Fortunatamente, nonostante il ritardo accumulato dall'ambulanza, il povero trasportato è stato operato d'urgenza con successo. Evidentemente un dettaglio, per i nuovi integralisti della legalità, fermi al vecchio detto: l'operazione è riuscita, il paziente è morto.
Quando Poletti dice ai ragazzi di andare a giocare a calcio, con un linguaggio da uomo semplice ma con cervello fino - altra caratteristica che gli fa onore -, intende sottolineare che le competenze della vita e del lavoro sono - paradossalmente - più importanti dei saperi tradizionali.
Dopo sei anni di dolorosi tagli a bilanci comunali (dentro e fuori dal cratere) - si rischia di dimenticare troppo facilmente il contributo dato dai Comuni al miglioramento dei conti pubblici e si chiede alle amministrazioni coinvolte dal terremoto più devastante e più insistente (abbiamo tremato anche questa notte!) dal 1703 a oggi, di sottostare ai vincoli di finanza pubblica come se nulla fosse accaduto.
Caro Poletti, in un Paese dove il nepotismo ancora la fa da padrone e dove si offrono ogni giorno esempi non proprio edificanti di posizioni di potere mantenute nonostante evidente impreparazione o mancanza di qualificazione adeguata, almeno il buon gusto di non offenderli, i nostri ragazzi io personalmente lo pretendo. Da cittadina e da madre, soprattutto.
Il problema sono quelli che alimentano il livore, che stizziscono, che diffondo frasi cariche di odio, che partono spediti in una caccia al mostro di cui conoscono appena qualcosa ma solo per sentito dire.
La follia ha preso il sopravvento proprio al penultimo atto di un David di Donatello leggero in bevuta grazie al solito Cattelan, che sarebbe a suo agio in smoking anche a un corso di seminatori d'orzo. Non ci sono errori come agli ultimi Oscar, la busta è quella giusta, nessun "La La case", anche perché nessuno avrebbe avuto il coraggio di dirlo alla Bruni Tedeschi e alla sua psicanalista.
Il caso del medico ortopedico, che a Milano giorni fa è finito agli arresti domiciliari, per "essersi esercitato a fratturare femori di suoi pazienti per compiere esperimenti utili all'utilizzo di nuove protesi, nonché per motivi di lucro", credo rientri, se tutto ciò fosse vero e comprovato in sede di giudizio penale, in un quadro di spietatezza senza eguali, che merita una rigorosa spiegazione.
"Sicurezza è libertà", dice Minniti sottovalutando che il suo piano rischierà di essere invece liberticida e che non porterà a nessuna sicurezza per i cittadini. Quale differenza sostanziale tra il suo provvedimento e quello di un ipotetico populista? Se si accetta il piano delle peggiori destre, si ha già perso da un punto di vista socio-culturale. Su quel piano non si può competere.
I partiti necessitano del diretto concorso/consenso dei cittadini. Pertanto, una società complessa come la nostra non può nascondere o fare demagogia sul tema del finanziamento della politica. Bisogna che prima o poi si apra un pubblico dibattito, se non si vuole continuare ad alimentare la corruzione.
Il 21 maggio 2017 gli elettori svizzeri decideranno in un referendum se approvare la "Legge sull'energia del 2016", nota anche come "Strategia energetica 2050". Essa mira a una forte riduzione dell'uso di energia primaria, a un abbandono dell'energia atomica, a una riduzione dell'uso dei combustibili fossili e a una prevalenza delle energie rinnovabili.
Di recente sono state rese note due importanti indagini svolte da un lato dall'Euipo e dall'altro dalla Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale. Partendo dallo studio europeo si rileva anzitutto che il 97% dei cittadini consideri giusto remunerare il lavoro di artisti, creativi e inventori, a partire dal consumo legale di prodotti non contraffatti.
Ci sono due o tre parole che potrebbero cambiare il destino del nostro Paese, se solo trovassero concreto riscontro. La prima è periferie. Ambienti senza anima, senza una concreta identità sociale che non sia quella della strada e dei suoi effetti devastanti e incontrollati. Un altro importante mattone è appunto quello della povertà educativa. Solo attraverso questa strada si può creare quel terzo mattone: la Comunità educante.
