La Germania ha svoltato ormai, dall'euro ha avuto quello che desiderava. La strategia del ragno tedesca è quella di tirare una linea Sigfrido tra i paesi a basso debito e quelli ad alto debito, tra Nord e Sud Europa. Senza una correzione di rotta nei rapporti tra Berlino e Roma, quest'ultima si troverà fuori dai giochi europei. A salvarsi resterà l'unica città europea che ha nel suo dna il risorgimento di ideali e di civiltà: Milano
La portata di ciò che accade è in realtà molto più simbolica di quanto la stampa abbia enfatizzato, e offre al contrario il metro per interpretare quanto angusti siano - almeno allo stato attuale - i margini entro cui l'amministrazione Trump possa condurre una politica autonoma ed indipendente di scontro con l'Iran.
Il 31 gennaio 1983, al binario 1 della stazione Termini, morì Modesta Valenti. Aveva avuto un malore, ma, essendo sporca, l'ambulanza si rifiutò di portarla in ospedale. Non solo un caso di malasanità. Piuttosto un episodio che portò alla luce il disprezzo nei confronti di coloro che vivono e muoiono per la strada. Perché il più grande nemico di chi vive per strada è l'indifferenza, "la malattia del nostro tempo".
La vicenda Raggi è sufficiente per far temere che, al di sopra della soglia media di difficoltà, i grillini falliscano. Hanno pochi precedenti l'inesperienza politica, l'inefficienza amministrativa, l'instabilità personale che la sindaca ha finora mostrato. Quella romana è una questione morale-criminale oppure una questione di totale stupidità. Comunque sia, un disastro.
Ora basta, non è possibile andare avanti così! Roma è in una situazione drammatica, e chi dovrebbe governarla è impegnata in altre faccende personali. La buona politica quella del fare è scomparsa, l'alibi di mafia capitale non durerà ancora molto e i diritti dei cittadini non potranno più essere trascurati per colpa di interessi personali e del M5s. Roma deve risorgere dalle macerie e tornare a essere la città che il mondo ci invidia.
Il problema oggi è che la crisi dei modelli tradizionali di rappresentanza politica, l'appiattimento di parte del centrodestra e del centrosinistra, l'avvento dell'arena "internet", la richiesta di maggiore sicurezza, la riduzione di welfare e lo svilimento di istruzione e cultura hanno conferito una sorta di mandato popolare a forze politiche estremiste.
Se Trump non ambisce a svolgere il ruolo di leader dell'Occidente, lo sarà per tutti il Papa? Una cosa appare chiara: il futuro sono i ponti (come la storia ci ha sempre insegnato), mai i muri che non servono a niente se non a peggiorare i rapporti con chi si considera "straniero", "altro", "diverso" o a celare drammi e sofferenze dei popoli. Sì, i ponti! Se si vogliono porre le basi per un mondo più umano e vivibile e non condannarsi a recinti che hanno il solo effetto di farlo pericolosamente regredire.
A Roma, cala il sipario sul "Circolo Il 48 Raimondo Di Neris" - dal nome di un deportato e dall'anno di nascita dello Stato di Israele - fortemente voluto da Angelo Sermoneta, detto il "Baffone", vera istituzione degli ebrei di Roma. Ci sono delle responsabilità frutto di miopie ed errori grossolani. Sarebbe elegante assumersele.
Il brusco stop di Trump al continuo annuncio, da parte del Governo israeliano, di nuove costruzioni negli insediamenti in Cisgiordania e ad est di Gerusalemme ha colto di sorpresa solo coloro che avevano abbracciato senza esitazione la versione di un Trump oramai legato mani e piedi ai più oltranzisti settori della destra israeliana e dei coloni. In realtà Trump vuol mantenere ben chiaro per sé il bastone del comando, chiarendo bene chi guida e chi deve farsi guidare.
La decrescita è un concetto provocatorio. Dovrebbe spingerci ad interrogarci sul modello di sviluppo, sull'economia che vogliamo, sugli stili di vita.
Dobbiamo vivere con lucidità i passaggi che abbiamo di fronte, affrontandoli con un senso di responsabilità profondo. La nostra cultura politica ci mette al riparo da atteggiamenti irresponsabili. Per noi il valore dell'unità, del dialogo, della ricerca persino estenuante di un punto di sintesi e di equilibrio è decisiva. Non siamo persone atterrate nella politica dalla luna, prive di senno. Però ci sia consentito, in questi giorni, praticare anche il dubbio, come diceva Pietro Ingrao.
La vendetta è un atto primordiale, senza senso. Nulla mai potrà giustificare questa pratica medioevale. Se i tribunali agiscono come torri d'avorio, avulsi dai sentimenti più comuni e semplici, se la burocrazia agisce in modo cinico e indifferente, ci sarà sempre un cittadino accecato dall'odio e ossessionato dall'idea di vendicarsi che vestirà i panni del "giustiziere della notte".
