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Algeria

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Algeria
Algeria – Bandiera Algeria - Stemma
(dettagli) (dettagli)
"Dal popolo, per il popolo"
Algeria - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica Democratica Popolare di Algeria
Nome ufficiale ⵟⴰⴳⴷⵓⴷⴰ ⵜⴰⵎⴻⴳⴷⴰⵢⵜ ⵜⴰⵖⴻⵔⴼⴰⵏⵜ ⵜⴰⵣⵣⴰⵢⵔⵉⵜ
الجمهورية الجزائرية الديمقراطية الشعبية
Lingue ufficiali arabo, tamazight[1]
Altre lingue francese (seconda lingua di gran parte della popolazione)
Capitale Algeri  (3.415.811 ab. / 2011)
Politica
Forma di governo Repubblica presidenziale
Presidente Abdelaziz Bouteflika
Primo ministro Abdelmalek Sellal
Indipendenza Dalla Francia il 5 luglio 1962
Ingresso nell'ONU 8 ottobre 1962
Superficie
Totale 2.381.741 km² (10º)
 % delle acque trascurabile
Popolazione
Totale 39.500.000 ab. (2015) (35º)
Densità 16 ab./km²
Tasso di crescita 1,92% (2012)[2]
Nome degli abitanti Algerini
Geografia
Continente Africa
Confini Tunisia, Libia, Niger, Mauritania, Mali, Marocco
Fuso orario UTC +1 (CET)
Economia
Valuta Dinaro algerino
PIL (nominale) 209 329[3] milioni di $ (2012) (49º)
PIL pro capite (nominale) 5 583 $ (2012) (94º)
PIL (PPA) 272 509 milioni di $ (2012) (47º)
PIL pro capite (PPA) 7 268 $ (2012) (106º)
ISU (2011) 0,698 (medio) (96º)
Fecondità 2,2 (2011)[4]
Consumo energetico 0,08 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166 DZ, DZA, 012
TLD .dz, الجزائر.
Prefisso tel. +213
Sigla autom. DZ;
Inno nazionale Qassaman
Festa nazionale 1º novembre
Algeria - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Francia Algeria francese
 

Coordinate: 28°N 2°E / 28°N 2°E28; 2

L'Algerìa (in arabo: الجزائر‎, al-Jazāʾir; in tamazight: ⵍⵣⵣⴰⵢⴻⵔ, Dzayer), ufficialmente Repubblica Algerina Democratica e Popolare, è uno stato dell'Africa del nord, appartenente al Maghreb, parzialmente occupato dal deserto del Sahara. La sua capitale, Algeri, è eccentrica rispetto alla totalità del territorio e si situa all'estremo nord. Il suo nome identifica anche quello dell'intero paese.

In termini di superficie è il più grande stato del continente africano, dal 9 luglio 2011, quando il Sudan del Sud è diventato indipendente dal Sudan; è inoltre il più grande stato del mondo arabo nonché il decimo stato più esteso della Terra. Confina a nord con il mar Mediterraneo, mentre le frontiere terrestri si dividono con la Tunisia a nord est, la Libia a est, il Niger a sud est, il Sahara occidentale, la Mauritania, il Mali e il Marocco ad ovest.

L'Algeria è membro dell'Unione Africana e della Lega araba dal momento della sua indipendenza dalla Francia nel 1962, fa parte dell'OPEC dal 1969 e ha contribuito attivamente alla creazione, nel 1988, dell'Unione del Maghreb Arabo (UMA).

Costituzionalmente, l'Algeria è definita come un paese (nell'ordine) musulmano, arabo e amazigh (berbero).

Nome[modifica | modifica wikitesto]

Come si comprende facilmente dall'assonanza, questa nazione nordafricana prende il nome dalla sua capitale Algeri, città fondata dai berberi sulle rovine di una città romana; questa città vede la presenza nelle sue acque antistanti di alcuni grossi scogli (in arabo definiti al-Jazāʾir, "le isole"), da cui il nome.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia dell'Algeria.

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

I confini dell'Algeria includono un'ampia regione, che in epoca ebbe un'amministrazione indipendente. La zona più vitale del paese è certamente il Maghreb, che costituisce un settimo del territorio nazionale. Nel Maghreb confluiscono due sistemi di rilievi e pieghe, formatisi in due fasi dell'orogenesi alpina: l'Atlante Telliano e l'Atlante sahariano.

