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Russia, Vladimir Putin firma la legge che depenalizza le violenze domestiche

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RUSSIA
agf
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Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la controversa legge per depenalizzare i "maltrattamenti in famiglia" declassandoli a illecito amministrativo. La legge - aspramente criticata dagli attivisti per la difesa dei diritti umani - prevede che le violenze in famiglia costituiscano reato solo se chi le ha commesse è già stato condannato per lo stesso motivo o se le percosse hanno provocato gravi danni fisici. In caso contrario potranno essere punite con una multa fino a 470 euro e con, al massimo, 15 giorni di detenzione.

Solo quando l'aggressore torni a compiere violenze contro lo stesso famigliare nel corso di un anno, allora sarà processato per via penale e punito con il carcere, sempre che l'aggredito riesca a dimostrare i fatti, perché la giustizia non agirà d'ufficio. Secondo gli esperti di violenza di genere, il 90% delle denunce in Russia non arriva in tribunale, perché l'iter è molto complesso. Secondo rilevazioni, circa il 60% dei russi appoggia la riduzione delle punizioni per i conflitti minori in famiglia. Ogni anno tra 12 mila e 14 mila donne muoiono in Russia per mano dei loro familiari, secondo dati diffusi dal ministero dell'Interno nel 2008, mentre altre fonti parlando di una donna uccisa ogni 40 minuti da atti di violenza di genere.