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Campionato mondiale di calcio 2002

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Campionato mondiale di calcio 2002
2002년 FIFA월드컵 한국/일본
2002-nyeon FIFA Woldeukeop Hanguk/Ilbon
2002 FIFAワールドカップ韓国/日本
2002 FIFA Warudokappu Kankoku/Nihon
Logo della competizione
Competizione Campionato mondiale di calcio
Sport Football pictogram.svg Calcio
Edizione 17ª
Date 31 maggio - 30 giugno 2002
Luogo Corea del Sud Corea del Sud
Giappone Giappone
(20 città)
Partecipanti 32 (198 alle qualificazioni)
Impianto/i 20 stadi
Risultati
Vincitore Brasile Brasile
(5° titolo)
Secondo Germania Germania
Terzo Turchia Turchia
Quarto Corea del Sud Corea del Sud
Statistiche
Miglior giocatore Germania Oliver Kahn
Miglior marcatore Brasile Ronaldo (8)
Incontri disputati 64
Gol segnati 161 (2,52 per incontro)
Pubblico 2 705 134
(42 268 per incontro)
Cronologia della competizione
Left arrow.svg 1998 2006 Right arrow.svg

Il campionato mondiale di calcio 2002 o Coppa del Mondo FIFA del 2002 (nome ufficiale: 2002 FIFA World Cup Korea/Japan, noto anche come Corea del Sud-Giappone 2002) è stata la diciassettesima edizione del campionato mondiale di calcio per squadre nazionali maggiori maschili che si svolse in Corea del Sud e in Giappone dal 31 maggio al 30 giugno.

Fu vinto dal Brasile, che così partecipò alla terza finale consecutiva dopo il 1994 e 1998, eguagliando il record della finalista sconfitta (Finale del campionato mondiale di calcio 1982, 1986 e 1990) e vinse il suo quinto mondiale.

È stato il primo mondiale che ha visto 23 giocatori convocati per squadra invece dei 22 precedentemente concessi, nonché l'ultimo che adottasse la regola del golden goal, come anche l'ultimo in cui è stata concessa la qualificazione automatica alla nazionale campione del mondo in carica: la Francia vincitrice in casa nel 1998 che viene in questa edizione eliminata alla fase ai gironi senza segnare alcun gol.

Inno ufficiale dell'evento era il brano Boom di Anastacia.

Il campionato diventò famoso per il fatto che il governo sudcoreano pagò alcuni arbitri che avrebbero arbitrato le partite in cui avrebbe giocato la nazionale sudcoreana, approfittando del fatto che i mondiali si sarebbero svolti in casa, a causa dello scarso livello di bravura della nazionale.

Assegnazione[modifica | modifica wikitesto]

Come deciso dalla FIFA nel maggio 1996 a Zurigo, per la prima volta nella storia i campionati mondiali di calcio erano organizzati da due Paesi, il che significava anche che per la prima volta tre squadre (la Nazionale sudcoreana, la Nazionale giapponese come ospitanti e la Nazionale francese campione del mondo in carica) erano ammesse di diritto alla fase a gironi. Per la prima volta il campionato si svolgeva fuori dall'Europa e dall'America.

Nello stesso anno la Corea del Nord si rese disponibile per organizzare il mondiale congiuntamente con la Corea del Sud. È la prima volta che lo Stato coreano, noto per il dispotismo e la sua dittatura comunista, apre le porte ad un evento di portata mondiale. Il presidente Sepp Blatter, contento dell'interesse, aggiunse che la proposta sarebbe stata accettata soltanto se ci fosse stata intesa tra le due Coree. La FIFA era accondiscendente in quanto ci sarebbe stata l'opportunità di disputare partite di rilievo in alcuni impianti di grande capienza della Corea del Nord, tra cui il Rungrado May Day Stadium, da 150.000 posti, il più grande stadio del mondo, che avrebbe potuto ospitare la finale.

Dopo diversi incontri tra delegazione Nord e Sudcoreana, la Corea del Sud ha ufficializzato la candidatura congiunta con il solo Giappone. È stato precisato che la situazione di politica ferrea in Nord Corea renderebbe difficile l'approdo di turisti nel paese. A questa si aggiunge anche uno sviluppo economico e industriale tra i più poveri del mondo.

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Questa edizione della Coppa del Mondo è stata segnata da numerose critiche, a partire dalla sua assegnazione. Inizialmente Corea del Sud e Giappone non avevano sostenuto una candidatura congiunta, ma separata. Il terzo paese candidato era il Messico. Il 31 maggio 1996 il Comitato esecutivo della FIFA, in seguito all'accordo raggiunto tra Japan Football Association e Korea Football Association per una candidatura congiunta, scelse i due Stati asiatici "per acclamazione" come organizzatori dei Mondiali 2002. Ma i problemi non tardano a farsi sentire: il budget per la costruzione degli stadi e l'organizzazione dell'evento sfora di gran lunga quello preventivato, raggiungendo i 5 miliardi di dollari (all'epoca dei fatti divenne la Coppa del Mondo più costosa di sempre). Due impianti costruiti per il mondiale non furono usati: il Toyota Stadium, situato ad Aichi e l'Ajinomoto Stadium di Chōfu

A testimonianza della cattiva promozione da parte degli organizzatori, la vendita dei biglietti calò notevolmente rispetto alle edizioni precedenti: si passò dai 3.58 milioni di spettatori di USA 94 e i 2.8 milioni di Francia 98 a poco più di 2.7 milioni di spettatori di questa edizione, quando la FIFA contava di raggiungere nuovamente il traguardo di 3.5 milioni di spettatori.

Infine, a causare non poche polemiche, furono alcuni arbitraggi. Tra direttori di gara più criticati: l'ecuadoriano Byron Moreno, il brasiliano Carlos Simon, l'egiziano Gamal Al-Ghandour, il sudcoreano Kim Young-Joo, il cinese Jun Lu, l'inglese Graham Poll e lo scozzese Hugh Dallas. Gli errori arbitrali furono tali da obbligare la FIFA a designare, in occasione delle semifinali e delle finali, solo arbitri europei e di chiara fama: così le semifinali furono dirette dallo svizzero Urs Meier e il danese Kim Milton Nielsen e la finale andò a Pierluigi Collina. In seguito, la FIFA rivide in parte la sua scelta, a seguito delle proteste di molti direttori di gara, visto che alcuni arbitri non europei, soprattutto quelli africani e medio-orientali, diressero egregiamente gli incontri per i quali erano stati designati. Pertanto la finale per il 3º posto venne affidata all'arbitro kuwaitiano Saad Mane.

Stadi[modifica | modifica wikitesto]

La Corea del Sud e il Giappone hanno fornito 20 stadi (record di impianti utilizzati), 10 a testa, molti dei quali costruiti per il campionato.