Parte del Sahara algerino

L'Atlante Sahariano, più antico del Tell (Paleozoico), ha subito fenomeni erosivi più significativi e raggiunge quindi altitudini inferiori. Le brevi catene di Ksour ("palazzi" in arabo), Amour, Ouled Nayl non oltrepassano i 2000 m di altezza. Fanno eccezione i massicci dell'Aurès (2328 m) e dell'Ahaggar (3000 m). All'interno si trova una successione di altopiani che variano in altezza fra i 600 e i 1200 m; più estesi a ovest, a est si uniscono alle catene del Tell per proseguire verso la Tunisia. Geomorfologicamente, l'Atlante Sahariano è caratterizzato da uno zoccolo archeozoico di rocce cristalline (predominanti micascisti e gneiss).

A più riprese il mare è penetrato nella zona, per cui le rocce più antiche sono coperte da strati sedimentari calcarei, arenarie e argille. Lo zoccolo cristallino emerge invece in corrispondenza dell'Ahaggar, che a tratti appare coperto da formazioni laviche basaltiche. L'importante degradazione meteorica subita dalla regione, e la conseguente frammentazione delle rocce superficiali, hanno portato a una morfologia desertica fra le più peculiari del mondo, con superfici rocciose erose dal vento (Hamad di Tademait) alternate ad aree sabbiose (Grande Erg Occidentale e Orientale) e ciottolose.

Le dune di Issaouane fotografate dagli astronauti di una missione spaziale

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

La rete idrografica algerina, come quella di gran parte dell'Africa mediterranea, è molto povera e limitata alla zona costiera. Gli unici fiumi a corso perenne sono quelli che da sud sfociano nel Mediterraneo (Tafna e Soummam). Essi raggiungono però solo modeste lunghezze. Dai rilievi dell'Atlante hanno origine corsi d'acqua a carattere torrentizio, che spesso non raggiungono il mare a causa della forte evaporazione, oppure vanno ad alimentare dei laghi salati chiamati shott[5] che, trascritti alla francese, diventano chott, e oasi.

La povertà d'acqua è alla base di uno dei gravi problemi che colpiscono la regione: la desertificazione, cioè la progressiva estensione verso nord delle terre desertiche. Però in Algeria è in corso un programma di difesa contro il deserto: si sta ergendo una barriera di cipressi e pini, lunga 1500 km e larga 20 km, per frenare questo fenomeno.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Pur appartenendo all'area climatica mediterranea, il Maghreb esibisce le caratteristiche tipiche di questo clima solo sulla costa. Ad Algeri, per esempio, la temperatura media annua si aggira sui 18 °C (media invernale 12 °C, estiva 24 °C) mentre presso l'alto Cheliff si registrano gelate invernali e temperature estive fino a 47 °C. Le precipitazioni sono in gran parte determinate dall'interazione fra le masse d'aria oceaniche, umide, e quelle secche continentali, di provenienza sahariana. Sul versante esterno del Tell, in alcune zone, cadono fino a 1000 mm di pioggia annua; negli altopiani interni i valori scendono a 300-400, per risalire solo sui pendii dell'Atlante sahariano. Nella zona sahariana il clima è estremamente arido, con escursioni termiche sia stagionali che giornaliere fortissime. Le precipitazioni sono inferiori ai 10 mm annui, con poche eccezioni (per esempio l'Ahaggar, con 200 mm).[6]

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Crescita demografica in Algeria dal 1961 al 2003

Gli abitanti di questo paese risultano essere 38.700.000 con una densità di 14 abitanti per km².

Di questi il 99% è composto da arabi e berberi (in particolare kabili e tuareg)[7]

Etnie[modifica | modifica wikitesto]

Donne algerine nei costumi tradizionali

La maggior parte della popolazione algerina è composta da una base etnica berbera, arricchita col passare dei secoli da elementi fenici, romani, bizantini, turchi e soprattutto arabi, infatti molti degli algerini si possono definire berberi arabizzati. Inoltre sono presenti i discendenti dei rifugiati musulmani cacciati dalla Spagna agli inizi del XVI secolo. Una discreta parte degli algerini discende invece dai turchi, la cui presenza risale al periodo ottomano.