Cosa c'è di strano nel dibattere sul ruolo che l'Europa deve avere nel teatro mediorientale? Sì, anche l'Europa è chiamata a uno sforzo maggiore per dare giustizia al popolo palestinese, a chi vive spesso prigioniero a casa propria. Chiudere gli occhi di fronte alle questioni aperte, che a loro volte fanno da focolaio ad altrettanti temi scottanti, è come rigettare le nostre radici europee, quelle della solidarietà e del dialogo.
Possiamo ben distinguere tra come si tratta l'uomo nella pubblicità, dove il prodotto dell'annuncio presenta l'accessorio, mentre la donna in un altro spot molto simile è chiaramente l'accessorio. È un apparente sfruttamento commerciale del corpo femminile, che non può essere realizzato senza che la donna si spogli.
Proprio perché ritengo che il lavoro e la dignità del lavoro siano i principali temi del Paese, ho deciso di votare Andrea Orlando. Matteo Renzi si è fatto portatore di speranze che poi ha in gran parte disatteso, non solo per l'ostruzionismo della minoranza, ma perché ha preferito lavorare per dividere piuttosto che per unire, per sfasciare piuttosto che per costruire. Non so se Orlando sarà in grado di tenere insieme un partito così lacerato e diviso.
Siccità, carestia, guerre, insicurezza sociale, milioni di persone che rischiano di morire e che per avere un posto sicuro e qualcosa da mangiare lasciano le loro case. Si alzi in piedi chi non lo farebbe. Lascereste vostro figlio, vostra madre o vostro fratello a morire di fame, sete o sotto le bombe? Dovremmo ricominciare dall'umanità. Cari leader europei, mentre festeggiate la nascita dell'Europa, potete rimettere al centro le persone?
La realtà è che la democrazia non è il televoto di Sanremo. Non è neppure la piattaforma web di qualche movimento politico, dove, guarda caso, l'ultima parola spetta sempre al "capo". La verità è che non c'è versione di democrazia diretta che tenga, al di fuori dell'odierno istituto del referendum, pur sempre perfezionabile. Il popolo sovrano ha il diritto e il dovere di farsi rappresentare. Tutto il resto è antidemocratico.
Del lucido e in gran parte condivisibile articolo di Nadia Urbinati sull'Unione Europea, oggi vorrei commentare soltanto la conclusione. Che l'Unione Politica Europea non sia un'utopia dipende strettamente da noi, suoi cittadini. Abbiamo i mezzi legali e istituzionali per premere in quella direzione. E se non si realizzerà, non avremo da incolpare che noi stessi.
Con una poetica che lambisce il male attraversandolo in pieno, una formula che trova la sua naturale espressione nei dialoghi, attraverso i quali le persone si fanno conoscere, mostrano la loro identità, cedono alle proprie ombre. E, magicamente, lo fanno anche attraverso il non detto.
La recente scoperta del sistema Trappist-1 ha destato scalpore, fascino, curiosità e stuzzicato la fantasia di tutti da quando la Nasa ne ha dato annuncio. Ipotizzando che un giorno avremo risorse e intelligenza necessarie per sviluppare tecnologie che ci permettano di colonizzare questi nuovi mondi, saremo altrettanto intelligenti dal non rovinare questi nuovi mondi come stiamo facendo con il nostro?
Crescono, i ragazzi crescono. Almeno in altezza. Nell'attuale campionato 2016-17 la statura media dei calciatori delle squadre di Serie A ha raggiunto il metro e 83. Gli italiani si nutrono di più e meglio, lo sport anche in età prescolare è entrato nella quotidianità delle famiglie, e anche l'apertura delle frontiere - ormai oltre il 50% delle "rose" è composto da giocatori stranieri - ha il suo peso in questa sorta di mutazione genetica.
I David di Donatello sono i nostri Oscar, il momento dell'anno in cui il cinema italiano, fa una grande festa: sono uno stato mentale. Per poco meno di due ore vengono silenziate quelle voci di sfiducia, di pessimismo, che si fanno sentire ogni volta che il settore audiovisivo, ma sarebbe meglio dire ogni nostro prodotto sociale e culturale, prova a pensare in grande. "Yes (maybe) we can". Magari ce la facciamo, anche questa volta.