Huffpost Italy
BLOG

I commenti originali e le analisi in tempo reale a cura delle firme dell'HuffPost

Claudio Giua Headshot

I gemelli liberticidi Trump e Grillo

Pubblicato: Aggiornato:
TRUMP GRILLO
agf
Stampa

I giornali sono "confezionatori seriali di menzogne" che arrivano a "coprire consapevolmente le notizie sugli attacchi dei terroristi": la frase ha un doppio copyright in quanto cuce tra loro le accuse di beppegrillo.it al Corriere della Sera e il passaggio più discusso del discorso di ieri di Donald Trump al Central Command, sorta di assemblea generale dei capi delle forze armate americane.

Da posizioni per fortuna non coincidenti - il primo è un ex comico che per ora resta un leader politico d'opposizione, il secondo un ex conduttore televisivo, oltre che costruttore edile e finanziere, eletto presidente della prima potenza globale - entrambi condividono la guerra senza quartiere al sistema dell'informazione, di cui vorrebbero la sottomissione.

La strana coppia usa anche la stessa tecnica mediatica: quella dell'elenco, che più lungo è, meno risulta contestabile. Per convincere l'opinione pubblica della malafede dei media, Grillo mette in fila sul suo blog "i 43 successi di Virginia Raggi e del MoVimento 5 Stelle per Roma" dei quali può testimoniare la totale insussistenza chiunque, come chi scrive, nella capitale viva, lavori, passeggi, produca rifiuti, usi la metropolitana e gli autobus, guidi l'auto e frequenti gli uffici comunali.

Trump consegna una lista di 78 eventi "sottovalutati" che coinvolgono killer mussulmani, compresi episodi interni gravissimi come i massacri di San Bernardino e Orlando, che hanno monopolizzato l'informazione Usa per settimane. Poi, spacciando l'ennesima fake news, dice ai generali: "Tutti avete visto quanto è successo a Parigi e Nizza, quanto in tutta Europa sta succedendo. (I nostri media) sono giunti al punto di non darne nemmeno notizia. In molti casi la stampa con molta, molta disonestà non vuole segnalare (le attività dei terroristi islamici). Ha le sue ragioni, e si capisce quali".

Com'è sua abitudine, il sito FiveThirtyEight è andato a vedere i numeri: tra il 1968 e il 2009 sono stati registrati 40.129 episodi di terrorismo fuori dal territorio americano, con una media di poco meno di mille l'anno, e il New York Times ne ha dato notizia nella stragrande maggioranza dei casi; nell'aprile scorso il Los Angeles Times ha tenuto traccia di 180 attacchi che hanno avuto 858 vittime: "Ovviamente - chiosa il Washington Post - non tutti hanno trovato spazio nel telegiornali della sera".

Grillo e Trump hanno un obiettivo: mettere a tacere la stampa indipendente. C'erano riusciti il MinCulPop fascista, affidato alle cure di Alessandro Pavolini che senza sprezzo del ridicolo intimava "...nelle cronache delle partite di calcio e negli articoli sul campionato non attaccare gli arbitri", il Ministero della Propaganda nazista, diretto da Joseph Goebbels, secondo il quale "qualunque persona che abbia ancora un briciolo di onore dovrà fare attenzione prima di scegliere la professione di giornalista", e il partito comunista dell'URSS, che nel Codice Penale fece prevedere, nel caso di "invenzioni di cui è manifesta la falsità, che denigrano il regime statale e sociale sovietico" divulgate "a mezzo di stampa o in altra forma", pene che vanno "dalla privazione della libertà fino a tre anni ai lavori correzionali fino a un anno": di fatto, la morte nei gulag siberiani.

I tempi sono tali da non consentire facilmente a nessuno, nel mondo occidentale, di replicare qualcosa del genere. I mezzi per ottenere che la stampa sia meno ostile agli autocrati possono tuttavia essere, oggi, altrettanto efficaci delle veline e degli editti.

Si va dalle pressioni sulle proprietà dei media, come denunciano i redattori del Wall Street Journal controllato da Rupert Murdoch, molto vicino a Trump, alle intimidazioni come quella del Movimento 5 Stelle al Corriere della Sera.

Il popolo grillino condivide, applaude e rincara, come bene condensa in un post uno dei più assidui frequentatori del blog, Alberto O. di Bergamo: "La stampa italiana, l'informazione tutta, ha zero credibilità. Non preoccupatevene più di tanto. I leccachiappe del regime stanno sparando le loro ultime cartucce. A salve". Di queste persone ho, onestamente, davvero paura.

• Segui gli aggiornamenti sulla nostra pagina Facebook

• Per essere aggiornato sulle notizie de L'HuffPost, clicca sulla nostra Homepage

• Iscriviti alla newsletter de L'HuffPost