Corea del Sud[modifica | modifica wikitesto]

Città Stadio Posti Anno
Taegu Daegu World Cup Stadium 68.014 2001
Seul Seoul World Cup Stadium 63.961 2001
Pusan Busan Asiad Stadium 55.982 2001
Incheon Incheon Munhak Stadium 52.179 2002
Ulsan Munsu Football Stadium 43.550 2001
Suwon Suwon World Cup Stadium 43.188 2001
Gwangju Gwangju World Cup Stadium 42.880 2001
Jeonju Jeonju World Cup Stadium 42.391 2001
Seogwipo Jeju World Cup Stadium 42.256 2001
Daejeon Daejeon World Cup Stadium 40.407 2001

Giappone[modifica | modifica wikitesto]

Città Stadio Posti Anno
Yokohama International Stadium 70.000 2001
Saitama Saitama Stadium 63.000 2001
Fukuroi Shizuoka Stadium Ecopa 50.600 2001
Osaka Nagai Stadium 50.000 1964
Rifu Miyagi Stadium 49.000 2000
Ōita Stadium Big Eye 43.000 2001
Niigata Niigata Stadium 42.300 2001
Sapporo Sapporo Dome 42.000 2001
Kashima Kashima Stadium 42.000 1993
Kōbe Kobe Wing Stadium 42.000 2001

Pallone ufficiale[modifica | modifica wikitesto]

Il Fevernova, pallone dei Mondiali 2002.

Il pallone utilizzato per i Mondiali 2002 fu il Fevernova della Adidas, che aveva uno stile simile al Tango (pallone della medesima marca).

Questo pallone è stato notoriamente criticato per essere troppo leggero, ma con esso durante il torneo sono stati segnati alcuni gol spettacolari. Il pallone è stato anche accusato di una serie di cambiamenti improvvisi di traiettoria durante la fase a eliminazione diretta.

Squadre partecipanti[modifica | modifica wikitesto]

UEFA (15 squadre)

CONMEBOL (5 squadre)

CAF (5 squadre)

AFC (4 squadre)

CONCACAF (3 squadre)

NB: Corea del Sud e Giappone qualificate d'ufficio come Nazioni ospitante, Francia qualificata d'ufficio come Campione del mondo in carica.

Convocazioni[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Convocazioni per il campionato mondiale di calcio 2002.

Qualificazioni[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Qualificazioni al campionato mondiale di calcio 2002.

Fase finale[modifica | modifica wikitesto]

Piazzamenti delle nazionali

Gruppo A[modifica | modifica wikitesto]

Il 31 maggio, il Mondiale nippo-coreano apre i battenti con una colorata cerimonia d'apertura e la gara tra la Francia Campione d'Europa, del Mondo e detentrice della Confederations Cup e il Senegal, vice-campione d'Africa e al suo esordio mondiale. Il tecnico francese Roger Lemerre punta sul gruppo pluridecorato degli ultimi 4 anni e lascia a casa molti giovani dell'Under-21; già dalla prima gara, però, complice uno Zinédine Zidane fermo per un infortunio rimediato in un'amichevole pre-Mondiale contro la Corea del Sud, i giocatori selezionati appaiono poco brillanti e per niente decisivi.[1]

Il Senegal, guidato dall'allenatore francese Bruno Metsu e con una rosa composta per gran parte da giocatori militanti nel campionato francese,[2] resiste agli attacchi dei transalpini per tutto il primo tempo. Nonostante il palo di David Trezeguet al 22°, alla mezz'ora del primo tempo un contropiede di El Hadji Diouf porta al gol Papa Bouba Diop. Gli africani nella ripresa colpiscono anche una traversa con Khalilou Fadiga (in replica al legno di Thierry Henry) e, grazie anche ad una gara positiva del loro estremo difensore Tony Sylva, riescono ad ottenere la loro prima vittoria. Il giorno seguente è la Danimarca a superare l'Uruguay, di ritorno ai Mondiali dopo un'assenza durata 12 anni. La squadra di Morten Olsen si rivela rapida e pericolosa in attacco e vince grazie alla doppietta di Jon Dahl Tomasson, realizzata in chiusura di primo e secondo tempo; inutile il goal uruguaiano dalla distanza di Darío Rodríguez, al 1º della ripresa.

Nella seconda tornata di incontri, il pareggio ottenuto da Danimarca e Senegal nello scontro al vertice porta entrambe le selezioni a quota quattro punti. È ancora Tomasson ad aprire le marcature su rigore dopo un fallo di Salif Diao, ma nella ripresa, ancora Diao sigla il pari dopo una corsa senza palla in contropiede di oltre settanta metri; lo stesso calciatore africano si farà poi espellere, ma il risultato resterà invariato. La Francia invece, ridotta in 10 per l'espulsione di Henry alla mezz'ora del primo tempo, è costretta sullo 0-0 dall'Uruguay.[2]

Si arriva così alla terza e decisiva giornata con i campioni del Mondo costretti a vincere con due gol di scarto contro la Danimarca per non andar fuori già al primo turno. Zidane, schierato in campo anche se in condizioni fisiche piuttosto precarie, non apporta conseguenze significative al gioco dei francesi e la Danimarca passa dapprima in vantaggio con Dennis Rommedahl per poi raddoppiare con Tomasson (al quarto gol in tre gare). La Francia è, a sorpresa,[2] fuori dai Mondiali, con un solo punto ottenuto in tre gare e nessuna rete segnata. È il peggior risultato per una Nazionale campione del mondo in carica nella storia dei Mondiali. Nell'altro incontro, il Senegal rischia di compromettere il passaggio del turno dopo essersi portato sul 3-0, grazie alle reti di Fadiga e Papa Bouba Diop (autore di una doppietta), ma riesce a ottenere la qualificazione.[2]

Gruppo B[modifica | modifica wikitesto]

Nella gara d'esordio del Gruppo B, il Paraguay è impegnato contro il Sudafrica. Il commissario tecnico dei sudamericani, Cesare Maldini – il più anziano della manifestazione con i suoi 70 anni – viene criticato dalla stampa sudamericana,[3] che lo accusa di aver sprecato il doppio vantaggio del primo tempo, con una seconda frazione di gioco molto difensivista che permette la rimonta del Sudafrica, conclusasi al 90º con un gol su rigore di Quinton Fortune. La Spagna, invece, è impegnata contro l'esordiente Slovenia e vince 3-1.

Nella seconda giornata, gli iberici replicano contro il Paraguay, anche stavolta condannato da un rigore, messo a segno dall'esperto Fernando Hierro. Gli africani, così, approfittano del secondo passo falso dei latinoamericani e, superando di misura la Slovenia, si portano ad un passo dal turno successivo. Nell'ultima tornata la Spagna, ricca di riserve e guidata da Gaizka Mendieta, vince 3-2 contro il Sudafrica mentre in contemporanea in Paraguay-Slovenia i biancorossi – pur in inferiorità numerica dalla mezz'ora del primo tempo – rimontano l'iniziale vantaggio di Ačimovič grazie ai due nuovi entrati Campos e Cuevas, quest'ultimo autore di una doppietta. Il Sudafrica scivola quindi in terza posizione superato dal Paraguay di Cesare Maldini.

