Il guaio è che questi attacchi, creando solidarietà e ripensamenti nell'elettorato, ritardano l'epilogo della penosa vicenda politica romana. Toccherà ai 770 mila romani che hanno votato Virginia Raggi al ballottaggio del 19 giugno accettarne il fallimento, già decretato da assessori in fuga o indagati, da potenti funzionari corrotti o stupidi, da compagni di movimento incapaci di mettere in cantiere alcunché. Una volta elaborato il lutto, i cittadini dovranno chiedere che i grillini lascino il Campidoglio.
Con il massimo rispetto per il partito di maggioranza relativa, va detto che il Pd non è il Pcus, cioè non è il partito-stato dal quale tutto discende e dipende. Il Pd faccia il suo congresso quando e come vuole. Assai diverso è il discorso sulle caratteristiche della legge elettorale, sui tempi delle elezioni, sulla durata del governo.
Fare la manovra correttiva è sbagliato. Con il governo Renzi, per fortuna, non abbiamo passato i mesi a blaterare di pugni sul tavolo e ruspe a Bruxelles: abbiamo lavorato e dimostrato sul piano tecnico che le formule econometriche per il calcolo dell'output gap poggiano su alcune assunzioni sbagliate e che, con le giuste correzioni, il nostro Paese è già in equilibrio.
È responsabilità di tutti i paesi rispettare, proteggere e promuovere i diritti umani, incluso il diritto alla salute, senza distinzione di alcun tipo, in riferimento a origine, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica, origine sociale, proprietà, nascita, disabilità o di altra condizione.
Accerchiata da oppositori e cronisti, Virginia Raggi si è rifugiata nel suo ufficio, in Campidoglio. E ha girato un video per ringraziare tutti gli ammiratori che le avevano mandato omaggi floreali: a guardarla, ci è sembrato mancasse solo la colonna sonora, "Grazie dei fiori". D'altra parte, nei giorni in cui l'Italia è ipnotizzata dal Festival nazional popolare, la prima canzone a vincere Sanremo cantata da Nilla Pizzi non poteva non tornarci in mente.
L'incostituzionalità dell'Italicum, in relazione alla attribuzione del premio al ballottaggio, è analoga a quella del Porcellum. Questo è importante perché qualche difensore dell'Italicum, sperava di poter imputare questa decisione al fatto che, a seguito della bocciatura della revisione costituzionale del governo Renzi, il sistema è rimasto perfettamente bicamerale, mentre l'Italicum assegna il premio nella sola Camera dei deputati, non potendo così garantire la governabilità.
Si può essere sovranisti in campo economico senza essere anche razzisti in campo politico? Il razzismo di oggi si manifesta innanzitutto nell'atteggiamento e nelle misure da adottare nei confronti dei profughi: il principale problema politico, oltre che sociale e culturale, che l'Europa, e con essa l'Italia, si trova di fronte; quello che ne mette in crisi la coesione sia tra gli Stati membri che all'interno di ogni paese; e che continuerà a sussistere nei prossimi decenni, perché nasce da processi epocali.
Restituire la sovranità agli elettori è il mezzo per rimettere in piedi il sistema della democrazia parlamentare rappresentativa, secondo l'indicazione del padre costituente. Prima che sia troppo tardi e il sistema si perverta definitivamente, evitando l'ennesimo affronto, diretto a tutelare interessi di parte, prodotto di un parlamento sostanzialmente illegittimo, in quanto figliastro dell'illegittimo porcellum.
Il Pdb, Partito Democratico Balcanico, di oggi, chi lo voterebbe? Soprattutto, Renzi, cosa potrebbe fare anche se vincesse il congresso? Sicuro che il patchwork delle minoranze riconoscerebbe in Renzi il leader? Non l'hanno fatto in questi tre anni perché dovrebbero iniziare a farlo ora? Rebus sic stantibus nella direzione del 13 febbraio, senza guardare agli eventi troppo avanti, Renzi si dimetta e poi agisca da battitore libero.
Renzi salga sul podio del congresso con una strategia delle risposte e ricomponga i canali della partecipazione e del dialogo con i cittadini. Ritorni a emozionare, ridando senso alla coscienza della ribellione e al rifiuto delle insopportabili ingiustizie, risponda alle esigenze del popolo con proposte chiare, certe e verificabili.
La Raggi non è affatto inidonea e inadeguata come donna, potrebbe esserlo come sindaca di Roma. E questo, solo questo, dovrebbe essere il punto di osservazione da cui muovere critiche e invettive. Diversamente, ogni osservazione sulla sua persona è un miserabile gossip che non può assurgere a una forma di giornalismo da consumare e legittimare nella desolata cornice dell'orfanilità del bunga-bunga.
