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Baghdad

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Baghdad
città
بغداد
Baghdād
Baghdad – Veduta
Localizzazione
Stato Iraq Iraq
Governatorato Baghdad
Distretto Non presente
Amministrazione
Amministratore locale Zekra Alwach
Territorio
Coordinate 33°02′N 44°26′E / 33.033334°N 44.433334°E33.033334; 44.433334 (Baghdad)Coordinate: 33°02′N 44°26′E / 33.033334°N 44.433334°E33.033334; 44.433334 (Baghdad)
Altitudine 34 m s.l.m.
Superficie 734 km²
Abitanti 7 665 292[3] (2014 calcolati)
Densità 10 443,18 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale 10001–10090
Fuso orario UTC+3
Nome abitanti bagadesi[1], bagdaditi[2]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Iraq
Baghdad
Baghdad
Sito istituzionale

Baghdad (in arabo: بغداد‎, Baghdād, in età abbaside Madīnat al-Salām, "Città della pace", in italiano antico Baldacca o Baudac), o Bagdad,[4] è la capitale dell'Iraq e dell'omonima provincia. È la seconda città più grande dell'Asia sud-occidentale, dopo Teheran: il calcolo della popolazione per il 2014 è di 7.665.292 abitanti[3]. Situata sul fiume Tigri a 33°20 nord e 44°26 est.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La città di Baghdad fu fondata tra il 762 e il 767 per volere del califfo Al-Mansur. L'insediamento fu probabilmente realizzato sul sito di un preesistente villaggio persiano. La città sorse nei pressi di Ctesifonte, capitale dell'Impero Sasanide. Il nome della città ha origine incerta: secondo alcuni deriverebbe dal "Dio [ha] dato". Un muro circolare sorgeva attorno alla residenza califfale e agli uffici ad essa connessi, così Baghdad divenne conosciuta anche come "Città circolare".

Alcune generazioni dopo la fondazione, Baghdad divenne un importante centro commerciale e culturale. Secondo alcune fonti la città, alla sua acme, avrebbe contato più di un milione di abitanti. Una larga parte della popolazione era originaria dell'Iran, in particolare della zona di Khorasan. Molte delle storie narrate nelle Mille e una notte sono ambientate nella Baghdad di quel periodo, governata dal Califfo Hārūn al-Rashīd.

Baghdad fu anche per tutto il periodo califfale fra le città maggiormente cosmopolite. In essa vivevano musulmani, cristiani, ebrei e zoroastriani provenienti da tutto il Vicino e Medio Oriente nonché dall'Asia Centrale.

La rapida crescita della popolazione rallentò con lo spostamento della capitale a Sāmarrāʾ, cui seguirono la perdita delle province occidentali e orientali con la fine del centralismo abbaside, la "tutela" buwayhide e la dominazione dei Selgiuchidi (1055-1135).

La città rimase comunque uno dei principali centri culturali e commerciali del mondo islamico fino al 10 febbraio 1258, quando fu presa e saccheggiata dai Mongoli guidati da Hulagu, nipote di Gengis Khan. I Mongoli massacrarono 800.000 cittadini, fra cui il califfo abbaside al-Musta'sim e devastarono vaste zone della città e i canali di irrigazione, oltre alla celeberrima biblioteca, la Bayt al-Hikma. Il sacco di Baghdad mise fine al califfato abbaside, un colpo da cui la civiltà arabo-islamica non si sarebbe mai più ripresa completamente.

Assedio di Baghdad da parte del khan mongolo Hulagu nel 1258

Nel 1401, Baghdad fu nuovamente saccheggiata dai Turco-Mongoli, capeggiati da Tamerlano.
Nel 1534, Baghdad venne conquistata dagli Ottomani. Sotto l'Impero ottomano Baghdad cadde in un periodo di declino, spopolandosi in misura considerevole.

Storia moderna[modifica | modifica wikitesto]

Baghdad fu parte dell'Impero ottomano sino alla fine della Prima guerra mondiale, durante la quale l'Impero turco si era schierato con le Potenze Centrali. La città fu occupata dalle truppe britanniche al termine della cosiddetta Campagna della Mesopotamia.

In seguito venne fondato il Regno dell'Iraq, sotto controllo britannico dal 1921 grazie al Mandato accordatogli dalla Società delle Nazioni, seguita da una formale indipendenza nel 1932 e da totale indipendenza nel 1946. La popolazione della città crebbe da 145.000 abitanti stimati nel 1900 a 580.000 nel 1950. Durante gli anni settanta, Baghdad visse un periodo di crescita e prosperità grazie all'aumento del prezzo del petrolio, la principale risorsa esportata dall'Iraq.

Durante questo periodo furono costruite nuove infrastrutture, come nuovi impianti fognari, idrici e autostrade. La guerra Iran-Iraq (1980-1988) fu un periodo difficile per la città e molte risorse economiche furono destinate alle forze armate e migliaia di cittadini morirono nel conflitto. L'Iran lanciò alcuni attacchi missilistici contro Baghdad, ma essi causarono relativamente poche vittime e lievi danni.

La Guerra del Golfo del 1991 causò maggiori e più seri danni a Baghdad, in particolare al suo sistema di trasporti, alle infrastrutture energetiche e sanitarie.