Gruppo C[modifica | modifica wikitesto]

Nel gruppo C, i vice-campioni in carica del Brasile trovano la Turchia, la Costa Rica e l'esordiente Cina. Si comincia con Brasile-Turchia e i sudamericani vanno subito sotto, grazie ad un gol di Hasan Şaş. Al 4º della ripresa Ronaldo pareggia i conti e i brasiliani rientrano in partita, senza però riuscire a concretizzare alcuna occasione. All'85º l'arbitro sudcoreano Kim Young-Joo espelle Alpay Özalan per fallo da ultimo uomo su Rivaldo e assegna un rigore al Brasile: in realtà le telecamere mostreranno che il fallo era avvenuto fuori area. Il fantasista del Barcellona, segna dal dischetto il 2-1 e dopo qualche minuto è di nuovo protagonista di un episodio contestato: preso sulla caviglia da una pallonata di Hakan Ünsal, inscena una simulazione, con lo scopo di guadagnare minuti preziosi e causando, inoltre, l'espulsione dell'avversario. Per questa simulazione riceverà una multa.[4]

Sull'altro campo di giornata, la Cina – davanti a 40.000 sostenitori giunti ad assistere all'esordio mondiale del proprio Paese – viene battuta in pochi minuti dalla Costa Rica, che vince grazie alle reti di Gómez e Wright. Nella seconda giornata, anche i verdeoro sconfiggono facilmente i cinesi guidati da Bora Milutinović, decretandone l'eliminazione anticipata: è il quinto mondiale consecutivo con la quinta squadra diversa per l'allenatore serbo e la terza sconfitta con il Brasile. Nella sfida tra Turchia e Costa Rica, invece, Parks, pareggiando a 4 minuti dalla fine il gol iniziale del turco Emre, mette quasi al sicuro la qualificazione della sua squadra. Negli ultimi incontri del girone però, la seconda larga vittoria del Brasile (5-2 alla Costa Rica), spegne le ambizioni dei centramericani e spiana la strada ai turchi, che, con tre gol ai cinesi, passano il turno come secondi, dietro ai brasiliani.[5]

Gruppo D[modifica | modifica wikitesto]

Nel quarto raggruppamento, la testa di serie d'ufficio è la Corea del Sud padrona di casa; il girone è completato da Stati Uniti, Polonia e Portogallo: le due europee tornano al Mondiale dopo l'ultimo disputato nel 1986. Nell'incontro d'esordio la Nazionale ospitante colpisce due volte i polacchi. Il Portogallo, invece, rimedia una sconfitta contro gli Stati Uniti d'America. Dopo uno svantaggio iniziale di tre reti, infatti, i lusitani tentano una rimonta, ma il match si conclude per 3-2. Nella seconda giornata, gli USA confermano la buona impressione fatta a Suwon contro i portoghesi e costringono al pari la Corea del Sud, che sbaglia anche un rigore nel primo tempo e si salva solo a 10 minuti dalla fine con Ahn Jung-Hwan.

Rispetto all'esordio, i lusitani cambiano atteggiamento tattico e formazione titolare e segnano 4 gol ai polacchi (tripletta di Pauleta e rete di Rui Costa). Al terzo turno, quindi, si incrociano da un lato USA e Polonia e dall'altro Corea e Portogallo. Agli Stati Uniti basterebbe anche un pari; ma la Polonia si scuote e vince d'orgoglio (1-3). Intanto, sul campo di Incheon va in scena una partita accesa tra Corea del Sud e Portogallo: i nervi dei lusitani sono tesi e, al 26º João Pinto, commette un fallo da dietro su Park Ji-Sung nella zona di centrocampo; l'arbitro, l'argentino Sánchez, lo espelle.

I lusitani ci provano con le forze residue, ma l'arbitro non fa sconti ed espelle un po' frettolosamente anche Beto, per doppia ammonizione[6]. I padroni di casa, che fino ad allora avevano controllato lo 0-0 che avrebbe qualificato entrambe le squadre, accelerano e vanno in gol con Park, assicurandosi il primo posto nel girone e regalando il passaggio del turno agli USA. Inutili sono gli sforzi finali dei portoghesi, che sfiorano la rete del pareggio con Figo (calcio di punizione fuori di poco), Nuno Gomes (inciampato sul pallone mentre era solo davanti al portiere) e Sergio Conceicao (che colpisce il palo interno una bella girata)[7].

Gruppo E[modifica | modifica wikitesto]

Nella gara d'esordio del gruppo E, si scontrano Camerun ed Irlanda. Una frazione di gioco a testa e un gol per parte decretano il risultato finale di 1-1. La Germania di Michael Ballack e Miroslav Klose, invece, si presenta al mondiale con una Nazionale dotata di buona solidità.[8] Nella gara iniziale, il divario tecnico esistente nei confronti degli avversari dell'Arabia Saudita minimizza i problemi tecnici degli europei, che vincono per 8-0, con Klose in ottima forma.[9] Tuttavia, nel successivo incontro con l'Irlanda, la Germania appare in peggior forma; contro gli irlandesi, infatti, il cannoniere Klose prova a replicare la prestazione precedente, mettendo a segno di testa il quarto gol in due gare, ma Robbie Keane segna a pochi secondi dalla fine. Tatticamente molto organizzata e fisica, l'Irlanda si presenta così imbattuta al terzo e decisivo turno, contro l'Arabia Saudita, reduce da una discreta prova contro il Camerun (sauditi battuti per 1-0, con gol di Samuel Eto'o). Il 3-0 degli irlandesi sugli asiatici qualifica la formazione d'oltremanica. Alla Germania, invece, bastano due reti (in una gara con 15 ammoniti e un espulso per parte) per aver ragione del Camerun, con il 2-0 siglato dal solito Miroslav Klose.

Gruppo F[modifica | modifica wikitesto]

Per una peculiare combinazione in fase di sorteggio, Argentina, Inghilterra, Svezia e Nigeria si ritrovano una contro l'altra – in quello che è il girone più difficile del Mondiale[2] – a lottare per due posti agli ottavi. L'Argentina, che ha inutilmente chiesto alla FIFA di poter ritirare la maglia numero 10 in onore a Diego Armando Maradona,[10] arriva da favorita per la vittoria finale e s'affida a Verón in regia e a Batistuta in attacco; tanto basta a chiudere la pratica nella gara d'esordio contro una Nigeria sperimentale e ricca di giovani. Gli africani, all'altezza della situazione, pagano l'infortunio di Kanu dopo pochi minuti di gioco e la mancanza di esperienza a livello internazionale. Esordio poco brillante, invece, per l'Inghilterra: tuttavia, la Svezia non approfitta della scarsa vena dei britannici e la gara finisce 1-1.

La Nigeria "sperimentale" non può nulla, nel secondo incontro, nemmeno contro la Svezia. Henrik Larsson, con una doppietta, porta così la sua nazionale a un passo dagli ottavi. Argentina e Inghilterra, antiche rivali, si ritrovano una contro l'altra dopo quattro anni dall'ottavo di finale vinto dai sudamericani ai rigori. Beckham, al tempo criticato per la sua espulsione che aveva compromesso l'incontro, stavolta risulta decisivo, realizzando un calcio di rigore.[2]. Nella tornata decisiva, l'Inghilterra chiude il girone al secondo posto ma a pari punti con la Svezia, controllando il match contro la Nigeria e accontentandosi del pari. All'Argentina servirebbe una vittoria sugli svedesi per qualificarsi, ma la nazionale scandinava non concede niente e stacca il biglietto per gli ottavi grazie ad un pareggio. Quella dell'Argentina è la nuova, sorprendente e prematura eliminazione dopo quella dei Campioni del Mondo della Francia, nel Gruppo A.[2]

Gruppo G[modifica | modifica wikitesto]

Il Gruppo G è così composto: c'è l'Italia di Giovanni Trapattoni, vice campione d'Europa in carica; c'è l'esordiente Ecuador; c'è la Croazia, squadra rivelazione dei Campionati di quattro anni prima con il suo 3º posto e infine c'è il Messico. Nonostante le preoccupazioni del Commissario Tecnico italiano riguardo all'undici sudamericano ed in particolare per il terzino De La Cruz[11], l'Italia apre il suo cammino mondiale con una facile vittoria maturata grazie ad una doppietta di Christian Vieri;[5] lo stesso fa il Messico, che porta in goal il suo numero 10 Blanco su calcio di rigore e batte la Croazia.