Oltre alla popolazione berbera e araba l'Algeria presenta minoranze storicamente rilevanti. Si tratta della comunità europea e di quella ebraica. Gli europei erano di discendenza prevalentemente francese, còrsa e italiana, ma anche spagnola e maltese. Le comunità europee durante il colonialismo francese furono "unificate" sotto il termine Pieds-noirs, che includeva anche la comunità ebraica, ed andarono a comporre una numerosa ed influente minoranza. In seguito all'indipendenza dell'Algeria la stragrande maggioranza di europei ed ebrei lasciarono il Nordafrica per trasferirsi in Francia. Oggi europei ed ebrei raggiungono insieme solamente l'1% della popolazione algerina.

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

Segnale stradale in arabo, berbero e francese

Le lingue ufficiali del paese sono l'arabo e, dopo molti anni di battaglia e di politica di arabizzazione, il tamazight, a seguito della riforma costituzionale[1]. Il francese, residuo del periodo coloniale e largamente diffuso, è utilizzato prevalentemente nei centri urbani, dalle classi più agiate e in ambito economico.

Religioni[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa cattolica in Algeria e Storia degli ebrei in Algeria.

La maggior parte della popolazione (all'incirca il 99%) è di fede islamica. Il restante 1% si divide tra cattolici ed ebrei.[7]

Bologhine ibn Ziri, primo della dinastia degli Ziridi, fondatore di Algeri

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Algeria.

La storia dell'Algeria fu, fin dall'antichità, fortemente legata alle vicende dell'area del Mediterraneo. Controllata in successione da Fenici, Cartaginesi, Romani, Vandali e Bizantini, la regione divenne parte dell'impero ottomano, per entrare poi nei domini francesi durante il colonialismo. Come per molti altri Stati, l'indipendenza (ottenuta nel 1962) fu seguita da un lungo periodo di instabilità politica che in qualche misura si protrae ancora oggi.

Ordinamento dello Stato[modifica | modifica wikitesto]

Emiciclo dell'Assemblea popolare nazionale

Secondo la Costituzione (del 1976, modificata nel 1979 ed emendata nel 1988, 1989 e 1996), l'Algeria è una repubblica presidenziale democratica, sebbene di fatto il ceto militare eserciti ancora una grande influenza. La costituzione consente libertà di organizzazione dei partiti politici, purché approvati dal Ministero dell'interno che verifica che non siano su base confessionale, linguistica, razziale o regionale e che non ammettano né la violenza né influenze straniere.

Il Presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale, diretto e segreto per un mandato di 5 anni rinnovabile; è il capo

  • dello Stato: firma i decreti presidenziali, nomina le alte cariche della repubblica, ha diritto di grazia e di commutazione della pena, assegna decorazioni;
  • del Consiglio dei ministri: lo presiede, nomina e rimuove il primo ministro;
  • del Supremo consiglio di sicurezza: è responsabile della difesa nazionale, anche come capo delle forze armate;

Inoltre

  • guida la politica estera, conclude e ratifica i trattati internazionali;
  • ha il diritto di organizzare e indire referendum.

Il potere esecutivo è ripartito tra Presidente e Primo Ministro. Quest'ultimo gestisce i rapporti del governo con il Parlamento in base a un programma di governo (se sfiduciato deve dimettersi, ma la sfiducia successiva a due primi ministri comporta lo scioglimento del parlamento) e gestisce l'attuazione delle norme e l'amministrazione pubblica.

Il potere legislativo è bicamerale asimmetrico: l'Assemblea popolare nazionale conta 389 eletti a suffragio universale diretto per un mandato di 5 anni, mentre il meno potente Consiglio nazionale conta 144 membri, 2/3 eletti indirettamente dagli eletti nei consigli locali e ⅓ designati dal presidente, per un mandato di 6 anni (rinnovato per metà ogni tre anni). Il parlamento controlla l'azione del governo e approva le leggi; il diritto d'iniziativa legislativa spetta al capo del governo oltre che ai deputati (in numero minimo di 20).

Il potere giudiziario è costituito da magistrati di nomina presidenziale.

Suddivisioni storiche e amministrative[modifica | modifica wikitesto]

L'Algeria è divisa in 48 wilāyāt (province), ciascuna delle quali in è suddivisa in dāʾira, 548 per tutto il paese, a loro volta suddivisi in comuni, 1541, che rappresentano il terzo livello di suddivisione amministrativa del paese.[8]

La provincia prende il nome dalla città che ne è il capoluogo, così come le daʾira (circoscrizioni) e le baladiyyāt (comuni) prendono il nome dai loro capoluoghi. I governatori sono nominati dal Presidente e rispondono al ministro dell'Interno.

