La Corte costituzionale ci riporta purtroppo al proporzionale come scelta obbligata, dovuta alla necessità di non poter ammettere un maggioritario sciatto e arruffato dove anche con tre voti ci si aggiudica il cinquantacinque per cento dei seggi. Lo aveva fatto in modo grossolano il Porcellum, e lo ha fatto poi in modo ugualmente grottesco l'Italicum. Si era provato a segnalarlo sin dall'inizio ma la sordità di governo e di una tetragona e servizievole maggioranza fu totale.
La poca cultura si cura principalmente con un plus di cultura, con più ampie e argomentate spiegazioni. Appena qualche settimana fa ho notato, presso il Memoriale della Shoah a Parigi, un penetrante avviso che rendeva note le ultime pubblicazioni del Museo dedicate all'approfondimento storico dell'Olocausto. Vi era scritto: "la commemorazione non è conoscenza, come la memoria non è storia". Ricordiamoci anche di questo.
C'è da augurarsi che questo Parlamento, autore di riforme impopolari (come quella costituzionale bocciata sonoramente dagli elettori) e incostituzionali (come quella della Pa o quella elettorale), riesca a correggere questo pasticcio, approvando - dopo ventiquattro anni - una legge elettorale conforme alla Costituzione con cui si possano eleggere le due Camere con sistemi omogenei, come richiesto dal presidente della Repubblica.
Come definire Gerardo Marotta, il fondatore e Presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici, morto ieri a Napoli. Oggi si direbbe, che Marotta era un "visionario". E tale egli fu soprattutto quando, a metà degli anni Settanta del secolo scorso, cominciò a riunire nel suo studio un gruppo di uomini di lettere con lo scopo di fare, proprio in quel momento, per la filosofia quello che Croce aveva fatto, subito dopo la guerra, per gli studi storici con la creazione dell'Istituto di Palazzo Filomarino.
Il "laboratorio" della sinistra è ormai partito, con congressi e riunioni presenti e future. È possibile mantenere aperta la costruzione di una sinistra che vogliamo, capace di dare voce e rappresentanza con efficacia alle tante sofferenze sociali e domande di cambiamento di questo Paese.
Dal comunicato della Corte Costituzionale possono ricavarsi alcune valutazioni, a primissima lettura. Le decisioni sono comunque frutto anche delle contingenze, pure normative, in cui la Corte decide. In questo caso si è autolimitata a un intervento di tipo minimale in grado di assicurare l'effettiva e immediata applicabilità della normativa elettorale (cosa in passato più teorica che reale a proposito del cosiddetto Porcellum, che in fatto richiedeva adeguamenti normativi).
Il 12 gennaio è atterrato all'aeroporto di Tehran Mehrabad il primo aereo consegnato dall'Airbus all'Iran Air nell'ambito del contratto siglato dalla compagnia aerea iraniana e l'industria europea all'indomani della revoca delle sanzioni. L'aereo, un Airbus A-321-211SL immatricolato EP-IFA, è il primo di un ordine di 100 aeromobili commissionati al colosso europeo dell'aviazione da parte della compagnia di bandiera iraniana.
L'ho scritto più volte: il futuro dell'Europa passa dalla nascita degli Stati Uniti d'Europa. L'isolazionismo non può essere la soluzione ai problemi degli europei, che siano economici, politici o che nascano dalla strategia del terrore. La via da percorrere è quella della coesione, della collaborazione e della cooperazione. Per fare questo gli strumenti che abbiamo in mano sono più che sufficienti.
In una recentissima nota ufficiale del Mibact si legge: nel 2016 gli arrivi dall'estero sono ammontati a circa 60.000.000, con un incremento (secondo loro) del 4,6% sull'anno precedente. Incredibile, a me risulta che nel 2015 gli arrivi dall'estero siano stati 55.033.000, mentre nel 2016 hanno superato i 60 milioni. Dunque il loro aumento risulta ben maggiore, cioè del 9%, il doppio della percentuale Mibact. Come mai?
Mi aspettavo però da Renzi, che annuncia una nuova stagione politica, appunto qualcosa di nuovo. Non l'ho trovato. Renzi riprende la sua antica narrazione. Renzi cerca di stabilire un nuovo rapporto diretto e personale con i cittadini elettori e si rivolge in prevalenza al cosiddetto popolo del Sì ignorando la maggioranza del paese. Non c'è nel suo ragionare non solo il nome del "Pd" ma neppure il riferimento a qualsiasi organizzazione politica.
Quello che invece innegabilmente colpisce, senza se e senza ma, è invece la grafica del blog. La testata in cui campeggia un ritratto del leader in posa rassicurante e ispirante fiducia, su sfondo azzurro-ex-Forza-Italia che riporta tutti noi alle pubblicità post belliche del boom americano (e nostro)...
