco della testa d'oro, vecchia sede della fiera di Lione, che è un polo terziario, culturale e turistico che raccoglie uffici, sale di conferenze, hotel, casinò, museo e cinema. Quest'insieme è opera dell'architetto italiano Renzo Piano e del paesaggista Michel Corrajoud.
- L'Opera, rinnovata da Jean Nouvel.
- L'École normale supérieure lettres et sciences humaines (ENS-LSH), costruita e progettata da Henry Gaudin.
- Stazione ferroviaria dell'aeroporto, (1997), progetto dell'architetto Santiago Calatrava.
- Progetti urbani della confluenza del Rodano e del Saona, al sud delle penisole. (Zona Confluence)
Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]
Sindaci di Lione[modifica | modifica wikitesto]
1945-1957 | Édouard Herriot | Radicale |
1957-1976 | Louis Pradel | - |
1976-1989 | Francisque Collomb | UDF |
1989-1995 | Michel Noir | RPR |
1995-2001 | Raymond Barre | - |
2001- | Gérard Collomb | PS |
Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]
Arrondissements[modifica | modifica wikitesto]
Lione è divisa in nove zone comunali chiamati arrondissement, creati a partire da 1852 (da non confondere con l'arrondissement dipartimentale di Lione). L'organizzazione amministrativa della città è comparabile a quella di Parigi e di Marsiglia. La maggior parte delle zone, in passato, era identificata dal loro nome piuttosto che dal loro numero di zona.
- 1° arrondissement: Pentes de la Croix-Rousse, Les Terreaux, Saint-Vincent
- 2° arrondissement: Cordeliers, Bellecour, Ainay, Perrache et Confluent
- 3° arrondissement: La Part-Dieu, La Villette, Montchat
- 4° arrondissement: La Croix-Rousse, Saint-Clair
- 5° arrondissement: Saint-Jean - Saint-Paul - Saint-Georges (Vieux-Lyon), Saint-Just, Fourvière, Le Point-du-Jour
- 6° arrondissement: Les Brotteaux, Bellecombe
- 7° arrondissement: La Guillotière, Gerland
- 8° arrondissement: Monplaisir, Le Bachut, Mermoz (Lyon), Les États-Unis, Le Grand Trou
- 9° arrondissement: Vaise, La Duchère, Saint-Rambert-l'Île-Barbe
Comuni annessi successivamente alla città[modifica | modifica wikitesto]
- nel 1852:
- La Croix-Rousse (attualmente 4° arrondissement)
- La Guillotière (attualmente 3°, 6°, 7° e 8° arrondissements)
- Vaise (attualmente 9° arrondissement)
- nel 1963:
- Saint-Rambert-l'Île-Barbe (attualmente 9° arrondissement)
Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]
- Birmingham
- Milano, dal 1967[14]
- Francoforte sul Meno, dal 1960
- Saint Louis
- Canton
- Mykolaiv
- Be'er Sheva
- Minsk
- Lipsia, dal 1981 (patto d'amicizia)
- Yokohama
- Łódź
- Craiova[15]
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Lione e le sue regioni costituiscono un polo di sviluppo a livello europeo. La sua posizione di centro di comunicazione favorisce la sua attrazione e la sua irradiazione. La regione di Lione ha una lunga tradizione di iniziative economiche e tecnologiche. Durante il Rinascimento era un grande centro bancario e editoriale, poi è diventata famosa nell'ingegneria meccanica e nella ricerca scientifica in medicina, fisica, virologia.
Tutti i settori industriali sono qui rappresentati, ma si possono mettere in evidenza molti settori nei quali Lione ha una reputazione internazionale: la meccanica, il tessile, la chimica, la farmacia e la salute. La città di Lione lavora in partenariato con gli attori pubblici locali, in particolare con la ADERLY (camera di commercio e d'industria di Lione), per facilitare la creazione e l'impianto delle imprese sul suo territorio.
Trasporti e Comunicazioni[modifica | modifica wikitesto]
Trasporti urbani[modifica | modifica wikitesto]
La società Trasporti Comunali di Lione (TCL), che serve 62 comuni dell'agglomerato, costituisce la seconda rete di trasporto pubblico della Francia dopo quella della RATP parigina. La rete della TCL comprende:
- 10 linee ferroviarie (60 km), distribuite in 4 linee di metropolitana, 5 linee di tram e 2 linee di funicolare. Il 17 novembre 2012 è stata inaugurata una quinta linea di tram, con percorso che va da Grange Blanche a Parc du Chêne/Eurexpo.
