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Le cinque fonti energetiche più strane del pianeta

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POWER TO THE POOP
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Tutti conoscono le tre fonti energetiche più eco-compatibili: solare, eolico e idroelettrico. Ma quando si tratta d’inventarne altre, scienziati e innovatori di tutto il mondo lasciano l’immaginazione a briglie sciolte. Dallo spirito alcolico al servizio dell’economia scozzese all’energia festaiola olandese, ce n’è sempre una nuova.

Secondo un rapporto diffuso dalle Nazioni Unite nel 2015 gli investimenti nel settore delle rinnovabili hanno raggiunto la soglia di 286 miliardi di dollari. Senza considerare gli impianti idroelettrici, nel mondo il 10,3 per cento della corrente è stata generata dalle rinnovabili, cioè circa il doppio del 2007. E a quanto pare a bordo di questo treno ci son saliti proprio tutti. Qui di seguito troverete alcune soluzioni insolite quanto fantasiose che hanno fatto notizia.

In Africa fanno saltare in aria i laghi

In Ruanda il giacimento di gas metano sul fondo di un lago viene sfruttato per generare elettricità. Sulle sponde del lago Kivu vivono due milioni di persone, e il 78 per cento di tutti gli abitanti del paese non ha accesso quotidiano alla corrente elettrica. Nel 2016 la prospettiva di estrarre gas dal lago per la produzione di energia ha dato il via al Kivuwatt biogas project. Se l’impianto da 25 MW funzionerà come deve, il progetto si espanderà, andando a sommare ulteriori 75 MW — ossia più che raddoppiando l’attuale produzione energetica del Ruanda.

lago

L’alcol non fa sempre male

Che agli scozzesi un cicchetto o due piaccia è il segreto di Pulcinella, ma questa popolazione ingegnosa è riuscita anche a trasformarlo in un bella prospettiva di business: in nome della sostenibilità hanno rivoluzionato il processo della distillazione. Nel 2015 la Celtic Renewables di Edimburgo ha svelato il proprio primo esempio di biocarburante (o biobutanolo) realizzato a partire dai sottoprodotti del whisky scozzese. La loro aspirazione è quella di attrezzare entro il 2018 un primo laboratorio a scopo dimostrativo all’interno del petrolchimico di Grangemouth, nella convinzione che questo biocarburante possa rappresentare una valida alternativa per le automobili e gli aeroplani.

scozia

Non smettete di nuotare

In Inghilterra i crematori riscaldano le piscine. Proprio così. Il crematorio di Redditch, nel Worcestershire, permette alla piscina del luogo di risparmiare circa quindicimila sterline l’anno reindirizzando il calore in eccesso verso un uso migliore. A Durham invece hanno installato un paio di turbine nel crematorio (vedi foto), di modo da vendere l’energia in eccesso alla rete nazionale. Non si butta niente.

cimitero

Non c’è rivoluzione senza un ballo

In Olanda ci si scatena in pista, sostenibilmente. Dal 2008 il Sustainable Dance Floor ha trovato la sua collocazione all’interno di un club di Rotterdam. L’idea è semplice: più c’è buona musica più la gente balla, più energia cinetica sostenibile viene generata. In media ogni ingresso genera circa 20 watt, e una discoteca piena è in grado d’alimentarsi da sola ogni sera.

danza

Un giacimento di pannolini

I neonati possono consumare in media fino a dieci pannolini al giorno. In Giappone, man mano che la popolazione invecchia, si adoperano più pannoloni per adulti. Il che vuol dire che le discariche se ne colmano sempre più. Ed è per questa ragione che l’azienda giapponese Super Faiths Inc. ha ideato un modo per trasformarli — attraverso un processo di fermentazione, sminuzzamento ed essiccazione — in ‘soffici pellet di carburante’. Dei pellet inodore in grado di garantire cinquemila chilocalorie di calore per kilo, e da adoperarsi per i riscaldamenti a biomasse.

Traduzione di Stefano Pitrelli



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