Non so se un giorno mi capiterà di incontrare in carcere Fabio Di Lello. Se dovesse accadere, gli direi che è vittima di una idea sbagliata, l'idea che confonde giustizia con vendetta. Umilmente, perché io non sono nessuno, gli direi anche che le nostre azioni non dovrebbero mai essere guidate o dirette dal desiderio di vendicarci di un torto, perché allora non ci sarebbe più scampo per nessuno.
Subito dopo la condanna per la strage di Viareggio, il consiglio di amministrazione di Finmeccanica, cioè il governo italiano che quella società controlla, ha espresso piena fiducia in Mauro Moretti. Per questa gente una condanna per omicidio colposo plurimo è un normale incidente nell'attività di un top manager. E magari quelli che ora garantiscono la loro fiducia sono gli stessi che chiedono il licenziamento in tronco di un dipendente pubblico che non timbra il cartellino, prima ancora che siano condannate le sue violazioni.
Ieri la prima delle sentenze definitive che aspettavamo. Ecco siamo sposate anche in Italia. Qualcuno non dormirà per un po' per la rabbia e lo sconforto. Noi siamo felici per questa battaglia che abbiamo vinto, non tanto per noi due, ma per i nostri figli e per le coppie italiane che non possono sposarsi, ma soltanto unirsi civilmente. Certo ci faciliterà la vita quotidiana sempre che aggiornino ovunque i sistemi informatici.
Quest'anno il nostro paese ha l'occasione di ricoprire ruoli internazionali importanti: usiamola per promuovere politiche di sviluppo più efficaci e coordinate, chiedendo ai nostri alleati e partner una responsabilità condivisa in politiche di accoglienza che rispettino i diritti umani internazionalmente riconosciuti. Non sarà un processo facile nel nuovo contesto internazionale, e non è scontato che sia premiante, elettoralmente parlando. Ma è la cosa giusta da fare.
Dopo l'ordine di Trump per la costruzione del muro, arrivano rivelazioni scottanti sulla chiamata di venerdì scorso tra il neopresidente e Peña Nieto. L'opera di costruzione del muro, che dovrebbe costare oltre 15 miliardi di dollari, pare essere la giustificazione perfetta per le politiche protezioniste e di guerra commerciale contro il Messico che già erano state previste e che fanno parte del piano economico americano di questa amministrazione.
il cosiddetto Muslim Ban deve farci giustamente inorridire ma ci deve soprattutto far riflettere sulle nostre politiche migratorie. Siamo proprio sicuri di comportarci in modo così diverso dall'amministrazione Trump? In questi mesi sono stati realizzati o si stanno discutendo accordi con diversi Paesi di provenienza o transito di migranti per evitare le partenze: uno tra tutti, la trattativa con la Libia, terra di nessuno e senza diritto.
A Cogne si deve l'aver scoperchiato la parte in ombra della maternità, spiazzando di chi pensa che questo rapporto sia sempre perfetto. Stupore, indignazione, ma anche pietà. L'Italia si è interrogata su temi che molto spesso vengono sottaciuti, quelli della donna che diventa madre, della difficoltà di gestire il complesso fenomeno della nascita, che non è soltanto un fenomeno "naturale", ma è al contrario un'esperienza che non sempre viene vissuta in modo sano e positivo.
Si è chiusa un'altra edizione di Alta Roma: la settimana della moda organizzata con il sostegno di Comune, Regione e Camera di Commercio. E anche questa edizione ha avuto buoni risultati. Sul tutto però continua ad aleggiare, un insopprimibile odore di occasione persa, come a dire "avete una Ferrari e la trattate come una scalcagnata 500". Effettivamente Alta Roma è una metafora di quel che accade a Roma in questi anni, del potenziale che stiamo dissipando.
Per una nazione che vive di piccole e medie imprese manifatturiere, le aggregazioni tra imprese per aumentare la dimensione aziendale, l'ammodernamento delle linee di produzione, e le innovazioni tecnologiche, saranno i principali fattori di rilancio competitivo. La diminuzione del carico fiscale su imprese e lavoro, sarà decisiva e dovrà tornare a essere il primo obiettivo del governo italiano.
Il Codice Montemagno suggerisce una filosofia di vita equilibrata: non fare stravizi, impegnarsi, studiare, capire che per affermarsi ci vuole tempo ma non ostinarsi a tutti i costi su un'idea perdente, imparare dagli errori. Sprona i giovani a diventare imprenditori di sé stessi e a non piangere con mamma e papà perché il vecchio liceo sommato al meno utile corso di laurea in sociologia non ha aperto brillanti orizzonti lavorativi.