- 250 linee di superficie (2536 km), distribuite in 119 linee d'autobus, 7 linee di filobus, 19 linee di minibus e 105 linee d'autobus scolastico.
- dal 2005 è attivo l'innovativo servizio di bike sharing chiamato Vélo'v, uno dei primi in assoluto e spesso modello per altri progetti simili: biciclette disposte in stazioni tecnologicamente avanzate in tutto il centro della città, disponibili 24 ore su 24, facilmente noleggiabili con una economica tessera settimanale o annuale.
- dal 2010 è attivo un servizio di navetta tramite tram, che collega l'aeroporto Saint-Exupéry con il centro della città.
Trasporto fluviale[modifica | modifica wikitesto]
I fiumi Saona e Rodano a valle di Lione sono vie navigabili. Il porto fluviale di Lione, denominato Port Édouard Herriot, è situato nella zona di Gerland.
Trasporto stradale[modifica | modifica wikitesto]
Lione è conosciuta per la sua posizione chiave tra Nord e Sud, e per questo si tratta anche di un nodo stradale molto importante:
- autostrada A6 verso il Nord (Parigi, Digione, Mulhouse)
- autostrada A7 verso il Sud (Vienne, Valence e Marsiglia)
- autostrada A42 verso Ginevra e Chamonix-Mont-Blanc.
- autostrada A43 verso Chambéry, il tunnel del Fréjus e Grenoble.
- autostrada A47 verso Saint-Étienne e la Haute Loire.
- in progetto autostrada A89 verso Clermont-Ferrand e Bordeaux
- nazionale 6 verso l'Italia (Collegamento del Mont-Cenis, Alpi) e verso Parigi via Bourgogne al Nord.
- nazionale 7 verso la valle del Rodano e l'Italia (Collegamento della Costa Azzurra) e verso Parigi via Bourbonnais al Nord.
- nazionale 83 verso Bourg-en-Bresse, la Franca Contea e Strasburgo.
- nazionale 84 verso Ginevra
- nazionale 89 verso Clermont-Ferrand e Bordeaux.
- nazionale 86 verso Nîmes costeggiando il fiume Rodano.
il trasporto più usato è la bici
Trasporto ferroviario[modifica | modifica wikitesto]
La messa in servizio del TGV nel 1981 ha gradualmente cambiato le comunicazioni interregionali. Dopo il successo della nuova linea verso il Nord e la capitale, e della linea verso il Mar Mediterraneo si è decisa la costruzione della linea TGV tra Lione e Torino, che dovrebbe facilitare il superamento delle Alpi. Il proseguimento a sud fino a Lione della linea di TGV Reno-Rodano è in progetto da molti anni, ma il suo finanziamento non è fissato.
Trasporto aereo[modifica | modifica wikitesto]
Lione è attualmente servita da due aeroporti, entrambi gestiti dalla società Aéroports de Lyon.
- L'aeroporto principale è Lione Saint Exupéry, in precedenza chiamato Lione Satolas (dal nome della località in cui è situato). È il quarto aeroporto francese per traffico passeggeri, ed è un importante scalo di coincidenze. Dispone di una moderna stazione per treni TGV.
- Il secondo aeroporto è Lione-Bron (dal nome della località in cui è situato). Fino al 1975 era l'aeroporto di Lione, poi sostituito da Lione Saint Exupéry. È attualmente il terzo aeroporto d'affari francese dopo Parigi-Le Bourget e Cannes-Mandelieu.
Comunicazioni[modifica | modifica wikitesto]
Lione è la sede di Euronews, rete televisiva paneuropea di informazione multilingue, che si è imposta, in Europa, come leader tra le emittenti all-news.