Nessun commento da parte dei nostri politici, nemmeno un tweet per prendere le distanze dalle parole di Marine Le Pen che minaccia di togliere la doppia cittadinanza agli ebrei francesi che hanno anche nazionalità israeliana qualora diventasse presidente.I politici devono avere il coraggio e la consapevolezza di prendere le distanze da queste parole, altrimenti diventano complici di una scelta antidemocratica.
Chi coltiva le piccole ambizioni è pericoloso per sé e per gli altri. Credo che le compagne e i compagni che parteciperanno all'iniziativa SIapre domenica 12 all'Ambra Jovinelli, lo faranno con questo spirito, provando a coltivare le grandi ambizioni. Grandi ambizioni, in un mondo che sembra scivolare inesorabilmente verso un nuovo protezionismo che innalza i muri e abbatte i ponti, dominato da un'economia del profitto dei pochi che uccide il fattore umano e gli ecosistemi.
Il culmine della "scala gerarchica" è costituito dalla scrivania del ministro. Non si tratta di coltivare sfiducia nelle persone. Me ne guardo bene. Si tratta soltanto di riaffermare la coerenza di regole di sistema che non possono, né debbono, essere derogate neanche in nome del coordinamento che, tra l'altro, per quanto riguarda l'attività di polizia giudiziaria compete, in via esclusiva, al pubblico ministero.
Tra i molti controversi provvedimenti presi di recente da Donald Trump, il neo Presidente degli Stati Uniti, c'è anche il via libera definitivo alla costruzione della "Dakota pipeline", un progetto di oleodotto che attraversa un'area sacra per i nativi indiani Sioux. La battaglia dei nativi americani è ufficialmente (ri)iniziata, e l'ondata di solidarietà da tutto il mondo sta crescendo ora dopo ora.
Dobbiamo comprendere che i problemi che tormentano il Mezzogiorno hanno una loro unitarietà nelle diseguaglianze dell'economia di mercato, che si impongono anche a livello territoriale e non solo sociale. Creare politiche attraverso cui sia possibile misurare l'impegno della comunità nazionale per questa parte del Paese. Riprendere la riflessione sul modello di sviluppo del Mezzogiorno, rispetto a questo siamo all'anno zero.
Invece di rimpiazzare un'ideologia con un'altra e lottare per un potere temporaneo, dobbiamo cercare le radici della nostra costante instabilità. Le soluzioni ai nostri problemi moderni e quotidiani non si trovano nelle parole di una persona o dell'altra, ma nella realtà che esiste in mezzo a noi, nella connessione che creiamo al di sopra di tutti i diversi punti di vista e le opinioni. Questa soluzione comincia da ciascuno di noi, così come da tutti noi insieme.
Fummo presi per pazzi, noi di Legambiente, quando agli inizi degli anni Novanta presentammo alla procura di Reggio Calabria il primo esposto sull'esistenza di traffici illeciti di rifiuti tossici e radioattivi che finivano per essere seppelliti nelle montagne dell'Aspromonte e al largo delle coste calabresi. Oggi ci consola poco aver avuto ragione, ci serve sapere dalle istituzioni quali segreti nasconde il nostro mare e quali minacce.
Perché, se l'ansia e la depressione sono le malattie più frequenti fra le persone comuni, non conosciamo il nome di nessun politico che ufficialmente ne soffra? Eppure, un depresso, un narcisista, uno psicopatico, un borderline, potrebbe prendere decisioni assolutamente sbagliate per il bene comune. Perché ci interessiamo del loro stato di salute solo leggendo i libri degli storici, molti anni dopo che questi personaggi hanno espletato i loro incarichi e non mentre stanno influendo sul nostro destino?
Un anno fa nessuno avrebbe pensato che la parola inglese "President" potesse essere seguita dal nome Donald J. Trump. Quest'articolo si propone di analizzare le caratteristiche demografiche degli elettori che hanno sostenuto il nuovo Presidente e i sentimenti profondi che li hanno mobilitati. Infine, l'elezione di Trump è un fenomeno puramente americano o frutto di dinamiche più ampie che agitano la società occidentale contemporanea?
La Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, nata nel 2014 e che si è celebrata il 5 febbraio, sta interessando sempre di più l'opinione pubblica e da ricorrenza di un giorno l'obiettivo è tenerla presente quotidianamente. Quello sullo spreco alimentare è un dato che deve far riflettere e sul quale occorre agire, a tutti i livelli.
"Quando qualcuno muore di morte violenta o scompare, improvvisamente il male emerge dai cassetti in cui lui o lei o la sua famiglia lo avevano nascosto. Segreti, delitti, menzogne, tradimenti, piccole e grandi meschinità vengono portate a galla dall'inchiesta o dalle voci di popolo. Non sempre sono reali, a volte rappresentano piuttosto il frutto del desiderio così umano di spiegare tragedie inesplicabili cercando una colpa nel passato delle vittime".