Ecco quello che penso. Le elezioni a giugno sono una scelta condivisibile e opportuna. L'Italia ha mille problemi e la situazione internazionale è infuocata dall'avventurismo di Trump. L'Europa è fragile e troppo bloccata e confusa. Occorre dare al Paese un governo forte, perché legittimato dal voto popolare. Occorre arrivare al voto sulla base di una processo aperto e ricco, in grado di fare un bilancio della strada percorsa e di reimpostare un grande discorso sull'Italia e il mondo.
La musica è una lingua a sè, una lingua universale. E dato che esiste certo una musica diversa, attraente e pop in altre aree del mondo, come mai è così raro che abbia successo fuori dei confini del proprio paese? Non è solo questione di potenza economica o commerciale. Potrà nascere in futuro una nuova globalizzazione multiculturale o ascolteremo tutti musica cinese?
Monti dracula, servo sciocco di Berlino, secondo il verbo di Renzi già proiettato in campagna elettorale.
Caro Gentiloni, tu sei uomo d'onore: memore del tuo "montismo", non senti l'esigenza di salvare la buona fama del soldato Monti e, con lui, di resistere a un tale cedimento a un improvvisato, facile antieuropeismo?
La strada maestra indicata dall'ex segretario di Stato Madeleine Albright è un'altra: bisogna riconoscere e restaurare le proprie fondamenta, spiegare con serenità e pazienza i motivi per i quali l'Occidente non può fare a meno del contributo di immigrati e profughi, costruire dialoghi e non alzare muri. Si può ancora contenere la pandemia trumpiana che tanti danni sta facendo con i primi focolai americani e che Salvini, Meloni e Grillo vorrebbero infettasse l'Italia. Dobbiamo provarci.
L'America di Trump sarà più piccola dell'America imperiale di Bush o Clinton, ma più realistica: con Trump non saranno più alleati scontati per nessuno. I cosiddetti valori dell'Occidente - la democrazia e il rispetto dei diritti umani come linee guida per sancire alleanze e combattere guerre - vengono consegnati alla Storia. Conteranno solo gli interessi, come ai tempi delle cannoniere. L'Europa ancora frastornata dalla Brexit, e a rischio sfaldamento, ne prenda atto subito.
Cristiana Collu, nuova direttrice della Galleria Nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma, ha preso un imprevisto abbrivio venendo a sapere del tentativo di depenalizzare la violenza domestica. Tentativo che la Duma sta cercando di portare a termine. Ora è il momento di agire mie care artiste e ragazze di tutte le età. Incontriamoci e decidiamo insieme le conseguenze del nostro muoverci. Ho gettato il mio sasso nello stagno.
Trump sta provando a governare basandosi sull'impulso, i capricci, le vendette personali, il proprio tornaconto, le ordinanze - come se fosse stato eletto dittatore. Non funziona, e la situazione gli sta sfuggendo di mano. Dopo una settimana!
Quella persona, quel profugo, a cui qualcuno, fosse anche il Presidente, vuole impedire di cercare una speranza nel mio paese, è mio fratello. La speranza c'è, lungo la strada di una politica che non divide e insegue, ma coltiva un disegno di società aperta. L'Europa si rimetta in piedi, prima di essere travolta dagli emuli di Trump. Riaccendiamo la fiaccola della nostra statua della libertà: il nostro sogno europeo.
La radicalizzazione non è un processo socio-cognitivo che riguarda solamente terroristi irriducibili e sanguinari quanto, al contrario, costituisce una dinamica ricorrente nella vita quotidiana di ogni attore sociale. Percorrere contromano un senso unico, per intenderci, significa essere, a proprio modo, radicali. Spiegare la radicalizzazione significa, quindi, dipanare la matassa della mente dell'individuo che si radicalizza, tenendo a mente l'ironica provocazione di Joseph Margolin secondo cui "il terrorista" - e, dunque, ogni uomo - "è prima di tutto un uomo". Proprio da lì occorre partire.
Nora non era una bambina qualsiasi. Nora aveva 8 anni ed era la figlia dell'ideologo di al Qaeda Anwar al Awlaki. Si è spenta sotto il primo bombardamento dell'era Trump, in Yemen, e la sua scomparsa ora rischia di innescare una risposta. L'Aqap difficilmente passerà la mano. Non si può infangare in questo modo l'onore di uno degli uomini più potenti che il mondo arabo abbia mai conosciuto.
La scuola di Laboratorio Democratico appena conclusasi a Ercolano aveva una platea di giovani di ogni parte d'Italia, consapevoli di quanto la politica inciderà sulle loro vite, sul loro futuro. Sono scaturite piccole grandi proposte che hanno un grande cuore, quello di chi per tre giorni, in una antica città del Sud ha voluto confrontarsi per far tornare la politica al centro della propria vita, un laboratorio democratico per il futuro del Paese.