Nella seconda tornata, la compagine slava si rivela un ostacolo ben più grave del previsto nel cammino degli "Azzurri" verso gli ottavi di finale: il primo campanello d'allarme è l'infortunio di Alessandro Nesta che deve lasciare anzitempo il campo – come successo nel 1998 e come succederà poi nel 2006. All'inizio del secondo tempo, però, Christian Vieri fa goal di testa, ma il fischietto inglese Graham Poll annulla per fuorigioco, che si rivelerà poi inesistente;[5] il centravanti dell'Italia, però, si ripete dopo pochi minuti, in un'azione molto simile e stavolta porta in vantaggio l'Italia. In tre minuti, la Croazia dapprima aggancia gli Azzurri con la rete di Ivica Olić, e poi ribalta il risultato con una serie di rimpalli che portano in gol Milan Rapaić. A pesare sulla sconfitta italiana, anche un palo interno che Francesco Totti colpisce al 40° su punizione e un goal annullato a Marco Materazzi (che segna addirittura dalla difesa) per un presunto fallo di Filippo Inzaghi.[12][13]

Nella stessa giornata, invece, il Messico, battendo 2-1 gli ecuadoriani, li estromette di fatto dalla corsa per la qualificazione e si porta a quota 6, in testa al girone. L'Italia – con Nesta recuperato – arriva all'ultima giornata, consapevole di dover battere il Messico capolista per continuare il cammino. Al 14° è Filippo Inzaghi a portare in vantaggio la Nazionale italiana ma il segnalinee lo vede erroneamente partire in fuorigioco e annulla. Al 34° è l'attaccante messicano Jared Borgetti ad inventare un pregevole goal di testa, con la palla che cambia traiettoria prima di insaccarsi nell'angolino alto alla sinistra di Gianluigi Buffon. Tuttavia, all'inizio del secondo tempo, sull'altro campo di giornata, l'Ecuador passa in vantaggio, spianando la strada all'Italia. Gli Azzurri, virtualmente qualificati, capitalizzano il passaggio del turno trovando il gol dell'idolo locale Del Piero (di testa, su semirovesciata di Vincenzo Montella, al quale poco prima era stato annullato un goal regolare).[14] Si qualificano dunque Italia e Messico.

Gruppo H[modifica | modifica wikitesto]

Il Gruppo H è composto da Giappone, Belgio, Russia e Tunisia. Ad aprire sono i padroni di casa, ai quali tocca riscattare gli zero punti nel girone eliminatorio del Mondiale di Francia. L'avversario è il Belgio: a passare in vantaggio sono proprio gli ospiti ma i nipponici, trascinati dai propri sostenitori, riescono a reagire pareggiando subito dopo e portandosi anche in vantaggio; vantaggio che, però, sfuma a gara inoltrata con il Belgio che chiude la partita sul 2-2. Sull'altro campo, invece, la Russia ottiene una facile vittoria per 2-0 a scapito della Tunisia.

Nella tornata successiva, il Giappone fa risultato pieno contro i russi con la prima vittoria in una gara dei Mondiali, mentre nell'altro incontro, Belgio e Tunisia si accontentano del pari. Con un 2-0 maturato nel secondo tempo ai danni dei tunisini, il Giappone si assicura di giocare su campi amici gli ottavi di finale. Il Belgio, invece, che arrivava dal pareggio con gli africani, rimane virtualmente fuori dal mondiale per mezz'ora, prima di segnare due reti che valgono la vittoria contro la Russia.[5]

Ottavi di finale[modifica | modifica wikitesto]

Il primo ottavo di finale vede di fronte la Germania di Rudi Völler ed il Paraguay di Cesare Maldini. La partita è giocata su ritmi molto bassi da ambo le parti e lo 0-0 sembra inevitabile, ma una rete allo scadere di Oliver Neuville regala il passaggio del turno ai tedeschi.

Nell'ottavo seguente, l'Inghilterra, complici due leggerezze del portiere della Danimarca Thomas Sørensen, vince con un netto 3-0.[9]

Il giorno dopo si affrontano le due sorprese Svezia e Senegal: l'avvio è vivace, con gli svedesi che passano subito in vantaggio con il centravanti Larsson, ma si fanno raggiungere da un goal da fuori area di Camara. Si va ai supplementari e Ibrahimović, appena entrato, sfiora il golden gol con un'azione personale. Alla fine, però, sono gli africani a festeggiare, grazie al nuovo gol di Camara: si tratta della seconda, storica qualificazione di una squadra del continente nero ai quarti di finale; c'era riuscito solo il Camerun ad Italia '90 (e ci riuscirà, qualche anno dopo, a Sudafrica 2010, anche il Ghana).

Non meno emozionante è la sfida serale tra Spagna e Irlanda: gli iberici controllano la partita nel primo tempo e vanno in vantaggio. Poi, però, il CT José Antonio Camacho sceglie un atteggiamento prudente e toglie dal campo Fernando Morientes e Raúl, affidando il reparto avanzato alla giovane ala Albert Luque. L'Eire preme e, dopo un rigore fallito, va in rete al 90º con Keane, ancora su tiro dagli 11 metri, costringendo così ai tempi supplementari gli spagnoli. La formazione iberica, ormai senza punte né più cambi disponibili, rimane asserragliata in difesa, affidandosi ai calci piazzati e ai tiri dalla lunga distanza, mentre gli irlandesi assediano l'area di rigore avversaria, fino al triplice fischio: si va quindi ai calci di rigore. Dal dischetto, sono cinque i rigori sbagliati: due per gli spagnoli e tre per gli irlandesi. Il tiro decisivo è di Gaizka Mendieta, che manda la Spagna ai quarti di finale, appuntamento a cui la Roja mancava dall'edizione 1994.[9] L'Irlanda sarà l'unica squadra, assieme al vincitore Brasile, a chiudere il torneo imbattuta: secondo la FIFA, infatti, le sconfitte ai rigori vanno contate, ai fini statistici, come pareggi.

