ECONOMIA

Il Pil prudente all'1% nei prossimi 3 anni. Padoan tiene sulle privatizzazioni ma le ridimensiona

11/04/2017 19:31 CEST | Aggiornato 4 ore fa
Reuters

La manovrina di correzione dei conti pubblici da 3,4 miliardi riceve solamente un via libera "salvo intese" da parte del Consiglio dei ministri. Bisognerà quindi aspettare qualche giorno per il disco verde definitivo e per conoscere, nel dettaglio, le voci che compongono il provvedimento. Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi per la presentazione delle misure adottate dal Cdm, ha elencato le voci della manovrina in maniera generica, non fornendo i dettagli. Padoan, infatti, ha parlato di "efficientamento della gestione tributaria, misure di lotta all'evasione validate dall'Unione europea e tagli di spesa contenuti".

Le misure, come ha riferito lo stesso Padoan rispondendo alle domande dei giornalisti, sono "quasi tutte ben definite", ma "ci sono alcune misure sui tagli di spese che vanno ancora ben specificate". Un quasi che lascia la manovrina incompleta. Dissidi nel governo sulla composizione della correzione dei conti? Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha provato a gettare acqua sul fuoco. "La discussione è stata fluida, collaborativa nel governo e le decisione prese saranno discusse in Parlamento, non c'è un altro luogo in cui vengono discusse", ha affermato il premier in merito alla possibilità che i dettagli della manovrina siano al centro di un confronto ancora aperto con i partiti di maggioranza.

Gentiloni ha sottolineato la continuità con il governo Renzi, rilanciando il binomio riforme-crescita e parlando di "conti in ordine ma senza aumentare le tasse".

I numeri del Def

2016 2017 2018 2019

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Pil +0,9% +1,1% +1,0% +1,0%

Deficit -2,4% -2,1% -1,2% -0,2%

Saldo strutturale -1,2% -1,5% -0,7% +0,1%

Debito 132,6% 132,5% 131,0% 128,2%

La crescita piatta del Pil: +1,1% nel 2017, nel 2018-2019 scenderà all'1%

Nel Documento di economia e finanza, approvato dal Cdm, il Pil per quest'anno è rivisto in rialzo, a +1,1%, ma nel 2018 e nel 2019 le previsioni sono riviste al ribasso: la crescita nel 2018 scende dall'1,3% all'1% e nel 2019 dall'1,2% all'1 per cento. Padoan ha parlato di previsioni "conservative" che saranno riviste verso l'alto". "Avremo sorprese positive, questa è la mia convinzione", ha aggiunto.

Il debito resta stabile, ma il target europeo resterà lontano anche nel 2020

Debito in lievissimo calo nel 2017, al 132,5% del Pil dal 132,6% del 2016. Scenderà nel 2018 a 131% e a 128,2% nel 2019. Confermati gli obiettivi di deficit e di deficit strutturale per i prossimi anni, con il pareggio di bilancio 'close to balance' che resta fissato nel 2019. Nel 2020 il debito toccherebbe il 125,7% del Pil, ancora lontano dall'obiettivo fissato in base alla regola Ue del debito al 123,7 per cento.

Deficit scende al 2,1%. Ma per la flessibilità 2018 nuovo round tra il Governo e Bruxelles

Il governo prevede una riduzione del deficit al 2,1% alla fine di quest'anno. Il deficit calerà poi all'1,2% nel 2018 e allo 0,2% nel 2019 per arrivare al pareggio di bilancio nel 2020. Per quanto riguarda la partita sulla flessibilità per il 2018, Gentiloni ha però definito "molto severa" la previsione contenuta nel Patto di stabilità europeo. "Lavoreremo nei prossimi mesi perché siamo convinti che la discussione aperta da alcuni Paesi possa portare a esiti positivi, ma come sempre rispettiamo le regole", ha affermato il premier.

Privatizzazioni ridimensionate, ora si punta a circa 5 miliardi

Nel Piano nazionale di riforma, parte integrante del Def, viene ridimensionata la portata delle privatizzazioni. Negli anni scorsi erano state fissate allo 0,5% del Pil l'anno, pari a circa 8 miliardi. Ora sono previste privatizzazioni per lo 0,3% del Pil (circa 5 miliardi) per quest'anno e anche per il triennio 2018-2020.

"Troveremo modo e canali anche originali per gestire questo aspetto che dà molteplici benefici non solo per la riduzione del debito ma anche per un aumento dell'efficienza" delle società pubbliche, ha sottolineato Padoan.

Il tema delle privatizzazioni ha dato vita nelle scorse settimane a uno scontro tra i renziani e Padoan, ma anche all'interno dello stesso governo tra chi, come il ministro, ha sempre auspicato di spingere sull'acceleratore e chi, al contrario, non vede di buon occhio alcune operazioni.

Arriva la rottamazione delle lite fiscali

Entro il 30 settembre si potrà aderire alla rottamazione delle liti fiscali. Ci sarà, cioè, la "possibilità di definire le controversie rientranti nella giurisdizione tributaria in cui è parte l'Agenzia delle entrate, mediante il pagamento degli importi contestati con l'atto impugnato e degli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, al netto delle sanzioni e degli interessi di mora".

Pa, sblocco del turnover fino al 75% per il personale dei Comuni

Arrivano 100 milioni di euro in favore della viabilità delle province e altre misure che riguardano gli investimenti nell'edilizia scolastica. Tra le misure approvate dal Cdm anche lo sblocco del turnover, fino al 75%, per il personale dei Comuni.

Terremoto, zone franche urbane nei Comuni colpiti: niente tasse per 2 anni

Via libera alle zone franche urbane nei Comuni colpiti dal sisma: zero tasse e contributi per due anni per le attività d'impresa "che daranno futuro alle aree colpite dal sisma", ha sottolineato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Istituito un fondo per l'accelerazione della ricostruzione con una dotazione annua di 1 miliardo per il triennio 2017-2019.

Al via il cantiere per il reddito di inclusione a favore delle famiglie povere

Varo del reddito di inclusione, come "misura universale di sostegno economico ai nuclei in condizione di povertà"; riordino delle prestazioni assistenziali; rafforzamento e coordinamento degli interventi in materia di servizi sociali, "finalizzato a garantire maggiore omogeneità territoriale nell'erogazione delle prestazioni". Le misure sono previste nel Piano nazionale delle riforme.

Stretta sulle compensazioni fiscali, tetto a 5mila euro

Norme più stringenti volte a contrastare gli indebiti utilizzi in compensazione dei crediti di imposta. Si riduce dagli attuali 15.000 euro a 5.000 euro il limite al di sopra del quale i crediti di imposta possono essere usati in compensazione solo attraverso l'apposizione del visto di conformità del professionista (o sottoscrizione alternativa del revisore legale) sulla dichiarazione da cui emergono. Se le compensazioni sono effettuare senza il visto di conformità o senza la sottoscrizione alternativa, oppure se questi sono stati apposti da soggetti non abilitati, si procede al recupero dei crediti usati in difformità dalle regole, oltre al recupero degli interessi e alla irrogazione di sanzioni.