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Tuesday February 14, 2017 04:55 by Relations Extérieures de la CGA - Coordination des Groupes Anarchistes
Communiqué de la CGA de solidarité avec Théo et toutes les victimes de la police, contre les lois sécuritaires, les violences et le racisme d’État. [English] [Castellano] [Italiano]
La Coordination des Groupes Anarchistes affirme sa solidarité avec Théo, qui a subi un viol, des coups et des brimades de la part de quatre policiers le 2 février dernier. Nous nous solidarisons également des personnes qui ont manifesté et manifestent face à la police leurs légitimes colères à Aulnay et dans diverses communes de Seine-Saint-Denis. Nous dénonçons l’emploi de la violence par la police à l’encontre de ces manifestant‑e‑s, dont des tirs de sommation à balles réelles dans la nuit du 6 au 7 février, ainsi que toutes les interpellations et condamnations en justice. Ce samedi 11 février, des mobilisations contre les violences policières et en solidarité avec Théo ont été organisées partout en France. Plusieurs milliers de personnes se sont rassemblées devant le TGI de Bobigny, où là encore la répression a été très sévère.
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Jump To Comment: 1Solidarietà con Théo e con ogni vittima degli abusi della polizia!
No alla legge di "Pubblica Sicurezza"!
La Coordination des Groups Anarchistes (CGA) afferma la propria solidarietà con Théo, che è stato violentato, pestato ed insultato da 4 poliziotti nei giorni scorsi. Affermiamo anche la nostra solidarietà con le persone che hanno mostrato e continuao a mostrare la loro legittima rabbia contro la polizia a Aulnay e nella altre municipalità di Seine-Saint-Denis. Denunciamo l'uso della violenza da parte della polizia contro i manifestanti, in particolare i colpi di avvertimento con proiettili veri durante la notte tra il 6 e 7 febbraio, come pure tutti gli arresti e le detenzioni criminali. Sabato 11 febbraio è stata organizzata una manifestazione contro la violenza della polizia ed in solidarietà con Théo in tutta la Francia. Migliaia di persone si sono radunate davanti al tribunale di Bobigny dove la repressione è stata molto dura.
Gli abusi subiti da Théo non possono essere considerati come un caso individuale: al di là delle percosse e degli insulti, alcune inchieste dimostrano una media di 10-15 morti all'anno collegati alla polizia (non esiste alcuna statistica ufficiale su questa materia). Ricordiamo i più noti come quelli di Zyed e Bouna, Wissam El Yamni, Rémi Fraisse e Adama Traoré. L'impunità che è seguita a questi casi rafforza il senso di potenza della polizia che osa sempre di più.
La polizia si fa volentieri interprete del razzismo di Stato che è stato istituzionalizzato ed ancor più trivializzato tramite le leggi, tramite le pratiche ed i discorsi. Il razzismo della polizia si esprime senza alcuna vergogna nei quartieri della classe lavoratrice dove sono comuni i controlli razziali e le umiliazioni più o meno violente.
Lo stato d'emergenza senza fine dà alla polizia sempre più poteri senza quasi alcun controllo giudiziario. Lo Stato ha chiesto alla polizia di incrementare la repressione e la violenza sulle proteste contro la Legge sul Lavoro. Queste regole hanno contribuito a scatenare i poliziotti.
Lo scorso autunno, durante le manifestazioni, la polizia aveva chiesto maggiori risorse, "maggiore libertà d'azione contro i manifestanti" ed un'estensione della facoltà di autodifesa. Tutto questo è stato accolto con favore ed attenzione da parte di tutta la classe politica e del governo che ha aumentato il budget di 250 milioni di euro e sta discutendo un provvedimento di ampliamento della facoltà di autodifesa per la polizia.
Il cinismo supera ogni limite mercoledì 8 febbraio, quando Théo è ancora in ospedale e l'Assemblea Nazionale approva la legge di "pubblica sicurezza" che attenua le regole di autodifesa per i poliziotti, aumenta i termini di incarcerazione per aggressione alla polizia ed autorizza gli investigatori a restare anonimi. Questa legge stabilisce anche che i poliziotti possono usare le loro armi "se minacciati da chiunque porti un'arma" (senza definire quale tipo di arma) oppure “quando non possono difendere in altro modo la loro posizione”. Tutto ciò non può che portare ad ulteriori tragedie.
Chiediamo la fine dell'impunità della polizia, il ritiro della legge di "pubblica sicurezza", la fine dello stato d'emergenza e l'abrogazione di tutte le leggi securitarie.
Non permettiamo che i nostri diritti e le nostre conquiste sociali siano spazzate via!
12 febbraio 2017,
les Relations Extérieures de la CGA
(traduzione a cura di Alternativa Libertaria/fdca - Ufficio Relazioni Internazionali)
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