Gli ottavi di finale mettono di fronte per la prima volta in una fase finale anche le due compagini della CONCACAF: gli USA, che cercano la loro prima qualificazione ai quarti di finale (se si esclude il risultato conseguito nella Coppa Rimet del 1930), e il Messico del giovane capitano Rafa Márquez. Proprio Márquez finirà anzitempo la gara, per una testata rifilata allo statunitense Cobi Jones. Quanto alla cronaca, l'esito della gara arride agli americani, che mettono in luce il talento di Landon Donovan e tengono a centrocampo grazie all'esperienza del capitano Claudio Reyna. In serata, il Brasile si scontra con un Belgio in crescita, che chiude tutti gli spazi, pressa e attacca in velocità, e si vede annullare sullo 0-0 un gol regolare.[9] I verdeoro sfruttano l'occasione e colpiscono con i campioni Ronaldo e Rivaldo, evitando lo spettro dei supplementari.

Chiudono il quadro degli ottavi le due sfide delle compagini ospiti. Nella gara con la Turchia, il Giappone termina la sua buona avventura ai Mondiali casalinghi: ai turchi basta un solo tiro in porta in 90 minuti (è Umit Davala a realizzarlo) per vincere la partita e passare ai quarti. A Daejon, l'Italia trova la Corea del Sud. I giornali locali, nei giorni precedenti, danno per sicuro il passaggio del turno dei padroni di casa e, durante la partita, i tifosi coreani esibiscono lo slogan "Again 1966!", a ricordo dell'1-0 rifilato dalla Corea del Nord agli Azzurri nel mondiale inglese di quell'anno.[15] Nel film ufficiale del mondiale 2002, Trapattoni dichiarerà di ricordare che l'arbitro non rispose ai saluti dei giocatori italiani prima di entrare in campo.

L'Italia, senza Nesta (alle prese con i postumi dell'infortunio), né Cannavaro (squalificato), vacilla nei primi minuti: dopo 4', la Corea potrebbe già approfittarne su di un calcio di rigore concesso dall'arbitro Byron Moreno, ma Buffon intuisce la traiettoria del tiro di Ahn e devia in calcio d'angolo. L'Italia si riassesta e va in gol al 18º: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, è Christian Vieri (al quarto centro personale, nono complessivo ai Mondiali) a portare la sua nazionale in vantaggio. Nel secondo tempo, nonostante le difficoltà ambientali e diversi scontri al limite (Francesco Coco finirà la gara con una vistosa fasciatura alla testa; Gianluca Zambrotta subisce un brutto fallo da tergo da Choi e s'infortuna; Del Piero riceve una gomitata a gioco fermo da Kim Tae-Young; Paolo Maldini prende un calcio in testa a palla lontana non sanzionato dall'arbitro)[16], l'Italia argina le avanzate coreane e sfiora a più riprese il raddoppio. A due minuti dalla fine, però, Seol Ki-Hyeon pareggia approfittando di una leggerezza di Christian Panucci. Si va così ai tempi supplementari, dove l'Italia si ritrova dapprima in 10 (per via di una simulazione fischiata a Francesco Totti) e, successivamente, si vede annullare il golden goal di Tommasi per una valutazione errata del segnalinee. Con le squadre pronte ai rigori, Ahn chiude la gara di testa, anticipando i difensori azzurri. Per la Corea del Sud si tratta di un'impresa storica: era dal 1966 che una squadra asiatica non accedeva ai quarti di finale di Coppa del Mondo. Anche quella volta, era stata l'Italia ad essere eliminata, mentre a passare il turno era stata l'altra Corea, quella del Nord. Nell'immaginario del pubblico, la gara rimarrà al centro di polemiche per via della condotta arbitrale, ritenuta da più parti discutibile[9]. Moreno avrebbe ancora fatto discutere, qualche anno più tardi, per aver tenuto un atteggiamento simile durante una partita di campionato ecuadoriano; inoltre, l'arbitro è stato sospeso nel 2003 dalla FIFA e arrestato successivamente per traffico di droga.

Quarti di finale[modifica | modifica wikitesto]

Nella sfida tra Brasile e Inghilterra vincono i verdeoro[17], complice anche il portiere inglese David Seaman, pescato fuori dai pali sulla punizione vincente di Ronaldinho.[18] Proprio il giocatore gaúcho dichiarerà nel film ufficiale della FIFA che un compagno aveva notato l'abitudine dell'estremo difensore britannico di stare fuori dai pali sui tiri di punizione e gli aveva, dunque, consigliato di tenerlo ben d'occhio.

Ancora problemi per i giocatori della Germania, che, per arginare le avanzate degli statunitensi guidati dal CT Bruce Arena, devono far capo a tutta la loro esperienza e ad una positiva partita del loro portiere Oliver Kahn. A siglare il gol partita è Michael Ballack, di testa, al 38º. A pesare sull'esito del match c'è anche un'errata valutazione della terna arbitrale: agli americani non viene, infatti, assegnato un rigore dopo una respinta di mano sulla linea di porta del difensore Frings.[18] Nel terzo quarto, la Corea estromette dalla corsa per la finale anche la Spagna, dopo una gara finita a reti bianche e decisa solo dai tiri dagli undici metri.

La Corea si aggiudica il quarto di finale contro la Spagna, vincendo la lotteria dei rigori. Gli spagnoli, traditi da un errore dal dischetto di Joaquín, reclameranno all'indomani per la condotta della terna arbitrale, rea di aver annullato due gol apparsi regolari (di cui uno siglato nei tempi supplementari)[19]. Eloquenti le reazioni della stampa iberica: AS titolerà in prima pagina ¡ROBO! ("Rapina!") e, più in basso inizierà l'articolo con, Italia tenía razón ("L'Italia aveva ragione")[20] mentre Mundo deportivo sulla stessa linea scrive Manos arriba ("Mani in alto"), smontando tutte le decisioni controverse del fischietto El Gandour.

Chiude il quartetto delle semifinaliste la Turchia, che si aggiudica il match tra outsider ed elimina del Senegal. Ancora una volta l'Africa si ferma ai quarti di finale proprio come il Camerun battuto dall'Inghilterra dodici anni prima. A sconfiggere i senegalesi, apparsi quantomeno allo stesso livello tecnico degli anatolici, sarà il golden goal dell'attaccante di riserva Ilhan Mansiz che lo realizza con una girata al 94º.

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

La composizione del tabellone mette di nuovo di fronte Brasile e Turchia; segna ancora Ronaldo, al sesto centro personale. Arrivare a giocarsi l'accesso in finale per i turchi rappresenta comunque un traguardo storico, ben al di là di ogni più rosea aspettativa per la nazionale capitanata da Hakan Şükür.[18] Il Brasile diventa la seconda squadra a disputare tre finali di seguito (1994, 1998 e 2002) dopo la Germania (1982, 1986, 1990).

Anche l'altra semifinale vede confermato il pronostico: ancora una volta è decisivo Michael Ballack, che a quindici minuti dalla fine raccoglie una corta respinta del portiere coreano Lee Woon-Jae su un suo stesso tiro e segna. Per i tedeschi è la quarta finale nelle ultime sei edizioni del Mondiale ma è la più inaspettata. Per la Corea c'è la soddisfazione di aver ben figurato nel mondiale casalingo, eliminando di fila tre pretendenti al titolo, anche se, come si scoprirà in seguito, la Corea è arrivata alle semifinali con aiuti arbitrali che hanno deciso le partite contro Portogallo, Italia e Spagna[18].