Educazione e cultura[modifica | modifica wikitesto]
Studi superiori[modifica | modifica wikitesto]
Più di 100.000 studenti frequentano le cinque università e i numerosi istituti superiori. Ecco la lista dell'università della città:
- Lione I: Università Claude Bernard Lione I (UCBL)
- circa 28.000 studenti
- scienze e salute
- Lione II: Università Lumière
- circa 30.000 studenti
- lettere, scienze umane
- Lione III: Università Jean Moulin
- + 20.000 studenti
- giurisprudenza, economia, Institut d'Administration des Entreprises, scienze politiche, lingue e letteratura, storia e filosofia
- Università cattolica di Lione
- circa 3000 studenti
- École nationale des travaux publics de l'État (ENTPE)
- circa 800 studenti
- École Nationale Supérieure d'Architecture de Lyon (ENSAL)
- circa 600 studenti
- Institut universitaire de formation des maîtres (IUFM)
- circa 4400 studenti
- EM Lyon
- istituto privato e business school molto conosciuta in Francia, fondata nel 1872
- Institut National des Sciences Appliquées (INSA)
- istituto superiore d'ingegneria
- Istituto di studi politici di Lione
- École centrale de Lyon (ECL)
- istituto superiore d'ingegneria, circa 1500 studenti
- École pour l'informatique et les techniques avancées (EPITA)
- École pour l'informatique et les nouvelles technologies (EPITECH)
- ESME Sudria
- E-Artsup
- Institut supérieur européen de gestion group (ISEG Group)
- Institut supérieur européen de formation par l'action (ISEFAC)
Arte[modifica | modifica wikitesto]
- Casa della danza
- Les Subsistances: Vecchi depositi trasformati in seminari creativi.
- Cinema: Rue du premier film, dove i fratelli Lumière hanno inventato il cinema nel 1895.
- Teatri: Il personaggio di Guignol, è stato inventato a Lione da Laurent Mourguet.
- La friche: vecchi depositi industriali riconvertiti in un luogo di spazio libero per gli artisti.
Cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]
L'8 dicembre si celebra la Festa delle luci (Fête des Lumières). Gli abitanti mettono delle lanterne alle finestre delle loro abitazioni. Inoltre artisti provenienti da tutto il mondo, con spettacolari giochi di luce, illuminano il centro storico e i monumenti più famosi della città.
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Calcio[modifica | modifica wikitesto]
L'Olympique Lyonnais è tra le squadre più titolate di Francia e di rilievo anche a livello europeo. Dalla stagione 2001-2002 ha vinto consecutivamente sette campionati di Ligue 1, stabilendo un record europeo, e negli anni successivi si è affermata a livello continentale partecipando alla UEFA Champions League. Ha vinto anche 5 Coppe di Francia. I suoi colori sociali sono il blu, rosso e bianco e gioca al Parc Olympique Lyonnais.
Basket[modifica | modifica wikitesto]
Nella LNB Pro A Lyon è rappresentata dal Lyon Villeurbanne che ha nel suo palmarès ben 17 titoli nazionali. Gioca le sue partite al'Astroballe di Villeurbanne, capace di 5.000 spettatori.
Curiosità[modifica | modifica wikitesto]
Magia e occultismo[modifica | modifica wikitesto]
Secondo gli esperti di occultismo, Lione forma insieme a Torino e a Praga il triangolo magico della magia bianca[16].
Persone legate a Lione[modifica | modifica wikitesto]
Alcuni lionesi celebri o di adozione:
Età romana[modifica | modifica wikitesto]
- Lucio Munazio Planco, fondatore della colonia romana.
- Claudio (10 a.C. - 54), imperatore romano.
- Caracalla (188 - 217), imperatore romano.
Artisti e autori[modifica | modifica wikitesto]
- Antoine de Saint-Exupéry (1900 - 1944), scrittore e aviatore.
- Antoine Coysevox (1640 - 1720), scultore barocco.
- Bonaventura da Bagnoregio, filosofo e santo.
- Frédéric Ozanam (1813 - 1853), storico e saggista cattolico.
- Pierre Puvis de Chavannes (1824 - 1898), pittore simbolista, autore di affreschi e pitture murali.
- Francisque Michel (1809), filologo e storico.
- Antoine de Maximy (1959), giornalista, regista, personaggio televisivo.
- Frédéric Dard (1921 - 2000), Autore particolarmente conosciuto per le avventure del commissario San-Antonio.
- Hugues Dufourt (1943 -), compositore di musica contemporanea e filosofo.
- Dominique Blanc (1956 -), attrice.
- Seyhan Kurt (1977-), poeta, scrittore.
- Katsuni, attrice pornografica.