A soffrire maggiormente oggi è il Pd, unico partito che da sempre ha realmente basato la propria politica sulla rappresentanza reale e sul concreto coinvolgimento di iscritti ed elettorato. Certo, le guerre interne di correnti per la conquista della leadership non aiutano il clima, né gli attacchi costanti e senza freno alla segreteria.
Diciamolo francamente, non sono cose che fanno bene.
Il governo italiano ha votato a favore degli Ogm in sede europea. Anche su questa questione l'Europa non riesce a prendere una posizione univoca e chiara. Del resto, quando la politica balbetta è tempo favorevole di scorribande per i sempre più potenti e solitari padroni della chimica e della genetica, non solo in campo agricolo.
Obama ha sempre cercato, in ogni discorso pubblico, di invitare i propri cittadini a trovare una base comune per favorire l'integrazione con culture differenti; Trump, d'altra parte, fa delle restrizioni sull'immigrazione un vero e proprio cavallo di battaglia, esacerbando l'odio tra persone che appartengono a culture e professano religioni differenti.
È una storia amara della sinistra alla quale mancava proprio un picconatore che, in nome di un 10% alle prossime elezioni, possa restare ancora a galla, sempre pronto a indirizzare le sue frecce velenose in ogni direzione purché il suo mito di uomo di comando rimanga indistruttibile. La società è cambiata. Servirebbe più protagonismo collettivo, più ascolto, più attenzione al bene comune e verso le fasce della sofferenza che colpiscono metà del paese. Altro che congressi! E invece si incappa di nuovo nei protagonismi personali.
La direttiva di Trump tocca solo 7 Stati ma impatta su noi, determina relazioni che ci coinvolgeranno come Stato, come Unione Europea e come cittadini, per questo i leader europei hanno da subito preso le distanze da questa posizione. Adesso però oltre le repliche a caldo serve una determinazione che renda visibile i motivi per i quali l'Unione Europea è nata. Se questo non accade, l'Unione rischia di finire qua la sua storia.
Renzi è un segretario perdente e in scadenza: il suo mandato scade tra pochi mesi e lui non ha il diritto di ipotecare il futuro, non solo del suo partito, ma dell'intero Centrosinistra. Delle due l'una: o Renzi è convinto di essere ancora maggioritario nel Pd - e allora non si capisce perché non voglia battersi con altri contendenti - o sa di non esserlo più, nel qual caso avrebbe il dovere morale di rimettere il mandato.
Quello di Antonello Soro al convegno Big Data e Privacy è sembrato a tutti un monito forte e chiaro: "I colossi della rete sanno tutto di noi, e le nostre democrazie appaiono più deboli". Crediamo di essere liberi, probabilmente lo siamo molto poco o addirittura molto meno di qualche lustro fa. E gli interessi in gioco sono più corposi di quelli sottostanti il mondo della comunicazione tradizionale.
Tra racconti di missionari che si innamorano di ragazze più giovani, storie di bullismo e religione, di amore e fede, del rapporto tra un musicista e suo fratello, si attraversano le vite difficili dei protagonisti e gli eventi che spesso travolgono tutto, e così di racconto in racconto si arriva al nodo, al confronto fondamentale tra ciò che in cui si crede, la propria verità, e la sua fallibilità.
Correva l'anno 1990 esattamente il 9 luglio quando, le Camere davano il via libera alla legge "Nuove norme sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento". Per molti addetti ai lavori apparivano finiti gli anni dell'export selvaggio e senza regole. La legge risultava una tra le più restrittive a livello mondiale, ma la mancanza di trasparenza e gli interessi miliardari hanno spinto diversi soggetti a trovare strade alternative.
Era già passato qualche giorno da quando avevo sentito, per la prima volta, Leggera, il nuovo album pubblicato dalla Warner del duo Musica Nuda e, come capita spesso, avevo deciso di lasciarlo lì a riposare qualche giorno. Poi, ciondolando in libreria, ho sentito di sottofondo un brano, che istintivamente ho fischiettato senza domandarmi che musica fosse e perché la conoscessi. Era un pezzo dell'album dei Musica Nuda e quindi ho realizzato quale fosse la vera forza di Leggera: la melodia e la cantabilità.
La struttura non viene mai a definire esaurientemente l'attività dei personaggi. La metafisica offertaci dalla scrittura di Vollmann non libera nessuno di questi ultimi dal malessere umano o disumano, anzi li perseguita andando contro la scadenza naturale del tempo. La letteratura orrifica di Vollmann vuole quindi risolvere l'enigma più atteso: che la morte non significhi la cessazione della nostra identità.