Finali[modifica | modifica wikitesto]

Per Corea del Sud e Turchia, la finale di consolazione è l'occasione per festeggiare un mondiale incredibile, andato ben oltre le più rosee previsioni. A Taegu, i turchi lasciano in panchina alcuni titolari come l'interista Buruk Okan, mentre la Corea schiera la miglior squadra titolare. Dopo dieci secondi, la difesa asiatica si fa sorprendere al centro da Hakan Şükür, che porta immediatamente in vantaggio la sua nazionale, col suo primo centro ai Mondiali. Nonostante l'immediato pareggio di Lee Eul Yong, i turchi trovano altri due gol prima della fine del tempo con Mansiz. Inutile la rete di Song Chong-Gug nel recupero.[18]

L'attesa finalissima di Yokohama mette di fronte le due squadre con il maggior numero di incontri disputati in una fase finale del mondiale; sono ben sette i titoli mondiali in bacheca (quattro per il Brasile e tre per la Germania). Si tratta della prima partita tra Brasile e Germania in un campionato del mondo.[8] Völler deve fare a meno di Ballack, sostituito dall'esperto Jeremies, centrale del Bayern Monaco votato più al contenimento e quindi privo della fantasia del numero 13 tedesco. È comunque la compagine europea ad iniziare meglio nel primo tempo, rischiando soltanto nel finale con la traversa su punizione di Kleberson ed un paio di occasioni per Ronaldo. Ma il "Fenomeno", al 67º, approfitta di un errore di Oliver Kahn che si lascia sfuggire un tiro rasoterra di Rivaldo, ed è lesto a mettere in rete la palla vagante.[18] A nulla servono gli ingressi di Bierhoff e di Asamoah perché il Brasile segna ancora al 79º con una combinazione in velocità al limite dell'area conclusa con tiro secco all'angolino di Ronaldo. I brasiliani chiudono così i conti e vincono la quinta Coppa del Mondo della loro storia (record mondiale attuale); è Ronaldo a vincere la classifica cannonieri con 8 reti, superando il primato del polacco Grzegorz Lato che nel 1974 ne aveva segnate 7.[18] Il Brasile vinse tutte le sette partite disputate, record per i campionati del mondo, e divenne quindi la quarta squadra ad aver realizzato una striscia ininterrotta di vittorie in un mondiale. Altro record per i verdeoro è l'aver vinto il massimo trofeo in tre continenti: Europa nel 1958 (Svezia), America (1962, 1970, 1994) e finalmente anche Asia.

Date[modifica | modifica wikitesto]

Fase a gironi Venerdì 31 maggio - venerdì 14 giugno 2002
Ottavi di finale Sabato 15 - martedì 18 giugno 2002
Quarti di finale Venerdì 21 - sabato 22 giugno 2002
Semifinali Martedì 25 - mercoledì 26 giugno 2002
Finale 3º posto Sabato 29 giugno 2002
Finale 1º posto Domenica 30 giugno 2002

Le partite[modifica | modifica wikitesto]

Fase a gruppi[modifica | modifica wikitesto]

Gruppo A[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Danimarca Danimarca 7 3 2 1 0 5 2 +3
2. Senegal Senegal 5 3 1 2 0 5 4 +1
3. Uruguay Uruguay 2 3 0 2 1 4 5 -1
4. Francia Francia 1 3 0 1 2 0 3 -3
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Seul
31 maggio 2002, ore 20:30 UTC+8
Francia Francia 0 – 1
referto
Senegal Senegal Seoul World Cup Stadium (62.561 spett.)
Arbitro Emirati Arabi Uniti Bujsaim

Ulsan
1º giugno 2002, ore 18:00 UTC+8
Uruguay Uruguay 1 – 2
referto
Danimarca Danimarca Munsu Football Stadium (30.157 spett.)
Arbitro Kuwait Mane

Taegu
6 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Danimarca Danimarca 1 – 1
referto
Senegal Senegal Daegu World Cup Stadium (43.500 spett.)
Arbitro Guatemala Batres

Pusan
6 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Francia Francia 0 – 0
referto
Uruguay Uruguay Busan Asiad Stadium (38.289 spett.)
Arbitro Messico Ramos Rizo

Incheon
11 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Danimarca Danimarca 2 – 0
referto
Francia Francia Incheon Munhak Stadium (48.100 spett.)
Arbitro Portogallo Melo Pereira

Suwon
11 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Senegal Senegal 3 – 3
referto
Uruguay Uruguay Suwon World Cup Stadium (33.681 spett.)
Arbitro Paesi Bassi Wegereef

Gruppo B[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Spagna Spagna 9 3 3 0 0 9 4 +5
2. Paraguay Paraguay 4 3 1 1 1 6 6 0
3. Sudafrica Sudafrica 4 3 1 1 1 5 5 0
4. Slovenia Slovenia 0 3 0 0 3 2 7 -5
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Pusan
2 giugno 2002, ore 16:30 UTC+8
Paraguay Paraguay 2 – 2
referto
Sudafrica Sudafrica Busan Asiad Stadium (25.186 spett.)
Arbitro Slovacchia Micheľ

Gwangju
2 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Spagna Spagna 3 – 1
referto
Slovenia Slovenia Gwangju World Cup Stadium (28.598 spett.)
Arbitro Marocco Guezzaz

Jeonju
7 giugno 2002, ore 18:00 UTC+8
Spagna Spagna 3 – 1
referto
Paraguay Paraguay Jeonju World Cup Stadium (24.000 spett.)
Arbitro Egitto Al-Ghandour

Taegu
8 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Sudafrica Sudafrica 1 – 0
referto
Slovenia Slovenia Daegu World Cup Stadium (47.226 spett.)
Arbitro Argentina Sanchez

Daejeon
12 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Sudafrica Sudafrica 2 – 3
referto
Spagna Spagna Daejeon World Cup Stadium (31.024 spett.)
Arbitro Kuwait Mane

Seogwipo
12 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Slovenia Slovenia 1 – 3
referto
Paraguay Paraguay Jeju World Cup Stadium (30.176 spett.)
Arbitro Messico Ramos Rizo

Gruppo C[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Brasile Brasile 9 3 3 0 0 11 3 +8
2. Turchia Turchia 4 3 1 1 1 5 3 +2
3. Costa Rica Costa Rica 4 3 1 1 1 5 6 -1
4. Cina Cina 0 3 0 0 3 0 9 -9
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Ulsan
3 giugno 2002, ore 18:00 UTC+8
Brasile Brasile 2 – 1
referto
Turchia Turchia Munsu Football Stadium (33.842 spett.)
Arbitro Corea del Sud Kim

Gwangju
4 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Cina Cina 0 – 2
referto
Costa Rica Costa Rica Gwangju World Cup Stadium (27.217 spett.)
Arbitro Grecia Vassaras

Seogwipo
8 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Brasile Brasile 4 – 0
referto
Cina Cina Jeju World Cup Stadium (36.750 spett.)
Arbitro Svezia Frisk

Incheon
9 giugno 2002, ore 18:00 UTC+8
Costa Rica Costa Rica 1 – 1
referto
Turchia Turchia Incheon Munhak Stadium (42.299 spett.)
Arbitro Benin Codjia

Suwon
13 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Costa Rica Costa Rica 2 – 5
referto
Brasile Brasile Suwon World Cup Stadium (38.524 spett.)
Arbitro Egitto Al-Ghandour