Province dell'Algeria numerate secondo l'ordine ufficiale


1: Adrar
2: Chlef
3: Laghouat
4: Oum el-Bouaghi
5: Batna
6: Béjaïa
7: Biskra
8: Béchar
9: Blida
10: Bouira
11: Tamanrasset
12: Tébessa
13: Tlemcen
14: Tiaret
15: Tizi Ouzou
16: Algeri
17: Djelfa
18: Jijel
19: Sétif
20: Saida
21: Skikda
22: Sidi Bel Abbes
23: Annaba
24: Guelma


25: Constantina
26: Médéa
27: Mostaganem
28: M'Sila
29: Mascara
30: Ouargla
31: Orano
32: El Bayadh
33: Illizi
34: Bordj Bou Arréridj
35: Boumerdès
36: El Tarf
37: Tindouf
38: Tissemsilt
39: El Oued
40: Khenchela
41: Souk Ahras
42: Tipasa
43: Mila
44: 'Ayn Defla
45: Naama
46: Aïn Témouchent
47: Ghardaïa
48: Relizane


Città principali[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Città dell'Algeria e Comuni dell'Algeria.

Le città più popolose dell'Algeria sono la capitale Algeri, che è l'unica con oltre due milioni di abitanti, Orano, che ha circa 800.000 abitanti, Costantina, Annaba e Blida.

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Ordinamento scolastico[modifica | modifica wikitesto]

Sistema sanitario[modifica | modifica wikitesto]

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Politica interna[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni in Algeria.
Abdelaziz Bouteflika, attuale Presidente dell'Algeria

L'Algeria (ufficialmente Repubblica Democratica Araba di Algeria) è retta dal 1999 dal presidente Abdelaziz Bouteflika. Uno studio[9] del 2010 della Freedom House di Washington ha sancito che l'Algeria non è un paese libero, che non vi è libertà di stampa e che non è una democrazia elettorale fino alla primavere arabe quando il popolo algerino si ribellò.

Nelle ultime elezioni presidenziali svoltesi il 17 aprile 2014 Abdelaziz Bouteflika è stato eletto Presidente per la quarta volta.

Nelle ultime elezioni parlamentari svoltesi il 10 maggio 2012 il Fronte di Liberazione Nazionale è risultato il partito maggiormente votato (17.35%).

Politica estera[modifica | modifica wikitesto]

Fa parte dell'Unione Africana (2002), della Lega Araba (1962), dell'Unione del Maghreb Arabo (1989), dell'Organizzazione della Conferenza Islamica (1969), del Movimento dei Non-Allineati (1961) e dell'OPEC (1969).

Economia[modifica | modifica wikitesto]

L'autostrada A1 nei pressi di Ghomri.

L'Algeria ha avuto a lungo un'economia ispirata al socialismo di stato. A partire dagli anni '90 il governo ha iniziato la transizione verso l'economia di mercato.

Il settore energetico, in particolare l'estrazione dei combustibili fossili, costituisce l'ossatura dell'economia algerina, generando circa il 30% del prodotto interno lordo e oltre il 95% del valore delle esportazioni. Il paese è il 17º al mondo per riserve petrolifere, stimate in 12,2 miliardi di barili. Altresì abbondanti le riserve di gas: con oltre 4500 miliardi di metri cubi l'Algeria è al decimo posto al mondo[10].

Agricoltura[modifica | modifica wikitesto]

L'agricoltura, condizionata dalla bassa produttività, non ha un ruolo importante nell'economia algerina: più della metà del fabbisogno alimentare viene soddisfatto dalle importazioni. Le principali coltivazioni forniscono grano, orzo, avena, patate, olive, uva, arance e datteri. Alla base dell'allevamento stanno ovini e caprini, ma anche bovini, cammelli e volatili. La silvicoltura fornisce legna, cortecce per la concia delle pelli e sughero. Importante la pesca: la flotta algerina cattura tonno, pesce spada, sardine, acciughe e crostacei.

Commercio estero[modifica | modifica wikitesto]

La bilancia commerciale dell'Algeria resta fortemente dipendente dal reddito generato dalla vendita di petrolio e gas, che nel 2007 da sola costituiva oltre il 97% delle esportazioni totali.[11]

Nel 2007, il volume delle esportazioni è stato pari a 63,3 miliardi di dollari contro i 26,1 miliardi di importazioni, con un surplus di 37,17 miliardi di dollari. Il principale partner commerciale dell'Algeria è l'Unione europea verso la quale si è avuta più della metà del commercio estero algerino; tra i singoli stati, gli Stati Uniti sono al primo posto con un volume di scambi di 19 miliardi dollari, seguiti da Italia e Spagna.

