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Cattolici e laici non lascino solo Francesco. Parola di ex comunista

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PAPA
Agf
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Sono rimasta molto colpita dall'attacco portato al Papa pochi giorni fa, tramite dei manifesti tesi a denigrare l'idea stessa alla base del suo - per me straordinario - pontificato: quella misericordia, cioè, che troppo spesso la Chiesa ha dimenticato di mettere al centro del proprio operato nel corso della sua storia. Il riformismo di Francesco spaventa molte persone che, dietro un generico concetto di "conservatorismo", vivono con sofferenza quelle che sono le scelte e le decisioni di Bergoglio.

Eppure dovrebbero essere felici del fatto che il Papa argentino ha instaurato, da quel "Buonasera" detto nel giorno della sua proclamazione, un rapporto fiduciario non solo con il vasto mondo dei cattolici praticanti, ma anche con i tantissimi credenti che, a causa di un certo modo di gestire la Chiesa portato avanti da una parte delle gerarchie ecclesiastiche, si sono nel tempo allontanati, senza poi dimenticare i tanti che non credono, ma ascoltano con attenzione le parole di questo grande uomo.

Quegli stessi "insofferenti" citati prima dovrebbero poi guardare con gioia a un Papa che apre le porte di San Pietro ai più deboli per permettergli di lavarsi o di avere a disposizione un barbiere, così come dovrebbero vedere con favore gli interventi fatti sulla Banca Vaticana, quelli tesi a contrastare i crimini finanziari, quelli infine dedicati a combattere l'infamante piaga della pedofilia. Perché, allora, questo grande movimento traversale che non vede di buon occhio Francesco?

Ho avuto modo di conoscerlo tempo fa in Vaticano e, del nostro incontro, ricordo ancora il carisma straordinario che ha saputo esprimere con un semplice sorriso al momento delle presentazioni. Il 13 marzo prossimo saranno passati quattro anni dalla sua salita al soglio pontificio: che cattolici e laici, in occasione di questa ricorrenza, si uniscano in un solo coro di appoggio a un Papa che, forse mai come ora, ha bisogno di sentire vicine le persone che davvero gli vogliono bene e che credono nel suo indispensabile riformismo. Parola di ex comunista.

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