Soldati USA sorvegliano la Banca Centrale Irachena (giugno 2003)

Nel marzo e aprile 2003, durante l'invasione dell'Iraq, Baghdad venne pesantemente bombardata, e le prime forze statunitensi entrarono in città fra il 7 e il 9 aprile. Ulteriori danni furono causati dai gravi saccheggi avvenuti nei giorni successivi alla fine della guerra. Con la deposizione del regime di Saddam Hussein, la città fu occupata dalle truppe americane. L'autorità provvisoria della coalizione (Coalition Provisional Authority o CPA) creò nel cuore della città un'area fortificata di 8 km² chiamata "Zona Verde" eretta a propria sede e a quella del successivo governo provvisorio. La Coalition Provisional Authority ha ceduto il potere al governo ad interim alla fine di giugno 2004, dopo le elezioni politiche svoltesi nel gennaio di quello stesso anno.

Molti abitanti di Baghdad sono diventati insofferenti nei confronti delle forze occupanti perché i servizi essenziali come l'elettricità e la distribuzione dell'acqua, sono insufficienti e occasionali. Inoltre a causa delle disastrose condizioni igienico-sanitarie si sono verificati episodi di colera e di decessi di bambini dovuti alla contaminazione delle acque e alla scarsità di cibo.

Nella calda estate 2004, l'energia elettrica era disponibile solo ad intermittenza nella maggior parte della città. Un ulteriore motivo di scontento è la mancanza di sicurezza. Il coprifuoco imposto immediatamente dopo l'invasione è stato rimosso nell'inverno 2003, ma la città, che un tempo aveva una vivace vita notturna, quando si fa buio viene ancora considerata troppo pericolosa da molti cittadini. Fra i pericoli ci sono rapimenti, violenze sessuali e il rischio di rimanere coinvolti in combattimenti tra forze di occupazione e insorti.

Alla storia recente di Baghdad è legata la vicenda venuta alla luce nella primavera del 2004 riguardo a torture e sevizie perpetrate da soldati degli eserciti statunitense ed inglese ai danni di reclusi nella prigione di Abu Ghraib (Abū Ghurayb).

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Baghdad si trova sul fiume Tigri e a 50 km dall'Eufrate in una zona prevalentemente pianeggiante. Nonostante la posizione vicina al fiume e i numerosi spazi verdi, l'influenza del deserto, situato a sud e a ovest, si fa sentire con tempeste di sabbia. Nella parte occidentale della città ci sono larghi viali, le residenze più lussuose e molti edifici governativi, le case più economiche si trovano generalmente nella parte orientale.

Storicamente Baghdad era un centro di grande importanza per il commercio internazionale. Vie commerciali dall'India, dalla Persia e dall'Europa si incontravano nella città. Oggi il ricco quartiere di Karrada è il principale distretto commerciale cittadino. Baghdad è ancora un nodo importante del traffico stradale aereo e ferroviario. Il maggiore aeroporto cittadino è il Baghdad International Airport.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Baghdad ha sempre svolto un ruolo importante nella vita culturale araba ed è stata la casa di famosi scrittori, poeti, musicisti e di altri artisti.

Istituzioni, enti e associazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fra le più importanti istituzioni culturali cittadine ci sono:

Il teatro ricevette un grande impulso negli anni novanta quando le sanzioni ONU limitarono l'importazione di film stranieri. Più di 30 film furono convertiti in esibizioni dal vivo con un vasto assortimento di produzioni drammatiche e commedie.

Fra le istituzioni che offrono un'educazione culturale a Baghdad ci sono il conservatorio, l'Istituto delle Belle Arti e la Scuola di Musica e Danza Classica. Baghdad è anche la sede di numerosi musei che ospitavano reperti archeologici delle civiltà antiche; molti di essi furono rubati e i musei saccheggiati nel caos che seguì l'ingresso delle truppe statunitensi nella città.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Fra i punti d'interesse si annoverano:

  • il Museo Nazionale Iracheno, la cui inestimabile collezione archeologica fu saccheggiata durante l'invasione del 2003;
  • l'arco delle Mani della Vittoria, costruito durante il regime di Saddam Hussein;
  • lo zoo di Baghdad;
  • la Biblioteca Nazionale, di cui molti antichi manoscritti andarono bruciati nell'incendio dell'edificio durante l'invasione del 2003;
  • la moschea di Kazimayn (dei due [Imam] Kāzim), dalla caratteristica cupola dorata, a nord-ovest di Baghdad, uno dei più importanti luoghi di culto sciiti, completata nel 1515;
  • il Palazzo Abbaside ( al-Qaṣr al-ʿAbbāsī ), uno dei più antichi edifici cittadini, risalente al XII secolo;
  • la Mustansiriyya, risalente al 1234, centro d'istruzione superiore fondato dal califfo al-Mustansir (1226-1242) e tuttora usato come centro d'insegnamento islamico.

Persone legate a Baghdad[modifica | modifica wikitesto]

Baghdad nella musica[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bagadese, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. URL consultato il 13 ottobre 106.
  2. ^ Bagdadita, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. URL consultato il 13 ottobre 106.
  3. ^ a b World Gazetteer
  4. ^ Grande Enciclopedia Universale, Milano, CDE, MEMO Rizzoli/Larousse, 1992.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autorità VIAF: (EN29145376400683720125 · LCCN: (ENn80006292 · GND: (DE4004237-6 · BNF: (FRcb11952706c (data)
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