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Oltrecafé, come ricavare pellet per stufe dai fondi del caffè. L'idea di Francesca Lovato

Questa "talent scout dei rifiuti" ha trovato un modo per riciclare la bevanda più amata dagli italiani

Oltrecafé, come ricavare pellet per stufe dai fondi del caffè. L'idea di Francesca Lovato
Francesca Lovato, 35 anni, modenese, si definisce una "talent scout dei rifiuti". Prima di diventare una startupper, nell'azienda in cui ha lavorato aveva il compito di studiare le caratteristiche degli scarti prodotti dalle imprese clienti e di inventare nuove destinazioni. Per esempio, se una ditta portava fanghi da residui di lavorazione lei suggeriva di riciclarli in sabbie per le fornaci. O ancora, se qualcuno doveva smaltire il vetro dei televisori lei diceva: "potete trasformarlo in materiale per fare piastrelle". E così via. È una di quelle persone che vorreste avere accanto quando fate ordine in casa perché sicuramente saprebbe come creare un nuovo utilizzo a un sacco di cose che buttereste nella spazzatura. "Mi piace vedere 'oltre' l'utilizzo standard di un oggetto", racconta all'Huffington Post. "Ho poco spazio in casa e da qualche anno mi dedico alla lettura delle tante esperienze 'zero waste' che si possono trovare ovunque nel mondo. Mi applico quotidianamente in cucina per fare menu a rifiuti zero e per trovare nuovi impieghi al 100% degli ingredienti che compro. In più, prediligo acquistare prodotti sfusi e completamente riciclabili proprio per diminuire gli scarti che io stessa creo".

Tutti i treni elettrici in Olanda ora sfruttano per il 100% l'energia eolica

Obiettivo riuscito con un anno di anticipo

Tutti i treni elettrici in Olanda ora sfruttano per il 100% l'energia eolica
Il suo carburante è il vento: con una sola ora di lavoro di una pala eolica, il Groenetrein è in grado di viaggiare per ben 200 chilometri. Per la prima volta al mondo, i treni elettrici dell'Olanda sono alimentati >al 100% da energia eolica. La rete ferroviaria olandese aveva annunciato che la novità sarebbe stata operativa a partire dal primo gennaio 2018, invece l'obiettivo è stato raggiunto con un anno d'anticipo.

Belle e green: sette esempi di case ecosostenibili

Niente è segno di stile quanto un’abitazione progettata nel rispetto dell'ambiente

Belle e green: sette esempi di case ecosostenibili
Di questi tempi una casa di successo non la riconosci dal marmo di Carrara in cucina, o da una parete decorata in salone. A render speciale una casa è l'intelligenza con cui si va ad integrare i materiali riciclabili nel progetto, o il basso impatto e l'autosufficienza della casa che ci si andrà a costruire. In sostanza, più è verde meglio è.

"Con i rifiuti industriali abbiamo costruito casa nostra"

L'esperimento di due architetti a Rotterdam

Con i rifiuti si può fare tutto. Anche le case. Chi può dimostrarlo è una coppia di architetti olandesi, Nina Aalbers e Ferry in 't Veld, che a Rotterdam hanno progettato un'abitazione realizzata con mattoni fatti esclusivamente di scarti industriali compattati: 15 tonnellate di "immondizia" buona per edificare, composta da rottami in ceramica, vetro e terracotta.

Benvenuti in Costa Rica, il luogo più verde della Terra

Cascate, vulcani, spiagge da sogno. E un patrimonio di biodiversità unico al mondo

Benvenuti in Costa Rica, il luogo più verde della Terra
Il Costa Rica è un paese dell'America centrale noto per la sua straordinaria biodiversità (ospita oltre mezzo milione di specie vegetali e animali diverse) e per i suoi paesaggi mozzafiato (puoi trovarvi di tutto, dai vulcani alle cascate, alle immacolate spiagge sabbiose).

Bella, green e trasparente: la startup eco-fashion da oltre un milione di euro

Dall'Olanda all'Alto Adige: l'ascesa di Re-Bello, la startup che punta sulla moda sostenibile

Bella, green e trasparente: la startup eco-fashion da oltre un milione di euro
Nel 2010, quando faceva il suo master in imprenditoria e business a Rotterdam, in Olanda, Daniel Tocca, ragazzo di Bolzano che allora aveva 24 anni, da appassionato di moda amava girare tra i negozi di abbigliamento green. Notava che l'offerta eco-sostenibile era già molto ampia, soprattutto per quanto riguarda i materiali, dalla canapa al bambù, con cui confezionare capi sostenibili.

