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07/02/2017 10:25 CET | Aggiornato 07/02/2017 10:25 CET

Ricordatevi dei fuorisede nella legge elettorale

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sull'Italicum, la politica ha intensificato la discussione sul sistema elettorale e sull'opportunità di elezioni anticipate. C'è chi vuole andare al voto con le attuali leggi, chi vuole far ripartire l'iter parlamentare dal Mattarellum, chi preferisce il proporzionale e chi spinge per un maggioritario. Nessuno però sembra interessato a risolvere la situazione di centinaia di migliaia di cittadine e cittadini che studiano in città molto distanti dal loro luogo di residenza: i fuorisede.

Ansa

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sull'Italicum, la politica ha intensificato la discussione sul sistema elettorale e sull'opportunità di elezioni anticipate. C'è chi vuole andare al voto con le attuali leggi, chi vuole far ripartire l'iter parlamentare dal Mattarellum, chi preferisce il proporzionale e chi spinge per un maggioritario.

Nessuno però sembra interessato a risolvere la situazione di centinaia di migliaia di cittadine e cittadini che studiano in città molto distanti dal loro luogo di residenza: i fuorisede. Gli universitari fuorisede spesso rinunciano a esercitare il proprio diritto di voto perché i tempi di vita o i costi dei trasporti non lo consentono.

Molti studenti, soprattutto del Meridione, tornano dalle loro famiglie due o tre volte all'anno e quasi sempre le date delle urne non coincidono con quelle del tanto atteso rientro. Programmare ulteriori viaggi molto spesso è difficoltoso: gli spostamenti sono troppo lunghi o troppo costosi (nonostante gli sconti previsti), o semplicemente non è possibile spostarsi perché in prossimità del voto ci sono esami o si deve lavorare.

In molti paesi (Francia, Germania, Regno Unito, Austria, Spagna e la lista è ancora lunga) sono state adottate soluzioni organizzative che consentono all'elettore di poter esprimere il fondamentale diritto di voto senza dover tornare nel luogo di residenza. Non si tratta di meccanismi impossibili da attuare: il voto anticipato e le forme di voto per corrispondenza sono diffuse in tutto il mondo e garantiscono alla più ampia platea di elettori la possibilità di partecipare; d'altronde, l'Italia stessa prevede il voto per corrispondenza per i cittadini che si trovano anche solo temporaneamente all'estero per motivi di studio o di lavoro.

Facciamo appello ai parlamentari affinché risolvano una volta per tutte un problema che riguarda una grande fascia della popolazione. Chiediamo che non ignorino una richiesta di partecipazione tanto forte, che abbiamo toccato con mano in questi anni. A oggi, infatti, l'unico espediente per votare in un seggio diverso rispetto alla sezione elettorale assegnata in base alla residenza è farsi nominare rappresentante di lista da un partito rappresentato in parlamento.

In questo modo, come Unione degli Universitari, siamo riusciti a far votare grazie alla collaborazione di alcuni gruppi politici, migliaia di elettori. Ma questo non basta: adesso il Parlamento può finalmente organizzare la partecipazione di questi cittadini, dando una risposta definitiva ai tanti che chiedono solo la garanzia di un diritto fondamentale.

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