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Sanremo 2017, Maurizio Crozza imita Renzi e se la prende con Virgina Raggi e Salvini: "Gentiloni l'Amadeus della politica"

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"Mandiamo il Festival in Eurovisione per vendicarci con l'Europa": un Maurizio Crozza scoppiettante se la prende (bonariamente, ma neanche tanto) proprio con tutti nella prima della sue copertine in programma in questa 67esima edizione del Festival di Sanremo. Parla soprattutto di politica e riesce a tirare frecciatine a Renzi, Salvini e alla Boschi: il tutto in soli 5 minuti.

"Sei convinto di fare questo festival delle grandi intese?" chiede il comico a Carlo Conti, riferendosi alla co-conduzione con la De Filippi. "No perché l'ultima volta che un toscano ci ha provato ci ha preso una tranvata..." Il riferimento scontato è a Renzi e al caos politico in cui versa il PD del dopo Referendum. E per questo Crozza mette su la parrucca e si cala nei panni di Renzi.

Nei consigli che Crozza alias Renzi dà a Conti c'è anche uno sul suo futuro: "Non personalizzare mai. Non dire che se va male in festival ti ritiri a vita privata. Le hai viste le mie foto al supermercato? Sono passato da Obama a Bauli". Ma nei pensieri del comico c'è anche il nuovo premier: "Carlo, sei il direttore artistico del festival, ti tocca restare, fare scaletta e poi farlo condurre ad Amadeus, come ho fatto io con Gentiloni, che è un po' l'Amadeus della politica italiana".

Ma l'imitatore genovese se la prende anche con la destra, con l'onnipresente Salvini, che ha avuto da ridire anche sul compenso che la Rai darà a Conti per la conduzione del Festival. "Salvini ha detto che il tuo compenso è vergognoso e dovrebbe darlo ai terremotati. Ha ragione, io darei anche quello di Salvini. Ma che lavoro fa Salvini è pagato dall'Europa per dire che dobbiamo uscire dall'Europa". Del resto, la beneficenza - che Carlo Conti è stato costretto a rendere nota per rispondere alle critiche - dovrebbe rimanere segreta: "La beneficenza è come la puzzetta in ascensore: si fa ma non si dice".

Crozza, poi, ha voluto spezzare una lancia a favore della legalità. "Ci sono tanti modi di fare beneficenza in questo Paese, uno di questo si chiama Irpef. Se tutti dessimo quanto dovuto, poi ci penserebbe lui ad aiutare i terremotati. Vogliamo fare beneficenza? Andiamo tutti dal commercialista".

Stoccata finale pure per la Raggi, nell'occhio del ciclone per la polizza che Romeo le ha intestato a sua insaputa: "A me la Raggi piace da morire, con quel suo sorriso un po' ingenuo, il suo sguardo un po' vacuo. Che descritta così sembra scema...". Del resto, prosegue Crozza, la capitale è davvero difficile da amministrare: "Roma è una meravigliosa città ingestibile, è come Gotham City, dove Jocker ha in mano le municipalizzate e Batman è bloccato in tangenziale".

La stoccata, però, è anche per il festival stesso che lo ospita, tanto che si dice "felice di essere a Milano, a 270 km da voi", da un teatro che ha "la scenografia che sembra una grande macchina per le analisi". Perché Sanremo è Sanremo, ma Crozza è Crozza.