Guida ambientalista a un funerale verde

Perché le ecosepolture rappresentano la nuova strada verso la sostenibilità

Guida ambientalista a un funerale verde
Certo non sarà mai l'argomento ideale di cui discettare a cena, ma la morte è inevitabile tanto quanto la necessità di prepararsi ad essa. E secondo le stime diffuse dall'Ecology Global Network, allo stato attuale delle cose la popolazione mondiale ha superato i sette miliardi, con un numero quotidiano di morti che s'aggira intorno ai 150 mila nel mondo (cioè 55,3 milioni ogni anno) — cioè un bel po' di materia organica in decomposizione. Se si vuole vivere una vita più verde oggi, allora, domani bisognerà pensare a un'ecosepoltura: il che vuol dire niente lapide, niente fluidi per l'imbalsamazione e zero sprechi.

Ecco come i migliori ristoranti del pianeta si stanno convertendo all'alimentazione sostenibile

Sappiamo abbastanza del cibo che troviamo sulle nostre tavole?

Ecco come i migliori ristoranti del pianeta si stanno convertendo all'alimentazione sostenibile
Le scelte verdi cominciano dal piatto. L'uovo che hai nel piatto proviene da una gallina che vive libera e felice? Questo succulento trancio di tonno contribuirà forse al rapido impoverimento delle riserve ittiche nei nostri oceani? E per scegliere questa bella mela ne è stata forse forse scartata una ammaccata? Porsi delle domande sugli ingredienti nel proprio piatto sta diventando d'obbligo.

Dall'Islanda alla Turchia: la seconda vita delle centrali elettriche dismesse

Musei, parchi giochi, centri espositivi: così gli impianti scoprono una nuova funzione

Dall'Islanda alla Turchia: la seconda vita delle centrali elettriche dismesse
Ci sono luoghi destinati a generare energia anche quando smettono di produrla concretamente. È il caso delle centrali – idroelettriche, nucleari, a carbone... – costruite in tutto il mondo tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento e riconvertite negli ultimi anni in spazi culturali, musei, incubatori di imprese o addirittura parchi giochi. La pratica della dismissione e riconversione di vecchi impianti non è nuova: i primi esempi si trovano già nel secolo scorso. La differenza principale è che i nuovi progetti hanno una sensibilità molto più elevata per la sostenibilità ambientale e sociale. Per esempio, Enel con l'iniziativa Futur-e mira a trasformare 23 vecchie centrali italiane in luoghi ecosostenibili dedicati a scienza, arte, cultura o turismo secondo i dettami dell'economia circolare.

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A Parigi c'è un caffè dove si paga in energia

Di novità il 2016 ne ha introdotte parecchie nel mondo, ma il caffè parigino dove si “paga in energia” risulta decisamente inedito

A Parigi c'è un caffè dove si paga in energia
All'inaugurazione s'è chiesto ai clienti di creare fisicamente energia in cambio delle bevande della casa — non s'accettavano contanti. Concepito dalla Nissan, questo caffè temporaneo è unico nel suo genere— è stato ideato per presentare le innovazioni più affascinanti, con l'obiettivo di sottolineare l'importanza dell'energia e della sostenibilità.

In questi occhiali da sole c'è tutto il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo

L'idea per ridurre gli scarti in discarica e aiutare le comunità africane

In questi occhiali da sole c'è tutto il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo
È impossibile negare che il nostro pianeta sia una risorsa limitata, che a quanto pare viene sempre più depauperata ogni giorno che passa. Per fortuna però aumenta anche la consapevolezza del fatto che tale risorsa debba esser adoperata in modo più oculato ed efficace, per proteggerla in nome delle generazioni che la condivideranno dopo di noi. In qualità di esseri umani del ventunesimo secolo non è certo un segreto che tocchi proprio a noi il compito di risolvere il problema creato dal genere umano. "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo", ha detto una volta il Mahatma Ghandi.