Seul
13 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Turchia Turchia 3 – 0
referto
Cina Cina Seoul World Cup Stadium (43.605 spett.)
Arbitro Colombia Ruiz

Gruppo D[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Corea del Sud Corea del Sud 7 3 2 1 0 4 1 +3
2. Stati Uniti Stati Uniti 4 3 1 1 1 5 6 -1
3. Portogallo Portogallo 3 3 1 0 2 6 4 +2
4. Polonia Polonia 3 3 1 0 2 3 7 -4
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Pusan
4 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Corea del Sud Corea del Sud 2 – 0
referto
Polonia Polonia Busan Asiad Stadium (48.760 spett.)
Arbitro Colombia Ruiz

Suwon
5 giugno 2002, ore 18:00 UTC+8
Stati Uniti Stati Uniti 3 – 2
referto
Portogallo Portogallo Suwon World Cup Stadium (37.306 spett.)
Arbitro Ecuador Moreno

Taegu
10 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Corea del Sud Corea del Sud 1 – 1
referto
Stati Uniti Stati Uniti Daegu World Cup Stadium (60.778 spett.)
Arbitro Svizzera Meier

Jeonju
10 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Portogallo Portogallo 4 – 0
referto
Polonia Polonia Jeonju World Cup Stadium (31.000 spett.)
Arbitro Scozia Dallas

Daejeon
14 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Polonia Polonia 3 – 1
referto
Stati Uniti Stati Uniti Daejeon World Cup Stadium (26.482 spett.)
Arbitro Cina Lu

Incheon
14 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Portogallo Portogallo 0 – 1
referto
Corea del Sud Corea del Sud Incheon Munhak Stadium (50.239 spett.)
Arbitro Argentina Sánchez

Gruppo E[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Germania Germania 7 3 2 1 0 11 1 +10
2. Irlanda Irlanda 5 3 1 2 0 5 2 +3
3. Camerun Camerun 4 3 1 1 1 2 3 -1
4. Arabia Saudita Arabia Saudita 0 3 0 0 3 0 12 -12
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Niigata
1º giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Irlanda Irlanda 1 – 1
referto
Camerun Camerun Niigata Stadium (33.679 spett.)
Arbitro Giappone Kamikawa

Sapporo
1º giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Germania Germania 8 – 0
referto
Arabia Saudita Arabia Saudita Sapporo Dome (32.218 spett.)
Arbitro Paraguay Aquino

Kashima
5 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Germania Germania 1 – 1
referto
Irlanda Irlanda Kashima Stadium (35.854 spett.)
Arbitro Danimarca Nielsen

Saitama
6 giugno 2002, ore 18:00 UTC+8
Camerun Camerun 1 – 0
referto
Arabia Saudita Arabia Saudita Saitama Stadium (52.328 spett.)
Arbitro Norvegia Hauge

Fukuroi
11 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Camerun Camerun 0 – 2
referto
Germania Germania Shizuoka Stadium Ecopa (47.085 spett.)
Arbitro Spagna López Nieto

Yokohama
11 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Arabia Saudita Arabia Saudita 0 – 3
referto
Irlanda Irlanda International Stadium (65.320 spett.)
Arbitro Senegal Ndoye

Gruppo F[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Svezia Svezia 5 3 1 2 0 4 3 +1
2. Inghilterra Inghilterra 5 3 1 2 0 2 1 +1
3. Argentina Argentina 4 3 1 1 1 2 2 0
4. Nigeria Nigeria 1 3 0 1 2 1 3 -2
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Kashima
2 giugno 2002, ore 14:30 UTC+8
Argentina Argentina 1 – 0
referto
Nigeria Nigeria Kashima Stadium (34.050 spett.)
Arbitro Francia Veissière

Saitama
2 giugno 2002, ore 18:30 UTC+8
Inghilterra Inghilterra 1 – 1
referto
Svezia Svezia Saitama Stadium (52.721 spett.)
Arbitro Brasile Simon

Kōbe
7 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Svezia Svezia 2 – 1
referto
Nigeria Nigeria Kobe Wing Stadium (36.194 spett.)
Arbitro Bolivia Ortubé

Sapporo
7 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Argentina Argentina 0 – 1
referto
Inghilterra Inghilterra Sapporo Dome (35.927 spett.)
Arbitro Italia Collina

Rifu
12 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Svezia Svezia 1 – 1
referto
Argentina Argentina Miyagi Stadium (45.777 spett.)
Arbitro Emirati Arabi Uniti Bujsaim

Ōsaka
12 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Nigeria Nigeria 0 – 0
referto
Inghilterra Inghilterra Nagai Stadium (44.864 spett.)
Arbitro Stati Uniti Hall

Gruppo G[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Messico Messico 7 3 2 1 0 4 2 +2
2. Italia Italia 4 3 1 1 1 4 3 +1
3. Ecuador Ecuador 3 3 1 0 2 2 4 -2
4. Croazia Croazia 3 3 1 0 2 2 3 -1
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Niigata
3 giugno 2002, ore 16:30 UTC+8
Croazia Croazia 0 – 1
referto
Messico Messico Niigata Stadium (32.239 spett.)
Arbitro Cina Lu

Sapporo
3 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Italia Italia 2 – 0
referto
Ecuador Ecuador Sapporo Dome (31.081 spett.)
Arbitro Stati Uniti Hall

Kashima
8 giugno 2002, ore 18:00 UTC+8
Italia Italia 1 – 2
referto
Croazia Croazia Kashima Stadium (36.472 spett.)
Arbitro Inghilterra Poll

Rifu
9 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Messico Messico 2 – 1
referto
Ecuador Ecuador Miyagi Stadium (45.610 spett.)
Arbitro Tunisia Daami

Ōita
13 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Messico Messico 1 – 1
referto
Italia Italia Ōita Stadium Big Eye (39.291 spett.)
Arbitro Brasile Simon

Yokohama
13 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Ecuador Ecuador 1 – 0
referto
Croazia Croazia International Stadium (65.862 spett.)
Arbitro Costa Rica Mattus Vega

Gruppo H[modifica | modifica wikitesto]

Classifica[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS DR
1. Giappone Giappone 7 3 2 1 0 5 2 +3
2. Belgio Belgio 5 3 1 2 0 6 5 +1
3. Russia Russia 3 3 1 0 2 4 4 0
4. Tunisia Tunisia 1 3 0 1 2 1 5 -4
Risultati[modifica | modifica wikitesto]
Saitama
4 giugno 2002, ore 18:00 UTC+8
Giappone Giappone 2 – 2
referto
Belgio Belgio Saitama Stadium (55.256 spett.)
Arbitro Costa Rica Mattus Vega

Kōbe
5 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Russia Russia 2 – 0
referto
Tunisia Tunisia Kobe Wing Stadium (30.957 spett.)
Arbitro Giamaica Prendergast

Yokohama
9 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Giappone Giappone 1 – 0
referto
Russia Russia International Stadium (66.108 spett.)
Arbitro Germania Merk

Ōita
10 giugno 2002, ore 18:00 UTC+8
Tunisia Tunisia 1 – 1
referto
Belgio Belgio Ōita Stadium Big Eye (39.700 spett.)
Arbitro Australia Shield