- Maurice Jarre (1924-2009), compositore di colonne sonore.
- Marc Bloch (1886-1944), storico, eroe della resistenza francese sull'occupazione nazista.
- Jean Michel Jarre (1948), compositore e musicista.
- Pascal Basset-Chercot, scrittore.
- Alain Damasio (1969), scrittore.
- Louis Erlo (1929), direttore d'orchestra.
- Charles-Marie Widor (1844-1937), organista e compositore.
- Philibert Jambe de Fer (circa 1515-circa 1566), compositore e trattatista.
- André Morellet - enciclopedista ed economista.
Religiosi[modifica | modifica wikitesto]
- Gaio Sollio Sidonio Apollinare, nobile gallo-romano, poeta e santo.
- Henri Grouès, detto l'Abbé Pierre, (1912 - 2007). Sacerdote fondatore nel 1949 di Emmaüs, un'organizzazione per i poveri e i profughi.
- Francesco di Sales, vescovo e santo.
- Ireneo di Lione, vescovo e santo.
- Valdo di Lione (ca 1140 - circa 1217), ispiratore del Valdismo.
- Henri Caffarel, fondatore del movimento delle Equipes Notre Dame.
Scienziati, ingegneri e architetti[modifica | modifica wikitesto]
- Louis-Pierre Baltard (1769 - 1846), architetto.
- Jean-Mathieu de Chazelles (1657-1710), cartografo e astronomo.
- Ferdinando Sigismondo Delamonce, architetto.
- Louis Sainte-Marie-Perrin, architetto.
- Tony Garnier (1869 - 1948), architetto.
- André-Marie Ampère (1775 - 1836), fisico, inventore del telegrafo elettrico e dell'elettromagnete. Scopritore della teoria dell'elettromagnetismo.
- Girard Desargues (1591-1661), matematico e architetto.
- i fratelli Auguste e Louis Lumière, considerati gli inventori del cinema.
- Antoine-François de Laval (1664-1728), astronomo e geografo.
- Marc Jeannerod (1935–2011) neurologo, neurofisiologo.
- Roger Balian, fisico teorico di famiglia armena.
- Alexandre Varille - egittologo.
- Louis Néel - fisico (premio Nobel).
- Claude Rabuel (Ain, 1669 – Lione, 1729), matematico gesuita.
Industriali[modifica | modifica wikitesto]
- Joseph-Marie Jacquard (1752-1834), inventore del telaio semiautomatico.
- Barthélemy Thimonnier (1793-1857), inventore della prima macchina da cucire.
- Marius Berliet (1866-1949), fabbricante di automobili, fondatore della marca Berliet.
- Émile Guimet (1836-1918), presidente-fondatore di Péchiney.
Uomini politici[modifica | modifica wikitesto]
- Pierre Poivre (1719 - 1786), amministratore coloniale.
- Édouard Herriot (1872 - 1957), uomo politico che appartiene alla partito radicale, tre volte Presidente del Consiglio e sindaco di Lione dal 1905 al 1957.
- Louis Pradel (1906 - 1976), uomo politico e sindaco di Lione dal 1957 al 1976.
Cuochi[modifica | modifica wikitesto]
- Paul Bocuse (1926), chef di Lione conosciuto a livello internazionale.
Sportivi[modifica | modifica wikitesto]
- Youri Djorkaeff (1968 -), calciatore.
- Raymond Domenech (1952 -), giocatore e allenatore di calcio; selezionatore del gruppo della nazionale francese di calcio dal 2004 al 2010.
- Splendono Fernandez (1959 -), giocatore e allenatore di calcio.
- Éric Abidal (1979 -), calciatore.
- Ludovic Giuly (1976 -), calciatore.
- Karim Benzema (1987 -), calciatore.
- Alexandre Lacazette (1991 -), calciatore.
Cantanti[modifica | modifica wikitesto]
- Catherine Ribeiro (1941 -), cantante.
Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]
Ecco i principali piatti della cucina lionese.