Questo ingegnere giapponese può trasformare un disastro naturale in un'opportunità

L'idea di Atsushi Shimizu per ottenere energia dai tifoni

Questo ingegnere giapponese può trasformare un disastro naturale in un'opportunità
Trasformare un tifone in energia? Atsushi Shimizu, un ingegnere giapponese di 37 anni, dice che si può. E che un singolo disastro naturale del genere basterebbe ad alimentare per 50 anni il fabbisogno energetico di un paese purtroppo abituato a queste calamità come il Giappone.

Certo, nel frattempo, si dovrebbero anche inventare batterie in grado di stoccare energia per così tanto tempo, ma il progetto è impressionante a prescindere. Secondo lo scienziato nipponico, se si riuscisse a costruire una turbina in grado di resistere alla violenza di un tifone, il gioco sarebbe fatto. E anziché limitarsi a raccontare la sua idea fantascientifica, Shimizu si è anche messo in testa di realizzarla creando una startup ad hoc: Challenergy,

Cosa possiamo imparare dalla città più eco-friendly del mondo

La ricetta di Zurigo: modello per efficienza energetica, mobilità e lotta allo spreco di cibo

Cosa possiamo imparare dalla città più eco-friendly del mondo
Di quanta energia ha bisogno ogni abitante del pianeta per vivere in modo sostenibile senza stravolgere il proprio stile di vita? 2000 Watt. Così la pensano gli scienziati del Politecnico Federale di Zurigo, in Svizzera, che nei primi anni '90 hanno messo a punto il modello della "Società a 2000 Watt". Secondo questa visione, adottando politiche energetiche efficaci e puntando sulle nuove tecnologie, è possibile raggiungere questo livello di potenza continua (che equivale in termini di consumo a 17.520 kWh all'anno). La teoria si è diffusa in diverse parti del mondo, soprattutto nei Paesi più avanzati in cui il fabbisogno energetico per abitante supera i 5000-6000 Watt, ma solo una città finora ha scelto per statuto di arrivare a questo traguardo entro il 2050: Zurigo, proprio il posto in cui l'idea è nata.

Spettacolari ed ecosostenibili: 10 meraviglie architettoniche green in giro per il mondo

Quando il design incontra il rispetto per l'ambiente

Spettacolari ed ecosostenibili: 10 meraviglie architettoniche green in giro per il mondo
Al giorno d'oggi, il design più stravagante non riguarda soltanto architetture impressionanti o materiali insoliti. Le strutture migliori, quelle più audaci, devono puntare molto più in alto. L'attrazione più grande? La loro capacità di essere sostenibili, non convenzionali e istruttive.

Sappiamo tutti che il pianeta non dispone di risorse infinite e sappiamo anche che, se non modifichiamo la nostra condotta (su piccola e grande scala), alle generazioni future non resterà molto da utilizzare.
Per fortuna, le persone si stanno rendendo artefici di innovazioni mai viste prima, con edifici a energia positiva e fattorie solari dalle forme più maestose che spuntano in tutto il mondo.

Veranu, il pavimento intelligente che trasforma i passi in energia

E se camminare ci facesse risparmiare sulla bolletta?

Veranu, il pavimento intelligente che trasforma i passi in energia
"La città del futuro ha pannelli fotovoltaici sui tetti di ogni casa, vetrate con cellette trasparenti fotovoltaiche negli uffici, automobili elettriche che non emettono CO2, impianti minieolici per sfruttare le correnti e pavimenti che producono energia pulita camminandoci sopra". Nella smart city che ha in mente Alessio Calcagni, ingegnere elettronico nuorese di 33 anni, la pavimentazione intelligente per le grandi aree affollate la metterebbe lui stesso. Nel 2012 ha ideato una tecnologia per realizzare mattonelle che trasformano l'energia cinetica dei passi in elettricità.

