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Contro la distruzione ambientale a Mori

category italia / svizzera | ambiente | cronaca author Thursday March 02, 2017 17:17author by Alternativa Libertaria/FdCA - Trentino Alto Adige Report this post to the editors

manifestazione del 12 febbraio

Domenica 12 febbraio, cinquecento persone hanno attraversato le strade di Mori per dire ancora una volta “Fissare il diedro subito. Resistere all'arroganza”. In centinaia siamo poi entrati nel cantiere per vedere da vicino la devastazione compiuta dalle ruspe e apporre su uno dei pochi muri a secco rimasti un enorme striscione: “Questa è devastazione, non sicurezza. Fermare i lavori, fissare il diedro subito”

Domenica 12 febbraio, cinquecento persone hanno attraversato le strade di Mori per dire ancora una volta “Fissare il diedro subito. Resistere all'arroganza”. In centinaia siamo poi entrati nel cantiere per vedere da vicino la devastazione compiuta dalle ruspe e apporre su uno dei pochi muri a secco rimasti un enorme striscione: “Questa è devastazione, non sicurezza. Fermare i lavori, fissare il diedro subito”. Una violazione di massa dei loro recinti. Un po' di gente avrebbe voluto togliere altre recinzioni, attraversare una parte di cantiere . Altri non erano d'accordo, per cui siamo usciti per continuare il corteo e finire la giornata in piazza Cal di Ponte.Il giorno prima della manifestazione il pd e l'amministrazione avevano dato avvio ad una campagna del terrore prevedendo il giorno della manifestazione,disordini,vetrate e macchine bruciate o danneggiate e chi più ne ha più ne metta..Invece la manifestazione si è svolta in maniera pacifica e quel giorno dopo giorni di militarizzazione del paese, dell'esercito manco l'ombra..Solamente 2 vigili urbani per regolare il traffico.
Somma urgenza definita dall'assessore Mellarini il 23 maggio 2016.Dopo il 18 gennaio si è lavorato x distruggere prima possibile i terrazzamenti delle fratte e non per mettere in sicurezza il diedro.Dopo la manifestazione del 12 febbraio la polizia è sparita,i terrazzamenti distrutti,il diedro ovviamente non è stato messo in sicurezza ,il faro che lo illuminava dal comune è stato spento ,i lavori rallentati e nel cantiere solo 4 lavoratori e un geometra. Con il diedro di roccia pericolante non ancorato,le fratte distrutte,i lavori che dureranno mesi e la gente non evacuata nelle case,in caso di crollo improvviso della roccia,i massi non incontrerebbero nessuna barriera Con la distruzione dei terrazzamenti forse l'amministrazione pensava di aver demolito le speranze e la voglia di lottare della "Tribù delle fratte",ma si sbagliavano di grosso.Infatti dopo le varie assemblee settimanali sabato si è deciso di organizzare una nuova forma di protesta denominata " se per loro è normale distruggere le fratte,noi blocchiamo la normalità".Sabato mattina per circa 2 ore c'è stato il blocco del traffico sulla statale, causato dal continuo attraversamento della strada sulle strisce pedonali e conseguente volantinaggio da parte di circa 40 persone .Qualche automobilista ha capito e si è interessato per conoscere le motivazioni della protesta,qualcuno si è infuriato e qualcuno dopo ingiurie si è limitato alla retromarcia.
Ieri in occasione della seduta comunale straordinaria alcuni attivisti nonostante le forze dell'ordine chiamate dal sindaco, hanno fatto irruzione in comune per appendere uno striscione con la scritta"siamo venuti a portarvi un pò delle vostre macerie" e spargendo la terra delle fratte nell'aula consiliare..Ovviamente il sindaco come suo solito ha minacciato denunce e provvedimenti per aver, a detta di lui, ostacolato la democrazia..La risposta di uno degli esponenti più anziani della tribù al sindaco è stata:"questa non è illegalità,questa è resistenza alla vostra illegalità".Ovviamente non ci si ferma qua, la lotta prosegue!

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