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Lo sviluppo del settore del turismo in Algeria è stato ostacolato dalla mancanza di specifiche strutture ricettive, ma dal 2004 un'ampia strategia di sviluppo turistico è stato messa in atto, con conseguente innalzamento degli standard qualitativi delle più moderne strutture ricettive.

Il paese conta sette siti dichiarati Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Tra questi Djémila, dove sono stati ritrovati i resti dell'antica città romana di Cuicul, e la casbah di Algeri, entrata a far parte del patrimonio nel 1992.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Giardino botanico di Hamma ad Algeri

La vegetazione naturale è rappresentata nel Tell dalla tipica macchia mediterranea, dagli agrumi e dagli ulivi; nelle parti più elevate e climaticamente favorite si estendono foreste la cui superficie è stata ridotta dall'opera dell'uomo in cerca di legname per i vari usi e di nuove terre da coltivare. Prevalgono le specie arboree a fogliame persistente, più capaci di conservare l'umidità acquisita nella stagione piovosa; dove invece le precipitazioni sono insufficienti a mantenere specie arboree, prevalgono arbusti e cespugli, in una formazione vegetale detta «boscaglia di giuggioli».

La steppa è caratterizzata da piante, erbacee e legnose, raccolte a macchie più o meno fitte; secondo la natura del suolo prevale l'alfa (Stipa tenacissima), l'artemisia (Artemisia herba alba), o il drinn (Aristida pungens) nelle zone sabbiose.

Caratteristica del deserto, che occupa l'85% del territorio algerino,[6] è l'assenza totale di vegetazione in vaste estensioni. Nessuna pianta permanente, infatti, per quanto possa ingegnarsi a difendersi contro l'aridità, può sopravvivere nei lunghi intervalli fra una precipitazione e l'altra; l'erba cresciuta subito dopo la pioggia resiste in vita soltanto pochi giorni. La vegetazione permanente è condizionata dalla presenza di acque sotterranee e si sviluppa unicamente nelle oasi o nel letto dei fiumi donde le piante spingono in profondità lunghissime radici.

Dromedario nel sud dell'Algeria

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Il Tell, che presenta clima e flora di tipo mediterraneo, non ospita specie animali diverse da quelle, selvagge o domestiche, presenti nei Paesi dell'Europa meridionale; nella regione steppica vivono gazzelle, mufloni, otarde e, almeno sino a tempi recenti, gli struzzi. Alcune specie animali, come gli elefanti, presenti in tempi storici nel territorio dell'attuale Algeria, sono scomparse del tutto. L'elemento animale tipico del Sahara, il dromedario, non è affatto autoctono, come si potrebbe pensare, ma è stato importato nei primi secoli dell'era cristiana e fatto oggetto di allevamento in considerazione delle sue caratteristiche particolarmente idonee alla vita del deserto nel quale è compagno indispensabile per l'uomo.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

L'architettura dell'Algeria è influenzata da numerosi stili: quello moresco, bizantino, spagnolo, islamico, francese ed ottomano. Questa contaminazione è presente, in particolar modo, nel nord del paese mentre, nella zona sahariana, sono presenti le tipiche costruzioni in color ocra e bianche.

Pittura e scultura[modifica | modifica wikitesto]

Dipinto di Bachir Yellès

Pur non essendo algerini, è importante sottolineare come artisti del calibro di Delacroix, Renoir, Matisse e Fromentin, a seguito della loro visita al paese a cavallo del XIX secolo e del XX sec, crearono un nuovo approccio all'uso della luce. Nel periodo coloniale nacque Mohammed Racim che, divenuto famoso in patria, fu molto apprezzato anche in Francia. Un noto pittore astratto fu Mohammed Khadda, allievo di Picasso a Parigi, divenne famoso con il suo ritorno in patria. Della stessa scuola furono M’Hammed Issiakhem e Choukri Mesli che si formarono anch'essi a Parigi. I più noti attuali pittori algerini, laureati del premio Abd-el-Tif d'Algeri, tra i quali Maurice Boitel, hanno contribuito al prestigio artistico dell'Algeria.