Rifiuti zero: tutto quello che c'è da sapere sull'ultimo trend del vivere sostenibile

Vivere senza buttare spazzatura? Si può

Rifiuti zero: tutto quello che c'è da sapere sull'ultimo trend del vivere sostenibile
Vestiti, cibo, cianfrusaglie... quante volte a settimana gettiamo via oggetti trascurati, non desiderati e inutilizzati? La risposta, alquanto semplice, si trova nel vostro bidone della spazzatura. Dal momento che gli scienziati continuano a dirci che il pianeta si sta surriscaldando ad una velocità allarmante, il 2016 è l'anno giusto per grandi cambiamenti, a cominciare dalle nostre abitazioni. Secondo il Rutland County Council in media, ogni abitante del Regno Unito getta via l'equivalente in spazzatura del proprio peso corporeo ogni sette settimane. Dal verde, al marrone al blu: le famiglie del pianeta stanno adottando, con successo, un piano di riciclo caratterizzato da un codice di colori per ridurre la nostra impronta di carbonio. Ma i leader del movimento per uno stile di vita a rifiuti zero sostengono che potremmo (e dovremmo) fare di più e dimostrano che è possibile.

Cucinare con l'energia solare? Questo designer l'ha reso possibile

L'idea di Bodin Hon, studente giramondo con la passione per l'Italia

Cucinare con l'energia solare? Questo designer l'ha reso possibile
"Il mio incubo è che le cose che realizzo non siano sostenibili. Che non durino. Che qualcuno le utilizzi per un po' e poi le butti via come rifiuti senza sapere come riciclarle". Per Bodin Hon, designer giramondo 29enne di Hong Kong innamorato dell'Italia, l'attenzione alla sostenibilità non è solo una buona pratica ma un modo per dare senso all'esistenza e alla propria attività. È con questa filosofia che ha inventato l'oggetto che promette di trasformare il modo in cui cucineremo all'aria aperta: un fornello alimentato con l'energia del sole.

Cinque app che cambieranno il modo in cui consumiamo energia

Basta poco per risparmiare e fare la propria parte in difesa del pianeta

Cinque app che cambieranno il modo in cui consumiamo energia

Che cos'è ciò di cui sentite d'aver bisogno durante il giorno per sentirvi più carichi? La risposta più probabile è: 'Energia'. Se da un lato i modi per conservare le nostre forze ci risultano chiari, quando si tratta di risparmiare sulle altre forme di energia che adoperiamo nel corso della giornata di solito non ne abbiamo la più pallida idea.

Cinque consigli per vacanze ecosostenibili

Pochi semplici passi per cambiare il vostro modo di viaggiare

Cinque consigli per vacanze ecosostenibili
L'anno scorso a Londra si sono sfiorati i 36 gradi (nel mese di luglio) e il Regno Unito ha vissuto la giornata più calda mai registrata prima. Più lontano da casa nostra, nel mondo, si sono verificati per la prima volta altri episodi da record (dall'incendio che ha colpito la foresta pluviale del Washington Olympic National Park, al peggior periodo di siccità in un millennio che ha interessato la California). Quando si parla di crisi climatica siamo tutti colpevoli. Ogni anno, in Inghilterra, il cittadino medio produce circa 12,5 tonnellate di emissioni di gas serra e i numeri sono in continuo aumento. Dal momento che anche il nostro interesse per i viaggi ed il turismo continua a crescere, e ci spostiamo da un paese lontano all'altro, adottare una carbon footprint più leggera (rappresenta l'emissione di gas attribuibile ad un prodotto, un'organizzazione o un individuo) mentre esploriamo il mondo non dovrebbe essere più una scelta secondaria. Seguite questi semplici passi verso un modo di viaggiare più sostenibile.

Ecco come un ragazzo di 22 anni ha intenzione di ripulire gli oceani

Un'idea che potrebbe cambiare il futuro dei nostri mari

Ecco come un ragazzo di 22 anni ha intenzione di ripulire gli oceani

Secondo Boyan Slat, ragazzo prodigio olandese che ha fondato The Ocean Cleanup , viviamo nell'età della Plastica. Con circa 300 milioni di tonnellate prodotte annualmente, è davvero tantissima la quantità (più di 8 milioni di tonnellate, per la precisione) che finisce nei fiumi, nei laghi, negli oceani.

Un report presentato a gennaio al World Economic Forum, avvertiva che entro il 2050 gli oceani ospiteranno più plastica che pesci (a peso). Un dato spaventoso.

Slat, 22 anni, è in missione per cambiare il mondo: nel 2013 ha lasciato gli studi in ingegneria aerospaziale per lanciare The Ocean Cleanup Project , un progetto incentrato sullo sviluppo di tecnologie avanzate per contrastare il problema della plastica negli oceani.