Il cittadino europeo, proprio grazie all'integrazione europea e alla libertà di circolazione, non è uno straniero in nessuno degli Stati membri, appartiene in certa misura a ognuno di essi. Una previsione di limitata rilevanza pratica, ma di grande forza simbolica nei Trattati europei, è quella secondo cui ogni cittadino dell'Unione gode, in uno Stato terzo in cui il suo Stato membro di cittadinanza non sia rappresentato, della protezione delle autorità di qualsiasi altro Stato Membro.
Oggi è necessario il consenso di entrambi i partner per trasmettere il doppio cognome. È un passo avanti importante che però non risolve il tema della persistenza di un'anacronistica diseguaglianza fra uomo e donna nella trasmissione ai figli di un elemento costitutivo della loro identità, questione che la Corte non era chiamata a risolvere .
Francia, primarie: Hamon ha preso al primo turno circa il 36 per cento dei voti e andrà al ballottaggio con Manuel Valls, che si è fermato al 31 per cento dei voti. Hamon sembra dunque il favorito e se andiamo a leggere i dati che emergono dai social network il vantaggio sembra essere confermato. Nonostante sia meno popolare di Valls, riesce a essere più interattivo e coinvolgente ottenendo una media di engagement superiore a quella dell'ex primo ministro.
Nella sua complessità, la questione è maledettamente chiara: l'essere umano non usa più la tecnica, ma viene da questa usato. Tutto è ormai tecnico. La razionalità quotidiana è tecnica. I bisogni personali sono condizionati e dettati dall'apparato tecnico. E tecnica è ogni espressione sociale e politica. E il dominio tecnico, che controlla da tempo i corpi e la morte, ha finito per mettere le mani pure sulla nascita.
Proprio perché con la sua morte Giulio ci ha insegnato la verità sulla natura della repressione del regime di Al Sisi non dobbiamo mai smettere di chiedere la verità su quanto gli è accaduto. In memoria di Giulio oggi viene lanciata un'iniziativa. I suoi amici, la sua famiglia e gli ex studenti dei Collegi del Mondo Unito promuovono una sottoscrizione pubblica per finanziare una borsa di studio all'anno perché un/a ragazzo/a egiziano/a possa venire in Italia a studiare per due anni.
Trump e Marchionne vorrebbero tornare a quel "mondo antico" dove si costruivano e vendevano automobili in un regime di totale deregulation ambientale. Sorgono spontanee due notazioni in ottica italiana. Beppe Grillo dovrà impegnarsi non poco per giustificare la svolta antistorica e antiambientalista del suo nuovo idolo Trump. E chissà cosa penserà di questa alleanza anti-green Renzi, che ha sempre magnificato Marchionne come esempio ammirevole di "vision" e modernità.
Oggi ricorre l'anniversario del rapimento di Giulio Regeni, seguito 8 giorni dopo dal ritrovamento del corpo con evidenti segni di torture. In queste ore di impegno per tenere alta l'attenzione sull'omicidio del nostro connazionale, è doveroso ricordare i tanti desaparecidos di cui ci parlano i continui report delle organizzazioni internazionali che denunciano i metodi coercitivi del sistema di sicurezza e di intelligence sotto il controllo dell'ex generale e presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi.
Ieri una giovane donna nigeriana mi ha raccontato di aver perso la figlia durante la traversata del Mediterraneo a bordo di un'imbarcazione che è affondata: "mi è scivolata dalle mani", diceva.Convivere con quel vuoto, con i sensi di colpa e cercare (sperando di trovarla) la forza di andare avanti. Questa è la vita interiore di un richiedente asilo. La realtà esterna è sentirsi chiamare "Africa" mentre stai annegando.
Dobbiamo far emergere nel Sistema Italia quanto le industrie creative siano oggi molto più di un nuovo campo dell'economia, di un settore in espansione. La creatività è piuttosto un veicolo per trasformare il modo di produrre, di insegnare, di fare amministrazione pubblica, di governare le città. È così che la dobbiamo guardare. Semplicemente perché è così che la guardano nel mondo.
"Minetti. Ritratto di un artista da vecchio", opera che Thomas Bernhardt ha dedicato a un famoso attore tedesco dal cognome italiano. Lo offre al pubblico Roberto Herlitzka (italiano dal nome tedesco). Alla fine si scoprirà gli attori passano, ma il Teatro resta, con buona pace di tutti i grandi del palcoscenico degli ultimi duecento anni, fra i quali iscriviamo di diritto e senza esitazione Herlitzka e il suo regista Andò.
"Ormai sei una mamma" ti dicono, come se quella frase racchiudesse tutte le risposte. E invece tu, al tuo ritorno a casa, ti senti stretta da una morsa di terrore puro. Hai paura di muoverti, hai paura di abbracciarlo quel bambino, tuo figlio sì, un bambino troppo piccolo per capire come toccarlo senza pensare di fargli male. Hai paura di respirare, di piangere, di ridere troppo forte. Del latte che c'è. O del latte che non c'è.