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli scrittori più rilevanti, nel panorama algerino, troviamo Mohammed Dib: romanziere molto prolifico con all'attivo più di una trentina di romanzi. Oltre a tale forma narrativa ha scritto anche delle favole per bambini, poesie e racconti brevi. Tale scrittore, così come molti altri suoi contemporanei, scrivevano in francese. Vinse il Grand Prix de la Francophonie de l'Academie Francaise nel 1994 e tra le opere di maggior pregio si ricorda la Nuit sauvage. Questa è una raccolta di tredici racconti che spiega la propria visione del mondo. Tra gli scrittori di lingua araba tradotti in italiano ricordiamo la poetessa e scrittrice Ahlam Mosteghanemi (La memoria del corpo, trad. it. di Francesco Leggio), Ahmad Rida Huhu, Gilali Khellas (La tempesta dell'isola degli uccelli, trad. it. di Jolanda Guardi), at-Tahar Wattar (Il terremoto, trad. it. di Jolanda Guardi), Ahmad al-Hamid Benhaduga (Domani è un altro giorno, trad. it. di Jolanda Guardi). Tra gli altri scrittori si indica Salim Bachi

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Il cinema algerino ha ricevuto significativi apprezzamenti nelle più importanti mostre internazionali. Tra questi il film vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes, Cronaca degli anni di brace, del 1975, diretto da Mohammed Lakhda-Hamina. Altro film algerino degno di nota è Indigènes, del 2006, di Rachid Bouchared[12] che è riuscito ad ottenere una nomination all'Oscar nel 2007.

Teatro

Tra gli uomini di teatro che hanno segnato un periodo della sua storia in Algeria ci sono Ould Abderrahmane detto Kaki e Kadour Naimi.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Sono conosciuti, anche a livello internazionale, i cantanti Khaled e Cheb Mami.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Nazionale di calcio algerina

L'Algeria ha partecipato alla Coppa d'Africa nel 2006 venendo eliminata al primo turno. Nel 2010 si classifica 4º alla Coppa d'Africa e si qualifica ai mondiali 2010 in Sudafrica e ai mondiali 2014 in Brasile. Alcuni giocatori algerini sono Abdelkader Ghezzal, Rafik Djebbour, Hassan Yebda, Sofiane Feghouli e Riyad Mahrez.

Il primo atleta algerino a vincere una competizione olimpica è stato Boughéra El Ouafi che vinse la medaglia d'oro per la maratona, gareggiando per la Francia, nell'Olimpiade del 1928 di Amsterdam.

Nell'atletica leggera spicca il mezzofondista Noureddine Morceli oro ai giochi olimpici 1996 di Atlanta nei 1500 m.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b http://nena-news.it/algeria-approvate-le-riforme-costituzionali/
  2. ^ (EN) Population growth rate, su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  3. ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
  4. ^ Tasso di fertilità nel 2011, data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  5. ^ in arabo: ‎, che significa "riva, sponda".
  6. ^ a b Algeria - Guida di viaggio: Ambiente - Lonely Planet Italia
  7. ^ a b Algeria: la guida e le notizie utili per il viaggio - Lonely Planet Italia
  8. ^ Suddivisione amministrativa sul sito del Ministero degli Interni d'Algeria
  9. ^ [graphics.eiu.com/PDF/Democracy_Index_2010_web.pdf Indice di democrazia (pdf)]
  10. ^ BP
  11. ^ Samira G., Algérie : La facture alimentaire plombe la balance commerciale, in le Maghreb 21/02/2008
  12. ^ Days of Glory (2006) - IMDb

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anthony Ham et al., Algeria, Torino, EDT/Lonely Planet, 2008. ISBN 978-88-6040-187-8.
  • Giampaolo Calchi Novati, Storia dell'Algeria indipendente. Dalla guerra di liberazione al fondamentalismo islamico, Milano, Bompiani, 1998. ISBN 978-88-452-3909-0.
  • Ferhat Mehenni, Algérie: la question kabyle, Paris, Michalon, 2004. ISBN 2-84186-226-7.
  • Francesco Tamburini, L'Algeria di Abdelaziz Bouteflika: un regime e la sua crisi, in "Africana", 2008, pp. 131–140.
  • Francesco Tamburini, Algeria: il lungo cammino verso la consacrazione del regime ibrido, in "Africa", LXV, 2010, pp. 82–103.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autorità VIAF: (EN137121776 · LCCN: (ENn79064760 · ISNI: (EN0000 0004 0529 7018 · GND: (DE4001179-3 · BNF: (FRcb11985213m (data)