Antipasti[modifica | modifica wikitesto]
- La salade lyonnaise (insalata verde con pancetta, crostini di pane e uovo in camicia)
- I gratons (ciccioli)
- La rosette de Lyon (salame tipico)
- Le cervelas (würstel)
- Le Jésus de Lyon (salame tipico)
- La zuppa di cipolla gratinata
- Il gateau de foies de volaille (sformato di fegatini di pollo)
Piatti principali[modifica | modifica wikitesto]
- Boudin aux pommes (sanguinaccio con mele)
- Gratin de cardons (cardi gratinati)
- Quenelles de brochet (specie di cannelloni di luccio)
- Andouillette (salsiccia di stomaco e intestino di maiale)
- Criques
- Pomme dauphine (purea di patate mista a pasta per bignè salata)
- Foie de veau à la lyonnaise (fegato di vitello alla lionese)
- Sabodet (una specie di cotechino)
- Saucisson chaud à la lyonnaise (cotechino)
- Tripes (trippa)
Formaggi[modifica | modifica wikitesto]
- Saint-marcellin
- Saint-Félicien
- Rigotte
- Mont-d'Or
- Cervelle de canut
Dolci[modifica | modifica wikitesto]
- Pogne de Romans (sorta de brioche dauphinoise con essenza di fiori d'arancio. Il nome viene della città Romans-sur-Isère, vicino a Lione)
- Coussin de Lyon o coussin de pâte d'amande, cuscino di Lione (dolcetti di pasta di mandorle con ripieno al cioccolato profumato al curaçao)
- Bugnes, una sorta di bignè tipici di Carnevale
- Papillote, gustosi dolcetti natalizi
- Matefaim, molto simili alle crêpe
Vini[modifica | modifica wikitesto]
- Côteaux du Lyonnais
- Beaujolais
- Côtes du Rhône
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (FR) INSEE popolazione legale totale 2012, insee.fr.
- ^ Luciano Canepari, lione, in Il DiPI – Dizionario di pronuncia italiana, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
- ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Lione", in Dizionario italiano multimediale e multilingue d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2007, ISBN 978-88-397-1478-7.
- ^ (FR) Mathieu Poux, Hugues Savay-Guerraz, Lyon avant Lugdunum, Infolio éditions, 2003, ISBN 2-88474-106-2.
- ^ Cassio Dione, Storia romana, libro XLVI, 50.
- ^ (FR) Xavier Delamarre, Noms de lieux celtiques de l'Europe ancienne, éditions Errance, 2012, p. 183, ISBN 978-2-87772-483-8.
- ^ Strabone, Geografia, IV, 6, 11.
- ^ (LA) Seneca, Epistulae Morales Ad Lucilium, Libro XIV 91.
- ^ Filippo Carillo (a cura di), Edifizi, in Dizionario universale ossia repertorio ragionato di giurisprudenza e quistioni di diritto di Merlin, tomo 5, Venezia, Giuseppe Antonelli, 1836, p. 154, ISBN non esistente. URL consultato il 9 aprile 2016.
- ^ (FR) Pierre Cosme, L'Année des quatre empereur, Parigi, Fayard, 2012, pp. 15-16, ISBN 2-213-65518-9.
- ^ (LA) Gregorio di Tours, Historia Francorum, Libro I, 29.
- ^ (FR) Justin Favrod, Les Burgondes, un royaume oublié au cœur de l'Europe, in Le Savoir Suisse, Losanna, PPUR, 2002.
- ^ Venceslas Kruta, La scrittura, in Sabatino Moscati, Venceslas Kruta, Otto Hermann Frey, Barry Raftery e Miklos Szabo (a cura di), I Celti (Catalogo della mostra "I Celti: la prima Europa", Palazzo Grassi), Milano, Rusconi, 1991, ISBN 978-88-452-1753-1.
- ^ Gemellaggi - Lione, comune.milano.it. URL consultato il 14 giugno 2016.
- ^ città gemellate con Craiova, primariacraiova.ro. URL consultato il 20 maggio 2011.
- ^ Lione, vertice francese del triangolo magico, angolohermes.com.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikiquote contiene citazioni su Lione
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lione
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Lione
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
Siti istituzionali e turistici:
- Sito ufficiale, lyon.fr.
- Lione, una città tra due rive - Il sito ufficiale della Francia (in Italiano)
- La storia di Lione sul sito dell'Unesco, whc.unesco.org.
- Foto e descrizione dei principali monumenti, dboc.net.
Controllo di autorità | VIAF: (EN) 253278548 · LCCN: (EN) n81086849 · GND: (DE) 4036770-8 · BNF: (FR) cb15272211b (data) |
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