Ōsaka
14 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Tunisia Tunisia 0 – 2
referto
Giappone Giappone Nagai Stadium (45.213 spett.)
Arbitro Francia Veissière

Fukuroi
14 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Belgio Belgio 3 – 2
referto
Russia Russia Shizuoka Stadium Ecopa (46.640 spett.)
Arbitro Danimarca Nielsen

Fase a eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

Albero della fase a eliminazione diretta[modifica | modifica wikitesto]

Ottavi di finale Quarti di finale Semifinali Finale
                           
15 giugno - 15:30            
 1E. Germania Germania  1
21 giugno - 20:30
 2B. Paraguay Paraguay  0  
 Germania Germania  1
17 giugno - 15:30
   Stati Uniti Stati Uniti  0  
 1G. Messico Messico  0
25 giugno - 20:30
 2D. Stati Uniti Stati Uniti  2  
 Germania Germania  1
16 giugno - 20:30
   Corea del Sud Corea del Sud  0  
 1B. Spagna Spagna  1(3)
22 giugno - 15:30
 2E. Irlanda Irlanda  1(2)  
 Spagna Spagna  0(3)
18 giugno - 20:30
   Corea del Sud Corea del Sud  0(5)  
 1D. Corea del Sud Corea del Sud  2
30 giugno - 20:00
 2G. Italia Italia  1  
 Germania Germania  0
15 giugno - 20:30
   Brasile Brasile  2
 1A. Danimarca Danimarca  0
21 giugno - 15:30
 2F. Inghilterra Inghilterra  3  
 Inghilterra Inghilterra  1
17 giugno - 20:30
   Brasile Brasile  2  
 1C. Brasile Brasile  2
26 giugno - 20:30
 2H. Belgio Belgio  0  
 Brasile Brasile  1
16 giugno - 15:30
   Turchia Turchia  0   Incontro per il terzo posto
 1F. Svezia Svezia  1
22 giugno - 20:30 29 giugno - 20:00
 2A. Senegal Senegal  2  
 Senegal Senegal  0  Corea del Sud Corea del Sud  2
18 giugno - 15:30
   Turchia Turchia  1    Turchia Turchia  3
 1H. Giappone Giappone  0
 2C. Turchia Turchia  1  

Ottavi di finale[modifica | modifica wikitesto]

Seogwipo
15 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Germania Germania 1 – 0
referto
Paraguay Paraguay Jeju World Cup Stadium (25.176 spett.)
Arbitro Guatemala Batres

Niigata
15 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Danimarca Danimarca 0 – 3
referto
Inghilterra Inghilterra Niigata Stadium (40.582 spett.)
Arbitro Germania Merk

Ōita
16 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Svezia Svezia 1 – 2
(d.t.s.)
referto
Senegal Senegal Ōita Stadium Big Eye (39.747 spett.)
Arbitro Paraguay Aquino

Suwon
16 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Spagna Spagna 1 – 1
(d.t.s.)
referto
Irlanda Irlanda Suwon World Cup Stadium (38.926 spett.)
Arbitro Svezia Frisk

Jeonju
17 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Messico Messico 0 – 2
referto
Stati Uniti Stati Uniti Jeonju World Cup Stadium (36.380 spett.)
Arbitro Portogallo Melo Pereira

Kōbe
17 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Brasile Brasile 2 – 0
referto
Belgio Belgio Kobe Wing Stadium (40.440 spett.)
Arbitro Giamaica Prendergast

Rifu
18 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Giappone Giappone 0 – 1
referto
Turchia Turchia Miyagi Stadium (45.666 spett.)
Arbitro Italia Collina

Daejeon
18 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Corea del Sud Corea del Sud 2 – 1
(d.t.s.)
referto
Italia Italia Daejeon World Cup Stadium (38.588 spett.)
Arbitro Ecuador Moreno

Quarti di finale[modifica | modifica wikitesto]

Fukuroi
21 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Inghilterra Inghilterra 1 – 2
referto
Brasile Brasile Shizuoka Stadium Ecopa (47.436 spett.)
Arbitro Messico Ramos Rizo

Ulsan
21 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Germania Germania 1 – 0
referto
Stati Uniti Stati Uniti Munsu Football Stadium (37.337 spett.)
Arbitro Scozia Dallas

Gwangju
22 giugno 2002, ore 15:30 UTC+8
Spagna Spagna 0 – 0
(d.t.s.)
referto
Corea del Sud Corea del Sud Gwangju World Cup Stadium (42.114 spett.)
Arbitro Egitto Al-Ghandour

Osaka
22 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Senegal Senegal 0 – 1
(d.t.s.)
referto
Turchia Turchia Nagai Stadium (45.233 spett.)
Arbitro Colombia Ruiz

Semifinali[modifica | modifica wikitesto]

Seul
25 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Germania Germania 1 – 0
referto
Corea del Sud Corea del Sud Seoul World Cup Stadium (65.256 spett.)
Arbitro Svizzera Meier

Saitama
26 giugno 2002, ore 20:30 UTC+8
Brasile Brasile 1 – 0
referto
Turchia Turchia Saitama Stadium (61.058 spett.)
Arbitro Danimarca Nielsen

Finale 3º- 4º posto[modifica | modifica wikitesto]

Taegu
29 giugno 2002, ore 20:00 UTC+8
Corea del Sud Corea del Sud 2 – 3
referto
Turchia Turchia Daegu World Cup Stadium (63.483 spett.)
Arbitro Kuwait Mane

Finale 1º- 2º posto[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Finale del campionato mondiale di calcio 2002.
Yokohama
30 giugno 2002, ore 20:00 UTC+8
Germania Germania 0 – 2
referto
Brasile Brasile International Stadium (69.029 spett.)
Arbitro Italia Collina

Classifica marcatori[modifica | modifica wikitesto]

8 reti

5 reti

4 reti

3 reti

2 reti

1 rete

Autoreti

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Miglior portiere e miglior giocatore del torneo[modifica | modifica wikitesto]

Capocannoniere del torneo[modifica | modifica wikitesto]

Reti segnate[modifica | modifica wikitesto]

Gol più veloce[modifica | modifica wikitesto]

Gol più lento[modifica | modifica wikitesto]

Durante i tempi regolamentari

Durante i tempi supplementari

Triplette[modifica | modifica wikitesto]

Doppiette[modifica | modifica wikitesto]

Autoreti[modifica | modifica wikitesto]

Primo gol[modifica | modifica wikitesto]

Ultimo gol[modifica | modifica wikitesto]

  • Brasile Ronaldo (Brasile-Germania, finale 1º e 2º posto, 30 giugno, 79°)

Miglior attacco[modifica | modifica wikitesto]

Peggior attacco[modifica | modifica wikitesto]

Miglior difesa[modifica | modifica wikitesto]

Peggior difesa[modifica | modifica wikitesto]

Arbitri[modifica | modifica wikitesto]

UEFA

CONMEBOL

CONCACAF

CAF

AFC

OFC

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adalberto Bortolotti, I campionati mondiali, in AA.VV., Enciclopedia dello Sport - Calcio, Roma, Treccani, 2002.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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